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Piano Concerto - Forum pianoforte

pianoexpert

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Tutto postato da pianoexpert

  1. Caro Francesco, mi sono permesso di correggere il mio nome che è Paolo. Troppi complimenti. Grazie Comunque la fortuna e la sfortuna è comune a tutti noi. Non è importante quello che siamo, ma quello che facciamo e che sappiamo fare. Certo è che bisogna sempre confrontarsi anche con chi non siamo in piena sintonia. Io credo che tutte le Associazioni di categoria siano importanti perché aggracano i professionisti e li fanno ritrovare, discutere, confrontare. Non voglio esprimere giudizi di professionalità, simpatia o antipatia sull'Aiarp, di cui non faccio parte. Diciamo che ho partecipato alcune volte ai loro incontri e ho simpatizzato, anzi sono diventato amico con qualcuno di loro che penso valga molto. Ci sarebbe poi da dire molto sull'atteggiamento e sul carattere di molti, ma non sarebbe di nessuna "costruzione". Dovremmo essere tutti più disposti a divulgare e aiutare. Questo fa e farebbe salire il livello di competenza tra i musicisti, che sarebbero maggiormente in grado di distinguere ciò che è meglio per loro e per il loro strumento. Nella scelta del tecnico, ritengo, non sia importante il "migliore" in assoluto, quanto il "migliore" per noi. Onore al merito di chi esplora e vuole apprendere e sviluppare, parallelamente alle conoscenze e alle competenze, il livello di comunicazione. Noi stiamo tentando, nel nostro modesto spazio, di favorire un' "armonia". Speriamo di riuscire ad "armonizzare". Noi, la Musica e lo strumento amato siano "sensibilmente" uniti. Buona Musica e ancora benvenuto
  2. Benvenuto Francesco. Il rapporto che avrai con il Forum sarà molto più facile....della procedura per la tua iscrizione!!
  3. Bene. stai studiando ed esplorando. Io credo che il lavoro della martelliera sia compromesso e credo che questo Signore non abbia neanche restituito a te la vecchia. E' importante sapere come la Casa aveva sagomato e scelto i martelli. Il fatto che non siano stati cambiati gli stiletti è contro il buon senso. Se i martelli sono usurati al punto di dover essere cambiati, lo devono essere anche gli stiletti (perni ci centro) e i rullini. Ora cerca di riallineare tutti i cavalletti sul pilota e poi centra i martelli sulle corde. Cavalletto e rullino devono essere centrati. Se non riesci a compensare queste centrature, qualcosa non va. Attenzione alla salita di ciascun martello. Se deviata,bisogna mettere delle cartine di spessore sotto le forcole e correggere con la fiamma . E' un lavoro delicatissimo, ma che porta ad un afficace risultato. Gli apici dei martelli devono colpire imultaneamente le tre corde del coro. Questo è lo scopo. Se la martelliera è stata incollata con approssimazione, bisogna cercare di compensare le deviazioni e scoprire se la foratura è di giusta distanza e inclinazione ( IMPORTANTISSIMO!!!!!!). Ecco perché si riconsegna sempre la martelliera originale. Tutte le differenze di foratura possono compromettere la "geometria della meccanica". Quindi prova a riportare la martelliera alla spaziatura corretta. E' un po' difficile. La cosa migliore sarebbe prendere in considerazione di sostituire nuovamente la martelliera e gli stiletti. Lavoro che deve essere affidato a persona esperta. Così si porebbe di nuovo controllare la piombatura della tastiera che....spero....non sia stata modificata.
  4. Nessuno di noi può sapere tutto. Premesso questo, io credo che la "gelosia" delle conoscenze non abia senso. Non perdiamo niente a dire le cose...almeno quelle che sappiamo. Chi è più bravo di noi ..è più bravo e basta, chi è meno bravo non ci toglie niente ugualmente. La comunicazione e lo scambio, anche sbagliando è meraviglioso e ci arricchisce. Certo che per approfondire qualsiasi conoscenza ci vogliono anni, pazienza, umiltà e acutezza mentale. Allora potremmo scoprire che non si finisce mai di imparare....anche insegnando. Complimenti per la tua voglia di apprendere e di esplorare.
