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Piano Concerto - Forum pianoforte

MCA

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  1. Riprendo questa discussione dopo un anno durante il quale ho ,alla meno peggio, sostituito personalmente la vecchia martelliera con una nuova di marca Abel. Il suono è migliorato,ma il risultato visivo lascia alquanto a desiderare . Mi sono deciso a chiamare un tecnico restauratore piuttosto noto in Liguria, per commissionargli un accordatura . Aperto lo strumento si è scandalizzato del lavoro sulla martelliera e voleva andarsene. Ho faticato non poco a convincerlo a restare e a procedere ad una accordatura. Il tecnico ha faticato non poco in quanto , a suo dire, la cordiera, essendo molto vecchia, presentava dei battimenti anche suonando una singola corda. Alla fine però il risultato è stato ottimo, nemmeno paragonabile al risultato dei due accordatori che avevo ingaggiato precedentemente. Ho scoperto uno strumento con un suono che non conoscevo. Il tecnico mi ha informato che è un ottimo strumento e che , secondo lui, varrebbe la pena di restauralo. La martelliera si poteva scollare e riutilizzare, al che mi sono deciso a chiedergli un preventivo per un restauro dello strumento. Incollo qui la parte relativa ai lavori che sono oggetto del preventivo e chiederei gentilmente a pianoexpert un parere. Grazie Preventivo Preventivo dei lavori da eseguire al pianoforte verticale Andrae – Berlin, n.20216 Lo strumento Andrae - Berlin in oggetto si definisce “verticale”, ed è stato costruito precisamente da Günther Andrae di Berlino, noto come Pianoforte-Fabrikant dal 1905 sino al 1912, e successore di suo padre Robert Andrae, operante nel secolo precedente (non si conosce la data di inizio dell’attività); Günther operò la costruzione in pochi anni di circa 7.000 pianoforti, i cui numeri d’opera furono sommati a quelli del padre, arrivando ad una produzione totale di circa 21.000 strumenti, prima di chiudere l’attività a causa della concorrenza di molti altri costruttori nella stessa città di Berlino che iniziavano già allora ad utilizzare meccaniche e tastiere prodotte da costruttori più economici rispetto alle marche tecniche più note; fra queste, la prediletta di Andrae fu l’eccellente Oscar Köhler di Berlin, casa che si fregiò di decine di brevetti per le innovazioni applicate alle proprie macchine, fra cui l’invenzione di una meccanica per pianoforte verticale concepita in unico blocco con la tastiera (come per il pianoforte a coda). Lo strumento in suo possesso è un ottimo pianoforte di robusta ed accurata fattura, come tutti i pianoforti usciti dalla fabbrica Andrae, e monta una eccellente meccanica e tastiera Oscar Köhler attualmente fuori registrazione e che necessitano di un completo intervento di ripristino, per poter ricondurre lo strumento alle caratteristiche di comfort d’uso originali, di ricchezza sonora e di agilità di tocco che ne facevano una macchina all’avanguardia, in rapporto all’epoca di costruzione. Al degrado “indotto” da interventi di tipo hobbystico, lo strumento allo stato attuale soffre, come tutti i pianoforti che hanno superato il secolo di vita (essendo la sua costruzione databile intorno al 1909/1910), della vecchiaia della cordiera, che comporta l’indurimento dell’acciaio armonico che, pur suonando, modifica le caratteristiche armoniche del suono producendo autonomamente oscillazioni (battimenti) non più occultabili in fase di ordinaria accordatura; le caviglie dello -2- strumento, anch’esse datate, sono meno inficiate dall’età, ma se ne consiglia comunque la sostituzione, in sede del rifacimento della cordiera, per non incorrere in rischi di tenuta dell’accordatura a seguito della perdita di trazione indotta dallo smontaggio delle vecchie corde, i giorni di “riposo” prima del rimontaggio della cordiera, ed il ripristino successivo della corretta tensione delle corde a corista (normalmente il LA di 440 Hz.); i fori del somiere per loro natura risentono di tale rilascio di tensione (tensione perdurata in modo continuativo per più di