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Piano Concerto - Forum pianoforte

Davehammerklavier

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Tutto postato da Davehammerklavier

  1. Siamo al solito libero esercizio della delinquenza. Mi associo con Fra, e molto probabilmente i tuoi martelli sono stati impregnati maldestramente con la nitro diventano metallici in continuazione, è normale. Ti consiglio di rivolgerti alla Renner, sul catalogo della quale sono riportate tutte le martelliere originali per il tuo Schimmel. Evita qualunque cosa possa arrivarti di produzione Abel, sempre che tu non voglia rinunciare a piè pari al suono del tuo pianoforte. I componenti Abel, forniti entusiasticamente dai tecnici, non sono componenti originali.
  2. E' la dimostrazione scientifica che le posizioni (e le opere di conseguenza) dei grandi artisti valgono universalmente in ogni tempo.
  3. Mike, conosco a fondo la situazione. Purtroppo, in Italia, come diceva Goethe, c'è solo polvere sulle strade e inganni per lo straniero. Personalmente, a forza d'inganni, pseudo truffe, risultati allucinanti, torture e situazioni da maleducazione spinta (aiarp inclusa), i tecnici non li voglio più vedere né ho bisogno di chiamarli. Non saprei veramente chi indicarti e chiedo scusa se ho involontariamente mancato in precendenza nel dare una mia risposta in merito a questo tema. Le aste che ti hanno montato so da dove provengono, le ho riconosciute al volo... ne hanno una scaffalata. Sono giapponesi, non malvagie in fondo, ma dichiarare una cosa per un'altra non va affatto bene.
  4. Ma usateli per accendere il fuoco quest'inverno...!
  5. Gli diranno sicuramente che sono Renner non marchiati perché la Renner ha iniziato da poco a marchiare... La verità è che li marchiano da un mare di tempo e che quelli NON sono Renner. Punto.
  6. Sì, certo! Saranno così pieni di sorprese che inizieranno ad essere "utilizzabili" l'anno prossimo, dopo duri e lunghi lavori di sgobbo...! Lascia perdere le casse da morto e investi nello Steinway che lì hai già il tuo da fare. Sempre che tu non voglia riempirti casa di pianoforti d'arredamento... Quello è tutt'altro settore!
  7. Si vede che non sono Renner dal legno che è molto più chiaro e dalla formatura dei rullini... Il tutto costa praticamente la metà.
  8. Fermo restando che le aste originali erano sanissime e potevano richiedere al limite la sostituzione dei rullini e interventi di manutenzione soliti, con un ampio risparmio in termini di costi, sulle aste nuove è presente sulla sinistra, alla base dello stiletto, il marchio Renner?
  9. Non ti soddisfa sulle basse perché si è passati da martelli Renner notoriamente "potenti" (peso, densità, impregnazione... tutto diverso) a martelli leggeri poco compressi che (parlando in soldoni) non hanno la capacità d'imprimere la forza necessaria a spostare le corde basse del tuo pianoforte sino a un grado accettabile. Da qui anche il cattivo comportamento meccanico. Secondo me (è un mio personale parere) se prima di partire con una sostituzione integrale, avessero pensato a una rasatura e sistemazione dei martelli originali (anche solo per sentire come si comportava), forse non ti sarebbe dispiaciuto.
  10. I componenti Abel, come aste, forcole e rullini, sono sorprendetemente di scarsa qualità. All'estero li chiamano "Junks". Per le martelliere invece, de gustibus... Renner è l'unica azienda rimasta in vita ad offrire componenti per pianoforte di qualità.
  11. Per superare la realtà occorre affrontarla. La paura che nasce dentro di te prima dell'esecuzione in sede d'esame ha origini oggettive: il tuo inconscio ti sta suggerendo che dovrai esibirti in un contesto completamente diverso dal solito: suono, dinamiche, risposte dell'ambiente, presenza di un pubblico che giudica in tempo reale, in altre parole, una vera giungla da attraversare. Controllo della respirazione, esercizi di rilassamento, training autogeno, vanno bene, ma per risolvere il problema alla radice basterebbe fare (quando possibile) come i grandi pianisti: provare lo strumento prima del concerto per qualche istante.
  12. "Filologia" è un termine e nessuno ha ancora affrontato seriamente la questione dell'ermeneutica applicata alla musica; si deve ancora iniziare a prendere in mano Hans Georg Gadamer e comprendere quello che verrebbe prima della "filologia". L'arte è più di un termine ed è più di un approccio sistematico. L'artista deve fare l'artista: né davanti, né dietro al compositore.
