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Piano Concerto - Forum pianoforte

Zedef

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Tutto postato da Zedef

  1. In Veneto di ESU (questo è il nome regionale della Tassa qui) si pagava 111 euro e non 100 (comunque resta un forte aumento). Sicuramente avrete letto degli aumenti delle rette universitarie in Inghilterra: non più tardi di 4 mesi ho incontrato il rettore del Conservatorio di Manchester: un corso tipo il nostro Triennio costa circa 12 mila sterline all'anno, escluso vitto/alloggio/extra, però hanno ensemble che eseguono i pezzi composti dagli studenti. Quindi il problema non è tanto nei 40 o 29 euro in più quanto nel sistema, come già scritto altre volte.
  2. Almeno questo non è colpa dei Conservatori. La Tassa è dovuta da chiunque sia iscritto a un'Università, a un corso Accademico di Conservatorio o Accademia, al corso superiore di un Conservatorio. Sarebbe un contributo per finanziare borse di studio, mensa, servizi vari, ecc.. il governo ha stabilito quella cifra.
  3. Io non segno le seste aumentate in base alla loro pseudo-fondamentale, per me, se hanno quella funzione, sono solo seste aumentate. Vero però che (ipotizzando di essere in Do): - Mib - Do - Lab - Fa# - Re Nona minore di dominante della dominante. Togli prima e/o ultima ed escono le tre seste. Ma poiché per me la settima diminuita e la settima di sensibile non sono none di dominante senza fondamentale, resta della mia idea e le chiamo seste.
  4. Io ho sentito Paoli con Rea, Flavio Boltro, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto il 29 giugno scorso a Verona. I 4 musicisti sono bravi, ognuno con caratteristiche che penso conosciate (Rea ogni tanto si bea della sua mano destra, "alza il gomito" e parte con i suoi arpeggi ridondanti; Boltro suona troppo forte quasi sempre; Bonaccorso c'è e non c'è come molti contrabbassi; Gatto ha fatto presenza, distrutto moralmente dal trio che ha aperto la serata in cui il percussionista era mostruosamente bravo). Comunque loro fanno jazz e se la cavano. Paoli poteva starsene in hotel. Quel poco che ha cantato era del tutto fuori stile e stonato, 2-3 volte nemmeno è partito e si è distinto per le sue camminate verso il retro del palco dove fumava come un turco in piena vista. Posso dire penoso? Il trio di apertura è stato lo "Shai Maestro trio" con Shai Maestro al piano, Jorge Roeder al contrabbasso (male amplificato) e il superbo Ziv Ravitz alla batteria e alle percussioni.
  5. Tra Germania e Francia, in basso c'è la Svizzera in alto il Lussemburgo.. era una battuta
  6. In parte è un omaggio, non sempre legato al primo utilizzo. La più antica è la sesta italiana, che risale già al Seicento (è un doppio cromatismo del IV6, accordo predominantico per eccellenza, basta pensare alla cadenza frigia tonale): si chiama così perché la maggior parte della musica che la utilizzava era di scuola italiana ma ciò non toglie che venisse usata in Spagna e molti altri paesi. La tedesca, che storicamente viene prima della francese, è un accordo consueto negli autori romantici teutonici (però la usa anche Chopin, vedi preludio in mi minore op.28 n.4 prima degli ultimi accordi... curiosamente chiama il basso Sib, perché proviene da una tonicizzazione della napoletana FA maggiore, però l'accordo è un Do Mi Sol La#). La francese è comune in autori francesi della seconda metà dell'800 (Faurè ma non solo). Sulla svizzera, Piston avrà pensato che essendo l'accordo a metà tra francese e tedesca il nome si adattasse bene anche geograficamente. Un'alternativa poteva essere la sesta lussemburghese..
