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Piano Concerto - Forum pianoforte

danielescarpetti

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Tutto postato da danielescarpetti

  1. Dell'argomento sulle innumerevoli bufale sul web se ne discute molti anche in questi giorni e soprattutto di quelle di carattere politico: vedi lo scontro Grillo-Pitruzzella. Vedi Simone, democrazia non vuol dire che si debba accettare senza reagire tutto quello che incompetenti affermano. Tu ad esempio fai bene a ribattere aspramente chiedendo conto delle affermazioni di chi asserisce balle su argomenti su cui tu ti senti particolarmente preparato. Fai bene ma questo non vuol dire che si debba - o sia giusto - decidere dall'alto chi può o chi non può dire la sua su un argomento. Non si deve censurare nulla che non travalichi ciò che è perseguibile per legge o che offende le persone. In questi giorni imperversa, per esempio, una grande discussione in merito ai vaccini: cosa direi di vitale importanza. La stragrande maggioranza del mondo scientifico- medico è per la vaccinazione e tuttavia esistano forte sacche di resistenza a cominciare da chi sostiene che tutto è in funzione delle case farmaceutiche. Ora io penso che, aldilà, del come noi la pensiamo, non si possa credere di risolvere il problema censurando una parte o l'altra. Entrambe hanno diritto di esprimersi e di motivare le loro opinioni e questo ... in tutti i campi del pensiero umano. Allora se uno viene qui e scrive che per lui la musica di Beethoven - ma va bene anche un altro compositore - è una schifezza, che non vale nulla, se questo è il suo sentimento, è giusto che lo scriva, senza per questo essere insultato, censurato o messo alla gogna . Resta il fatto che ognuno di noi potrà se vorrà, dimostrargli che sta dicendo delle enormi sciocchezze. E...vivvadio! Io la penso così!
  2. Se tu ci pensi bene il mondo che vedeva Platone dalla scorcio della finestra è in realtà,completamente stravolto rispetto a quello che noi vediamo oggi a cominciare dalle città per e per finire proprio a quell'albero che, ai tempi di Platone era dove Natura voleva e oggi è quasi sempre dove l'uomo lo mette. Ma pensa poi agli innumerevoli rumori che Platone non poteva nemmeno immaginare e con cui noi oggi conviviamo, Per non parlare poi della puzza che ci circonda che allora era legata agli escrementi animali e oggi a ben altri e più terribili escrementi.. E proprio in questo senso l'arte, la filosofia e, più in generale, il nostro essere esseri umani sulla Terra è cambiato si è modificato. L'Arte - e dunque anche la Musica - non avranno mai fine ne oggi ne domani, ma cambieranno, come sono sempre cambiati, in base a come l'umanità cambierà.
  3. Dal mio punto di vista, la democrazia è quella forma politica che evolutasi nel tempo prevede che ogni singolo può esprimere il proprio punto di vista su qualsiasi cosa, facendo arrivare il suo pensiero all’attenzione, innanzi tutto, di chi è stato eletto per governarci e rappresentarci nell'ambito del potere. Per fare questo non è consentito imbrattare muri, ma usare quei canali che l'informazione mette a disposizione e, direi che uno strumento come Internet lo fa in una maniera che mai prima di ora ci è stata concessa. Ma non solo. Prendiamo il caso delle votazioni sul referendum appena votato. Quante persone attraverso Internet hanno potuto esprimere il loro parere e far propaganda per un Sì o per un No. Tutti quelli che l'hanno voluto fare. Non accadeva certo questo ai tempi del referendum su Repubblica o Monarchia o sul Divorzio .... Lì ad esprimersi erano solo quelli affiliati ai partiti, o le associazioni pro e contro. Oggi, con questo strumento, e stando comodamente seduti a casa, ognuno di noi può fare sapere cosa pensa di qualsiasi cosa a chiunque lo voglia leggere. Si ha la possibilità di creare discussioni - si spera sempre civili - fra persone che non potremmo mai raggiungere e di crescere assieme. Poi ripeto: è questione di maturità ed educazione civile. Quindi non si tratta di gridare alla luna tutto quello che vogliamo, ma di cercare di essere "protagonisti" di quello che nel bene e nel male ci riguarda. con la speranza dunque- almeno quella - che quello che scriviamo possa essere colto e ascoltato non solo dall'aria che respiriamo, come nei tempi passati, E per l'Arte, Simone io ritorno al discorso Iniziale: se l'uomo di oggi e ancor più del futuro decreta e decreterà che la "società dei magnaccioni" è migliore della Quinta di Beethoven, ... che dirti???? Non sta a noi deciderlo in toto ma, ognuno di noi e di chi verrà dopo di noi farà le scelte che riterrà più giuste.
