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Piano Concerto - Forum pianoforte

Lettera di Chopin al suo professore Jòsef Elsner


GILDA
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Lettera di F.Chopin al suo professore Jòsef Elsner

 

 

Parigi 14 Dicembre 1831

Egregio signor Elsner,

la sua lettera è stata per me una riprova dell'interesse paterno e dei voti sinceri che Lei ha voluto riservare al più affezionato dei suoi allievi. Nell'anno 1830, benché mi fossi reso conto di quanto ancora mi mancasse e quanto cammino dovessi ancora percorrere, se mi fossi lasciato tentare a correggere uno qualsiasi dei modelli che Lei mi aveva dato, osavo tattavia pensare : mi avvicinerò un poco a lui e se non un Lokietek, un qualche Laskonogi ( opere di Elsner ) mi uscirà dal cervello. Ma oggi, avendo del tutto perduto questa speranza sono costretto a pensare di aprirmi una strada nel mondo come pianista, rimandando a più tardi le più alte prospettive artistiche che lei giustamente mi presenta nella Sua lettera. Per essere un grande compositore occorre un'enorme esperienza che, come Lei mi ha insegnato, non si acquista solo ascoltando le opere altrui, ma più ancora le proprie. Alcuni giovani dotati, allievi del Conservatorio di Parigi, attendono con le braccia incrociate che vengano eseguite loro opere, sinfonie, cantate, che soltanto Cherubini e Lessueur hanno visto sulla carta. ( E non parlo dei piccoli teatri ai quali pure è difficile accedere, e anche quando si arriva, come Tomasz a Leopoldstadt, non si ottiene alcun riconoscimento artistico malgrado il talento ). Mayerbeer, positivamente conosciuto da dieci anni come compositore di opere, ha dovuto lavorare tre anni, pagare e stare a Parigi, prima di arrivare ( nel momento in cui la gente si stava stufando di Auber ), a rappresentare Roberto il Diavolo ,opera che attualmente fa furore. Secondo me, per introdursi nel mondo musicale, felice colui che può essere insieme compositore e interprete. Già in Germania qua e là mi conoscono come pianista; alcune gazzette musicali hanno menzionato i miei concerti, esprimendo la speranza di vedermi presto occupare un posto tra i primi virtuosi del mio strumento ( il che significa: disce, puer, faciam te gran signore ).

Oggi mi si presenta un'occasione unica per mantenere una promessa innata: perchè non dovrei afferrarla? In Germania non ho trovato nessuno che potesse insegnarmi qualcosa sul pianoforte, perchè sebbene più d'uno sentisse che mi mancava qualcosa, tuttavia non sapeva dirmi cosa. Io del resto non ho una trave nell'occhio che m'impedisca di vedere più in alto. Tre anni sono molti! Persino troppi, come ha riconosciuto lo stesso Kalkbrenner studiandomi meglio ( Kalkbrenner aveva proposto a Chopin di diventare suo allievo per tre anni per migliorare il modo di suonare di Chopin ), cosa che dovrebbe provarLe che un virtuoso, che merita veramente la sua fama, non conosce invidia...Tuttavia avrei accettato questi tre anni di lavoro, se in questo modo avessi potuto fare un gran passo verso quello che è il mio intento, Ho dei propositi ben fermi, non sarò mai una copia di Kalkbrenner: non sarà capace di cancellare il mio desiderio e intendimento, forse troppo ardito, ma nobile : crearmi un mondo nuovo ; e se lavorerò sarà perchè voglio stare più solido sulle mie gambe. E' stato più facile a Ries, già noto come pianista, raccogliere lauri a Berlino e a Francoforte per la sua Fidanzata , e per molto tempo Spohr è stato conosciuto come violinista prima di scrivere Jessonda, Faust, ecc. Spero che Lei non mi negherà la sua benedizione sapendo a quali principi mi ispiro e quali sono i miei progetti.

Sicuramente i miei genitori Le diranno che il mio concerto è stato spostato al giorno 25. I preparativi mi danno una grande pena e se non fosse per Paer, Kalkbrenner e soprattutto Norblin ( che La saluta cortesemente ), non potrei darlo in così breve tempo ( qui a Parigi pensano che due mesi sia poco ). Baillot, molto gentile e gradevole, suonerà un Quintetto di Beethoven , e Kalkbrenner in Duo con me e l'accompagnamento di quattro pianoforti. Reicha lo conosco solo di vista; Lei sa quanto mi interessasse; ma conosco alcuni suoi allievi che mi hanno dato un'altra impressione di lui. Non gli piace la musica: non va nemmeno ai concerti del Conservatorio; non vuole discutere di musica con nessuno; durante le lezioni guarda solo l'orologio , ecc.; lo stesso Cherubini parla soltanto del colera e della rivoluzione. Questi signori sono pupe disseccate, delle quali si può avere rispetto e le cui opere possono servire come materia di insegnamento. In quanto a Fétis, che conosco e dal quale effettivamente si possono sapere molte cose, ora abita fuori città, e viene a Parigi solo per dare lezioni, altrimenti da molto tempo sarebbe a Santa Pelagia per i debiti che ha e che sono superiori alle entrate della " Revue Musicale ". Infatti a Parigi si è arrestati per debiti a domicile ; per cui egli non vive al proprio domicile in Parigi, ma sta fuori città, dove la legge non può raggiungerlo per un certo tempo. E' incredibile quanta gente qui si interessi ai vari generi di musica. Ci sono tre orchestre : quella dell'Accademia, quella dell'Opera italiana e quella del Fédeau sono prefette; Rossini amministra la sua Opéra che è la meglio strutturata d'Europa. Lablache, Rubini, Pasta ( che ora è partita ), Malibran, Devrient-Schroder, Santini, ecc, incantano tre volte alla settimana l'alta società. Nourrit, Levasseur, Dérivis, M.me Cinti-Damoreau, M.lle Dorus fanno brillare la grande Opéra. Cholet, M.lle Casimir, Prevost sono l'attrazione dell'Opéra Comique; in breve, solo qui ci si può rendere conto di cosa sia il canto. Oggi indubbiamente non la Pasta, ma la Malibran ( Garcia )è la prima cantante d'Europa. Una meraviglia! Walenty Radziwill va in estasi per lei e più di una volta pensiamo a come anche Lei l'ammirerebbe! Lessuerur La ringrazia molto per il ricordo ed a ogni visita mi chiede: " Et que fait notre Monsieur Elsenere (sic), racontez moi des ses nouvelles " , e subito parla del suo Requiem , che Lei gli ha mandato. Noi tutti qui La amiamo e ammiriamo, a incominciare da me per finire con il suo figlioccio Antoni Orlowski, il quale, a quanto pare, non potrà ancora far rappresentare la sua operetta perchè il sujet non è dei migliori, e inoltre il teatro è chiuso fino all'anno nuovo. Il re non sparge soldi, tra gli artisti in genere è tempo di magra, solo gli inglesi pagano.

Continuerei a scrivere fino a domani; ma sono già stato abbastanza noioso. Accetti, la prego, l'assicurazione della mia gratitudine e della mia stima, resto fino alla morte l'affezionato allievo

F.F Chopin

Bacio la mano alla signora e alla signorina Elsner e faccio i migliori auguri per l'Anno Nuovo.

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