Frank Postato Febbraio 5, 2015 Report Share Postato Febbraio 5, 2015 Sto dando un occhiata a queste tecniche di armonizzazione, alcuni manuali indicano la dicitura: 1) Diatonic approach2) Parallel approach 3) Dominant approach In altri ho trovato anche la dicitura Chromatic approach (4) ma con l'omissione del Parallel approach. Dato che a parte la Diatonic approach, le altre non mi sono ancora perfettamente chiare, si tratta della sola sovrapposizione di alcune nomenclature dovuta alla promiscuità della manualistica? Dato che immagino proprio di no, quali sono le sostanziali differenze fra queste tecniche di armonizzazione? Grazie in anticipo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Febbraio 5, 2015 Report Share Postato Febbraio 5, 2015 Domandina… Diatonic approach: si armonizzano le note non cordali con accordi appartenenti alla scala relativa all'accordo; Parallel approach: tutte le voci si spostano parallelamente, in effetti anche il chromatic approach è un parallelismo; Dominant approach: si armonizzano le note non cordali con l'accordo di dominante (in genere alterato) relativo all'accordo siglato; puoi usare anche un accordo di settima diminuita costruito sulla sensibile dell'accordo siglato (generalmente usato su ∆, 6, -7, -6). In alternativa l'independent lead, cioè con le voci inferiori che si muovono insieme per moto obliquo o contrario rispetto alla lead; Bill Russo usava un'armonizzazione fatta con intervalli prestabiliti (indipendentemente dal fatto che fossero giusti, maggiori, minori, aumentati o diminuiti) ricavati da una determinata scala; per esempio: armonizzazione con intervalli di quarta estratti da una scala diminuita); anche questa è una forma di parallelismo, anche se la qualità degli intervalli cambia. MI pare che lui la chiamasse organum. Infine c'è il linear approach citato da Bill Dobbins, ma è una storia lunga… 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
leoravera Postato Febbraio 7, 2015 Report Share Postato Febbraio 7, 2015 Quando ho studiato "Jazz arranging and composing, a linear approach" sono rimasto inizialmente deluso: speravo in qualche tecnica facile e veloce, invece il linear approach di Bill Dobbins consiste nel far cantare le singole parti in modo che ciascuna abbia un suo senso compiuto e che stia bene insieme alle altre. Ovviamente erano le mie aspettative ad essere sbagliate: non esiste alcuna scorciatoia, neanche Bill Dobbins la possiede. La lezione di Bill Dobbins: conoscere tante tecniche per poi non affidarsi a nessuna... 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Febbraio 7, 2015 Report Share Postato Febbraio 7, 2015 ehehe, infatti ho glissato sul linear approach… Bill Dobbins alla fine espone giusto il procedimento, comparato alle altre tecniche (e in effetti il suo libro mi sembra più interessante per la dimostrazione di queste che non del linear approach, la cui efficacia dipende quasi esclusivamente dal gusto e dalla sapienza dell'arrangiatore, infatti tra gli esempi di questa tecnica utilizzati da Dobbins e quelli di Gil Evans o Julius Hemphill il confronto è impari…). 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Febbraio 16, 2015 Autore Report Share Postato Febbraio 16, 2015 Intanto grazie per i contributi. Penso sia stato frainteso il mio intento in quanto a me non interessa cercare una tecnica facile e veloce; tanto più che quanto viene descritto da Leo: “il linear approach di Bill Dobbins consiste nel far cantare le singole parti in modo che ciascuna abbia un suo senso compiuto e che stia bene insieme alle altre.” non è nient’ altro che il contrappunto Il mio problema è dare ai mie arrangiamenti un sapore ancora più squisitamente jazz … diciamo che presa una melodia (uno standard) ho svariati strumenti per scriverci un contrappunto (un linear approach) più o meno cantabile e di senso compiuto. Per dirla in altri termini, mi è capitato