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Piano Concerto - Forum pianoforte

Restauro Schulze Pollmann Anni '50, Oppure...?


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Indecisa se acquistare un pianoforte nuovo o far sistemare il mio Schulze Pollmann di famiglia (anni '50), ho fatto visionare da un restauratore/accordatore il mio pianoforte.

Con sorpresa ho appreso che vale davvero la pena sistemarlo, trattandosi di pezzo costruito in Italia con vero legno di abete rosso di Bassano, con meccanica Renner, proprio come si faceva una volta presso quella gloriosa ditta! Il pianoforte, se fosse nuovo, oggi costerebbe sugli 8000 euro. Mi sono decisa ad investire nella riparazione piuttosto che nell'acquisto di un Kawai k3 o k5 nuovo (questi erano, infatti, i modelli candidati).

 

Mi è stato proposto alternativamente un intervento di circa 2000 euro in loco per sostituire i copritasti in parte consumati, sostituire le caviglie e dare una pulita generale all'interno del piano oppure uno di 3000 euro da eseguirsi presso il laboratorio che prevede, in aggiunta, la sistemazione della tavola armonica e anche un minimo di lucidatura del mobile.

 

Penso di optare per la seconda alternativa, ma ho qualche dubbio che vorrei sottoporre all'attenzione dei più esperti:

1) cambio dei copritasti: il riparatore ha detto che non sono di avorio, ma come capire di cosa sono (tra l'altro, presentano tutti la classica fessura a metà tasto) e come si può capire se può essere avorio o no? In realtà sono anneriti e opachi ma non tendono al giallino e quelli buoni sono molto brillanti e lucidi; la fessura poi non è sfumata ma è un solco nero netto, in cui si può inserire l'unghia e percepire chiaramente il distacco tra i due pezzi del copritasto.

Ho letto in rete che potrebbe trattarsi di galalite, qualcuno ha qualche foto di questa tipologia di copertura dei tasti? In effetti i miei tasti potrebbero definirsi color crema chiaro, più che bianchi come la neve :blink:

2) sostituzione delle caviglie: sostituire una caviglia comporta necessariamente l'adozione di un'altra caviglia di calibro maggiore? se è così, a lungo andare la sostituzione delle caviglie nel tempo non determina il danneggiamento del somiere?

3) ancora sulla sostituzione della caviglie: impossibile trovare oggi delle caviglie originali Schulze Pollmann, potrebbe risentirne il timbro del piano?

4) ancora sulle caviglie: se nella sostituzione delle caviglie si rompesse qualche corda e andasse sostituita, cosa succederebbe al piano se avesse la maggior parte delle corde di 60 anni fa e qualcuna nuova?

5) l'inserimento di pezzi di ricambio moderni (per fattura e marca) in uno strumento antico ne altera l'autenticità?

 

Ribadisco che il piano è stato usato pochissimo, sia da me che prima da mia mamma, ma per ragioni varie ha subito alcuni traslochi di parecci km, e nei periodi di non utilizzo non gli è mai stata fatta, ahimè, manutenzione. Dal 1990 al 1997 è stato regolarmente accordato e poi più nulla per gli ultimi anni. A suo tempo il tecnico AIARP che era intervenuto (e che è intervenuto tutti gli anni per quel periodo) non aveva ritenuto necessario fare altra manutenzione se non l'accordatura (non è lo stesso interpellato adesso).

La tavola armonica si è danneggiata per i traslochi e, probabilmente, per l'ambiente troppo secco della sala dove attualmente si trova (e si trova lì da 20 anni).

I martelli sono in ottimo stato, con i feltri appena da rasare e da ripettinare.

La meccanica è in generale in ottimo stato (i martelli sono in mogano e secondo l'accordatore vale almeno 2.000 euro).

La sostituzione delle caviglie forse è stata ipotizzata per consentire una migliore tenuta dell'accordatura su una struttura che, una volta revisionata, sarà pronta a sopportare sollecitazioni maggiori rispetto a quelle cui lo stato attuale ha sottoposto le caviglie.

Le corde non sono affatto ammalorate o arrugginite, spero che non si rompano durante la sostituzione delle caviglie.

Il somiere è intatto, quindi forse non è detto che si debbano usare caviglie di maggior calibro (nel senso che nella rimozione delle attuali non si dovrebbero allargare i fori).

