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Piano Concerto - Forum pianoforte

ClaudioBernardino

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Tutto postato da ClaudioBernardino

  1. Volevo segnalare questo interessante sito, in cui si posono vedere le prime edizioni delle opere di Chopin, che lui stesso sempre scrupolosamente rivedeva. Si può constatare come spesso differiscono da quelle odierne! Non si capisce perchè ... Soprattutto le indicazioni del pedale sono preziose. Inoltre, segnalo anche il libro, appassionante al meno per me, "Chopin visto dai suoi allievi" di J.J.Eigeldinger, ed. Astrolabio
  2. Bisogna distinguere tra "appoggiatura" e "acciaccatura". Entrambe non sono nè "in battere" nè in "levare": battere e levare sono riferiti alla suddivisione in intervalli temporali intermedi (uguali e convenzionali) di una "battuta" o "misura", che è l'intervallo di tempo compreso, nel pentagramma, tra una barretta verticale e la successiva. I suddetti intervalli temporali intermedi o "movimenti" vengono identificati, segnati con "accenti ritmici" posti all'inizio dell'intervallo stesso e di intensità diversa, ossia "forti", "mezzo forti" e "deboli", che il direttore d'orchestra o di coro manifesta con i gesti, rispettivamente, del "battere" (accento forte ) e del "levare" (accento debole). Ad esempio il tempo 2/4 ha il primo movimento con accento forte e il secondo movimento con accento debole, quindi alterna un battere e un levare; il tempo 3/4 ha i primi due in battere e il terzo il levare, ... Tornando all'appoggiatura, essa va eseguita all'inizio del movimento, quindi ruba la sua durata a quella della nota che appoggia. L'acciaccatura, che si distingue per la presenza di un piccolo taglio trasversale, va eseguita alla fine del movimento precedente alla nota che acciacca, rubando la sua durata alla nota precedente.
  3. L'ottava è quell'intervallo tra due note in cui una nota ha frequenza fondamentale (quella che la nostra percezione chiama "altezza") esattamente doppia dell'altra. Ti consiglio http://it.wikipedia.org/wiki/Temperamento_equabile
  4. Mi chiamo Claudio Bonechi, ho 65 anni, sono un pianista (diplomato in pianoforte al Conservatorio di Bologna, iscritto per qualche anno al corso di composizione) e un ingegnere elettronico (laureato al Politecnico di Torino). Ho avvicinato e praticato anche la musica elettronica tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70, allievo di Enore Zaffiri a Torino e poi come progettista allo EMS di Stoccolma; ne seguo tuttora gli sviluppi. Ma la mia pratica musicale preferita rimane quella di suonare il pianoforte. Ho alle spalle circa 130 concerti solistici e da camera.
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