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Piano Concerto - Forum pianoforte

ScalaQuaranta

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Tutto postato da ScalaQuaranta

  1. condivido pienamente l'intervento di carlos. inoltre, mi permetto di arricchire l'elenco di tecniche del pedale, pur non essendo un pianista con i contro... il pedale può intervenire nelle cesure, al termine di una frase o, meglio ancora di un periodo; intervenendo opportunamente anche in base alla texture in cui ci si trova, rallentando proprio come se lo si stesse facendo con un accelleratore di un'automobile, si ottiene qualcosa di molto simile a quando si 'decellera' con il pedale del volume in un organo elettronico.
  2. l'uso del pedale che intendo io, in questo caso specifico, non è la sovrapposizione di armonici, ma la definizione chiara dei profili melodici delle varie voci che intervengono nel contrappunto, a prescindere dalla natura dell'impianto armonico. per assurdo, secondo l'opinione di questo fantomatico pianista che conobbi (e che condivido), se avessimo sei dita per mano, potremmo fare a meno del pedale. vorrei segnalare, a tal proposito, un libricino dedicato a questo argomento, "LA TECNICA DEL PEDALE" che illustra in dettaglio le varie modalità d'uso. Non ricordo l'autore ma dovrebbe essere un pianista famoso.
  3. secoli orsono, un pianista di cui non ricordo il nome (ma solo che sapeva il fatto suo) mi disse che per studiare mozart (al contrario di chi diceva che mozart va suonato rigorosamente senza pedale) SI DEVE usare il pedale ma dando l'impressione, all'ascolto, di non usarlo. estendendo il concetto al contrappunto pianistico, secondo me, il pedale di risonanza va usato ma con un uso diverso dal consueto. in sintesi, dovrebbe essere usato come se fosse un sesto dito per ogni mano, in modo da realizzare fraseggi e profili melodici chiari, ben rifiniti. lo stesso vale per bach. certamente, non usando il pedale e basandosi esclusivamente sul lavoro delle 10 dita, il range si restringe; l'uso mirato del pedale di risonanza, in questo senso, amplierebbe sostanzialmente il campo d'azione. non è semplice, però, eh?! occorre un'impeccabile padronanza di questo tipo particolare di tecnica. tra l'altro, sempre questo pianista mi disse che esistono circa 14-15 modi diversi di usare il pedale di risonanza.
  4. confermo che il titolo del secondo testo è "FUNZIONI STRUTTURALI DELL'ARMONIA" di Arnold Schoenberg
  5. mentre "l'offerta musicale" è un brano che conosco solo per averla sentita nominare. quindi non ho alcun elemento che mi possa aiutare a formulare una mia opinione.
  6. per sildermann: non conoscendo a sufficienza le opere di bach che hai citato, non mi sento in grado di esprimermi in modo chiaro a riguardo. come avrete capito a volte faccio un pò a cazzotti con la storia della musica. a parte questo però mi pare di ricordare qualche informazione utile per far muovere l'ago della bilancia da una parte piuttosto che dall'altra. le variazioni goldberg, mi pare furono composte per distrarre da un atroce mal di denti un certo signor goldberg. naturalmente tutti sappiamo che questa composizione costituisce una delle summe del contrappunto. quello che però mi fa riflettere è che bach quando ha composto le variazioni goldberg non aveva come presupposto quello di scrivere una grande opera contrappuntistica che fosse d'esempio per le generazioni future....semplicemente, bach scriveva così, era il suo stile (nemmeno così tanto originale, se per questo: bach era 'solo' - che non è poco - più talentuoso rispetto agli altri) e si impegnò a scrivere un buon pezzo d'ascolto. in virtù di questi fatti, alla domanda "le variazioni goldberg sono musica funzionale ?", io rispondo 'sì' ma col beneficio del dubbio. riguardo 'l'arte della fuga'.... l'intento del buon 'Gianni' era proprio quello di realizzare un'opera colossale che mettesse in evidenza la sua grande maestria contrappuntistica (mi pare che non indicò mai l'organico, proprio per mettere in evidenza le condotte musicali). anzi, ti dirò...c'è chi dice (e io mi trovo d'accordo con ciò) che "l'arte della fuga" sia piuttosto "musica da leggere" che "musica da ascoltare". e quindi alla domanda "l'arte della fuga è musica funzionale ?" io rispondo sempre "sì" ma con un pò meno dubbi.