Da quando ho ripreso a suonare, cioè da un anno, sto utilizzando un pianoforte digitale (un Clavinova con tastiera pesata), che benchè abbia tutti i limiti di uno strumento digitale, mi consente di beneficiare di un suono sempre "intonato" e campionato su quello di un gran coda (con tutti i se e i ma): vi assicuro che provando il mio Schulze, nonostante non ci siano due corde accordate, il suono mi è piaciuto tanto, è così caldo e avvolgente, che non vedo l'ora di sentirlo cantare dopo la "cura", l'accordatura e l'intonazione necessarie.

Come i tasti si siano così deteriorati non so dirlo. Sicuramente la maggior parte di essi nel 1990 era già crepata, ma l'annerimento è una novità che si è manifestata negli anni in cui l'ho utilizzato io. Ho spesso le mani fredde, ma non sudate, quindi escludo che possa essere una reazione chimica al sale contenuto nel sudore. Ed escludo anche di aver trascorso mediamente più di mezzora al giorno al pianoforte negli anni in cui l'ho suonato.

 

Ad ogni modo, l'opportunità di intervenire su un pianoforte così datato, oltre che dettata da una questione affettiva, è data dal fatto che essendo stata la mia famiglia l'unica proprietaria, so davvero che non è uno strumento sfruttato e danneggiato da un utilizzo smodato, e avendolo avuto in casa, posso anche riferire con cognizione di causa quale ne sia stata la conservazione, al fine di individuare le possibili cause dei problemi (alla tavola armonica in primo luogo).

 

L'accordatore mi ha detto che se andassi a comprare un piano nuovo con le caratteristiche del mio vecchietto, dovrei puntare su cifre di circa 8.000 euro (è ovviamente da escludersi che il mio piano adesso possa valere quella cifra, considerata l'età): il k3 e il k5 di kawai, che erano i modelli tra cui ero indecisa prima di rivalutare la possibilità di sistemare il mio, non sono alla stessa altezza, e il fatto che abbiano 60 anni di meno non giustifica un esborso che sarebbe comunque superiore a quello del restauro dello Schulze per ottenere una qualità inferiore.

 

Grazie per il vostro aiuto!

A.

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Ciao, ma il tecnico che ti ha fatto il preventivo te l'ha mai accordato? Perchè altrimenti come fà a dire che le caviglie sono da sostituire tutte. Se qualcuna poi, risulta po' lenta, potrebbe sostituire solo quella?

Che io sappia, quando si sostituisce la caviglia, il foro va ripreso quindi alesàto (allargato) e si utilizza una caviglia di diametro opportuno e sicuramente piu' grande dell'originale. Tutto questo perche il foro in cui alloggia una caviglia che non tiene piu' l'accordatura è sicuramente ovalizzato soprattutto nella parte superiore.

 

Sostituire una corda è un'operazione normalissima e credo che il timbro sia comunque diverso almeno per i primi tempi.

 

Ma parliamo di verticale vero??

 

Foto foto foto foto....

 

Lorenzo

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Ma vogliamo scherzare??????? Le caviglie si sostituiscono quando ormai sono talmente lente da non tenere la loro posizione sotto la chiave!!!! non credo sia il caso del tuo pianoforte!!!! E poi.....sostituiamo le caviglie senza sostituire le corde???? Ho capito bene????? Forse ha ragione l'accordatore AIARP. Accordare e intonare e caso mai battere quelle caviglie che tengono meno. Credo che sia così....comunque valuta tu. per la copertura della tastiera Ok. Non si tratta di grande spesa. Una buona copertura Renner va bene.

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Ho parlato questo pomeriggio con l'accordatore: gli ho manifestato le mie perplessità circa la sostituzione delle caviglie, proponendo di fare un'accordatura un paio di mesi dopo aver revisionato la meccanica e sistemato la tavola armonica per vedere se è davvero necessario sostituirle. Mi ha risposto che ha valutato che le caviglie sono da sostituire dal tipo di scordatura che presentava lo strumento e dalla facilità con cui si giravano con l'apposita chiave, tanto che non terrebbero neppure due giorni l'accordatura.

Il foro ovviamente si sarà allargato, quindi sarà necessario usare caviglie di calibro maggiorato di 1/10.

Speriamo in bene, mi affido a lui, spero che il mio vecchietto torni davvero agli antichi splendori!!

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