  4. Certo che non è poco ma .... purtroppo tant'è! Se però siamo d'accordo - e qui me lo devi dire tu se lo siamo - che oggi queste discriminazioni sono state almeno in buona parte superate - con l'auspicio che lo siano completamente - vuol anche dire che chiunque può accedere alla probabilità di essere riconosciuto "grande", al mondo attuale e ai posteri. Dal mio punto di vista Internet è una vetrina che da questa possibilità a tutti, a prescindere dalla condizione sociale, economica, geografica, culturale e sessuale. Per accedere in Internet è sufficiente avere una connessione e imparare ad usarlo. Certo - e qui veniamo alle perplessità di Simone - il fare sì che per la prima volta nella storia umana tutti - indistintamente tutti - possano esprimersi ed avere un loro "pubblico", rende infinitamente più difficile e rischiosa la possibilità di poter scegliere che cosa è veramente il "meglio" e il "peggio" ma è un rischio che è giusto correre in nome della "visibilità" totale. Certo a tutto c'è - o ci dovrebbe essere - un limite che è dettato semplicemente dal vecchio Galateo in maniera opportuna aggiornato ai nostri tempi: l'educazione dovrebbe essere sempre alla base del nostro rapportarci con l'altro da noi, sia che il rapporto sia reale sia che sia virtuale. E' purtroppo vero però che oggi tanti utenti di Internet intervengo spesso a sproposito su tutto e in maniera maleducata e violenta, Ma, lasciami dire che questo non avviene solo su Internet ma purtroppo è una sintomatologia - una caratteristica - dei nostri tempi. Sicuramente è altrettanto vero che su questa piattaforma dove c'è anche la possibilità dell'anonimato, si incrementa il livello di inciviltà e villania. A questo però - fatto salvo gli atteggiamenti perseguibili per legge -non si può rispondere limitandone l'uso. La democrazia deve essere a tutto tondo e solo attraverso ad essa si può arrivare ad avere una civiltà migliore. E di questo - è una delle poche cose a dire il vero - sono fermamente convinto. Ma ritornando alle possibilità che il web oggi dà - per rimanere in campo artistico - penso, ad esempio, ai tanti giovani comici che affacciatisi prima da queste parti, ora sono in teatri, in televisione ... Se non ci fosse stato questo portale sarebbero rimasti degli emeriti sconosciuti. Sicuramente fra essi ce ne saranno alcuni da dimenticare e altri che diventeranno grandi anche per i posteri. E dunque...!
  5. E' molto probabile - o certamente sicuro -che io sia ingenuo e anche puerile ma penso che le due vere discriminazione che sono state fatte nel campo dell'Arte occidentale nel passato - e naturalmente su tutto praticamente - siano verso tutto l'universo femminile e verso le persone che versavano in povertà. Penso alla sorella di Mozart e a quella di Mendelsshon e, soprattutto, alle tante donne che non necessariamente avevano fratelli compositori ma che non hanno potuto esprimersi in campi considerati fino a qualche tempo fa praticamente solo di dominio maschile. Ecco lì sì! Sicuramente abbiamo perso tantissimo! Oggi questi due rischi sono molto minimizzati, la cultura è alla portata di (quasi) tutti e le possibilità pure e questo, anche grazie a Internet che ripeto: è quanto di più democratico sia stato inventato dall'umanità.