  7. silbermann, potresti essere più specifico? a quale opera ti riferisci? vorrei che fosse chiaro che tra 'musica funzionale' e 'musica assoluta' non esiste alcun legame gerarchico di importanza, se si considera la finalità. naturalmente il discorso cambia se si fa riferimento ai parametri estetici oggettivi tipici e topici di ciascun brano musicale confrontato. in realtà il concetto di 'musica assoluta' è sinonimo di periodo classico ('700), quando nell'arte si cercava la perfezione, l'equilibrio, la simmetria, ecc. così ad un certo punto molta musica classica (ossia del periodo classico) pareva essere stata scritta da un unico compositore e la reazione artistica a tale eccessiva omogeneità fu il romanticismo. quindi ho utilizzato impropriamente un termine storiografico, ma la sostanza del mio intervento non cambia, nel senso che in ogni epoca è stata scritta musica da ascolto e musica finalizzata.
  8. per musica assoluta (thallo conferma o smentisci quello che sto per dire) si intende tutta quella musica libera da funzioni specifiche, musica esclusivamente da ascoltare e fine a se stessa insomma. esempi di musica funzionale: commenti sonori di una scena lirica, colonna sonora di un film e/o di uno spot pubblicitario, un intermezzo pianistico (per l'intrattenimento in un salottiero incontro di intellettuali dell'800), un valzer (che per sua natura nasce con lo scopo di accompagnare un preciso passo di danza), brano virtuosistico (allo scopo di mettere in evidenza sia la creatività del compositore che l'agilità tecnica dell'esecutore/interprete), ecc. esempi di musica assoluta: tutta la musica che fa riferimento alla forma-sonata (sonata, quartetto, sinfonia, concerto), ecc. ecc. ecc. attenzione: qualsiasi brano musicale, preso nel suo 'valore assoluto' potrebbe essere catalogato come 'musica funzionale' o 'musica assoluta'. per poter definire chiaramente l' 'indole' di una composizione musicale occorre contestualizzarla in base al contesto storico. una sinfonia di beethoven potrebbe essere utilizzata come colonna sonora di un film, ma non per questo essa è definibile come 'musica funzionale' perchè è stata composta in un altro periodo storico, in un altro contesto storico e per un altro motivo.
  9. questo è un discorso più coerente e più consapevole, che condivido. considerando che si tratta di musica funzionale (e non di musica assoluta), considerando che l'idea generatrice è semplice ma interessante (per alcuni, per altri meno), al di là dei gusti personali, secondo me, il brano in questione ha in se alcuni elementi esteticamente oggettivi che ne danno una certa 'dignità artistica' che trascende i gusti e i pareri personali. ovvio che poi tale dignità non sarà alla pari di una 5a di beethoven, per esempio; ma nemmeno alla pari con quella della "società dei magnaccioni".
  10. a me personalmente piace. non riesco a disprezzare così tanto questo brano. mi sembra ovvio che non sia un brano di particolare levatura. ma credo che non sia neanche poi tanto banale. a me piace perchè è un pezzo timbrico che utilizza le risonanze di un semplice circuito armonico. l'idea di base, secondo me, è interessante....e devo dire che anche il prodotto musicale, a me, non dispiace (a qualsiasi livello di ascolto).
  11. ciao a tutti, ho una base musicale di formato .mp3, tonalità re+ (è la base di una canzone di natale) e avrei bisogno di trasporla in la+ (per adattarla all'estensione dei miei alunni di prima media). so che con logic si può fare in quanto lo faci già qualche anno fa; naturalmente ora mi sono dimenticato il procedimento! ;-S qualcuno del forum potrebbe darmi qualche dritta a riguardo? grazie! ScalaQuaranta
  12. l'invito è aperto a tutti....jamme belle vagliò!!!!
  13. ScalaQuaranta