un secolo) per cui si suggerisce il cambio delle caviglie come unica certezza di ripristino della corretta tenuta di accordatura per decenni e decenni (in condizioni climatiche “normali”. Qui di seguito presentiamo il sommario elenco delle principali operazioni che saranno eseguite al pianoforte per il suo completo ripristino funzionale, ed acustico:  completo smontaggio delle parti mobili dello strumento, disarmatura del telaio, smontaggio della cordiera e delle relative caviglie dal somiere; estrazione della meccanica e del telaio della tastiera, leve dei tasti comprese. Su richiesta, lo smontaggio delle corde e delle caviglie potrà avvenire in tempi successivi, in quanto potranno essere rilevate le misure delle corde senza smontarle per permettere allo strumento di continuare a poter essere usato nel periodo di attesa dell’arrivo delle nuove corde filate (vedere oltre). In questo caso la revisione con rettifica della meccanica e della tastiera avverranno dopo l’arrivo in laboratorio della nuova cordiera filata, e pertanto l’intervento potrà durare sino a circa una settimana abbondante in più rispetto al previsto. Le corde nude vengono preparate direttamente nel nostro laboratorio;  impianto di nuove caviglie di opportuno diametro nel somiere dello strumento previa alesatura di ciascun foro e pulizia interna come necessario; vengono utilizzate caviglie tedesche (marca Biene) su foggia delle originale, maggiorate mediamente di n.2 misure (5/10 di mm.);  rifacimento della cordiera nuda, utilizzando acciaio di primissima qualità (acciaio armonico per corde Pitham, leggermente più morbido rispetto all’acciaio armonico attuale, in quanto più affine a quello dell’epoca di costruzione dello strumento), secondo i diametri e le misure riportate direttamente sul ponte, per non alterare le forze di trazione cui può resistere il telaio dello strumento, e permettere così una perfetta e duratura tenuta di accordatura a corista (normalmente non oltre il LA di 440). Si precisa che il diapason originale dello strumento, vista la provenienza e l’epoca di costruzione è il LA di 435 Hz., ma con l’impianto di nuove corde e caviglie, il -3- LA “moderno” di 440 Hz. potrà essere applicato senza rischi al telaio o alle corde stesse, opportunamente calcolate per tale forza di trazione;  rifacimento della cordiera filata in rame presso ditta specializzata tedesca (casa Hellerbass di Gregor Heller), che provvederà a costruire le nuove corde con l’esatta misurazione dei campioni originali, per la perfetta aderenza alle caratteristiche foniche e costruttive del manufatto originale;  revisione della meccanica come necessario, con smontaggio delle tre parti consuete (cavalletti, smorzatori, noci) e ripristino della lubrificazione, della centratura, degli allineamenti come necessario, e con sostituzione di tutto il materiale non più idoneo al corretto e silenzioso funzionamento per vecchiaia o per scorrettezza di montaggio; ripasso generalizzato dei perni delle forcole di tutte le parti, con ammorbidimento e ripristino del corretto peso delle molle, intervenendo a seconda dei casi con alesatura del foro del perno o con sostituzione dello stesso perno (filo di centro);  ripristino della martelliera già sostituita con riallineamento delle testine e correzione dell’angolazione di incollaggio, sulla base delle misure delle meccaniche Köhler da noi restaurate nel tempo, e sostituzione parziale degli stiletti come necessario; questa operazione permetterà il ripristino della esatta scorrevolezza e morbidezza “elastica” delle noci dei martelli, sulla base del ricalcolo del peso delle nuove testine di martelletto;  ripristino della corretta funzionalità degli smorzatori, con correzione delle altezze, delle teste e della corretta angolazione nei confronti del piano delle corde, per la migliore smorzatura generalizzata del suono;  applicazione delle feltrature anteriori del telaio della tastiera, nel rispetto delle misure utili alla correzione della corsa dei tasti (vedere oltre); si utilizzerà feltro verde di produzione inglese tagliato in rondelle