  13. Il giudizio si basa sul sentimento. L'arte non è qui per questo? Per comunicare l'incomunicabile? La Lisitsa è l'unica tra le nuove che mi fà un pò di tenerezza. E' come vedere un pesce fuor d'acqua costretto a fare qualcosa che sa fare bene, ma consapevole di non avere quel "plus", quelle doti che fanno di un pianista perfetto anche un artista. In un certo senso è "umile" il suo porsi, quasi come se volesse far capire ad ogni nota come fossero grandi i compositori e come lei sia, in fondo, solo una semplice pianista privilegiata dal suo lavoro. Come giustamente accennato dal Maestro in un precedente intervento, tutti questi tentativi di "neutralità", esperimenti di "umiltà di fronte alla grandezza del genio compositivo", hanno sempre avuto la peculiarità di portare interpretazioni che, prima o poi, si dimenticano. L'artista e l'interprete che rimane fermo nella memoria e nel cuore, non è colui che "legge" l'opera, ma quello che si fà attraversare, che diventa, metaforicamente parlando, l'opera che interpreta. Si possono poi indagare tutti gli aspetti psicologici, culturali e scientifici di questo approccio per decenni. Rimane il fatto che, semplicemente, funziona.
  14. Frank mi legge nel pensiero. Sono sinceramente sazio, disturbato, nauseato da questa concezione "mondanizzata" e frivola che ha preso tutta l'arte colta della nuova generazione, di cui faccio, per età, anch'io parte. Tecnica perfetta, vestiti con spacco sino al sedere, copertine patinate con pose da spogliarelliste, maestri in astinenza che incentivano questo modo di fare musica, ragazzotti scemi che scherzano, ridono o che sudano come cammelli intanto che suonano: non se ne può più. Sono per un'Arte sacra, intensa e totale fatta da pochi eletti, rivolta e utile a tutti. "Music is my religion..." lo diceva Jimi Hendrix, un artista tutt'altro che colto. Invece gli artisti emergenti cosa ne pensano della musica al di fuori di quello che gli dicono di dire? Un piacevole passatempo? Un gioco? Un lavoro come un altro? Una raffinatezza per darsi un tono? C'è rimasto qualcosa d'importante, di fatidico per chi viene fatto emergere oggi? E' solo estetica nella migliore delle ipotesi? Ho recentemente assistito a un concerto di Grigory Sokolov. Lo ricorderò per sempre. La tecnica, la parte più minima, invisibile e a cui si prestava davvero quasi nessuna attenzione, era assolutamente perfetta.
  15. Non ho detto che è da buttare, ma che ha una concezione della musica diversa dalla mia. (But I'm not the only one...)
  16. Certo ed è complesso. Forse il vero problema è la tendenza dilagante d'associare la musica a una questione di puro e basso "entertainment" o di lezioso contorno per annoiati. Non importa se un artista piace o meno, ma se questo faccia o meno vera arte.
  17. Non volevo essere carino o poetico, solo esprimere un mio sentimento. Personalmente (cioè per quanto riguarda il mio personale sentire e concepire l'arte) quello che fà la Lisitsa quando si siede al pianoforte è fuori luogo dalla prima all'ultima nota, movenze "da pianista" o qualunque altro aspetto compresi; ed è in buonissima compagnia di tanti altri "pianisti"... Non si può spiegare o dirlo con un paragone. Sono cose che si sentono, non che si spiegano. Come si fà a capire? Questo è il problema del nostro presente. Capire; comprendere i sottintesi, scendere nel profondo. Ci comportiamo come quando ascoltiamo una lingua straniera di cui conosciamo qualche parola, cadendo nell'errore di vedere magari la pagliuzza e non la trave. Non ci si confronta più con la verità, con l'autenticità, si tende a fuggirle e così fugge questo modo di proporre la musica colta. La mancanza di riflessione, di pensiero, impedisce di crescere, di maturare, è una condanna alla mediocrità, alla via di mezzo. Sono sicuro che tra novant'anni suonerà questi brani tutti nello stresso identico modo. Questa pianista non ha nessuna colpa, è anche simpatica, ma esprime pienamente l'attuale percezione media della realtà, delle emozioni, dei sentimenti, dell'arte, del linguaggio, del nostro tempo, il quale, in termini artistici (eccetto rarissime eccezioni), è veramente da dimenticare. Anzi, giorno dopo giorno, evento dopo evento, si dimentica da solo.