  7. Sì.. o meglio Ja (per la tedesca), Oui (per la francese), Gea/Gie/Hea/Schi/Hei/Hai/Sì (per la svizzera, dipende dalla zona)
  8. E' esatto, secondo la visione di Piston. Prendiamo come tonica DO. La sesta tedesca è LAb DO MIb FA# ; dovendo risolvere sulla quarta e sesta (il basso è la dominante), il MIb: - resterà fermo se la tonalità è DO minore (Sol Do Mib) - salirà al MI naturale se la tonalità è DO maggiore (Sol Do Mi). In pratica Piston dice, codificando la sesta svizzera, che se il MIb va al MI naturale in realtà è un RE# (come se fosse una sesta francese, LAb DO RE FA#, con il RE alzato). Nella pratica poi gli autori usano abbastanza indifferentemente l'una o l'altra scrittura. Armonicamente la sesta svizzera sarebbe più corretta per il modo maggiore. Ecco un'immagine fatta in fretta:
  9. Il significato originario è qui: http://www.treccani.it/vocabolario/cantore/ Poi oggi comunemente cantore (o anche corista) è uno dei componenti di un coro, spesso con attività legata al culto.
  10. Io separarei quello che uno DEVE fare per contratto e quello che uno in realtà FA. Ti posso portare molti casi reali di docenti di Conservatorio che stanno a scuola (la chiamo "scuola" non a caso) 3-4-5 giorni a settimana, come altri che stanno a casa 3-4-5 mesi, e prendono lo stesso stipendio facendo, i primi, molte ore gratis. Se vogliamo parlare dei malcostumi e delle ingiustizie, nessun problema e sono pure d'accordo su molte cose. Ma non venirmi/ci a dire che i docenti universitari stanno 6 giorni in istituto perché è una chimera, specie quando il docente abita a centinaia di km dalla sede. Il tutto è nato dal fatto che i docenti del cons non sono in realtà docenti universitari e che il cons non è in realtà un'università. Titoli a parte, hai visto conservatori che abbiano: - mensa - aule studio - borse di studio (in qualche caso soltanto) - studentati dove dormire - laboratori accessibili - possibilità di dottorato - ecc..? La mia "contestazione" nasce dall'inizio, NON siamo università.
  11. Uhm.. I professori universitari, a norma di quanto dispone l'articolo 6 della legge 18 marzo 1958, n. 311 hanno "l'obbligo di dedicare al proprio insegnamento, sotto forma sia di lezioni cattedratiche, sia di esercitazioni di seminario, di laboratorio o di clinica, tante ore settimanali quante la natura e la estensione dell'insegnamento richiedono e sono tenuti ad impartire le lezioni settimanali in non meno di tre giorni distinti". Il DPR 11 luglio 1980, n. 382, all'articolo 10 ha stabilito che, "fermi restando gli altri obblighi previsti dalle disposizioni in vigore, i professori devono assicurare la loro presenza per non meno di 250 ore annue. In tale monte ore si comprendono: a) l'insegnamento ufficiale; le attività complementari, come seminari, laboratori, esercitazioni e il ricevimento studenti; c) la partecipazione alle commissioni d'esame e di laurea. I professori a tempo pieno sono tenuti a garantire la loro presenza per non meno di altre 100 ore annue che comprendono sia le attività complementari allo svolgimento dell'insegnamento nelle varie forme previste, sia lo svolgimento, nell'ambito di appositi servizi predisposti dalle Facoltà, di «compiti di orientamento per gli studenti, con particolare riferimento alla predisposizione dei piani di studio, ai fini anche delle opportune modifiche ed integrazioni sulla base dei risultati conseguiti dagli studenti stessi e delle loro meglio individuate attitudini e sopravvenute esigenze. Il nuovo contratto dei docenti di Conservatorio prevede 250 ore annue di lezione più 74 ore annue di altre attività didattiche, il tutto esclusi esami e commissioni varie. Non vedo la differenza. Se contasse solo stare nell'edificio qualche giorno in più, credo che molti lo farebbero (molti già lo fanno, tra parentesi..).
