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Piano Concerto - Forum pianoforte

La solita questione...


LucaCavaliere
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Sono contento che sia piaciuta anche a voi :)

io trovo entisiasmante come tratta il secondo tema.

 

Tornando a Moonlight vorrei dedicare un pensiero 'caro' a L Rellstab. Senza ironia.

é vero che "da grandi" le immagini poetiche calcate appaiono sciocche (non stupide, ma proprio nel senso - toscano - di 'poco sapore').

Leggo sul bel libro di Andras Shiff sulle sonate di Beethoven a proposito del celeberrimo primo movimento

«Per l'interpretazione musicale si dovrebbe dire nel modo più chiaro che il primo tempo va suonato 'alla breve' e senza sordino, ovvero con il pedale destro! In tal modo si produce un carattere oltremondano lontano da certi chiarori lunari (...) Concludendo, per difendersi da voli poetici fuori luogo potrebbe essere utile pensare più a un preludio di Bach che non a una fantasia ispirata alla natura di Liszt» (p. 62).

Idee che condivido.

 

Ma quando l'ho ascoltata la prima volta, a tredici anni, di Beethoven avevo già ascoltato solo Quinta e Sesta sinfonia (in seconda media nell'ora di musica). E ricordo che ero stato incuriosito da matti leggendone (per caso) una guida all'ascolto su un testo da scuole medie (non quello che usavamo noi). Un testo dove si parlava dell'opera più famosa della letteratura pianistica, del chiarore lunare, di Ludwig Rellstab, ecc.. Ed ero curiosissimo di sentire come aveva fatto quel compositore che tanto mi era piaciuto nelle due sinfonie che avevo ascoltato a realizzare una musica dal chiarore lunare. Mi pare che siano passati qualcosa come dieci giorni di curiosità prima che abbia avuto il tempo di andare a procurarmi... un disco.

In quei giorni avevo pensato anche delle note "lunari", poi quando ho sentito quelle di Beethoven mi son detto subito che erano molto meglio :rolleyes: .

Mi è piaciuta tantissimo da subito.

 

Proprio il prossimo lunedì, se tutto va bene, in compagnia delle mie figlie la ascolterò in un concerto all'Auditorium Gaber (piano interrato del grattacielo Pirelli) dalla giovanissima Martina Consonni. Insieme alla Ballata op. 23 e al Notturno op. 27 n. 1 di Chopin.

 

E sia! . . . Chiaro di luna. è sempre un incanto.

Poi ci si guarda indietro e del chiaro di luna si fa anche a meno. Però . . .

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Però... è pur vero che se questa Sonata non la conoscessimo con questo nome "romantico", Chiaro Di luna, probabilmente oggi a tanta gente sarebbe sconosciuta.

Questo è il punto!

Dunque Rellstab ha fatto del bene a questa Sonata - e a Beethoven in generale - o l'ha danneggiata?

La risposta è ovvia! E dunque, grazie Rellstab!

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