  18. In generale. Manca sempre un punto di vista artistico, emotivo o intellettuale nelle opere cui mette mano. Se vogliamo è "il suo stile" non metterlo. E' come ascoltare una magnifica orchestra senza direttore o un pianoforte suonato dall'autopiano. Mai una nota sbavata, mai un errore. Tutto perfetto, collaudato, lucido e scorrevole. Non manca la sostanza, ma il senso della sostanza. Non c'è spessore interiore, umano o spirituale, è assente un significato d'importanza, di reale valore. Interpreta opere di grande drammaticità e spessore, senza interpretare nulla, le sue mani ci scivolano sopra come nella più comune delle attività, come stendere una sfoglia. Non suona come se fosse l'utima volta che può farlo, ma come se fosse un comune passatempo, un comune lavoro e l'arte è l'antitesi della normalità.
  19. Magnifica, superba, spettacolare, grandiosa, incredibile, iperdotata, irraggiungibile, monumentale... wow, just unbelievable! Manca solo una cosa: la Musica.
  20. Vi ringrazio sinceramente per la vostra gentilezza e la squisita considerazione nei miei riguardi. Credo che sia tempo di non interessarsi più all'altrui approvazione o plauso e vivere seguendo la propria integrità personale, chi ne è dotato. Se una cosa ci piace non sta agli altri determinarne la giustizia, il valore o la dignità. Abbiamo vissuto un ventennio (e lo dico come giovane) in cui essere seri o colti non era cosa da persone "virili" (sicuramente comprendete cosa intendo). La cultura, il pensiero, l'arte, la vera creatività, come i sentimenti o il senso della famiglia sono stati impietosamente e volgarmente dilapidati e uccisi per lasciare spazio a una cultura e a un'etica civile basata sulla leziosità, il capriccio, sul il minimo profitto personale, per non dire sulla volontaria dissociazione mentale. L'arte è stata inoltre proposta in modo imbarazzante e disorganizzato e, cercando di riaccattivarne l'attenzione, sono stati messi in gioco interpreti della più bassa lega, integrità e spessore artistico. Detto questo, il mio interesse e il mio affetto per la musica d'arte iniziò proprio con il notturno di Chopin che mi avete gentilmente dedicato, e, da allora, per dirla come il poeta, mai fu la mia anima partita. E in merito alla questione più bassa, della supposta poca virilità e concretezza di certi interessi, sinceramente a me certe cose non sono mai mancate, ma ad una sciocca capricciosa in minigonna che mi gira per casa, mi sono acccorto che preferisco di gran lunga un concerto di pianoforte in sala Verdi.
  21. Il costo dei cavalletti più 800 euro credo, ma non ricordo bene come andò per una certa tendenza a fare conti aleatori con calcolatrice al volo e livellamenti vari, tutti ovviamente in un "nero" anche lui poco decifrabile. Cosa può tornare a scappare un pianoforte completamente imballato perché è stata compromessa la geometria? Anche dovesse muoversi qualcosa, avresti un aftertouch di un decimo di millimetro nella migliore delle ipotesi. Chi ci suona?
  22. Uno veramente molto, molto, molto conosciuto... Però si dice il peccato e non il peccatore... La meccanica era una Renner standard con talloni a incastro centrale. Magicamente, con i nuovi cavalletti, il pilota si trovò a spingere quasi contro il bordo del legno del tallone, smuovendo la curiosità del tecnico verso il fatto che il pianoforte non scappava più nemmeno a pregarlo in ginocchio. (Si metteva a spingere di peso con tutto il corpo sul tasto per vedere se il martello scappava) Naturalmente il problema me lo dovetti risolvere da solo... Lui si limitò a dire che col tempo le rondelle sottotasto si sarebbero compresse e il pianoforte sarebbe tornato a scappare. Bello, vero?
  23. A volte commettono (volontari) errori anche avendo i campioni. Tempo fa, quando ancora dipendevo dai "tecnici", mi installarono un gioco di cavalletti con i talloni in posizione sfalsata anziché centrata sul pilota. Sicuramente li avevano da un bel pezzo nel magazzino a prendere la polvere (la data sulla confezione era di dieci anni prima) e visto che non si vedeva il problema, li hanno buttati sopra e via andare...
  24. Purtroppo i tecnici (magari spesso in buona fede) si appoggiano al ricambista, il quale propina loro molto volentieri quello che "può andare bene", più che il ricambio corretto. I tecnici si fidano della "bella roba" che il vate gli ha trovato tra gli scaffali, il prezzo è per altro sempre ottimo e senza pensarci due volte, lo comprano e lo installano. Questo approccio però porta a mille problemi che si aggiungono ai problemi già preesistenti che si volevano risolvere.
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