  6. Cara Bianca ci può essere del vero in quello che scrivi ... ma c'è anche tanto pessimismo. Se guardo la storia della musica io vedo anche tanti compositori che al loro tempo erano considerati grandi e importanti e oggi sono praticamente ignorati e che, non sempre, ma spesso, se vengono resuscitati dall'oblio, poi in tale oblio ritornano. Dunque, questo significa che il tempo e il futuro hanno fatto il loro corso. Poi, questo non toglie che possano essere rivalutati ma, comunque sia, ripeto, dimostra che il tempo e il futuro hanno fatto il loro corso. Più sopra parlavo di Salieri e di Mozart. A quei tempi Salieri rivestiva un'importanza perfino più grande di Mozart agli occhi dei contemporanei, ma in ben poco tempo, il giudizio si è completamente stravolto. Un'opera diventa bella e importante solo quando come tale è riconosciuta. Ma spesso per esserlo deve attendere del tempo, non necessariamente lo è al suo primo impatto. La Grande Fuga di Beethoven per diventare quel capolavoro assoluto che è ha dovuto attendere un secolo. E' vero però che molti compositori del passato possono essere rimasti in ombra solo perché non hanno saputo trovare - o non gli è stato dato - lo spazio giusto ma se così fosse stato e se le loro opere sono ancora rintracciabili, io confido che prima o poi questo verrà fuori: tanti musicologi sono alla ricerca di qualcosa di sconosciuto e valido che viene dal passato. Oggi, i compositori che decidono di comporre un certo tipo di musica - non uso aggettivi per non creare malumori o polemiche - sanno che a pochi eletti è dato di sopravvivere con il frutto del loro lavoro e questo perché, soprattutto, i gusti musicali dei nostri contemporanei si muovono su altri fronti musicali. Forse non tutti quelli che riescono a vivere del loro essere compositori sono degni e forse altri che non ci riescono ne sarebbero invece assai degni. Non so. Forse che sì, forse che no! Ma oggi tutti i compositori hanno la possibilità attraverso Internet di lasciare traccia acustica del loro operato e ... chissà, forse un domani la storia, il tempo, il futuro, decreterà la loro un'importanza postuma. Magrissima consolazione? Si lo è, ma non c'è nulla da fare. Io penso che se uno è convinto delle proprie capacità artistiche deve perseverare anche se poi per vivere deve fare tutt'altro .
  7. Terenzio ... non è proprio così! In realtà il discorso sarebbe un altro e, comunque, se la vogliamo mettere sul piano di deputato eletto dal Parlamento, anche Letta lo era anche se ora si è dimesso. Non eletti nel parlamento ce ne sono stati solo due: Monti e Renzi.
  8. Nancy, dal mio punto di vista, centra la questione: i mediocri sono sempre esistiti, come sono sempre esistiti i creduloni. Fino a qualche anno fa i creduloni dicevano che "è così perché l'ha detto la televisione", oggi dicono " è così perché l'ho letto su internet". Internet è lo strumento più democratico che la mente umana abbia mai potuto concepire ed è bene che tale rimanga. Chi usa internet per informarsi deve però imparare a farlo sapendo distinguere i ciarlatani dalle persone che hanno chiare competenze nella materia che si vuole approfondire. Non è così facile ma non è poi neanche così difficile. Se uno vuole un'informazione politica non può affidarsi ad uno scritto di un qualsiasi "pico pallino" ma deve andare in quei canali di informazione che si richiamano ai giornali, sapendo distinguere, ovviamente la fonte ideologica che sta dietro a quel giornale. Così è per tutti gli argomenti, culturali, sociali, economici ... E' poi importante sempre cercare di mettere a confronto varie opinioni, ma questo era già valido ai tempi della carta stampata, della radio e della televisione ... e oggi ancor più. La soluzione è dunque demandata a noi singoli, non esistono altre soluzioni ...o almeno io francamente non ne vedo. Piccolo esempio musicale: quanti ancora credono che Salieri - povero Salieri -ha ucciso Mozart? Tantissimi! Perché lo ha detto un film, perché l'ha detto una trasmissione televisiva e .... un giovane professore di musica delle medie di mio figlio! La mediocrità e l'ignoranza spopolano in ogni dove e se ci si vuole difendere esiste una solo soluzione: studiare, studiare studiare! e mai smettere di farlo!
  9. Aggiungiamo pure una altro grandissimo Luca che oggi compie gli anni . Anzi l'unico grandissimo che oggi siede su una poltrona importante: Papa Francesco . Se c'è un Dio che ce lo preservi il più a lungo possibile.
  10. Ciao cari! Sul forum ho latitato per un po' di tempo è vero, ma d'altra parte si parla di cose molto tecniche riguardanti i pianoforti su cui io, data la mia ignoranza, non posso che limitarmi a leggere. Per quanto riguarda i concerti - ahimé - problemi di deambulazione mi hanno costretto a rinunciare. Spero in gennaio! Comunque sono riuscito ad ascoltare quello che mi interessava di più e che era fuori abbonamento. Gaudium magnum
  11. Auguri Luca caro. Sei nato nel giorno in cui hanno battezzato Beethoven, lo sai vero e, presumibilmente il giorno dopo la sua nascita, esattamente due secoli dopo. E' straordinario no?!