per le mani un manuale che non è di Bill Dobbins (che invece conosco bene) e propone degli esercizi per dilettarsi con queste tecniche. Sto approfondendo i Block Chord e onestamente, nonostante l’autore del testo spinga per far usare queste tecniche, io non ne sento l’esigenza. Inoltre, comparando le definizioni con altri testi (appunto) ho anche scoperto queste diverse inflessioni sulla questione. Proverò a postare alcuni di questi esercizi e segnare le soluzioni che ritengo adottabili in modo da capire dove eventualmente potrei usare alternative … ma soprattutto mi interesserebbe il perché. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Febbraio 21, 2015 Autore Report Share Postato Febbraio 21, 2015 Scusate, ma non sono riuscito a fare prima. Ecco un esempino. Ho fatto un minimo di analisi della melodia Secondo me l'unico punto dove eventualmente ci potrebbero stare uno degli Additional Approach Methods è sul cromatismo a battuta 5 ma se usassi le Independent Lied (semitono discendente nella melodia, per cui moto cromatico ascendente delle note del Block chords) non otterrei appunto lo stesso un Chromatic approach? (sempre se ho capito bene il Chromatic approach) Cosa ne pensate? Quale sarebbe la vostra armonizzazione migliore? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Febbraio 21, 2015 Report Share Postato Febbraio 21, 2015 Se ho capito bene cosa intendi, in effetti tutte le parti si muovono cromaticamente, però per definizione nel chromatic approach le voci inferiori si muovono parallele alla lead, nell'indipendent lead per moto obliquo o contrario rispetto ad essa. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Febbraio 21, 2015 Report Share Postato Febbraio 21, 2015 Ho dato un'occhiata; non è semplicissimo usare l'indipendente lead nei punti che dici, se procedi a parti strette; tieni presente che se le altre voci si muovono per moto contrario rispetto alla melodia il voicing si allarga o si restringe e talvolta tornare a 4 parti strette comporta dei salti niente male Forse a battuta 5 si può fare, ma magari è più efficace un chromatic approach. Tu come la faresti? 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tronky Postato Marzo 2, 2015 Report Share Postato Marzo 2, 2015 Ho provato a sviluppare l'esercizio proposto da Frank; in effetti sono un po' in difficoltà sui punti incriminati ...indipendent lead e chromatic approach. Chiedo a DrJellyfich, che mi sembra molto esperto come andrebbe risolta la questione. Grazie in anticipo. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 4, 2015 Report Share Postato Marzo 4, 2015 Molto esperto mi sembra eccessivo… mi stavo anche un po' incartando L'armonizzazione che hai fatto mi sembra buona, giusto il Sol su Db7 a battuta 2 della seconda riga, l'avrei armonizzato senza il Lab, che urta un po' con l'undicesima aumentata e soprattutto così sacrifichi la terza; poi il Bb7aug dovrebbe essere un accordo di dominante, quindi con il Lab. Ho provato ad armonizzare le altre note, ma devo dire che non sono molto soddisfatto (del resto questo metodo di armonizzazione ha anche dei limiti). Ho usato molto il Ebdim, sia sul C7 (come C7b9) sia sul F-7 (come VII per armonizzare le note non cordali), sia su Bb7, trattando il Bb9 come un F-6; nella terza battuta della prima riga ho aggiunto qualche tensione al C7, per far sentire un po' più la melodia; nell'ultima battuta della prima riga ho usato un'armonizzazione diatonica del Mib per evitare note ribattute, ma non mi fa impazzire; nella prima battuta della seconda riga ho usato un doppio cromatismo (double chiomatic approach), le alternative potrebbero essere un independent lead in cui le tre voci inferiori armonizzano il La bequadro con Si bequadro, Re, Mi bequadro, ma non è molto bello; al limite potresti provare ad armonizzarlo con C13b9; tutto sempre per evitare ribattuti (che poi alla fine non sono così