  5. Quel cigolio ptrebbe dipendee dall'asta. Prova a passare un po' di grafite sulla paete terminale feltrata della stessa. Puoi regolare il pedale mediante la vite in basso, vicino alla pedaliera
  6. Nel coda il cucchiaino è molto comodo per regolare gli smorzatoi. In questo caso bisigna svitare vite per vite e con una dima che ci segna l'altezza ( un piccolo ritto appoggiato sotto la parte inferiore del cavalletto di ciascun smorzatoio) si determina la nuova posizione. E' molto difficile, perché dopo lo stringimento delle viti cambiano le posizioni e le direzioni di discesa di ciascun pezzo. Bisogna agire sui ferri, prima di stringere definitivamente le viti. E' un lavoro di pazienza e di "occhio". Se possibile deve essere affidato ad un esperto
  7. Quindi potrebbe essere questione di regolazione. Comunque il fatto che senti molta differenza con il pedale può dipendere dalla meccanica degli smorzatoi molto pigra ovvero con i perni di centro molto impigriti, con conseguente fatica dei cucchiaini ad alzare gli smorzatoi stessi. Questa differenza di tocco si può diminuire regolando proprio i cucchiaini in modo che gli smorzatoi si alzino dopo la metà corsa del martello.
  8. Il mio primo pianoforte è stato un pianoforte che era in famiglia. Un Feurich di Lipsia, verticale con meccanica a baionetta....suono bellissimo.Meccanica un po' meno. La' imparai a suonare o meglio suonai.Mio padre mi portò a 5 anni a vedere un film su Strauss Junior e quando tornai a casa mi misi direttamente al pianoforte a suonare il valzer del " Bel Danubio blu". Grande stupore della famiglia che non si spiegava come anessi memorizzato la musica e come fossi capace a riprodurla senza aver mai suonato. A dire il vero neanche io mi spiego questo fenomeno. Fui un orecchiante per lungo periodo e anche quando studiai con i miei primi Maestri...li ingannavo. Avevo una grande memoria auditiva e questo mi ha giocato contro. Successivamente in casa mia entrò in casa un Petrof vericale. Grande pianoforte!....anche se piccolo di "statura". Già a quel tempo ero con la testa dentro allo strumento per vedere come funzionava. Ero molto esigente sul suono e sull'accordatura e pochi ...mi lasciavano il pianoforte accordato. Solo una grande persona ci riuscì: Riccardo Orsini. Allora accordatore della Ditta Ciampi, entrò in casa mia e mi spiegò molte cose col suo rozzo parlare romanesco. Devo a lui la mia radice delle conoscenze tecnologiche e molti suggerimenti, tutt'altro che scientifici, ma efficacissimi. In casa mia entrarono altri strumenti quali un Petrof mezzacoda, un Seiler, persino un Ibach 3/4 e finalmente l'attuale Steinway B 211, che ho attualmente. Tutti gli stumenti hanno una valenTutti i pianoforti hanno una valenza. E' importante il rapporto che instauriamo con essi. Di questo parlero in prossimi video sulla tecnica pianistita e sull'approccio corporeo allo strumento. Grazie agli strumenti che finora mi hanno permesso di fare musica, invitandomi a.....fidarmi di loro.
  9. Simone ha risposto benissimo e ha detto tutto giusto. Anche io penso che sia il perno del montante di scappamento. Potrebbe essere anche il pilota troppo alto, ma non credo.
