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Piano Concerto - Forum pianoforte

Bianca

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Tutto postato da Bianca

  1. la cosa brutta è che, almeno nel mio caso, ad un certo punto gli strumenti non suonano più, nel senso che il primo che ho caricato continua a funzionare mentre gli altri vanno a singhiozzo. Dovrò decidermi a cambiare pc...
  2. No, per fortuna ce l'ho solo con kontakt, ed è questa la cosa strana. Comunque ci ho rinunciato e mi limito ad usarlo nell'host vst dove appunto il problema non si pone. L'unica cosa, come dicevo, è che devo aprire più di un'istanza, con conseguente dispendio di ram....
  3. Sicuramente ci avrai già pensato, ma ogni volta che la ascolto, mi aspetto sempre una progressione (intorno a circa 1') ascendente, anche non modulante... Comunque bella l'idea musicale.
  4. io uso savihost, che è simile, e con quello infatti ho tutti i soliti driver. Ma il problema è che così ho solo una porta midi con 16 canali. Comunque per ora è l'unica soluzione che funziona.
  5. che tristezza. Il fatto è che mi sarebbe servito in standalone per poter usare più di 16 porte in un'unica istanza...
  6. mi è rimasto solo asio4all, ma il fatto è che fa pure le bizze. Nel senso che fa un playback e poi trova l'output indisponibile. Ho provato a reinstallarlo, ma niente.
  7. Sto impazzendo. Nel Kontakt Player mi sono scomparsi i driver DirectSound e mi è rimasto solo più l'ASIO4ALL. Non sono riuscita a trovare nulla sulla rete a riguardo. Qualcuno a qualche idea?
  8. Suonare una nota sbagliata è insignificante, suonare senza passione è imperdonabile!
  9. Ti ringrazio per quello che hai scritto. Io sono relativamente "nuova" in questo forum, per cui purtroppo non ho conoscenza delle cose che riporti a tuo riguardo. Però credo di capire quello che dici e quello che "provi". Credo anche, per mia esperienza, che l'arroganza di alcuni non derivi sempre dalla sicurezza nei propri talenti, ma al contrario, spesso dalla consapevolezza di non meritare quello che si è ottenuto. A maggior ragione ho detto quello che ho detto. Riguardo al mio pezzo, come noti andrebbe anche "allungato", ed effettivamente questo è un piccolo estratto di un lavoro più esteso, un estratto che mi serviva semplicemente come pretesto.
  10. Mi sono riletta il post e, se non ho travisato le tue intenzioni, credo di essere pienamente d’accordo. In sostanza dici che a prescindere dal fatto che si percepisca coerenza o incoerenza in un’opera (generica) la sensazione che ne deriva è indipendente, ovvero può essere sia positiva che negativa, o in altri termini si può giudicare bella o brutta (che piace o che non piace) un’opera a prescindere dal giudizio sulla sua coerenza. E questo in effetti credo che sia quello che succede alla maggioranza dei soggetti che fruiscono di un’opera. Nessun fruitore comune in genere si chiede a priori “ma quello che sto ascoltando/vedendo/leggendo è coerente o incoerente?” e poi sulla base della risposta che si dà decide se gli piace o meno. Piuttosto al contrario. In qualche modo un eventuale giudizio di coerenza o meno deriva dal fatto di aver giudicato l’opera positiva oppure no per se stesso. Ad essere del tutto sinceri probabilmente è quanto accaduto anche in questo forum a proposito del brano “incriminato”. Tant’è che non a tutti è parso incoerente, anche a quelli a cui può non essere ugualmente piaciuto. In sostanza, quello da cui ho cercato di mettere in guardia più volte, e da ultimo con l’utilizzo provocatorio del pezzo che ho proposto, non è la validità del concetto di coerenza, ma l’uso “facile” che talvolta se ne fa. Il concetto di coerenza infatti, se non fosse così importante, credo non solleverebbe tante questioni. Ma invece lo è e chi se lo sente “usare contro” è un po’ come si vedesse sottoposto ad un giudizio superiore inappellabile. Purtroppo, a mio avviso, questa abitudine deriva da una certa cultura musicale che ben conosciamo e che oltretutto ha grandi meriti, ma usata a volte in modo improprio anche se, in genere, in buona fede. Il fatto è che il cervello umano è molto confidente nei concetti di cui si è appropriato, che sono appunto diventati abitudine, e molto diffidente verso quello che non conosce. Per quanto mi riguarda, il concetto di coerenza, ha un estensione che va addirittura oltre il senso comune della parola, che poi altro non è che quello di “stare attaccato insieme” (a proposito, qualcuno ha mai sentito parlare di coerenza nella scultura?), un’estensione, dicevo, che probabilmente non è immediatamente chiara a coloro che non hanno competenze o cultura di carattere scientifico (e non c’è nulla di male in ciò), motivo per cui forse, quello che ho scritto precedentemente in questo post e altrove, non è risultato evidente. Perciò non penso certo, e lo ribadisco ancora nel caso non si fosse capito, che la coerenza non sia una categoria di riferimento fondamentale, tutt’altro (almeno per me). Ma dico che a volte sarebbe meglio spogliarsi delle proprie abitudini e cercare di usare in modo più critico il proprio giudizio. E per questo credo sia utile e fondamentale conoscere anche l’esegesi di un’opera, come tu dici. Il motivo, a mio parere non è diretto, ma correlato a quanto detto prima. Quando ascoltiamo un’opera nota, infatti, un’opera già passata nella cultura diciamo, potremmo anche supporre che la conoscenza dell’autore non sia così fondamentale: io ascolto qualcosa che mi può piacere o meno a prescindere dalla valutazione del suo autore. Ma facendo così, in realtà, noi stiamo solo “saltando”, o dimenticando, un passaggio già fatto in passato da qualcun altro al posto nostro. In effetti un’opera può essere giustamente scissa dal suo produttore (a parte la letteratura a riguardo, quello che mi viene in mente è la battuta “ogni volta che ascolto Wagner mi viene voglia di invadere la Polonia!”), ma solo se la si è in qualche modo già compresa. Se un’opera non è immediatamente comprensibile, non vuol dire automaticamente che non lo debba essere mai neppure in futuro (con tutti i distinguo del caso ovviamente) e la conoscenza delle motivazioni (altro discorso aperto in altra sede) e della sua storia possono certamente aprire prospettive nuove e a volte magari anche interessanti. D’altra parte è anche vero che i modi in cui un’opera viene conosciuta sono molteplici e non bastano certo le sue proprie caratteristiche (meno che mai quelle facilmente percepibili) a diffonderla.
  11. devo ancora cenare ma mi sento già ubriacata dal tuo post lo rileggo meglio quando mi passa la sbronza
  12. Lo può fare citandoti in Italia (se ha un dealer o una sede italiana è ancora più facile). Anche tu se vuoi, puoi andare, che so, in Francia prendere un avvocato e fare causa a un residente (certo ci deve essere un motivo plausibile). Comunque resta una cosa assai improbabile, secondo me. Resta da vedere se i cd li vendi da te oppure ti avvali di un canale commerciale, nel caso saranno questi a tutelarsi...
  13. non ho capito cosa intendi (in relazione alla mia affermazione precedente, in sé la frase la capisco....)
  14. a proposito, anche il pot-pourri può diventare coerente
  15. ok, ho capito cosa intendi, temevo te la fossi presa per qualcosa, visto che non mi sembrava di essere stata offensiva. Infatti il pezzo (che oltretutto è un estratto) è apparentemente lineare (o banale) e, volendo usare il termine, coerente. Ma dal punto di vista del "codice" non lo è, nel senso che è costruito in modo che non lo sia (logicamente non lo è, se si prende il punto di vista del codice). Sono quelli che prima in modo ironico ho definito il punto di vista dei pentagoni e quello delle scimmiette. In altri termini è un tentativo di mettere in guardia da un uso facile del concetto di coerenza. Sarebbe anche possibile costruire pezzi che sono strutturalmente totalmente coerenti, ma che dal punto di vista della percezioni risultano del tutto strampalati. Qui io ho ovviamente scelto l'altra via per ovvie ragioni. Non è certo facile fare una cosa del genere (ameno per me non lo è), ossia produrre qualcosa che segua "rigorosamente" una procedura logica (chiamiamola così) e nel contempo risulti significativa musicalmente.
  16. Magari non interessa a te, ma ai pentagoni interessa eccome Ti potrà anche sembrare sviluppato banalmente, ma la banalità, a mio avviso, è un'altra categoria che viene usata come la coerenza. La coerenza musicale, qualora anche si potesse dire che è un fatto oggettivo, sarebbe comunque sempre una categoria impiegata in modo soggettivo. La cosa che penso sia più negativa è che questa parola venga utilizzata spesso per muovere critiche generiche e poco costruttive che vogliono avere la pretesa di autorevolezza e competenza, laddove spesso sarebbe meglio tacere o al limite esprimere un semplice “non mi piace”, a cui tutti, purtroppo o per fortuna, hanno ugualmente diritto. Dire poi che un'opera debba essere coerente per essere un capolavoro è quanto meno ambiguo. Pensa che addirittura in luoghi dove la coerenza è veramente oggettivabile, le opere più mirabili, per dimostrare la propria coerenza devono diventare incoerenti. D'altra parte tu stesso hai sottolineato che la coerenza non è nemmeno una condizione sufficiente. Ovviamente io credo ugualmente che la coerenza sia una guida che chiunque tenta di produrre o esprimere qualcosa cerca, consapevolmente o meno, di seguire. In qualche modo essa è un'aspirazione irrinunciabile dell'intelletto umano. Questa è solo la mia opinione, naturalmente, che forse esprimo solo perché, avendo notato una punta di fastidio in quanto hai scritto, reputo giusto che ciascuno di noi trovi lo spunto che gli permetta di mettere in dubbio, qualche volta, le proprie certezze.
  17. e quindi ti dovrebbe essere evidente anche l'incoerenza.
  18. Giusto. Ma l'incoerenza sta nel fatto che applicando tali "trasformazioni" o "funzioni" ai pentagoni, quello che ne risulta è "extra-pentagonale". Per questo motivo, dal punto di vista dei pentagoni, il risultato diventa "incoerente". Ovviamente per la scimmietta (quella che stride nella sezione centrale) questo non accade
  19. Grazie. Credo che la soddisfazione maggiore per un autore sia sapere che la propria musica possa significare qualcosa per chi la ascolta, anche se non può sapere precisamente cosa. Sapere che la comunicazione si è aperta, anche se fosse non più che una corrispondenza vaga, ma proprio per questo più ampia.
  20. Q.E.D. mi si perdonerà l'irriverenza, spero, musica incoerente per pentagoni e scimmiette.mp3
  21. quindi intendi dire che la coerenza c'è dove uno stile viene "accettato" dalla comunità? voglio dire, se un compositore riesce ad affermare il proprio stile allora la sua musica è "coerente"? perché no? potrebbe anche essere una definizione di coerenza in musica...
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