  12. Io penso che non è questione di credere o meno se esiste o non esiste. Il termine "musica assoluta" venne coniato partendo dalla "Critica del giudizio" di Kant e, per tanto, come sempre andrebbe contestualizzato. E' però del tutto evidente che il maestro Morricone lo usa in antitesi alla sua musica da film perché componendo la sola "musica assoluta" o "alta" non sarebbe riuscito a sbarcare il lunario. E' dunque un discorso tutto interno alla sua produzione e su come lui ci si rapporta.
  13. Trattasi della biografia e analisi critica delle opere dal titolo "Malher. La musica tra Eros e Thanatos" Tascabili Bompiani. Un tomo di 1030 pagine ... soltanto - e alla faccia del tascabile - !
  14. Sì ,ovviamente Luca. Per Artefatto si può intendere o una cosa fatta con artificio - accezione sicuramente negativa - o una cosa che deriva da un processo trasformativo intenzionale ad opera dell'uomo e, in questo caso, bisogna giudicarne il risultato che può essere positivo o negativo . Il mio riferimento è alla seconda accezione e il risultato per me è positivo ... ma non è così per tutti evidentemente!
  15. Stupenda "La divinità nell'uomo". Grazie! Veniamo dunque a quello che penso io di questo ultimo movimento della Terza Sinfonia di Mahler. Dal punto di vista prettamente musicale direi che non c'è nulla da eccepire: è una delizia delle orecchie e, questo a prescindere dalla spiritualità, dal cielo e dall'intimità che emana. Dal punto di vista di che cosa Mahler riesce a trasmettermi io aggiungerei una seconda variazione sul suo intento esplicitamente espresso - variazione che ovviamente non esclude l'originale e quella espressa da Principe ma che va a completare la cosa - e cioè "Che cosa l'amore per la Musica può fare per me" - e attraverso me a tutta l'umanità -. Perché affermo questo? Chi sa analizzare questo brano, partendo da conoscenze musicali assai approfondite nota che è sostanzialmente artefatto. Artefatto nel senso che Mahler riesce ad inserirci dei riferimenti che vanno dal tempo lento del Quartetto Opus 135 di Beethoven a sembianze che richiamano i Vier lezte Lieder di Richard Strauss, a tanto Wagner e Bruckner, al Quintetto per clarinetto Opus 34 di Weber e - dulcis in fundo - al I atto dell'Otello di Verdi, il tutto condito da un dolcissimo autocompiacimento- ed è questo che non piace a Principe che lo definisce "zuccheroso". La Sinfonia n. 3 di Mahler può essere accostata alla Pastorale di Beethoven perché entrambe parlano della Natura. Ma se per Beethoven la Natura è Madre per Malher la natura è matrigna e, l'unica via di salvezza e d'amore, l'uomo la può trovare attraverso la Musica e ... l'Arte. E ,,, dunque ancora una volta si entra nel potere salvifico della Musica e dell'Arte!
  16. Ciao Luca. Pestelli si inserisce nel solco dei musicologi - di cui fa parte anche Quirino Principe -che nell'ultimo movimento della Terza non vedono tanto un "Che cosa mi narra Dio" - la frase è riportata in una lettera del 1° luglio 1896 - ma - parole di Principe - "Che cosa narro a me stesso", in quanto in questo ultimo movimento "nella palese contemplazione di sé, Mahler compie, qui e altrove, ciò che ognuno di noi dovrebbe vietarsi: giudica sé stesso, e si assolve. Lungo questa strada si allontanerà dalla sfera del Wunderhorn." Il Wunderhorn è dominato dagli esclusi, gli umiliati, gli stupefatti ma non vendicativi e da questa serie di poesie, Mahler trarrà ben 22 lieder, compresi quelli della Seconda, Terza e Quarta Sinfonia. Nel suo finale della Terza invece il protagonista è solo il compositore con tutti il suo più intimo personale.