terribili). Ho armonizzato il Sol su Db7 in drop 2 per liberare un po' la lead, a parti strette veniva fuori un accordo un po' duretto e con una sonorità un po' diversa dal resto dell'armonizzazione, tutta nell'acuto; nella battuta successiva ho armonizzato il Mib su C7 con C7#9b13 - non mi piace il #9 con la quinta giusta e, sì, c'è una nota ribattuta :) Probabilmente ce ne sono anche altre, poi lo guardo meglio e vedo se mi viene in mente qualcos'altro. Dagli un'occhiata e fammi sapere se ti tornano i conti. prova 1.pdf 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 5, 2015 Report Share Postato Marzo 5, 2015 e così? prova 2.pdf 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 5, 2015 Autore Report Share Postato Marzo 5, 2015 Più tardi gli dò un occhiata Doc Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 5, 2015 Report Share Postato Marzo 5, 2015 Ok, grazie. In quest'ultima armonizzazione ho invertito l'interpretazione di alcune note nella seconda battuta della prima riga (F-7 Bb7): ho provato a considerare non cordale il Fa su Bb7, mentre nella prima avevo trattato come non cordali i due Sol. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tronky Postato Marzo 6, 2015 Report Share Postato Marzo 6, 2015 Molto esperto mi sembra eccessivo… mi stavo anche un po' incartando L'armonizzazione che hai fatto mi sembra buona, giusto il Sol su Db7 a battuta 2 della seconda riga, l'avrei armonizzato senza il Lab, che urta un po' con l'undicesima aumentata e soprattutto così sacrifichi la terza; poi il Bb7aug dovrebbe essere un accordo di dominante, quindi con il Lab. Ho provato ad armonizzare le altre note, ma devo dire che non sono molto soddisfatto (del resto questo metodo di armonizzazione ha anche dei limiti). Ho usato molto il Ebdim, sia sul C7 (come C7b9) sia sul F-7 (come VII per armonizzare le note non cordali), sia su Bb7, trattando il Bb9 come un F-6; nella terza battuta della prima riga ho aggiunto qualche tensione al C7, per far sentire un po' più la melodia; nell'ultima battuta della prima riga ho usato un'armonizzazione diatonica del Mib per evitare note ribattute, ma non mi fa impazzire; nella prima battuta della seconda riga ho usato un doppio cromatismo (double chiomatic approach), le alternative potrebbero essere un independent lead in cui le tre voci inferiori armonizzano il La bequadro con Si bequadro, Re, Mi bequadro, ma non è molto bello; al limite potresti provare ad armonizzarlo con C13b9; tutto sempre per evitare ribattuti (che poi alla fine non sono così terribili). Ho armonizzato il Sol su Db7 in drop 2 per liberare un po' la lead, a parti strette veniva fuori un accordo un po' duretto e con una sonorità un po' diversa dal resto dell'armonizzazione, tutta nell'acuto; nella battuta successiva ho armonizzato il Mib su C7 con C7#9b13 - non mi piace il #9 con la quinta giusta e, sì, c'è una nota ribattuta :) Probabilmente ce ne sono anche altre, poi lo guardo meglio e vedo se mi viene in mente qualcos'altro. Dagli un'occhiata e fammi sapere se ti tornano i conti. Grazie DrJellyFish, due parole su Drop2? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 6, 2015 Autore Report Share Postato Marzo 6, 2015 nella prima avevo trattato come non cordali i due Sol. Ok, non cordali. Ma usando la diminuita è come se considerassimo quelle note della scala ... io invece le ho percepite come tensione e volevo gestirle con l'indipendent lead. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 6, 2015 Autore Report Share Postato Marzo 6, 2015 Sempre nella prima versione Doc, armonizzi con cromatismo il sib su C7 della prima battuta della seconda riga, ma non è chairamente una ntoa cordale? Praticamente l'hai considerato un doppio cromatismo ma il primo non è neanche di passaggio. Inetndo, il risultato mi piace...è solo per capiere meglio quanto ti riferisci al Chromatic approach che ipotizzavo io. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 6, 2015 Autore Report Share Postato Marzo 6, 2015 Comunque sia grande Doc, è sempre un piacere leggere i tuoi post! Soprattutto quanto sono così tecnici Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 6, 2015 Report Share Postato Marzo 6, 2015 Ok, non cordali. Ma usando la diminuita è come se considerassimo quelle note della scala ... io invece le ho percepite come tensione e volevo gestirle con l'indipendent lead. nella seconda armonizzazione le ho armonizzate come tensioni (13) e il Fa come non cordale con un dominant approach (F+7); però tutto sommato quel Fa si potrebbe intendere anche armonizzato con un independent lead: in effetti le tre voci inferiori si muovono parallelamente e per moto contrario rispetto alla lead. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 6, 2015 Report Share Postato Marzo 6, 2015 Sempre nella prima versione Doc, armonizzi con cromatismo il sib su C7 della prima battuta della seconda riga, ma non è chairamente una ntoa cordale? Praticamente l'hai considerato un doppio cromatismo ma il primo non è neanche di passaggio. Inetndo, il risultato mi piace...è solo per capiere meglio quanto ti riferisci al Chromatic approach che ipotizzavo io. Sì, il Sib è cordale, ma in questo caso ho dato la priorità al movimento cromatico, quindi ho armonizzato le ultime due note della battuta in modo che le tutte voci salissero cromaticamente sino al F-7, senza dare grande importanza a cosa fosse la nota iniziale. Diversamente si può armonizzare il Sib come cordale e la nota successiva come cromatica, lì è questione di gusti. Il chromatic approach (semplice, diciamo) c'è nell'ultima battuta della prima riga e nella penultima della seconda riga; c'è anche nell'armonizzazione di Tronky. In questo pezzo di Ellington c'è un lungo cromatismo che tiene conto solo della nota di arrivo. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 6, 2015 Autore Report Share Postato Marzo 6, 2015 Grazie di tutto, ho rilanciato In questo pezzo di Ellington c'è un lungo cromatismo che tiene conto solo della nota di arrivo. Vero e a quella velocità è comprensibile Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 6, 2015 Report Share Postato Marzo 6, 2015 Grazie DrJellyFish, due parole su Drop2? É una tecnica per disporre le parti in posizioni più larghe, mantenendo la lead al posto suo. In pratica si fa "cadere" una voce un'ottava sotto; possiamo avere quindi drop 2, drop 3 e drop 2 e 4. Bill Evans faceva un grande uso (e molto sapiente) dei block chords in drop 2. drop.pdf Bill Evans (1).pdf Bill Evans (2).pdf 2 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
DrJellyfish Postato Marzo 6, 2015 Report Share Postato Marzo 6, 2015 Frank, ma il primo file che hai allegato ha qualcosa di familiare, l'hai preso da qualche metodo o da un brano esistente? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tronky Postato Marzo 6, 2015 Report Share Postato Marzo 6, 2015 Grazie DrJellyfish, ho notato che sei andato a parti late... bisogna anche vedere quanto bisogna attenersi alle indicazioni dell'esercizio. Intendo dire che ovviamente è sempre bello trovare la migliore soluzione ma ho sempre il dubbio che magari sia formativo anche spaziare nell'ambito della "griglia" data. Magari esce qualcosa di più "scolastico" ...ma per fare la "mano" ... Tu che ne dici? Comunque la tua seconda versione mi paice molto, complimenti! Adesso sto guardando la seconda proposta di Frank...che bello un forum operativo! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Marzo 6, 2015 Autore Report Share Postato Marzo 6, 2015 il primo file che hai allegato ha qualcosa di familiare, l'hai preso da qualche metodo o da un brano esistente? E' prelevato da un metodo ma non è escluso che attinga dal repertorio Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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