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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Chiaro, ci ha giocato per un po' anche la Lega Nord su questo principio. Bisogna vedere quanta colpa hanno veramente gli altri e quanto poco sono stati capaci di sfruttare/sciupare le proprie carte loro. Del resto chi non si è evoluto si è estinto, la dura legge della natura (preciso che non è uno spot per la lega, non si sa mai .... che è facile giocare con certe cose...)
  2. Mi ripeterò, se volete supportare veramente i vostri allievi fategli vedere la musica dei grandi e non la vostra, se vi repute grandi e avete ragione ci sono buone probabilità di soffocare talenti di varia misura (vedi Donatonini): non tutti devono diventare Beethoven dopo essere passati da Haydn...per cui è proprio il metodo fallato....ah, dimenticavo, se non avete ragione...gli avete fatto perdere un sacco di tempo prezioso
  3. Tu no? Parola chiave: "storia" Ecco che l'allievo arriva con la sua bozza o idea di progetto e tu lo supporti per arrivare alla realizzazione ... diverso è mostrare le proprie idee e la propria connotazione estetica e dire: questo è il mio mestiere. In questo caso trattasi di collaborazione e non più lezione. Se poi l'allievo vuole proprio scrivere come te, sei liberissimo di girarlo ad un collega...di Frank, di Red ne basta uno Come del resto che palle se Chopin avesse scritto solo fughe per la sua dedizione al TWC di Bach..
  4. Il 2 settembre 1863 nasceva a Budapest Isidor Philipp Isidore Philipp plays Mozart Concerto No. 19 in F major K 459
  5. Ottimo Micamahler, hai avuto modo di studiarlo?
  6. Allora c'era un "affatto" di troppo Comunque c'è stata l'occasione di aggiungere qualche pezzo al puzzle ...
  7. Il 1° settembre 1854 nasceva a Siegburg Engelbert Humperdinck Humperdinck - Hänsel und Gretel (Solti) http://www.youtube.com/watch?v=p34sqXklje0&feature=youtu.be
  8. A parte che presumo manca un "non", in realtà non è una mia invenzione questo principio didattico ... magari l'avessi inventato e descritto io in un mio testo. In generale un testo che posso suggerire di leggere è "la composizione musicale" di Bruno Bettinelli che all'occorrenza ho appena riletto e devo dire che fa bene anche a distanza di anni. Fra l'altro, un testo un po' datato del 1996, dove traspaiono frasi tipo: "Per concludere, accanto a tutto questo (bisogna leggere il libro) è anche auspicabile il rigoroso senso di una dignità che gli permetta (riferito al giovane compositore) di rifiutare nettamente compromessi, di ogni genere, anche a costo di restare isolato e fuori dalle influenze di certi "circoli" - ovvero "clan" - di dubbia estrazione. Ma questo è un altro discorso" Probabilmente Bianca, quando ti troverai a gruidare il talento di un'altra persona, approccerai alla materia attingendo dalla disciplina più adeguata (sempre secondo coscienza). Eppoi scommetto che tutti quelli che insegnano sono probabilmente, come compositori e artisti, della caratura di Donatoni...per questo conviene far studiare le proprie opere. (io qualche dubbio ce l'ho e mi baso su un buon campione di colleghi....) A proposito, per par condicio segnalo anche dei testi di Donatoni: -Antecedente X -Questo -Il sigaro di Armando (Scritti). Di un paio non si capisce molto, l'unico che si salva è l'ultimo....ma il punto di vista non è quello didattico. Se eventualmente avete da segnalare testi di grandi didatta compositori, questo è il momento di elencarli... Buona musica
  9. Forse non ci siamo intesi, non ha senso scrivere come chiunque sia...fosse pure il più attuale degli attualissimi che tu consideri attuale ... e non voglio neanche sapere il nome Scrivi come Feldman (utente) ...che è già sufficiente Per Red scrivevo Che è quello che hai detto tu qui Inoltre dici: Il mestiere non centra con l'estetica. No un buon maestro deve mostrare la musica dei grandi compositori e non la sua sulla quale il tempo non ha ancora dato le sue ragioni...poi se l'allievo insiste, e il rapprorto di protrae nel tempo, allora teniamoci i Donatonini e i Lachenmannini e gli etc. etc. Concorde, il punto è ... quale repertorio è giusto che un discente mastichi...di