  12. Sulle graduatorie, canto o altro che sia, il problema è molto semplice: l'arbitrarietà dei punteggi artistico-culturali delle commissioni dei singoli conservatori. Quello che per me vale 80 punti, in altro loco vale meno di 24 (il minimo). Probabilmente ciò verrà in parte superato con l'istituzione di una commissione unica nazionale che sancirà gli idonei triennio per triennio, e con la possibilità per i conservatori di chiamare alcuni docenti "per chiara (e motivata spero) fama", in particolare per i Bienni. Sulla relazione capacità didattica-attività artistica non ho un'idea unica: vi sono ottimi docenti che non praticano il concertismo o comunque non fanno attività, altri che proprio per la loro enorme attività non sono docenti (nel senso che non vi sono quasi mai e/o non sono motivati a insegnare: "oggi suono (ndr. studio) io e tu mi giri le pagine, è importante per un musicista anche saper girare le pagine agli altri".. vero, ma lo fai una volta ogni tanto visto che ti pagano per insegnare a suonare..). Una nota su quanto ha scritto TheSimon perché non ho capito se c'era ironia oppure è convinto di ciò quando scrive "In questo modo automaticamente insegnanti di conservatorio ora si ritrovano professori universitari ed ovviamente dovrebbero percepire anche gli stessi stipendi dei professori universitari". Lo stipendio di un docente di conservatorio varia dai 1400 euro circa (iniziali) ai 2200 (fine carriera, 35 anni) in base all'anzianità di servizio, quello di un docente universitario di pari grado (sia per ruolo sia per numero di ore) è circa il doppio.
  13. La riforma è stata frutto di poca lungimiranza, senza dubbio. Il Conservatorio è sempre stata "Scuola" atipica in cui imparavi un mestiere (dico imparavi perché almeno qualche chances di lavoro all'epoca c'era) ma per motivi di vario ordine (in primis sindacali e di lusinghe verso i docenti innalzati allo status di universitari, a parole..) è stata scelta una strada a mio parere non adatta. Il vecchio ordinamento andava svecchiato nei programmi di studio e d'esame, e casomai per rendere spendibile il titolo anche a livello internazionale (motivo della riforma, vedi Processo di Bologna) si potevano aggiungere 1-2 anni di specializzazione. Vabbè, ormai è andata così e non torni certo indietro. I principali problemi emergono dagli interventi precedenti: - sistema ingessato, senza valutazione della qualità e del lavoro (ma arriverà.. l'Anvur è dietro l'angolo) - studenti senza prospettive reali (salvo i casi più unici che rari). I programmi di studio e d'esame sono una delle poche cose che salvo della riforma, a patto che il singolo istituto abbia fatto delle scelte intelligenti. Altro problema: l'autonomia delle scelte. Oggi nei trienni/bienni ogni conservatorio ha percorsi di studio, programmi ed esami diversi (problema già affrontato in un altro post, mi pare da Thallo): per me è assurdo. Prendo Composizione, come esempio: ammissione al triennio che varia dal corale bachiano alla fuga.. ha senso?
  14. Ultimamente leggo e sento molte opinioni in cui si sostiene la mediocrità generale dei Conservatori italiani. Ovviamente è difficile generalizzare però i casi pietosi vi sono e non c'è dubbio; il sistema poi non ha più quel pathos di qualche decennio fa in cui, se avevi doti e tenacia, potevi davvero ambire di diventare musicista a tutti gli effetti e per quel sogno ti giocavi tutto. Oggi cosa non va? I docenti, gli studenti, il sistema?
  15. Zedef

