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Gli Spazi Della Musica Call For Papers 2013: "corpi Sonori: Spazi, Identita', Relazioni"


Frank
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GLI SPAZI DELLA MUSICA – CALL FOR PAPERS 2013: "Corpi sonori: spazi, identità, relazioni"

 

«Gli spazi della musica» è una rivista online semestrale edita del Dipartimento di Studi Umanistici (StudiUm) dell’Università degli Studi di Torino.

I principali ambiti di riferimento sono la musicologia, la comparatistica, la drammaturgia musicale, gli studi sull’interpretazione e quelli di genere.

http://www.ojs.unito.it/index.php/spazidellamusica

 

«Gli spazi della musica» comprende due tipi di interventi: i Ricercari, ad argomento libero, contributi di ampio respiro dedicati ad argomenti fondamentali della ricerca; le Variazioni, sviluppate a partire da un tema generale proposto di volta in volta dalla redazione, sono destinate all’ampliamento delle conoscenze su argomenti specifici.

 

La rivista invita a presentare contributi per il prossimo numero da inserire in entrambe le parti della prima sezione, i Ricercari a tema libero e le Variazioni su un tema.

 

Il tema scelto per le Variazioni dei due numeri in programma nel 2013 è "Corpi sonori: spazi, identità, relazioni".

 

Gli interrogativi collegati a questo tema sono riconducibili a quattro ambiti principali:

 

1. Rappresentazioni, immagini e costruzioni musicali dei corpi.

2. Corpi che fanno musica, corpi che ascoltano.

3. Corpi, strumenti, corpi sonori.

4. Corpi, musica, spazio.

 

Scadenze per l’invio dei saggi:

 

31 gennaio 2013 per il primo numero;

 

30 giugno 2013 per il secondo numero.

 

I saggi, conformi alle norme redazionali disponibili sul sito e corredati di una sintesi di 600 caratteri, dovranno essere spediti a glispazidellamusica.lettereefilosofia AT unito.it.

 

Si accettano contributi in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo.

 

Più info: http://www.ojs.unito.it/index.php/spazidellamusica/announcement/view/10

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volevo occuparmi delle conseguenze drammaturgiche nel teatro musicale di fine '900 della defunzionalizzazione del testo librettistico, con specifici riferimenti a Meredith Monk, Georges Aperghis e Salvatore Sciarrino. Praticamente, capire che forme teatrali e musicali saltano fuori quando il canto operistico non ha libretto, non ha testo, o il valore linguistico del testo è drasticamente ridotto.

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Conosco Ruwet, è un classico dell'estetica musicale. Ma io avrei impostato in modo analitico il tutto. Prendo le partiture, le studio e solo dopo cerco di capire come sviluppare un discorso estetico. Avevo individuato, comunque, tre "panorami" principali. Per la Monk, la narratologia musicale alla Carolyn Abbate (non so se la conosci, è una pazza statunitense). Per Sciarrino, ecologia della musica alla Clarke (me ne sono occupato nella tesi specialistica, è interessante, viene fuori dalla psicologia ecologica). Per Aperghis, post-strutturalismo francese (Deleuze e Guattari, che avrei studiato giusto per l'occasione, visto che "Mille Plateaux" è ormai una pietra miliare)

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