sicuro deve essere materia di prima qualità. Sulla propria musica non si potrebbe essere obiettivi, ci si mischierebbe sulla propria estetica, nessuno sa se sopraviverà all'erosione del tempo. Scusa ma il maestro deve dare tecnica e non idee...per la tecnica non serve la propria musica, ci sono un miliardo di pagine di altri GRANDI/GIGANTI compositori... Concorde, appunto, il maestro se è bravo, prima di spennarlo...glielo può dire prima. Basta lasciargli il foglio bianco Se non ha idee emergerà, se ce le ha, basta supportarlo tecnicamente per svilupparle e portarle avanti. Chiaro, è più difficile supportare le idee di altri che le prioprie, ma il didatta solo tecnica deve dare...ti pare che Padre Martini avesse da dare musicalità e idee a Mozart? Al massimo gli ha spiegato come funziona il contrappunto e Mozart ha scritto il jupiter
  10. Il 31 agosto 1834 a Cremona nasceva Amilcare Ponchielli AMILCARE PONCHIELLI "I PROMESSI SPOSI" SINFONIA Sinfonia from the opera "I Promessi Sposi" by Amilcare Ponchielli (1834-1886) Minsk Philhamonic Orchestra Silvano Frontalini, conductor recorded September 1990
  11. Questa è una frase importante soprattutto se scritta in un altro modo: Se io scrivessi oggi come il "compositore X" (contemporaneo e di livello come Stravinsky...ce ne sono?) si sentirebbe subito, per questo mi illudo che la mia musica sia contemporanea. Vuoi metterci Helmut Lachenmann...il punto è sempre lo stesso. A Bach gli davano del vecchio quando era ancora vivo, pensa che sulle sue note ci ballano i breaker oggi...tu segui la tua strada e se son fiori fioriranno, ad un certo punto può capitare di scoprire di non essere ne Bach, ne Stravinsky (ma neanche Einaudi o Allevi) ... ma non darà soddisfazione essere il clone di Lachenmann (anche in questo caso, "per pura fatalità", si parla di Lachenmannini). Per cui meglio seguire la propria indole e il proprio istinto musicale. La prima frase al quale avrei voluto rispondere era questa "Com'è vero che un compositore non scrive per il pubblico, è anche vero che un compositore senza pubblico è praticamente morto." Il compositore può morire prima di scoprire di avere o non avere pubblico, ad esempio se non soddisfa la propria esigenza di scrivere...è morto lo stesso e secondo me sta cosa si riallaccia con l'indole e l'istinto musicale, che se soffocato, porta a frustazione. E seguire il proprio istinto non vuol dire avere per forza dei "seguaci" ... poi si scopre se arrivano o meno, ma cosa fare se non arrivano? Prendo atto che non sono lo Stravinsky di turno, si fanno delle scelte...ma ci si sta negando; da un lato si sta assecondando o compiacendo un pubblico o dall'altro si sta imitando qualcos'altro che funziona ma che magari poco ci appartiene ma ha pubblico (luce riflessa)...in sostanza poco cambia... Per cui, quanto conta il pubblico nelle scelte compositive? E se conta, perchè la Nannini (che per inciso ha studiato con Bettinelli) dovrebbe aver fatto una scelta non accettabile? ... perchè come hai scritto per Pausini: "La Pausini non ha nulla a che vedere con Einaudi perché fa pop e il suo obiettivo è raccogliere pubblico, quello di Einaudi no (e di nessun compositore)."....? Siamo sicuri, nessun compositore? Domande in libertà
  12. Direi che altrettanti sono passati da Bettinelli...bisogna vedere chi reputiamo insegnanti . Un po' sottile, ma sono certo che coglierai... Il problema è che lo stile di un compositore non è mai un'alternativa ma una prigione, uno deve fare la propria musica e non quella degli altri...se poi ci sono delle affinità, pace. Nessuno inventa nulla, tutti ci nutriamo della musica di altri, ma dire che lo stile di un compositore è una meta è sbagliatissimo: da didatta e compositore. Al massimo può rappresentare un approfondimento per capire e conoscere di cosa è fatto uno stile, cose che si possono desumere da musicisti anche un filino più spessi di Einaudi. Che sottolineo mi è molto simpatico, non si pone in modo sfidante con le altre lobby e fra quelli di suo pari livello è quello che ha raggiunto sicuramente come dice Feldman un po' di grande pubblico, certo, non con i lavori più ricercati...ma almeno ha fatto breccia.