con apposita fustella, e di opportuno spessore (vedere oltre);  revisione della tastiera, con ricalcolo della corsa delle leve in modo da ottimizzare l’allineamento orizzontale e verticale conducendo la corsa dei tasti a mm.10 di sfondo con rialzo dei tasti cromatici di circa mm.2 in fase di pressione, nonché eliminazione dei laschi laterali dei tasti, conducendo la corsa del tasto e l’allineamento delle leve a perfezione; revisione come necessario dei pesi in piombo applicati al corpo dei tasti, con eventuale sostituzione di materiale secondo necessità;  revisione dei meccanismi dei pedali come necessario con sostituzione di tutto il materiale riscontrato non più idoneo ad un corretto funzionamento dei meccanismi; eventuale adeguamento o sostituzione delle molle di ritorno dei meccanismi in legno applicati ai perni dei pedali; -4-  pulizia globale interna dello strumento con intervento disinfestante anti tarme (da ripetere ogni dodici mesi da parte del cliente con semplice apposizione interna di quadretti tarmicidi secondo nostre indicazioni);  accordatura dello strumento al diapason pari al LA di 440 Hz. (5 Hertz superiore al corista originale del pianoforte, riferito all’epoca di costruzione, pari al LA di 435 Hz.), secondo il consueto temperamento equabile; Comprese nel costo del lavoro restano diverse accordature (due, tre, eventualmente quattro) da eseguire a calendario per la stabilizzazione delle nuove corde; tali successivi appuntamenti vengono concordati di volta in volta (per ogni volta circa un’ora abbondante di lavoro). I costi non sono comprensivi di I.V.A., che viene calcolata a parte al 22% in sede di fatturazione.  Intervento sulle parti meccaniche e sulla tastiera, compresa la messa a punto conclusiva in casa e la prima accordatura secondo quanto descritto.....€. 600  Rifacimento della cordiera nuda e filata, compreso acquisto ed installazione delle nuove caviglie, e livellature delle corde....................................€. 1.200 (per un totale di €. 1.800)
  2. Salve, ho notato che sul mio vecchio pianoforte verticale la pelle dei nasetti nelle note del registro centrale è molto e in alcuni casi totalmente consumata, mentre quella dove agisce lo scappamento è in buono stato. Vorrei sapere che difetti può comportare, visto che i paramartelli, apparentemente, svolgono bene ugualmente la loro funzione. grazie e buona giornata Marco
  3. Salve, ho notato che sul mio vecchio pianoforte verticale la pelle dei nasetti nelle note del registro centrale è molto e in alcuni casi totalmente consumata, mentre quella dove agisce lo scappamento è in buono stato. Vorrei sapere che difetti può comportare, visto che i paramartelli, apparentemente, svolgono bene ugualmente la loro funzione. grazie e buona giornata Marco
  4. Ciao a tutti. Mi aggancio a questo post per chiedere un consiglio. Ho un piano verticale tedesco di oltre 100 anni fa. Suona ancora discretamente, ma la martelliera è molto consumata e soprattutto nelle note più acute, in cui sono quasi al legno, ad ogni percussione si avverte un “tac” piuttosto forte. Prima o poi mi deciderò a sostituire la martelliera. La domanda è, che martelliera mettere? Su un sito ho trovato martelliere Abel di tutte le misure. Nel mio piano i martelli sono di legno chiaro (carpino?) senza sottofeltro e di diversa misura. La note basse hanno Martelli lunghi 58mm circa , le note medie e alte Martelli da 65mm circa. La misura che più si avvicina nelle martellinerei nuove è 60mm note basse e 68 mm le altre. Ci sono riportate anche le misure delle forature,ma mi sembrano standard. Vorrei un suono morbido , il sottofeltro aiuta o è meglio senza? grazie a chi vorrà rispondere.
  5. Salve a tutti. Avrei bisogno di un chiarimento in merito alla regolazione dei cucchiaini e delle molle degli smorzatori di un verticale. Non mi è chiaro se gli smorzatori devono iniziare ad alzarsi appena si abbassa il tasto, quindi in sincrono con la partenza del martello o se ci vuole un ritardo e se si di quanto. Alcune molle sono più dure di altre. Come si procede per scaricarle?