    Le Alterazioni

    Il Ferrero non parla solo delle alterazioni.. qui in basso trovate un po' di preview http://books.google.it/books/about/Manuale_di_scrittura_musicale.html?hl=it&id=iY7Md4_3B-8C
  16. Zedef

    Le Alterazioni

    La regola base dice che l'alterazione aggiunta vale solo per la battuta in questione e l'altezza relativa, quindi in teoria terminata la misura le parentesi non andrebbero nemmeno usate (ad es. nel jazz non si usano). Ma in un contesto armonico, in cui oltre alla singola altezza conta anche l'impianto tonale momentaneo, è bene indicarle fino a chiarimento tonale (di solito entro 1-2 battute). Si usano anche in caso di accordo con presenza di doppia alterazione sullo stesso nome-nota (ad es. nella settima diminuita si-re-fa-sib che appoggia il lab, il si va indicato bequadro se vuoi tra parentesi).
  17. In ogni caso, io credo che nel corso medio una prova di cruciverba (come è il doppio coro tonale) sia assolutamente superflua, ma ricordo che sono prove che risalgono al 1930, periodo della rinascita ceciliana, della riscoperta (non filologica) di Palestrina, ecc. Io già nell'inferiore faccio contrappunto rinascimentale, dalle 2 alle 4 voci, e quindi nel medio passo alle 8 (con un rapido passaggio attraverso le 5-6-7) a cori battenti. Tre anni per fuga, romanza post-romantica, analisi, modulazioni e doppio coro (considerando anche le complementari Organo e Gregoriano, Lettura della partitura e Poetica Drammatica) sono troppo pochi per fare tutto approfonditamente.
  18. A mio parere il Doppio coro del VII è figlio di un equivoco. Il programma ministeriale parla di "composizione di contrappunto a doppio coro su canto assegnato dalla commissione".. canto, singolare, non canti o bassi. Inoltre nella trattatistica di inizio secolo, periodo di stesura dei programmi d'esame, i bassi dati vengono anche chiamati "canti". Questa premessa per dire che non esiste un unico modo di affrontare la prova. Il doppio coro a 8 voci indipendenti è ovviamente soprattutto rinascimentale (anche lì però c'è differenza tra cori battenti e coro unico a 8 voci), ma anche nei secoli successivi si sono cimentati nel repertorio autori come Bach, Cherubini, Brahms e molti altri. Vi sono conservatori in cui chiedono un mottetto cinquecentesco con parafrasi di un canto gregoriano (e infatti non danno 2 bassi bensì una pagina gregoriana da cui derivare i vari incipit per le sezioni), altri in cui danno 2 bassi cinquescenteschi d'autore (Lasso, Palestrina, Vittoria.. spesso parti di Messa), altri in cui i 2 bassi sono pienamente tonali e con imitazioni/progressioni chiaramente tarde (come certi esercizi del Broussard), una volta mi è pure successo di vedere un docente (A.G) scrivesse seduta stante 2 bassi con un testo in latino maccheronico. A voi com'è andata?
  19. Una precisazione. Che al Dott. Civello piaccia di più una soluzione rispetto all'altra è cosa di poco conto. Il DDL 4822, o 1993 che si voglia dire, viene discusso in Parlamento non nel suo ufficio. Riguardo all'equipollenza (e non equivalenza o equiparazione) del vecchio ordinamento, quando io e molti di voi ci siamo diplomati ante l'istituzione dei trienni/bienni quello era il massimo titolo conseguibile per cui, gioco forza, contestualmente al possesso di una maturità quinquennale varrà come il Biennio, ovvero Diploma accademico di II livello. E il testo attuale del DDL dice proprio quello, Civello o non Civello. Che poi possano passare anni fino all'approvazione di un testo definitivo è altro paio di maniche e fino ad allora il Diploma vecchio ordinamento sarà equipollente al Triennio (D.A. di I livello), sempre se in possesso di maturità quinquennale.
  20. Secondo me non occorre un ricorso, basta far riferimento all'ordinanza: http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Laquila/Sezione%201/2012/201200489/Provvedimenti/201200252_05.XML Meglio comunque sentire un avvocato (gratis..).
  21. Allargo l'argomento per chi volesse approfondire la situazione attuale, a prescindere dalla trasmissione televisiva. Questo recentissimo intervento del prof. Furlanis, presidente del CNAM, è a mio parere perfetto nel delineare lo status quo dei problemi: con tutto il rispetto possibile, se i direttori, i presidenti, i consigli accademici e di amministrazione, oltre ai quasi 5000 docenti, invece di rincorrere le casalinghe e i pensionati riflettessero su quanto scritto da Furlanis, forse piano piano si farebbero dei passi avanti nella valorizzazione del settore artistico e musicale italiano. http://www.aasp.it/interventi_folder/Furlanis.html
  22. Come sapete di certo, i Conservatori italiani stanno vivendo un momento difficile da ogni punto di vista. Alcuni direttori per mesi invece di discutere dei veri problemi, di intervenire presso il Ministero e il CNAM per perorare le proprie cause, di lavorare in funzione di un miglioramento dell'offerta didattica, ecc.. hanno alacremente lavorato per ottenere questo con decine e decine di mail e contatti con il dirigente ministeriale interessato: http://unomattinainfamiglia.blog.rai.it/conservatoriaconfronto/ Ora, io capisco che una trasmissione del genere dia visibilità (si potrebbe discutere di quale sia il pubblico in oggetto), ma svilire una formazione che si vorrebbe di grado universitario con una garetta e, udite udite, il televoto mi pare davvero l'ultima goccia in un vaso ormai traboccante di.. non oso dirlo. Che ne dite? Partecipate anche voi per caso? Io avevo uno studente molto preparato (non scherzo) sulle colonne sonore dei film porno: devo metterlo in squadra?
  23. Scusa, quali sarebbero i toni da moderare? Mi pare di aver iniziato con "Per favore". Evidentemente non è sufficiente, basta saperlo.
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