  13. Onestamente trovo nei post di Feldman alcune cose che non quadrano, ma non prese singolarmente ma nel discorso generale che vuole condurre. Ci sono tanti punti di forza … ma … Il primo punto è sull’aspetto didattico: Premesso che sono passato dalle mani delle due scuole che vanno più in voga in Lombardia: diciamo figli di Bettinelli e figli di Donatoni. In 2 parole potrei dire che i Donatonini esistono e i Bettinellini no… e questa la dice già lunga. Ma siamo un po’ più precisi. Anche se “la sostanza è questa”, se i figli di un compositore (o meglio un didatta) non riescono a maturare una propria autonomia ma restano vincolati allo stile del padre vuol dire che il Maestro ha fallito. Per cui i primi errori non sono degli allievi di Donatoni, che sono al massimo “succubi” … ma il fatto che Donatoni aveva le capacità per fare quello che ha fatto, gli altri vivono di luce riflessa. Una cosa che è anche capitata ma molto sporadicamente, fra i meno dotati, degli allievi di Bettinelli. Personalmente parlando sono cresciuto maggiormente nel periodo Bettinelli che Donatoni, in quest ‘ultimo caso c’è il “suo” metodo per scrivere …. I suoi bei conticini, la sua macchina e non la spinta alla ricerca, lo sviluppo della propria poetica ed inclinazione musicale. (Berio fa parrocchia a parte). E in effetti Bettinelli nei suoi testi didattici dice da qualche parte che il buon maestro non dovrebbe far vedere la propria musica agli allievi per non influenzarli. Casualmente nessun allievo di Bettinelli mi ha mai fatto vedere una propria partitura…tutti gli allievi di Donatoni mi hanno fatto vedere (e studiacchiare, si può dire?) più di una delle loro partiture. Non parliamo di oggi che con internet c’è tutto ovunque … prima le cose in alcuni casi si “elemosinavano”. Questo era un primo punto. Anche qui non concordo e vorrei inserire un altro discorso, ormai è da mezzo secolo che non si può più parlare di compositore e basta, la questione è diventata specialistica. C’è l’esperto di musica d’immagini, il compositore tradizionale, il compositore sperimentale, etc. Questa è una classificazione che si annusa, respira ed è evidentissima; fa creare tutte le lobby che conosciamo. Perché sono lobby, ognuno si cerca i suoi simili e fa parrocchia … e dico, giustamente. Ci mancherebbe altro che non ci sia scelta…anzi… Il problema che porta Feldman (utente) è quello di come una di queste figure specializzate, l’uomo “sperimentazione”, possa raggiungere il grande pubblico o un pubblico “corposo”… Siamo sicuri che chi è in questa nicchia interessi? La lotta è farsi suonare più brani alla biennale e non raggiungere il cuore della gente…fatemela un po’ romanzare sta cosa. Chi ha più esecuzione è più “Potente”, più agganci, più prestigio … tutto qui… Ma tornando a Stravinsky, compositore tradizionale, uno dei 2 più grandi geni del ‘900, ha preso la dodecafonia è gli ha dato un aria tutta nuova proprio quando era vecchietto (capito bene, la dodecafonia, quella cosa che quando è stata presentata si diceva non lasciasse spazio alla personalità del compositore e chiunque ci mettesse mano avrebbe scritto come Schenberg) … peccato che se uno studiasse veramente la sua musica si accorgerebbe, non solo oggi, ma all’epoca di quanto fosse moderna. E in effetti lui che si classifica come compositore tradizionale non ha da invidiare proprio un bel niente di niente a nessuno (Compresi i più famosi dei coevi). Dirò di più, c’è una moda molto “bella” oggi che fa usare la seguente terminologia riferita alla musica: “vecchia era la sua musica”. Ma scherziamo, la musica di Bach è vecchia? Quella di Mozart è vecchia? Chopin?