    Frank Zappa

    mhà...se proprio vogliamo usare questo termine, impropriamente, potremmo considerarlo in senso relativo e non in senso assoluto, nel senso che chopin si è espresso quasi esclusivamente in ambito pianistico mentre nella sua scrittura, focalizzandoci sulle sue intenzioni, le sue gestualità musicali, si potrebbe intravvedere qualcosa di eclettico, in quanto mantiene costantemente, secondo me, un carattere improvvisativo che pur rispettando i canoni estetici della coerenza e della varietà, mantiene una frequente tendenza al cambiamento in senso lato.
  14. ScalaQuaranta

    Frank Zappa

    Caro Bit....se le cose le vuoi dire, DILLE.... ma se le cose non le sai, SALLE!!! (;-P) ECLETTICO: si dice di chi si dedica con successo ad attività diverse opp. (dallo ZIngarelli 2009): ECLETTICO: colui che si dedica a studi, discipline o attività differenti.
  15. "composizione musicale" (intesa come attività intellettual-artigianale): tendenza di certi individui, che dimostrano particolare sensibilità verso la dimensione sonora, ad esprimere i propri pensieri e, sostanzialmente, il proprio modo d'essere, attraverso la combinazione 'meditata' di eventi sonori (suoni naturali, suoni analogici, suoni digitali, rumori).
  16. "Il suono organizzato" di edgard varèse....ve lo consiglio, è proprio un bel testo, di quelli che aprono la mente
  17. non sono tanto d'accordo, frank. l'impegno dei compositori è una cosa, e su quello non si discute. esistono canzoni di musica leggera concepite in 5 minuti che sono diventate eterne, evergreen (non solo per imposizione dei mass-media ma anche per i contenuti musicali di un certo interesse) così come esistono brani di più ampio respiro composti nell'arco di decenni ma che hanno sostanzialmente meno da dire della canzone succitata. concordo invece sulla evidente difficoltà di confrontare estetiche distanti tra di loro.
  18. parlando sempre di armonia classica mi è sfuggito di citare la SINCOPE ARMONICA che in ambito scolastica è solitamente non usata.
  19. non ci sono vincoli strutturali....semmai, se proprio di vincoli dobbiamo parlare, potrebbero esistere particolari scelte legate allo stile che si intende usare. in ambito 'scolastico' (armonia classica) esistono alcune formule cadenzali che in battere necessitano per forza di una certa armonia che poi in levare risolve in un'altra. p.es.: accordo di 4a e 6a sul V grado (p.es. di do maggiore - ossia SOL [basso] - DO - MI) in BATTERE che risolve nel conseguente accordo di 3a e 5a sul medesimo basso (ossia SOL [basso] - SI - RE) in LEVARE. un altro esempio di 'armonia vincolata' si manifesta con l'uso delle note estranee all'armonia (p.es. ritardi ma soprattuto, in questo caso, appoggiature). ritardi e appoggiature hanno la loro fase di 'percussione' in battere e la fase di 'risoluzione', normalmente in levare o nel movimento successivo. l'esempio precedente (accordo di 4a e 6a), al di là della formula cadenzale, potrebbe anche essere considerato come un' armonia di dominante dove il SI viene appoggiato dal DO e il RE viene appoggiato dal MI.
  20. grazie TheSimon, il tuo intervento mi rincuora parecchio. devo dire che la discussione col mio amico è stata così assurda (così come assurdo è stato l'esempio che mio malgrado mi è toccato fare, allo scopo di mettere quanto più in evidenza il divario tra i due brani). non preoccupare, nessuno si può considerare insultato dai tuoi interventi.
  21. i fatti sono gli elementi musicali oggettivi di cui ciascun brano considerato nel mio esempio
