Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Differenza Fra Ritardo E Appoggiatura


Recommended Posts

Ciao, se voi dovreste definire iin modo semplice la differenza fra ritardo e appoggiatura come fareste.

 

Cioè, il confine mi sembra sottile (almeno ai miei occhi)...mi piacerebbe che si descrivessero le sostanziali differenze... quelle che mi sfuggono :)

 

Grazie in anticipo

Link to comment
Share on other sites

Le differenze ci sono e sono molte:

1) il ritardo è un evento armonico, l'appoggiatura è un evento melodico;

2) il ritardo "a rigore" avviene tra note legate, l'appoggiatura no;

3) il ritardo esiste solo se si ritarda la risoluzione di una dissonanza, l'appoggiatura, invece, non ha nessun legame col grado di consonanza-dissonanza delle note a cui si riferisce. Se fai una cosa tipo IV - I 6- 5 non è un ritardo, perchè non c'è dissonanza, ma letto melodicamente il passaggio 6-5 potrebbe essere un'appoggiatura.

Link to comment
Share on other sites

Sei stato bravissimo Thallo, ma temo di non aver capito questo:

 

3) il ritardo esiste solo se si ritarda la risoluzione di una dissonanza, l'appoggiatura, invece, non ha nessun legame col grado di consonanza-dissonanza delle note a cui si riferisce. Se fai una cosa tipo IV - I 6- 5 non è un ritardo, perchè non c'è dissonanza, ma letto melodicamente il passaggio 6-5 potrebbe essere un'appoggiatura.

Se 6 fosse preparato non diventerebbe un ritardo, no?

Ma meglio ancora, dando vita agli accordi in do+, "do mi la" sarebbe un VI6...no?

Link to comment
Share on other sites

Ma meglio ancora, dando vita agli accordi in do+, "do mi la" sarebbe un VI6...no?

 

rileggendo ho visto che, come al solito, le mie segnature degli accordi non sono chiare... IV 135- VI 46 - I 36. Quel VI 46 è un'appoggiatura, se così possiamo chiamarla "anche" in senso armonico. Proprio perchè la discesa di la a sol non è una risoluzione, visto che do mi la è una triade consonante. Ma se quel la è ribattuto, e se i valori sono coerenti, potresti trovarti comunque in presenza di un'appoggiatura melodica.

Link to comment
Share on other sites

Aggiungo altre due cose che mi sono venute in mente...

 

1) altra differenza tra appoggiatura e ritardo: l'appoggiatura può essere anche ascendente mentre, a rigore, il ritardo si risolve solo discendendo (proprio perchè si presuppone che sia una dissonanza armonica);

 

2) tutti questi discorsi hanno senso solo in armonia, perchè nel contrappunto ci sono alcune differenze. Il passaggio di cui parlavo prima (IV in levare-VI 46 su tempo forte- I 36) sarebbe considerato proprio un ritardo in contrappunto, perchè la quarta su tempo forte sarebbe una dissonanza, cosa che in armonia non è.

Link to comment
Share on other sites

io non sono un compositore, quindi ragiono soprattutto in senso storico. Perciò ti dico che sì, senza dubbio il concetto di dissonanza e nello specifico i singoli intervalli (armonici e melodici) considerati dissonanti sono cambiati moltissimo durante i tempi.

La quarta è un esempio. Per quello che ne sappiamo, nella polifonia medievale (quindi direi fino a tutto il '400) convivono repertori in cui la quarta è considerata consonanza (il faburden inglese, diverso dal faux bourdon) e repertori in cui è considerata dissonanza (la polifonia "continentale"). Nella polifonia rinascimentale vera e propria la quarta è definitivamente considerata dissonanza, e di contro la terza, che nel medioevo non era mai presente come finalis, inizia a presentarsi come parte della consonanza finale assieme a ottava, unisono e quinta. Insomma, aumenta la cosiddetta sensibilità armonica, ovvero l'idea che le triadi maggiori e minori siano "entità autonome" consonanti.

E' con l'affermazione totale dell'armonia (ovvero col '600 più o meno... ) che la quarta inizia a diventare meno dissonante; nelle triadi in primo rivolto hai un intervallo di quarta, ma visto che le tre note non vengono considerate in modo autonomo, ma come un'unica cosa con diverse posizioni, allora non c'è nessun bisogno di preparare o risolvere la dissonanza. Bisogno che si presenta anche nell'armonia, invece, nel caso in cui utilizzi un secondo rivolto, ma più per convenzione che per altro

  • Like 1
Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...

Oracolo, chi affronta un corso di composizione in conservatorio (e sono quelli che io chiamo compositori in questo caso) in genere distingue l'armonia "pratica" dall'armonia "storica". E studia soprattutto la prima.

Ci sono lodevoli eccezioni, è ovvio, ma in conservatorio non esistono corsi di storia della composizione o di storia dell'armonia. E ti assicuro che dire "nel '600 nasce il sistema tonale" non basta per risolvere la questione...

Sia chiaro, con la mia distinzione non accuso i compositori di nulla e non mi ergo ad arbitro della materia, anzi! Ma quando uno mi chiede cos'è un ritardo o, non so, come trattare le dissonanze, ha senso secondo me far capire che la questione può essere affrontata sia in modo sincronico ("il ritardo è... la dissonanza è...") sia in modo diacronico ( "ritardo e dissonanza sono stati cose diverse nei tempi")

Link to comment
Share on other sites

ha senso secondo me far capire che la questione può essere affrontata sia in modo sincronico ("il ritardo è... la dissonanza è...") sia in modo diacronico ( "ritardo e dissonanza sono stati cose diverse nei tempi")

 

A me quello diacronico mi sembra quello adeguato, il resto è fantasia

Link to comment
Share on other sites

d'accordo, Marziano, ma io non ho mai visto un corso di composizione che inizi col contrappunto a due voci e finisca con l'armonia. In più a tutt'oggi esistono pochissimi testi seri di storia delle tecniche compositive, fare un discorso storico rispetto ai concetti di dissonanza, polifonia, sintassi è complicatissimo per chiunque. Sicuramente anche nelle cose che ho detto io ci sono tonnellate di imprecisioni, dovute anche al fatto che, per quante buone intenzioni possiamo metterci, l'armonia oggi viene insegnata in modo sincronico e non diacronico. Altrimenti, come dicevo prima, avremmo tutti iniziato col contrappunto a due voci, e mi pare che nessuno l'abbia fatto (ovviamente smentitemi se è il caso)

Link to comment
Share on other sites

Io non sarò compositore, ma il mio maestro di organo mi ha fatto partire dal contrappunto :D

 

gli organisti sono i musicisti più vicini per formazione e forma mentis ai musicologi.

Ma ora mi vengono i dubbi... se hai iniziato col contrappunto, come mai la domanda su ritardi e appoggiature? Se c'è un mondo dove la differenza tra ritardo e appoggiatura è chiaro è proprio il contrappunto a due voci...

Link to comment
Share on other sites

Anche se affascinante addentrarsi in valutazioni in merito a dissonanza/consonanza (anche e meglio in chiave storica), trovo più semplice riferirsi alle note di un accordo e individuare eventuali note estranee allo stesso; i jazzisti direbbero note non cordali.

 

Se una nota è estranea, preparata e risolta si tratta di ritardo ... il resto è appoggiatura.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Create New...