…. come questi anche quella di Stravinsky è attualissima. Capisco che ancora oggi (come allora) qualcuno lo veda ancora come un vecchio Strauss … peccato che le note dicano altro. Premesso che non voglio farne una questione di giusto o sbagliato (si/no tradizione, si/no avanguardi), per chiudere il discorso dico solo che chi si lega alla tradizione (ed è un grande artista, un genio nel caso di Stravinsky) non rischia di sentirsi dire “vecchia era la sua musica”. Un parallelismo interessante è quello della mobilia, c’è a chi piace un design avanguardistico (luci psichedeliche, colori più ammalianti, geometrie, spigoli, etc.) e chi tradizionale (classico) …. dopo una quindicina d’anni i mobili che erano il fiore all’occhiello della tecnologia sanno di vecchio (quel colore non si usa più, etc.) … quelli “classici” al massimo gli si può dire che sono stati “usati”. Questo è uno dei costi delle mode…. Ovvio, so bene che la ricerca paga se uno trova. Per cui ecco che ci sono altrettanti geni musicali come Berio che hanno trovato e si sono affermati. Il gioco è questo, questione di scelte e di proprie inclinazioni … se siamo stati fortunati ad avere maestri che hanno contribuito a farci diventare compositori e non pappagalli e le hanno assecondate. Ultimissima cosa, sotto un altro punto di vista reputo utile saper scrivere come Bach e trovo utile saper scrivere come Donatoni … ma adesso che è morto e che i suoi stilemi possono essere catechizzati (Per inciso i suoi allievi (e colleghi, non ne parliamo) lo facevano quando era ancora in vita … ). In generale mi sembra la solita “lotta” fra limiti didattici e materia prima (talento)… dove deve arrivare il maestro e quando dovrebbe essere talentuoso l’allievo. I frutti sono appunto le generazioni a seguire di certe scuole. Altro esempino: Messiaen. Grande didatta, ci è passato praticamente tutto il ‘900 dalle sue mani. Quanti della sua “classe” (intendo gli allievi della classe di Messiaen) lo hanno replicato? Incastriamoci dentro ad esempio il buon Grisey . Si sono scambiati il testimone? (non penso proprio). Talentuoso lui, ottimo didatta il suo maestro… Queste le prime cose a caldo leggendo i post del topic...in realtà ci sarebbe un sacco di roba da dire...
  14. Victor Alphonse Duvernoy (Parigi, 30 agosto 1842 – Parigi, 7 marzo 1907) è stato un compositore e pianista francese. Concertino for flute and piano (Alphonse Duvernoy) http://www.youtube.com/watch?v=YgDHX6GOAFk
  15. Grazie Simone, più che un lapsus...sono partito dal topic di Chopin per il format ... e poi ho cancellato (evidentemente troppo poco) quello che non serviva L'ho corretto
  16. Come concordato con Armando Orlandi è stato predisposto questo indice per reperire velocemente le iniziative pratiche degli utenti del forum legate a Beethoven. Aggiungiamo che nel caso qualcuno fosse interessato a reperire materiale inedito o sconosciuto, Armando Orlandi si rende disponibile per dare tutto il supporto con l’obiettivo di veder registrato materiale che adesso è ascoltabile solo tramite MIDI (si precisa che la disponibilità non si limita al solo repertorio per pianoforte). Quindi chi vorrà potrà vedere aggiunte le proprie performance anche sul sito www.lvbeethoven.it, in una sezione corrispondente che al bisogno verrà predisposta, con tutti i dati correlati che si ritengano importanti e/o indispensabili (ad es. link ai propri siti/blog, etc.) Chiaramente per questi aspetti contattare Armando Orlandi tramite messaggio privato.