  10. Anche io ho bisogno di sapere se verticale o coda. Grazie
  11. Allora. Il fatto che sia stata cambiata la martelliera mi pone dei dubbi. Attenzione ai pesi sei martelli. Un maggior peso anche ribilanciato sulla tastiera può far aumentare l'atrito volvente dei rullini. E poi.. sono stati cambiati anche gli stiletti.? Se sì con quali e se no...perché?. Gli stiletti non devono essere smontati perché potrebbe essere difficile riprendere la posizione del martello nella quale i piccoli solchi corrispondono alle corde. Ne potrebbe conseguire una discontinuità di intonazione. Non è neccessario per spazzolare, rasare e grafitare i rullini.
  12. Caro Tiziano, non mi sembrano così usurati! Piuttosto non sembrano di ottima qualità. La meccanica dovrebbe essere Renner. Hanno forse alzato un po' il "pelo". Puoi intervenire così: Procurati una fitta spazzoletta di ottone e spazzolali seguendo il senso liscio della pelle. Vedrai che si rinnoveranno. Poi passa, sempre seguendo il senso, una carta smeriglio 280 e poi 360...caso mai anche 500. Ripresa la loro forma tonda, passa un poco di grafite in polvere o meglio sarebbe polvere di teflon, ma non credo la troverai. No talco o altre cose. Preoccupati di vedere se i cavalletti sono grafitati. Allora puoi passare sulle leve di ripetizione della grafite a pennello liquida. Poi devi lucidarla con un pezzo di feltrino dura. Meglio con un Dremel con punta feltrata. La grafite deve essere lucida. Buon lavoro P.S. dopo il lavoro (senza smontare gli stiletti!!!) controlla la regolazione! P.P.S. Cambiare i rullini è un po' difficile e non te lo consiglio. In effetti quando è ora di cambiare i rullino..cuol dire che bisogna cambiare la martelliera. Allora si cambia tutto lo stiletto!!!!!
  13. Già hai ricevuto commenti soddisfacenti. Quello che dicono Simone e Francesco è giusto. Inoltre vorrei aggiungere che sulle piccole code la leva del tasto è più corta. A volte è necessario aumentare il peso di abbassamento per ottenere un ritorno sufficiente. Questo specialmente nei bassi. A prescindere dalla tasca è sempre preferibile prendere in considerazione un coda almeno cm.180. La leva comincia ad essere giusta e anche il passaggio tra le corde bianche e le filate non soffre molto. Insomma tutto è più armonico.
  14. Assolutamente no. Per livellare le corde esiste un preciso strumento ad uncino che ristabilisce la cosiddetta" piega di livellamento". Se puoi, mandami delle immagini.
  15. Sono sempre più preoccupato per quello strumento!!!
  16. Questo termine "pettinare" è un po' "ambiguo". Viene sempre di più usato e suggerito, per paura di dichiarare che il martello deve essere "rasato" e/o intonato. "Pettinando" il martello, viene alzato il pelo dell'apice. Ciò, apparentemente rende il suono più dolce, ma rende difficile, anzi può anche annullare, l'effetto di compressione che il martello deve avere nel momento di incontro con la corda. Voglio ricordare che per sua natura costruttiva, il martello è più compresso all'apice e più elastico lateralmente sulle spalle. Questa conformazione gli permette di essere un corpo elastico che non abbandona simultaneamente la corda, ma è capace di mettere in viat tittu i parziali della stessa. Il punto di battuta è importantissimo ed importantissima è la simultaneità con cui colpisce le due o tre corde del coro. Nel tuo caso la superfice dell'apice del martello suona su una o due corde e quindi non sviluppa il pieno timbro di quella nota. Non puoi intervenire da solo ( ma quello che mi dici mi fa pensare che qualcuno sia già intervenuto alterando la superficie dello stesso!!) Bisogna vedere se i martelli hanno margine per una rasatura. Come di fa? Vedere se c'è ancora molto feltro sugli acuti e assicurarsi che gli stessi non siano stati rasati senza rispettare la forma più appuntita. Vedere o trovare martelli rasati malamente, disarma il Tecnico. I martelli, lo ripeterò all'infinito, devono essere rasati mantenendo la forma originaria....fino a che è possibile. Non è un intervento facile, proprio perché bisogna avere la massima cura di rispettare anche la "planearità" degli apici. Però, ciò non toglie che anche le tre corde non siano perfettamente a livello. Questo pure va verificato. Come? Si prende un pezettino di metallo piatto e pesante .....perfettamente dritto. Deve adagiarsi su tre note adiacenti ( nove corde). Si pizzicheranno le tre corde della nota di centro e si verificherà il caratteristico suono "zirlato" della corda toccata da altro metallo. Se una di esse suona libera...allora è più bassa!!!!! Buon esperimento.
