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Piano Concerto - Forum pianoforte

maquieto

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Tutto postato da maquieto

  1. Lo studio pianistico è lo studio della vita. Non ho mai pensato a lavorare con la musica anche se sarebbe incredibile ma nel senso che ho sempre studiato per un bisogno di dire qualcosa che solo in quel modo poteva essere detta. La carta conta poco come dice Simon e daccordo con lui che di pianisti con il pezzo di carta che facevano di tutto tranne che far della musica ne ho ascoltati a mazzi. Studiate sempre e non vi fermate mai. Io personalmente ho il quinto anno ma non vedo l'ora di affrontare nuove cose e studiare armonia dato che l'ho lasciata a metà mentre preparavo l'ottavo.Ciao a tutti. P.S. La vita non è uno scontrino fiscale di quanto spendi o quanto prendi di stipendio. A volte riesci ad emozionare qualcuno con un pezzetto di Kabalewsky e figuriamoci! E' la musica la cosa che ci deve interessare e non poter arrivare alla Scala di Milano o simili. Molti percorsi portano solo alla tristezza e dimenticano la musica. La musica invece da solo e soltanto gioie. Grazie.
  2. maquieto

    Restauro?!?

    Ciao Paolo. Io ti rinnovo la mia richiesta a riguardo di poter entrare in un laboratorio di restauro per apprendere il mestiere. Se ti capita una segnalazione nel settore o se hai qualche conoscenza in Toscana te ne sarei veramente grato. Sono anni che cerco ma mi èveramente difficile iniziare questa professione. Ciao e grazie.
  3. Ho smosso una bella sinfonia è? Dice bene Simon che parla di cose fatte con la testa ed io lo uso in quel modo facebook. Anche io lo odiavo ma giuro di non essere malato. Per lavoro mi serve parecchio dato che ho tutto sui disegni e dipinti che realizzo e scambio opinioni con artisti e persone da ogni dove. Vi rispetto comunque e sono daccordissimo che la malattia di FB prende molti ma io.......fortunatamente non sono tra quelli. Buona comunque la chat semmai la userò anche se non ho tantissimo tempo. A presto.
  4. Ciao Simone! In effetti sospettavo l'uso del digitale perchè anche io lo usavo per registrare ma allora se è cosi...cavolo, sei forte sul serio, dato che il digitale è impossibile da suonare nel senso del controllo, rispetto al coda. Il giudizio cambia in meglio ma il mio era comunque un buon giudizio e l'inizio s'era capito che era colpa dell'ansia da incisione che ti fa tralasciare che tutto rimane. Sai cosa facevo io? Mi registravo per un ora circa fino a che non dimenticavo di essere "osservato" e a volte.....funzionava! Grazie anche per aver definito la mia critica, come costruttiva. Rubinstein in effetti impera su tutti e sono pienamente daccordo con te anche se la tua versione o meglio il tuo intento interpretativo non l'avrei legato a lui. Comunque prova sul coda e anche se l'incisione risulterà meno precisa e pulita secondo me si coglieranno molto meglio gli aspetti interpretativi e timbrici. Bravo ancora e grazie.
  5. Se mi cercate su facebook mi piacerebbe fare amicizia con voi ok? Non so per il nominativo al limite posso mandare una mail privata no? Fatemi sapere. Ciao.
  6. Grazie mille! Granados è veramente unico.
  7. Ciao Simone! Il pezzo io lo conoscevo bene e quindi......sarò cattivo. Scherzo naturalmente è? Dicendo le cose che mi vengono in mente subito la prima cosa che ho notato è che la pulsazione non arriva subito e all'inizio ho sentito come un esitando....ma...si sa che le incisioni sono nemiche dei musicisti no? Sicuramente l'avrai iniziato mille volte e in mille modi diversi. A parte questo sento un pò ancora troppo lo studio e il tempo e penso che dovresti mollare le redini mentali che tengono il cavallo dell'esecuzione, dato che ormai devi dare fiducia al cavallo no? Perchè penso proprio che possa correre da solo. Al contrario trovo ottimo lo studio fatto sopra al pezzo e mi piace molto come accenti e chiarezza armonica....si sentono proprio tutti i trapassi e tutte le entrate ed inoltre trovo una buona indipendenza tra sinistra e destra che in alcuni momenti non mi dispiaceva affatto. Ami Michelangeli? C'e sul serio dell'intimismo ma non cosi surreale e mi piace il tentativo di scandire tutte le note come se fossero ben meditate senza farsi prendere troppo dal flusso che renderebbe tutto più scorrevole ma.....attento! Questo gioco ti costa caro a mio avviso se non trovi la pulsazione intima che hai già chiara in testa e puf! Basta una distrazione a smascherare questo incanto. Sono comunque parole di un pianista fallito e quindi.....spero un giorno di poterla suonare cosi. P.S. Anche per me vale che vai all'esame e dici la tua ma.....prima di iniziare ricordati di me è? Facci sapere come è andata e in bocca al lupo!!!Crepi!
  8. Ciao Fra, infatti anche io avevo sempre notato questa cantabilità particolare in quell'esecuzione ma........un pò sicuramente incide anche l'incisione che fluttua parecchio. Molto intelligente questa discussione, bella davvero! Grazie a tutti.
  9. maquieto