  17. Su questo, come tu sai, con me sfondi una porta spalancata. Io sono fermamente convinto che non si possa affrontare la musica della seconda metà del Novecento se prima non si è assimilato quella della prima. Il punto della questione è che quasi tutti gli ascoltatori cominciano dai periodi Classico e Romantico e questo per ovvi motivi a cominciare dal fatto che rappresentano la musica che emotivamente coinvolge di più. Poi c'è chi si sposta andando verso il periodo barocco e addentrandosi a volte anche a musica più antica e chi invece propende ad andare verso il Novecento. Solitamente, in realtà, si fanno entrambe le cose, tanto è vero che a tutt'oggi, un medio ascoltatore di quella musica che solitamente sintetizziamo col nome di "classica", va, come ascolti, dal primo Settecento alla musica tonale della prima metà del Novecento. Il mio percorso di penetrazione nel mondo atonale, iniziò verso i 25 anni e cioè, all'indomani della mia assimilazione da una parte dell'ultimo Beethoven - già! è incredibile ma solo a quella età sono riuscito ad ascoltare l'Hammerklavier, le Variazioni Diabelli e la Grande Fuga - e dall'altra all'assimilazione delle sinfonie di Mahler, dell'opera di Debussy e di Ravel. Da questo è scaturita la volontà di cominciare ad affrontare la dodecafonia e il serialismo integrale. Sicuramente una grande spinta nel fare tutto questo fu data da Luigi Nono e dalle mie grandi affinità politiche di allora con il suo pensiero, tanto è vero che ancora oggi Nono è un mio compositore imprescindibile. Ciò detto è però innegabile che, sempre come ascoltatore, io rimango particolarmente in sintonia assoluta con alcuni miei capisaldi a cui non posso rinunciare e che sono stati gran parte della colonna sonora della mia vita: Beethoven, Bach, Brahms, la musica russa della seconda metà dell'Ottocento e Sostakovic.
  18. Io continuo a pensare che la vera Arte è un'attività non economica che, collegandosi con l'evoluzione dell'estetica, vuole rappresentare la realtà che circonda l'umanità. Ora la realtà che circonda l'umanità è fatto dal bello e dal brutto, dal gradevole e dallo sgradevole - poi ognuno decida in che percentuale - e l'Arte rappresenta il tutto. Facendo però il miracolo che anche il brutto diventa bello e mai viceversa. Guernica, ad esempio, è una delle massime espressioni di questo concetto.
  19. In effetti il punto è questo Luca: tu non riesci a sentire nulla di musicale in quel brano e questo fa sì che, inevitabilmente, per te non sia musica. Berio diceva che " musica è tutto quello che ascoltiamo con l'intenzione di ascoltare musica, e che tutto può diventare musica ... a condizione che questa totalità possa essere musicalmente concettualizzata, analizzata e tradotta su livelli diversi. Tale concezione e tale traduzione sono possibili solo con la nozione di musica come Testo: un testo pluridimensionale in continua evoluzione." In parole povere tutto è relativo, come sempre, a ciò che noi vogliamo sia o non sia - ma sarebbe valido per qualsiasi cosa - musica. Allora io non sono un beato Luca, Sono solo uno che ad un certo punto della mia vita di ascoltatore musicale mi sono posto il problema se la musica da una certa epoca in avanti, fosse tale o no. Me lo sono posto perché, evidentemente, fino a quel momento, tale non lo era. Oggi come oggi, dopo tante imposizioni, tanti ascolti, mi accorgo che le mie orecchie possono essere deliziate dai suoni anche di questa musica. Io ovviamente non sono assolutamente in grado di farti "una "sottile arte" dell'ascolto: non sono capace per la musica tonale, figuriamoci per la musica atonale! E però ti dico che su Radio tre, anche in queste settimane, - sempre reperibili in podcast - Carlo Boccadoro, fa le sue Lezioni di musica riferendosi a certi brani atonali ormai storici del repertorio musicale ...
  20. Io penso che "bello" e "brutto" siano valori assolutamente relativi nella vita e nell'arte lo siano ancor di più. Musicalmente parlando cosa è bello e il brutto per me? E' bello tutto quello che ascoltandolo mi trasmette piacere. Il brutto è tutto quello che mi da il sentimento opposto. La musica che Red ha proposto, ad esempio, per me è bella anche in quel fatidico tredicesimo minuto.
