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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Propongo questo sondaggio per la scelta del Tema da elaborare nel laboratorio di composizione dedicato al pezzo per pianoforte (Edizione 2015). Chiusura sondaggio il 23/01/2015
  2. Essendo brevissimi, non ho proseguito nel discorso con Daniele proprio per questo aspetto: Idee, spunti di riflessione, etc. ne avrei ... ma non me la sento di intervenire. Una riflessione sulla paura la si può fare ma ti rimanderei ad uno scorcio di un film che probabilmente in generale ha poco da offrire ma che "poeticamente" tocca il tema paura. Di fatto può essere anche un vantaggio se utilizzata, deve essere un fuoco che ci permette di alzare il nostro livello di attenzione, essere concentrati, tenere a fuoco l'obiettivo e non un fuoco che ci brucia, che ci blocca sino alla paralisi; questo dipende molto da noi e da come sappiamo governare le nostre emozioni. Però vorrei fermarmi qui.
  3. Io sarò breve ma non disinteressato ai vostri commenti che ho apprezzato molto sotto diversi punti di vista: Perchè, un fondamentalista (e mi riferisco a qualsiasi ambito, ripeto, non mi riferisco alla specifica causa dell'articolo) non può essere musicista ed essere regolarmente iscritto ad un conservatorio?
  4. http://costruiresumacerie.org/2015/01/11/agli-studenti-dei-conservatori-e-ora-che-combattiate-la-guerra-contro-gli-integralisti/ Devo dire che più volte ho letto passare il link a questo articolo e il titolo non mi aveva ispirato gran che (che non ho volutamente riportato) perchè in generale ho letto i commenti più contraddittori sulla nota questione. "Io sono", poi "io non sono", poi concordo e poi non concordo e poi.. etc. La cosa più sconcertante è che mi è capitato che in alcuni casi fossero le medesime persone ad aver attraversato questo tipo di sbandamento (penso più o meno consapevole). Per cui non l'avevo ancora letto! Visto che poi mi è stato proposto da un amico che difficilmente propone cose senza senso mi sono spinto a leggere. Forse l'arte può in certa misura (quale?) aiutare e tra le righe ci leggo un bel messaggio a prescindere dalla causa; personalmente parlando non l'avrei rivolto solo agli studenti di conservatorio (a livello di titolo)... ma su vasta scala. Per cui condivido con voi il link, ma che ne dite?
  5. Grazie Luigi, preziosissimo. Ti ho scritto direttamente un messaggio privato.
  6. E io che guardando la foto già pregustavo di sentirci la "Kleine Fuge" In linea con Paolo anche a me piacerebbe essere informato circa la sottoscrizione e la eventuale decisione di intervenire sullo strumento.
  7. Ottimi gli interventi di Daniele, integrando di poco quanto già detto interessante notare che da un inizio squisitamente pianistico (pianista dal 1909 al 1923) poi Bartok si dedica alla etnomusicologia e alla composizione. Come tanti nel 1940, per motivi politici, emigra negli Stati Uniti dove continua ad esercitare la sua attività musicale fino alla morte. Come Stravinskj, secondo me la lontananza rafforza il legame alla propria patria…forse in un epoca in cui contava ancora (riflettevo sui giorni d’oggi). Per me è interessante e mirabile la sintesi tra diversi filoni compositivi desunti dalla musica colta e da quella popolare, una delle tre principali tendenze del primo novecento per uscire dai binari della tonalità. A tal proposito le composizioni che presentano influssi folklorici sono: La suite n. 2 per orchestra (1905-1907) I canti popolari ungheresi per voce e pianoforte (1906) Allegro barbaro per pianoforte (1911) La suite per pianoforte (1916) I sei volumi “Microkosmos” (1926-1939) sono contemporaneamente un’opera didattica e artistica dove l’impiego del canto popolare come modello di una nuova musica che dovrà avere anche un ruolo morale e civile aperto quindi al mondo. Anche se già citato il buon Kodàly, trovo interessante questa collaborazione in quanto proprio grazie ai consigli di Kodàly, Bartok ha la possibilità di conoscere lo stile di Debussy che ben presto sarà presente nelle composizioni “Due ritratti” per orchestra (1907-1909) e nell’opera “Il castello del principe Barbablù” (1911), lavoro teatrale basato su una traduzione in lingua ungherese di un testo di Maeterlink che racconta, con ricchi simbolismi testuali e musicali, di Giuditta, sposa del crudele Barbablù che si avvicina alla morte aprendo sette porte chiuse. L’opera accosta una scrittura vocale legata alla tradizione ungherese fusa con gli elementi musicali della tradizione occidentale. Nelle sue composizioni Bartok si avvicina pure all’espressionismo europeo con l’uso di un linguaggio armonico molto avanzato, basato sulla politonalità e l’uso di quarte, triadi con settime maggiori e l’inserimento di inconsueti effetti sonori. Ecco che lo schema tonale spesso viene usato con il “percorso polare” in cui a metà di un brano o di un movimento si raggiunge la tonalità più