    Arpeggi

    Io vorrei capire la tecnica del pollice sopra invece. Dato che non la conosco. Potete darmi delle delucidazioni su questo aspetto? Grazie fin d'ora.
  10. Dico la mia anche se sono fresco di forum. Sono naturalmente daccordissimo con Paolo e ritengo sacrosanta la frase detta all'inizio. Se tu Daniele studi un pezzo e durante questo studio (varianti e scatti di metronomo sono un ottima cosa tra l'altro) non lavori bene, ossia ti permetti degli errori, queste tracce sbagliate rimangoni in memoria e il cervello è peggio di un computer mannaggia a lui! Mi spiego meglio. Se in un brano la mano istintivamente, vuoi per pigrizia, vuoi per caso o per praticità esecutiva, vuole per forza suonare una nota al posto di un'altra che magari risulta scomoda, ecco che quel gesto d'istinto e quindi assorbibilissimo dal tuo cervello a fatica farà marcia indietro rispetto a tutti quei gesti invece mentali che hai fatto in modo corretto leggendo la partitura. Quando si affronta un pezzo lo si legge in genere a parti arrivando ad un punto preciso ma la cosa non va sottovalutata dato che quel momento vergine è basilare ed è in quel momento che non ti devi permettere (o meglio non devi permettere alla tua mano di far quel che gli pare) ma con l'aiuto del cervello devi concentrarti ( magari facendo parecchia fatica) e cercare di dire tutte le note giuste al posto giusto. Non devi solo ripetere il pezzo o l'insieme delle note che lo formano ma meccanicamente perche è proprio quel tipo di studio meccanico che fa fatica a far presa sulla memoria. Diciamo che la tecnica e lo studio devono essere vissuti come gioia e non come tedio e tutte le parti difficili e tecniche devono essere studiate in funzione dell'espressione e non freddamente. Ad esempio non hai mai notato come rimangono più in testa i pezzi con tempi lenti rispetto a quelli con tempi veloci? Perchè il tempo lento ha tempo di decantarsi in modo ordinato e cadenzato all'interno del nostro cervello e dato che su un "adagio" è piu difficile commettere errori rispetto ad un "presto" questo adagio lo si ricorderà meglio oltre al fatto che il cervello ha molto più tempo per scegliere le note da dover dire al momento dell'esecuzione. Comunque ogni individuo ha aspetti diversi da risolvere ma la cosa che dici tu è abbastanza comune e succede tutt'ora anche a me quando sottovaluto certe situazioni. Per lo studio a mani separate io penso che sia giusto ma credo che bisognerebbe fare anche molto esercizio di prima vista con le due mani assieme. Scusa la risposta un po lunga ma penso che parlando di come ho risolto qualche intoppo magari qualcuno ci guadagna no? Naturalmente se ci sono inesattezze o cattivi consigli spero che intervengano i nosti supervisori che......sono veramente preparati. Ciao e grazie per questo forum.
  11. maquieto