  21. Io penso che ogni nostro giudizio sia sempre mediato da qualcosa di oggettivo La Storia non è quella che da le pagelle, in questo caso ai compositori, ma quella che ci racconta come la musica si è evoluta nel corso dei secoli. Le tre citazioni che io ho riportato non hanno come fine quello di sminuire il compositore in questione perché tutte partono da una constatazione assolutamente condivisibile: Mendelsshon è stato un grandissimo compositore del primo Ottocento e questo perché si può essere grandi, nell'ambito di un'arte, sia che si operi in maniera rivoluzionaria sia che lo si faccia in maniera conservatrice e su questo non c'è alcun dubbio direi. Il punto oggettivo non è dunque la Storia ma quello che noi riteniamo sia più importante da valutare nel giudicare un compositore: il tipo di musica composta, come è stata composta,se si è stati rivoluzionari o conservatori. Ma anche la vita, l'uomo, il pensiero. Tutti noi non siamo immuni da questo nel dare un giudizio. Fermo restando che ognuno però ha le sue priorità e su quelle basa il tutto.
  22. Lo schock che tu hai provato è probabilmente molto simile al mio, quando parlando di Brahms in passato, hai affermato cose molto discutibili circa il suo valore compositivo. Allora - a differenza di te - ti risposi immediatamente celando il mio disappunto anche perché mi chiesi se aveva un senso che un mero ascoltatore di musica classica si anteponesse ad un professionista della musica. Oggi, come allora, me lo chiedo ancora una volta ed è per questo che anch'io questa volta, ti rispondo in ritardo. Lo faccio perché se una cosa mi è assolutamente chiara da tanto tempo è che anche fra i professionisti della musica non esiste qualcosa che sia vero o il contrario del vero quando pronunciano le loro opinioni in materia di musica. Basti pensare ai giudizi che i compositori - o i musicisti in generale - hanno dato - o danno - nei confronti dei loro contemporanei o di quelli a loro precedenti e ci si rende immediatamente conto di quanto tutto sia estremamente relativo e soprattutto , di quanto quei loro giudizi siano in realtà legati ai loro personali gusti Sgombriamo dunque innanzi tutto il campo da quello che fu il merito del direttore Mendelsshon e cioè di avere rifatto rinascere Bach in quanto, chiaramente e ovviamente, non c'entra nulla con il discorso che io facevo. Io parlavo del compositore Mendelsshon e della sua influenza nell'ambito della storia della musica e solo di questo. E allora andiamo a vedere cosa diceva nel 1963 Massimo Mila: Genio originale e nuovo. Mendelsshon,è nello stesso tempo un genio conservatore e classico. (...) a Schumann apparve come "il Mozart del secolo XIX" (...) quello che ci attira e ci commuove nella sua musica, non è lo strano e il nuovo, ma proprio l'amabile e il consueto. Veniamo a Giordano Montecchi nel 1998: (...) Mendelssohn può definirsi musicista romantico (e se sì in che senso) o non è piuttosto da intendere come epigono della classicità o come esponente di una pacificazione all'insegna del Biedermeier. Sia stilisticamente , sia ideologicamente, Mendelssohn espresse senza dubbio un orientamento piuttosto vigile, a volte severo, di fronte alle novità, alle fughe in avanti, al messianismo musicale che in quegli anni cominciavano a circolare (...). E infine Daniel Barenboim nel 2007: Vi sono diversi criteri per stabilire l'importanza di un compositore: da un lato. c'è la semplice questione del pregio ovvero della bellezza di un'opera; dall'altro, c'è da tenere conto della sua posizione nello sviluppo storico della musica: Senza dubbio saremmo infinitamente più poveri senza la musica di Mendelsshon (,,,) tuttavia se non fosse mai esistito, lo sviluppo della storia musicale sarebbe stato più o meno lo stesso. Dunque a questo punto qual è il vero e il contrario del vero? Per quanto poi riguarda gli altri compositori che tu citi e Adorno, capisco e non capisco bene che c'entri con tutto ciò e soprattutto con la sofferenza - forse bisognerebbe parlarne in altri topic - ma penso che oggi come oggi quello che ha detto e scritto Adorno sia completamente superato e che comunque vada inserito nel suo contesto storico politico e musicale. E anche su questo penso sia chiaro come la penso. ps: Čajkovskij in quanto a sofferenza penso che non abbia molto da invidiare a nessuno.
  23. Mahler la giudicava "...troppo complicata per un pubblico che non conosce nulla ancora di mio". Sarà che a me piacciono molto le musiche complicate ...!!! Ma tu Luca ormai conosci cosa è accaduto in precedenza nelle altre sinfonie ... e dunque, sono sicuro che alla fine potresti convenire con Bianca che "è una delle più belle sinfonie in assoluto... nonché una delle più "mahleriane".
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