  6. grazie Paolo per i buoni consigli . Acuti.pdf
  7. Grazie Paolo per la pronta risposta e i buoni consigli. Provo a ricaricare le foto.
  8. Ciao a tutti, avrei bisogno di qualche consiglio su un pianoforte verticale che ha oltre 100 anni di vita. Sono andato in pensione questa estate e ho deciso di riprendere lo studio del pianoforte che avevo intrapreso in età giovanile, ma interrotto da molti anni. Lo strumento era fermo da almeno 30 anni. Ho chiamato un accordatore che, visto lo stato dello strumento ha tentato una preaccordatura che è andata a buon fine (nessuna corda è saltata, nonostante alcune siano un po' arrugginite) a 423 hz. Nessuna regolazione della meccanica, ci siamo accontentati del fatto che tutti i tasti fossero funzionanti. Ripreso lo studio si sono iniziati a rendere evidenti i limiti dello strumento. Suono molto secco, tastiera rumorosa e molto pesante, soprattutto nei bassi, impossibilità di fare il pianissimo. Data la vetusta dello strumento e il suo valore commerciale pari a zero, non ho ritenuto il caso di chiamare un tecnico e con l'ausilio di YouTube ho provato a porre rimedio personalmente a quelli che mi parevano i difetti più grossi. Per prima cosa ho messo mano ai martelli che erano molto appittiti nel punto di impatto e li ho rifilati con carta vetrata cercando di dargli un profilo più tondeggiante. Poi ho sostituito i panni di kashmir sotto i tasti che erano consumati, cambiato il mollettone retrotastiera che era tutto tarlato, lucidato e regolato i perni ovali. Ho seguito con attenzione i video di Paolo e mi sono cimentato nella regolazione della meccanica. Piloti, scappamento, smorzatoi e paramartelli. Sono abbastanza soddisfatto del risultato, ma ora mi stavo chiedendo se non sarebbe il caso di sostituire la martelliera. Ho l'impressione che i tasti siano molto consumati... Allego alcune foto.
  9. Grazie Paolo per la pronta risposta è per i buoni consigli. Ieri, dopo averti scritto ho provato a regolare un cucchiaino che spinge lo smorzatoio di un tasto ”duro” arretrandolo leggermente in modo da ritardarne l’azionamento. Il risultato è stato buono , il tasto era più morbido. Ho provato a fare lo stesso lavoro in tutti i tasti delle note basse e ora la tastiera è più omogenea e fatico meno a suonare con la mano sinistra. Naturalmente i difetti su un pianoforte così vecchio sono infiniti e io mi accorgo solo di quelli più macroscopici. Ci vorrebbe un lavoro radicale fatto da un tecnico qualificato, ma i costi sarebbero molto elevati e non credo che ne varrebbe la pena . Grazie ancora. Marco
  10. Salve, sono un principiante in età avanzata e studio su un pianoforte verticale che ha un secolo di vita e che è stato fermo per oltre 20 anni. Ho visto su YouTube i suoi bellissimi video sulla meccanica del pianoforte di cui la ringrazio vivamente. Avrei bisogno di un consiglio riguardo ad un problema di durezza dei tasti nelle note basse ( quelle che suonano una o due corde) che mi rende molto faticoso il lavoro della mano sinistra. Provando empiricamente il peso necessario ad affondare i tasti risulta che per i tasti “ morbidi “ basta posare su di essi 6 o 7 monete da 1€ (50g circa) mentre per quelli duri ne servono 11 o più . Premendo il pedale del sostegno i tasti duri si ammorbidiscono molto e gli altri leggermente. Ho notato che gli smorzatori dei tasti duri si alzano immediatamente assieme al martello, mentre quelli dei tasti più morbidi si alzano quando il martello è a metà corsa o oltre. Premendo lentamente il pedale del sostegno gli smorzatori dei bassi si alzano immediatamente e gli altri solo affondando di più il pedale. Mi sembra di capire che il problema sta negli smorzatori che agiscono troppo presto appesantendo la meccanica. Cosa potrei fare? Dovrei agire sui cucchiaini ( si chiamano così ?) e fare in modo che gli smorzatori si alzino tutti con lo stesso ritardo? Grazie e buona giornata. Marco
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