    Arpeggi

    Ciao a tutti. Direi due parole anche io su questa cosa che in effetti......Io ad esempio studio con la tecnica delle cadute e delle flessioni sui tasti e questa tecnica mi ha dato ottimi risultati. Daccordissimo con Simone su quello che ti consiglia dato che il lavoro mentale è praticamente tutto. La tecnica è una parte piccola dello studio pianistico ma in fin dei conti diventa tutto anche se dirla così non sembra bello. Un edificio può avere le forme più bizzarre ma ogni stravaganza deve essere prima pensata e alla fin fine le pareti devono stare in piedi no? Il rilassamento e il decontrarre i muscoli importantissimo nello studio sulla tastiera ma negli arpeggi c'è bisogno anche di una mano che sappia stingersi e allargarsi velocemente assieme al parallelismo ai tasti che il palmo deve mantenere....casi estremi a parte. Come dice Simone anche la ritmica è importante e darsi degli appuntamenti ritmici è molto utile per affrontare qualsiasi repertorio. Una cosa che mi ha sempre aiutato è pensare al palmo che si muove dal grave all'acuto ma senza far troppo su u giu come sulle montagne russe, rimanendo stabile e parallelo ai tasti. Il pollice è veramente importante e ricordo che ci lavoravo di punta per aiutarmi dato che tenendolo troppo schiacciato sporcavo parecchio. Sò solo che c'è da studiarci tanto sugli arpeggi.....ma lo studio da sempre una gran gioia no?. Ciao e spero di aver detto cose sensate. P.S. Da non dimenticare che quando si studiano gli arpeggi il pianoforte deve essere ben accordato altrimenti diventa più facile sporcare le note. Provato sulla mia pelle anche se stentavo a crederci.
  12. Grazie mille Paolo. Si in effetti dici bene in riferimento sul tipo di martelliera e maccanica. Il mio è un pianoforte Yamaha un pò piu alto del solito, 130 cm, nel senso che non è sulla tipologia dei pianoforti a muro molto bassi. Non so dirti precisamente il modello ma è un verticale con ottime sonorità. Quando l'ho preso sembrava una mezza coda come potenza e profondità sonore e poi.....poi si è leggermente ingrigito e dopo varie rasature e punzecchiature fatte con spilli da un accordatore si è stabillizzato. Dopo le accordature suona bene ma in breve ritorna al suo stato. Se riesco ti invio anche qualche foto della meccanica almeno puoi darmi un giudizio. P.S. Questa domanda non rientra in quello che chiedevo in precedenza ma penso che se c'è una persona che può darmi una dritta quello sei tu. Io da anni sto cercando di entrare a contatto con persone che si dedicano al restauro degli strumenti e penso di avere le carte in regola per apprendrere questo mestiere ma mi è veramente difficile riuscire ad iniziare questo straordinario viaggio per cui darei la vita. Ho un'ottima manualità con il legno ed ho sempre lavorato nell'incollaggio di tessuti e feltri, inoltre ho comunque un livello di sesto anno per quanto riguarda il pianoforte e nel micro artigianato me la cavo davvero bene. Ho sempre lavorato e piegato il ferro unito al legno ed in più sono un buon decoratore e pittore dato che ho una laurea in discipline pittoriche. Come è possibile non riuscire ad iniziare? I primi anni sarei disposto a lavorare senza percepire uno stipendio e quindi la cosa non dovrebbe guastare no? Amo molto anche strumenti di piccolo calibro come le spinette e i clavicordi ma......mi è veramente impossibile. Tu hai un consiglio? Puoi aiutarmi in qualche modo? Grazie per la disponibilità, in anticipo.
  13. La mia prima discussione riguarda i"martelli" del pianoforte. Come si interviene sul feltro dei martelli se dopo le varie manovre cosi dette "rigenerative" il suono sostanzialmente ritorna in breve tempo ad una assenza di canto " Bucato" e "Pungente" che aveva all'epoca dell'acquisto dello strumento? Questo è un aspetto interessante secondo me su cui discutere. Grazie e a presto
  14. Grazie mille per il benvenuto. Inizio subito a fare domande dato che sono molte quelle che da anni mi assillano. Intanto complimenti per questo forum e per i tutorial che ho seguito su you tube molto ben fatti entrambi e grazie ancora per il vostro impegno in campo tecnico-musicologico se così si puo definire; una cosa che spesso in Italia è presa sottogamba mentre da voi vedo affrontata con molta serietà e competenza. Io per ora ho solo un piano verticale 1300 mm di altezza con un buon rapporto prezzo ingombro e qualità ma spero un giorno di poter arrivare ad avere perlomeno una mezza coda.Ho studiato molto seriamente ma dopo il quinto anno mi sono preparato per l'ottavo e poi.......inutile continuare no? Mi trovo ad un livello di sesto settimo anno più o meno ma spero di riuscire a terminare gli studi. La mia prima discussione riguarda i"martelli" del pianoforte. Come si interviene sul feltro dei martelli se dopo le varie manovre cosi dette "rigenerative" il suono sostanzialmente ritorna in breve tempo ad una assenza di canto " Bucato" e "Pungente" che aveva all'epoca dell'acquisto dello strumento? Questo è un aspetto interessante secondo me su cui discutere. Grazie e a presto.
  15. Ciao! Entro or ora e vi saluto. Sono un giovane......si fa per dire pianista che ha mollato prima del tempo. Spero di imbastire parecchie chiacchierate edificanti per la mia passione musicale. Ciao a tutti.
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