  22. nella fretta credo di essermi espresso male: LUI: non considera e rifiuta in modo categorico la stratificazione della musica, di qualsiasi genere essa sia, e la pone universalmente, al di là del periodo storico, della funzione, ecc. unicamente tutte sullo stesso piano. è poi l'ascoltatore a farsi una propria 'gerarchia' basata esclusivamente sui propri gusti personali. IO: sull'antitesi 'società dei magnaccioni' e '5a sinfonia di beethoven'.... non ce la faccio proprio a considerarle sullo stesso piano, universalmente, al di là del tempo e dello spazio. perchè parlando esclusivamente sul piano MUSICALE, la 'società dei magnaccioni' si sviluppa lungo un percorso molto semplice e prevedibile; l'organico è di tipo popolare, al limite basterebbe solo una chitarra, ma esagerando, si potrebbe aggiungere una fisarmonica e un tamburello; ma a meno che non si studi a tavolino un arrangiamento di un certo tipo, la 'società dei magnaccioni' nasce così, spontanea, senza pretese, a scopo conviviale. la '5a' d beethoven è qualcosa di più: in quell'incipit, 'pa pa pa paaaaa..... pa pa pa paaaaaaa' è contenuto un alto concetto filosofico: il destino che bussa alla porta; e questo concetto viene poi trasposto in vari aspetti del discorso musicale: orchestrazione, struttura fraseologica, ecc. lo ripeto: non sono un buon ascoltatore di musica colta....io mi strapazzo giorno e notte col jazz....e ogni tanto per mia curiosità mi piace esplorare nuovi generi. ultimamente mi sono dato all'avanguardia, esclusivamente per cercare di capire se è davvero Musica oppure no. di musica colta ne ascolto poca e raramente. ma non posso fare a meno di constatare che la '5a' di beethoven OGGETTIVAMENTE e, universalmente, A LIVELLO ESTETICO, sia evidentemente e incontrovertibilmente più elevata della 'società dei magnaccioni'. e questo non lo dico io, nè lo dice il più grande dei musicologi.....lo dicono semplicemente i fatti. spero di essere stato più chiaro, adesso
  23. ciao a tutti. quest'estate, tra una birra e l'altra (!!!) mi sono trovato a conversare con un amico. Abbiamo intrapreso una conversazione accesa, animata, densa di contenuti e di punti di vista ma che credo abbia lasciato in entrambi un grande punto interrogativo. premessa: anche questo amico è un musicista, ma auto-didatta e a livello dilettantistico. è cresciuto (nel senso più ampio e più intimo del termine) con la musica rock d'autore: led zeppelin, pink floyd, jimmy page, ecc. e parlare con lui di questo genere di musica è un pò come giocare al "piccolo chirurgo": se sbagli anche di un millimetro suona l'allarme! tutto è nato da una sua battuta nei miei confronti ma conteggiando anche altre persone di stampo accademico con cui lui ha avuto modo di parlare: "va là, tutti quelli che studiano musica al conservatorio hanno la puzza sotto il naso!" non sto quì a descrivere l'intera escalation che è stata lunga e graduale. detto questo: la nostra discussione è terminata (se si può dire 'terminata') in un punto di non-incontro: LUI: ritiene che qualsiasi genere di musica (pop, etnica, jazz, colta, bassa, ecc.) debbano essere considerate allo stesso livello di un'ipotetica gerarchia; o meglio, se proprio di gerarchia si deve parlare, è il singolo soggetto, in base ai propri gusti, che a livello esclusivamente personale definisce una pseudo-gerarchia della musica. IO: ritengo che nell'arte in generale e, nello specifico, anche nella musica, ci sia una stratificazione, cioè, detto un pò brutalmente, ci sia musica più importante di altra; così come p.es. nella pittura, ci sono opere grafiche più importanti di altre. tutto questo, però, non a livello soggettivo, ma in senso oggettivo, in senso estetico e universalmente riconosciuto. intendo dire che un'opera musicale, al di là che possa piacere o non piacere, dovrebbe avere una sua opportuna collocazione in una vera e propria gerarchia, in base ai suoi elementi estetici oggettivi. poi gli ho fatto una domanda: "quindi, per come dici tu, metteresti sullo stesso piano 'la società dei magnaccioni' con la '5a sinfonia di beethoven' ?". lui mi ha risposto di sì. ho tentato invano di trasmettergli il concetto di 'senso estetico oggettivo' ma il mio amico si era ormai barricato nelle sue convinzioni sicchè la nostra lunga conversazione è giunta a un punto di non-incontro. lui è rimasto con le sue idee invariate.... io con le mie. voi come la vedete? mi interesserebbe sapere il vostro parare.... ScalaQuaranta
  24. ok, bingo! grazie mille Tiger, file trovato e scaricato! a buon rendere ScalaQuaranta
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