  17. pianoexpert

    Hello!

    Benvenuta Andeea con due "e". Ti troverai bene con noi, ne sono sicuro. La tua decisione di studiare la Musica ed in particolare il pianoforte ci fa molto piacere. Il nostro impegno si svolge su due "piani": cerchiamo di dare dei suggerimenti, ma vorremmo sviluppare una discussione continua su ogni argomento. Sta a voi vivacizzare ed arricchire gli argomenti. Per di più i giovani e i giovanisimi come te portano un contributo al massimo del valore. Benvenuta!!! Saluti Paolo P.S. No sottovalutare mai le tue conoscenze. La qualità e non la quantità ti deve interessare. Inoltre alcune conoscenze che sembrano "comuni" a molti, non lo diventano se vengono trattate da prospettive diverse....allora vedi.....siamo tutti un po' ignoranti!!!
  18. Da una foto non si può dire molto, specialmente quando il piano è stato restaurato. Il Pleyel è un pianoforte che ha fatto Epoca. Chissà questo come suona? Un Pleyel è stato anche di proprietà di Chopin e lui conosceva personalmente il costruttore. Lo cita molto nelle sue lettere all'amico Fontana.
  19. Mi sembra di capire che sia un pianoforte a scappamento semplice (senza leva di ripetizione), meccanica anche chiamata "a spillo". E' evidente che è meno rapida e si comporta un po' come il pianoforte verticale. Sembrerebbe sia stata sostituta la martelliera..che mi sembra troppo grande e pesante per quel tipo di strumento. Anche gli stiletti mi sembrano molto robusti, ma vede che sono originali. Questo è tutto quello che posso vedere. Non si tratta di "pregi e difetti"..si tratta di accettare che ci troviamo di fronte ad un pianoforte storico, che ha il suo valore e le sue prestazioni.
  20. BENE Francesco!!!!!!! Allora avanti con lo studio ....e con l'esplorazione dell'amato Bechstein!!!!
  21. Come risultato non c'è differenza, Boserdorfer fa un ochiello a ciascuna corda. Altre marche, con una sola corda coprono due cori. A volte in alcune marche può succedere che una corda si trovi a cavallo tra una nota e la precedente o la successiva. Là si è costretti, incaso di cambio di calibro, a decidere. Potremmo avere una nota composta di due corde dello stesso diametro e una di diametro appartenente alla nota precedente o successiva. Bisognerebbe evitarlo nel calcolo o nel ricalcolo.