lontana rispetto a quella d’impianto per poi ritornare all’ambito iniziale. Successivamente sia il primo concerto per pianoforte e orchestra che la “Sonata” per pianoforte del (1926) lo avvicinano alla tendenza neoclassica. Mi piace ricordare le composizioni principali dell’amico Bela (so che molte sono già state citate)…ma ha il suo fascino leggerle di fila: Sei quartetti per archi (1908-1939) Il Mandarino meraviglioso (1918-1919) balletto per orchestra. Otto improvvisazioni su canti di contadini ungheresi per pianoforte (1920) Prima sonata per violino e pianoforte (1921) Tanzsuite per orchestra (1923) Cantata profana (1930) per voci soliste, doppio coro e orchestra. Musica per archi.celesta e percussioni (1936) Concerto per violino e orchestra (1937-1938) Concerto per orchestra (1944) Concerto per pianoforte e orchestra (1945) incompiuto. … dicevamo dell’avvicinamento di Bartok e Kodaly, interessante anche perché contribuiscono allo sviluppo dell’ etnomusicologia che, grazie anche alla scoperta del fonografo, raccolsero e catalogarono non solo i canti ma anche tutti quegli elementi collegati (scientificamente) agli usi e costumi (vedi l’opera “Corpus Musicae Popularis Hungaricae”). Notare che le fonti originali “catturate” sono poi state rielaborate dalle varie scuole. E come accennava Daniele, questo link fra etnomusicologia e romanticismo è molto forte grazie alle scuole nazionali; due grandi esempi sono proprio quella Russa e quella Ungherese. Il cerchio si chiude in quanto le stesse erano votate a valorizzare le tradizioni popolari intese come appartenenza ad un certo popolo caratterizzato da stessa: Lingua Usi Costumi Canti Danze @nicolasfredda: io non percepisco questa dimenticanza, considera che nei corsi di storia della musica, in particolare alla prima metà del ‘900, Bartok è abbastanza una fissa, sempre affiancato a Schoenberg e Stravinskj; inoltre, come ricordava il buon Antares, qualsiasi buon pianista dovrebbe essere passato dal Microkosmos. Penso che molti abbiano ascoltato la Musica per archi,.celesta e percussioni. Probabilmente molti profani non ne conoscono l’autore e il titolo, ma di sicuro hanno avuto occasioni. In generale, come per tutti i compositori i del ‘900 (non parliamo dei compositori del nostro secolo), ci sono meno occasioni di essere proposti al grande pubblico che ha una cultura squisitamente tonale e per capirci: terzo barocco, classicismo e romanticismo. Detto tutto ciò però come ascolto vorrei proporre la tanto amata (da me, ovvio) sonata per due pianoforti e percussioni, purtroppo non sono in condizioni di postare un link, se qualcuno volesse provvedere, mi sarebbe molto d’aiuto EDIT Grazie Micamahler per il link https://www.youtube.com/watch?v=8ZjJtJAXPBE
  8. ... se può incentivare, raccontagli che anche fra i vecchi parrucconi c'è qualcuno al quale piace il rap Scherzi a parte, penso che il suo comportamento possa essere legato alla sua età adolescenziale, spero tanto per te che questo periodo passi in fretta e tu possa ritrovare con lui un rapporto sano e duraturo..per un clima familiare disteso e sereno.
  9. ..fra le tante cose non dimentichiamo l'arrivo e "analisi dei problemi" di un "pendolo rovesciato", a proposito Armando, ti ho dedicato questa foto http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/4385-grande-orologio-ad-organo-germania-foresta-nera-xviii-secolo/
  10. ..talmente giovane che sono ko da una settimana ...praticamente un rottame ... ahahaha
  11. Personalmente parlando non mi sento in grado di tradurre correttamente il testo proposto da Piccinesco dall’Italiano al latino. Espressioni come “colli di bottiglia” trovano difficilmente una traduzione letterale in latino, se dovessi dare un suggerimento, direi di partire da una “parafrasi” e non dal testo in modo tale da avvicinare il linguaggio a quella che è una lingua arcaia, non so se ho reso l’idea. Dopo questa operazione si può ragionare ”meglio“ anche se non capisco l’esigenza di una traduzione, se il testo è nato in italiano moderno... perchè questo cambio di manovra? Relativamente ai risvolti compositivi, da un lato anche se la scelta è quella di usare tutto il testo in un contesto melodico/armonico, a fronte di traduzioni con molta probabilità piegando la melodia si può salvaguardare il senso armonico. Ovviamente non è l’unica scelta, il testo potrebbe pure non essere utilizzato o utilizzato parzialmente, in questo caso la forte relazione agli accenti tonici si indebolirebbe, al punto che il testo potrebbe diventare “irrilevante” … se non in relazione al suono. A tal proposito allora capirei una scelta verso una traduzione, magari perché a proprio gusto i fonemi di una certa lingua sono preferiti a quelli di un latra; in questo caso si salvaguarderebbe il significato del testo a favore del suono. Ma anche questa è solo un’altra delle tante possibilità. Io farei in primis delle scelte chiare e mi muoverei di conseguenza.
