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Piano Concerto - Forum pianoforte

Marzapane

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Risposte postato da Marzapane

  1. John Adamsin una recente intervista ha dichiarato:
    "Non mi piace l'Opera, non vado quasi mai a teatro, non ascolto i miei contemporanei, e gli operisti del passato che apprezzo sono pochissimi: Wagner, Berg, il Pellèas di Debussy..(....) Sono contento di essere nato negli Stati Uniti: da noi non si sente il peso opprimente della musica classica Europea e si è più liberi di esprimersi col proprio linguaggio. Da noi i grandi "classici" sono Duke Ellington, Billie Holiday, Miles Davis"

    .. fa un po' riflettere

     

  2. anche se personalmente non essendo violinista non so se riuscirebbe a tenere l'ultimo legato su una sola arcata.

     

    Ma quelle sono legature di frase, non arcate. Nel caso tu volessi affidarla ad un violino avresti due possiiblità:

    - presevare la legatura di frase, sarà il violinista a garantire l'effetto del legato

    - scrivere le arcate e rimuovere la legatura di frase (se non sei violinista, non azzarderei più di tanto....anche perchè dipendono da tanti fattori e spesso, salvo contesti spinti dal punto di vista timbrico, praticamente ti verrebbero subito cambiate dal violinista)

     

    Nel caso di flauto, fate attenzione al parametro dinamica

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  3. > Se non si vogliono esibire le proprie gioie, ci si può coprire come fanno molte europee. Con un pareo, con un copricostume ed in mille altri modi.

     

    E con tutti i problemi che ha questo pianeta, secondo te un ordinamento giudiziario deve pure contenere come uno si deve vestire? Pareo si e Burkiri no, perchè?

     

    Qualcuno vede dirrerenze fra Burkiri e una muta da sub?

  4. Leggo dall'articolo postato in questo topic di Frank: In ricordo di Harry Halbreich la seguente frase:

     

    All’inizio del XXI secolo, Harry Halbreich si è infine interessato agli interstizi porosi esistenti tra le cosiddette musiche ‘sapienti’ e le espressioni dette ‘volgari’. Egli ha anche trattato degli effetti della nuova ondata di saturazione sonora incarnati dalle composizioni di François Sahran, Raphael Cendo, Franck Bedrossian, Yann Robin Cédric Dambrain … da lui definita «brutalista»(18) (senza dubbio in riferimento alle composizioni rumoriste legate per certi aspetti a quelle di Helmut Lachenmann, Michael Levinas o Fausto Romitelli). Al centro di questa frangia furiosamente e curiosamente avanguardista, distinguendo la differenza tra musica ‘sentita’  e gesto ‘spontaneo’, in bilico tra la ‘rumorosità’  e il ‘musicale’, valorizzando ad esempio più la nozione di ‘violenza’ sonora che il concetto di ‘brutalità’ dovuta ai decibel, aveva la capacità di sollecitare comunque un criterio di apprezzamento e di giudizio convincente che sapeva sempre rendere condivisibile per ognuno di noi.

     

     

     

    Intanto mi fa piacere che il XXI secolo sia già studiato e degnamente. Mi ha incuriosito questa suddivisione.

     

    Cosa ne pensate?

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