  22. Il nostro Simone è tornato vittorioso dall'esame di diploma. Il nostro amico ha suonato veramente bene e ha meritato il voto migliore della sessione. Complimenti. Io che lo ho ascoltato, ho assistito ad una esecuzione matura e interessante. La sua tecnica esecutiva è naturale e misurata. Piena la sua musicalità.Chiarezza nel pedale e nel fraseggio. Insomma un ottimo esame. Complimenti ancora al M° TheSimon
  23. Non esageriamo. Non si può sapere tutto. Posso parlare soltanto di quello che conosco ed ho esplorato negli anni. Le nuove" invenzioni", peraltro molto particolari non credo facciano parte della "base " dello strumento. Non ho provato il "quarto" pedale di Fazioli, ma credo che si possa raggiungere lo stesso risultato con altri artifici. Sembrerebbe che le "invenzioni" facciano comparire il nostro strumento più completo, più "colmplesso" e quindi più interessante. A volte non è così e forse gli altri "non ci pensano" perché "non ci credono". Per ciò che riguarda i pedali, ne vedo tre. Il pedale di risonanza, fondamentale e geniale azionamento che allontana gli smorzatoi dalle corde e rinnova le armonia ogni qualvolta lo alziamo e lo abbasiamo di nuovo. Lo stacco degli smorzatoi mette ovviamente in vibrazione "simpatica" tutte le corde e tutti i parziali di queste ( è necessario avere il piano ben accordato per generare un buon effetto). Impariamo ad usarlo bene o male "per sempre". Spesso non si insegna ad usarlo e si ascoltano pianisti che si servono di esso solo per creare "confusione". Lo scopo dell'esistenza di questo pedale è principalmente quello di "aiutare" a legare i suoni, ma non solo. Da alcune "Scuole" è visto come il Demonio e viene "autorizzato" quasi come trasgressione. Su Mozart, Scarlatti o Bach può dare "scandalo".Tardare ad imparare ad usare questo pedale equivale a tardare di mettersi gli occhiali....alla fine quando è proprio necessario non si raggiungono più i 10/10. Bisognerebbe imparare sin dai primi anni ad usarlo e capire che un corretto uso di esso "giova" alla Musica. Esistono diverse modalità d'uso (in levare, in battere,sincopato, vibrato, in controtempo....) ma di questo uso sarebbe più opportuno parlarne in sede di Tecnica di esecuzione. La sua regolazione è fondamentale. Deve avere, nella sua corsa, una parte iniziale a vuoto. Questo per non generare "colpi" nel suo "cambiamento rapido". Anche la fine- corsa deve essere adeguata. Gli smorzatoi devono "staccarsi dalle corde" quanto basta. Il pedale di sinistra, detto "una corda", è così chiamato, nel coda, perché, spostando la meccanica verso destra, fa sì che i martelli suonino escludendo una delle due o tre corde dei cori. Ne consegue un suono più debole e di diverso timbro. A volte, per non modificare quest'ultimo, si riduce la corsa dello spostamento in modo che i martelli suonino su tre corde ma sulla parte di feltro più morbido. Nel verticale è tutto differente. Tale pedale porta avanti, verso le corde, i martelli, creando una parte di corsa "a vuoto". Ne consegue una minore forza di impatto dei martelli contro le corde. Il Tonale è una vera e propria invenzione moderna. E' per questo che quasi tutti i pianoforti a coda lo hanno. Tutti riconoscono il grande vantaggio di poter far alzare gli smorzatoi di un singolo accordo o di una sola nota, lasciando i tasti relativi, per suonare legato o staccato in altre parti della tastiera. Purtroppo si crede che ciò sia solo utile per isolare armonie e accordi che devono sentirsi lungamente al basso come pedale armonico ( vedi seconda pagina del "chiaro di luna di Debussy). Non serve solo a questo. Ho visto usare questo pedale sapientemente nella musica di Galuppi o Scarlatti come "discreto" pedale di risonanza. Può essere di grande aiuto ed effetto. Insomma la cosa migliore è mettersi davanti al nostro strumento e sperimentare. Dedicare qualche seduta di studio solo ai pedali ed allo studio di essi. Buona Musica P.S. ...qui ci aiutiamo tutti a venire fuori dall "fossa"!!!!! E' per questo che ci tendiamo sempre una mano!!!!
  24. Ne parleremo. E' sempre opportuno dividere la meccanica della pedaliera da quella degli smorzatoi. La combinazione dei due meccanismi agisce sullo stacco degli smorzatoi dalle corde. Per il pedale sinistro ho già accennato alla differenza tra il verticale e il coda, ma mi soffermerò più dettagliatamente. Il tonale, centrale, è importantissimo e forse ingiustamente poco usato. Geniale invenzione credo proprio di Steinway. Vi ho incuriosito?
  25. Sono Sincero. Non conosco questa marca. Se è un pianoforte datato, può essere un progetto copiato. Sarebbe interessante leggere sullo strumento la provenienza.
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