Ciao Enrico. È bello rivederti qui...
Grazie per aver condiviso la tua registrazione del Clair de lune di Debussy che è un brano che mi ricorda tante cose perché ci vinsi un concorso pianistico da bambino.
Sin dalle prime battute si avverte che hai un controllo tecnico solido: l'arpeggio scorre pulito, gli attacchi sono netti e la lettura resta ordinata dall'inizio alla fine. In Debussy sono per non esasperare troppo il rubato ma si tratta di scelte stilistiche.
Il pedale, su un verticale come il tuo è sempre un terreno minato: basta mezzo secondo in più e il suono si impasta. Tu lo usi con prudenza, lasciando le voci leggibili anche nei passaggi centrali dove si scende abbastanza sui bassi alla sinistra che rischiano di impastare tutto. Se volessi provare un velo di magia impressionista, potresti provare microcambi ancora più frequenti: mezzi pedali rapidissimi che fanno vibrare gli armonici senza creare una nuvola indistinta.
La melodia, specie nei registri medio-alti emerge molto limpida; sempre nei bassi, dove il verticale non offre la stessa profondità di un coda, un leggero rilassamento di peso sulla mano potrebbe far cantare ulteriormente la linea superiore restituendo il "bagliore lunare" che emerge ad esempio in Michelangeli.
Nel titolo si legge che hai utilizzato un NT4 per la ripresa. Trovo che catturi bene la brillantezza degli acuti e restituisca un'immagine stereo nitida. Considera che lo sto sentendo con due monitor Genelec da Studio quindi ho un ottimo ascolto.
Ciò che manca, ma è fisiologico su un verticale, è un po' di corpo nelle frequenze gravi. Potresti sperimentare la posizione dei microfoni qualche centrimetro più in basso verso la tavola armonica, o aggiungere un room-mic leggermente distante per restituire più profondità di campo.
Lo strumento sembra ben preparato.
La tua lettura mi sembra elegante e sincera e privilegia la chiarezza del canto e un fraseggio coerente. La tavolozza timbrica è inevitabilmente limitata dallo strumento.
Complimenti per il lavoro!