  17. Beethoven a modo nostro Per Elisa __________ __________ - PianoScholar Per Elisa 32 Variazioni in do minore __________ __________ - Ivan Ricciardi 32 Variazioni in do minore Sonate __________ __________ Opera 27 n. 2 - PianoScholar Op. 27 n. 2 - FrancescoDiParigi Op. 27 n. 2 - TheSimon Op. 27 n. 2 Lowseling Sonata Op. 27 n° 2
  18. Ho aggiunto qualcosa di TheSimon che mi era sfuggito, Mazurca, Ballata, Notturno e Walzer in un concerto.
  19. Il 30 agosto 1585 si spense a Venezia Andrea Gabrieli Magnificat a 12 Andrea Gabrieli Uno dei migliori brani Rinascimentali da uno dei migliori compositori; per triplo coro (12 voci) !! One of the Best Renaissance pieces for 3 choirs (twelve voices) from one of the best composer of the period : Andrea Gabrieli (Venezia, 1533 circa -- Venezia, 30 agosto 1585) from Chanticleer cd Out of this world
  20. Come già detto nella ricorrenza dei 140, io trovo che Rachmaninov sia ancora (ingiustamente) troppo sottovalutato
  21. @RStrauss Finalmente sono riuscito ad ascoltare il brano di RStrauss. Intanto era un po’ che non ti sentivo in forma … il brano mi piace, ci sento molta musicalità e funziona molto bene la ripresa a 71 (ma poi ci tornerò...). Alcune cosucce che meritano una riflessione: Da 23 a 26 secondo me è la parte più debole del brano, troppo divario fra il prima, ad esempio poteva bastare di proseguire con delle note interessanti il bicordo annunciato (e subito abbandonato) a 23 per dargli un carattere diverso da un invenzione a 2 voci un po’ barocca (senza farla diventare a 3 però). L’andante piacevole a 56 arriva senza un’adeguata preparazione. Il forte cambio di texture può essere che si stato ricercato a favore di un effetto, ma in fin dei conti, se pur poi condotta in modo coerente questa sezione, non si da il tempo di essere desiderata. Sentito 71, la seconda ripresa a 79 come da originale mi sembra troppo debole (una riproposizione in minore o una variante non avrebbe guastato), magari si poteva anche fondere le due parti iniziando come 71 e ad un certo punto proseguendo come l’originale toccando qualcosa La coda non mi soddisfa appieno … ovviamente in relazione a quanto successo prima In generale il tema funziona meglio a battuta 71, io l’avrei fatto diventare l’inizio del brano o comunque l’oggetto del laboratorio: oltre a catturare l’attenzione ha maggiori pregi rispetto al materiale di partenza nonostante mantenga la sua connotazione ... (e magari a 71 direttamente in maggiore come variante) è più comunicativo; probabilmente, tornado alla coda, un suo colpo di coda (scusa il gioco di parole), un po’ alla Chopin, avrebbe fatto desiderare di riascoltare tutto il brano subito. In generale il materiale è stato ben sfruttato ed elaborato, la giustapposizione di alcuni pannelli(ni) può migliorare il brano. Non so cosa ne pensi tu e se avevi già delle indicesioni sui punti che ti sto segnalando...se ti soddisfano, il brano è tuo, ci mancherebbe altro. Se fosse mio, ci lavorerei ancora un po' per dosare e raffinare al meglio quei punti. Che dire, alla prossima … e prima o poi arriverà il mio PS ... anche in questo caso qualche pausa...
  22. Mi ero perso il post, forse vale la pena spostare qualche post in diteggiatura e problemi http://www.pianoconc...ure-e-problemi/ Ecco fatto http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2664-rachmaninov-preludio-in-si-m-op32-n10-diteggiatura/
  23. Per gli appassionati del topic sulla narratività, come ho scritto in altri tantissimi post...la capacità della musica di essere ricordata è il legame con la narratività. Non piacerà, ma di fatto ... quando una cosa tende a non farsi ricordare...vuol dire che non "narra". E chiaramente molti hanno il sacrosanto bisogno e diritto di ricavare da un brano "elementi in grado di rimanere indelebilmente parte della mia memoria e del mio cuore."
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