  12. Dedicato ad Armando: Grande orologio ad organo, Germania Foresta Nera XVIII secolo
  13. Anche a me ha fatto piacere conoscere tutti voi, sentire le vostre voci e associare un volto reale (le foto non bastano) a quello che sono "solo" scritti; ho trovato anche bello che c'erano tanti piccolini Dovremmo sicuramente fare un bis, magari all'inizio del 2016 ...
  14. Simone, Armando sicuramente ci darà soddisfazione
  15. Aggiunto INTERNATIONAL CALL FOR SCORES 2015 – SCHALLFELD GOES ELECTRONIC
  16. “INTERNATIONAL CALL FOR SCORES 2015 – SCHALLFELD GOES ELECTRONIC” Ensemble Schallfeld in cooperation with the „Kulturzentrum bei den Minoriten“ invites composers from all nationalities to apply for our „International Call for Scores 2015 – Schallfeld goes electronic”. Since 2013 Schallfeld has been active in Graz and Austria as a young ensemble and platform for the promotion of contemporary music by international composers, mostly of the younger generation. Beyond being a „traditional ensemble“, Schallfeld is active as a free artists’ collective, consisting of musicians with different backgrounds and interests. This leads to the great diversity of Schallfeld’s activities, ranging from music theatre to sound art, chamber music, improvisation and educational activities. During the last decades, the integration of electronic means of sound production and sound processing has become a normality in contemporary instrumental composition. But apart from solo or full-orchestra works, there is still a limited repertoire for middle-sized chamber ensemble with electronics. This is the gap would like to address: With our „International Call for Scores 2015 - Schallfeld goes electronic“ we encourage young composers to create and present new repertoire for ensemble and electronics. By doing so, we also want to underline the importance that electronics have gained in our today’s music scene. Terms of participation: − Composers of all nationalities born in or after 1974 are invited to participate − Only one piece may be sent by applicant − The piece should be written for a minimum of 4 and maximum of 7 instruments plus electronics − The duration of the piece should be between 7 and 15 minutes. − The piece can be a new composition, or an already premiered piece (also an adaption of an existing piece) not older than five years. − Available Instruments: − The instrumentation is free, although pieces that include double bass and/or saxophone are encouraged. − Available Instruments: − Flute (also bass, alto and piccolo) − Clarinet (also bass clarinet) − Saxophone (soprano, alto, tenor, baritone) − Violin − Violoncello − Double Bass − Piano − Electronic setup available: − Maximum 8 speakers − medium: Live-electronic and/or Tape − Patches in Max, Pd, SC will be accepted. Terms for participation: The score and the patch, or tape, together with a documentation that clearly shows the realization of the electronic part in the performance situation, should be sent not later than April 1st 2015. If the patch is not completed by the time of the deadline the participant must send a detailed description of the patch and the electronics with his/her application. Applications that don't meet the above-mentioned conditions will not be accepted. Content of the application: (we will only accept electronic applications) − Score in PDF − Short biography (max 800 words) in PDF − Tech Rider in PDF − Patch (SC, Max, Pd, or detailed description of the patch if not yet finished) − Mp3 recording resp. Mp3 demo-mix (if available - recommended) Application as .zip file should be sent not later that 1.04.2015 23:59 CET to schallfeld.scores@gmail.com Max. File size 15MB Selection Procedure: The pieces will be selected by an external jury consisting of representative members of the ensemble as well as renown experts in the field of computer music and composition. The results will be announced via email and published on the following websites: www.schallfeldensemble.com and www.kultum.at/neue-musik. Jury members: Members of the Ensemble Schallfeld Prof. Gerd Kühr, University of Music and Performing Arts Graz Prof. Marko Ciciliani, IEM Graz Awards From all particiapting scores a maximum of 5 works is selected that will be studied and performed by Ensemble Schallfeld in the end of May 2015. The selected composers are invited to study their work together with the ensemble. (Unfortunately, we are not able to provide any financial support for travel costs and lodging.) The concert of the selected pieces will take place on June 5th 2015 during an extended evening with electro-acoustic music in the Großer Minoritensaal in Graz. A professional recording of the concert will be made available to the composers. Contact Information: Schallfeld Website: www.schallfeldensemble.com
  17. Intanto Red ti ringrazio per il ricco contributo che ho veramente gradito molto, fra le righe hai perfettamente descritto perchè è un brano che a me risulta datato e se ci pensi bene: - Puntillismo anni '50, > in Lachenmann il paesaggio > cambia praticamente ad ogni battuta, > ogni momento c’è qualcosa di nuovo da ascoltare > – e in questo senso Lachenmann esige molta più > rapidità di ascolto di Bertrand. - Più che altro tutto ciò rimanda allo strutturalismo, che è un estetica che ha fatto il suo corso (e decorso) - Aggiungo che inoltre è ancora molto legato al mondo del concreto Ecco che questi tre fattori, ben mescolati, riportano l'orecchio a quei favolosi anni '80 già trascorsi. Niente di male, anche a Brahms dicevano che scriveva un po’ datato, ma è talmente bello che non gli si può dire nulla. A proposito, mi piace che nel tuo intervento sia velato il riferimento a “cose belle e brutte”. Comunque sia tu dici che questi strascichi non sono interessanti in se e ci sta; da compositore ti concentri di più su questa sua apertura all'ascoltatore (a proposito, adesso ho capito cosa intendevi con trascinato in riferimento al ritmo. Certo, come ben descrivi, è un modo per dare un minimo di certezze all'ascoltatore, ma di fatto questa non è una novità in senso assoluto, di certo per Lachenmann). E’ proprio da ascoltatore che dico che per tutto questo trovo più centrato nel ventunesimo secolo il buon Bertrand che il "nuovo" Lachenmann. Lo scrivo non perchè mi interessa chi fra i due ce l'ha più duro, ma perchè entrambi hanno cercato di rispondere ad un'esigenza ma Lachenmann mi sembra più appesantito da quei “fardelli” tipici della sua estetica ... che hanno fatto epoca, per cui tanto di cappello. Oggi come oggi, con tutta la mia soggettività di puro ascoltatore, non mi impressiona più di tanto questo brano di Lachenmann; se vado in una sala di concerto di musica Contemporanea spero di non trovarmi il Lachenmann di turno rispolverato ma qualcosa di relativamente nuovo…altrimenti finisce come la Contemporary Music Hub Milano Ovvio che compositori della cifra di Lachenmann ne escono sempre egregiamente…però mi interessa che passi il concetto di fondo e non sono convinto che la classica rispolverata sia nello spirito della Contemporanea. Mi sbaglio? ... o meglio, a me tutto ciò inizia a confermarmi che Lachenmann ormai sta veramente diventando un classico … detto con le più nobili intenzioni.
  18. Premi l'icona del menù espressione (quella del mf) Doppio click del mouse nella posizione che ti interessa; nella finsetra che ti si apre scegli indicazioni di tempo (lista che ti compare a sinistra della finestra); se non trovi una adatta alle tue esigenze: ne selezioni una che come formato ti va bene (testo, testo e nota, solo nota) e con il tasto duplica .. duplichi l'oggetto per poi adattarlo con il tasto modifica. A questo punto inserisci quanto ti serve (guarda anche la sezione playback), scegli prima ok e poi assegna. Ecco fatto
  19. Mi sembra appropriata questa citazione: Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente; per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta. [R. B. Fuller]
  20. Ho ascoltato solo il primo Era un po' che non ascoltavo Lachenmann e devo dire che nonostante questa sua nuova apertura rispetto ai lavori di mezzo secolo fa, io ho l'impressione che stilisticamente ha ancora troppi "strascichi" del passato; a me appare come un brano già datato. Chiaramente il mio è solo un parere sll'approccio estetico, del resto è Lachenmann...cosa gli si potrebbe dire mai Ma ... in particolare in quale dei 4 brani riscontri un ritmo inesorabile e travolgente...lo direi del brano tratto nel topic linkato di Bertrand, ma questo...? ...!
  21. Allora non sono tutto suonato, pensa che dopo pochi secondi di hang drums era come se avessi avuto Eminem davanti a me a cantare Però ricordavo che il brano iniziasse proprio da 30''... mi ha tradito l'introduzione, ma era una delle prime canzoni che avevo cercato. Comunque è stata l'occasione per spazzolarmi 4 CD e una trentina di brani qua e la sul tubo ... in effetti alcune canzoni di Eminem secondo me sono proprio dei brani di eccellente fattura. (Scusate la digressione, ma stavo impazzendo a cercare quella canzone)
  22. Non mi viene più in mente quale canzone di Eminem inizia in modo analogo al brano proposto nel video; solo io ho fatto questa associazione?
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