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Piano Concerto - Forum pianoforte

thallo

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Tutto postato da thallo

  1. Sono stato assente per un po'. Rieccomi :-) per ora rispondo alla cosa su Cage e sulla sedia di casa mia. Se mi sono perso altre domande, rifatemele. 4'33'' è arte concettuale. L'arte concettuale si basa sull'idea che l'arte non sia una cosa ma una modalità. In quanto tale non dipende dall'oggetto ma dall'intenzione. Se guardi un piatto di pasta e vuoi trovarci il "bello", allora ce lo trovi, e in quel momento il tuo sguardo è lo stesso di quello che avresti di fronte ad un quadro di Goya. Fare arte concettuale non è facile... ogni artista ha usato modi e tecniche diverse. L'idea di Carlos per cui 4'33'' è fortemente legato alla sala da concerto è giustissima. Ancora di più, senza il pianoforte, senza il pianista, senza la sala piena, gli applausi iniziali e gli applausi finali, 4'33'' non esiste. Io non posso dire di fare meditazione zen quando dormo, la meditazione è un momento di nulla cercato e voluto. Questo però non vuol dire che solo una sala da concerto o un museo possano contenere arte concettuale. Se tu riesci ad essere credibile dicendomi che la tua sedia è un'opera d'arte, io potrei assolutamente starci. Anzi, con me troveresti il boccalone perfetto ahahah ovviamente se tu credessi fermamente nell'idea dell'arte concettuale (come molti hanno fatto), allora elaboreresti una struttura più forte, conterneresti la sedia di narrazioni, di valori, di un setting, perchè l'arte concettuale deve avere appeal anche su chi non è un boccalone.
  2. Torno dopo lunga assenza con l'opera suggeritami da Frank, "Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni. E' famosissima, stra-rappresentata, piace un po' a tutti, è relativamente breve, quindi va bene per il nostro spazio. Link di Wikipedia per un'introduzione http://it.wikipedia.org/wiki/Cavalleria_rusticana_(opera) L'opera viene scritta da Mascagni negli anni '80 del '900 e vince nel 1890 il primo premio di una rassegna per Sonzogno, l'editore musicale italiano. Notate come wikipedia non parli minimamente della musica... il valore "storico" di Cavalleria Rusticana è sempre stato limitato al fatto che sia considerata la prima opera di genere "verista". Il libretto, com'è noto, è basato su una novella di Verga. Ma musicalmente, cos'è il verismo? In realtà, non lo so, e i musicologi non si sono mai ammazzati particolarmente per spiegarselo... L'idea di base di un'opera verista dovrebbe essere quella di dare una visione "aperta", non formalizzata di un tema "popolare". Come dire, meno arie chiuse, più scene libere. In queste scene dovrebbe riconoscersi una vena melodica popolare, irruente, che però, soprattutto nelle opere veriste più famose italiane, è sorretta da un'armonia piena di dissonanze, di modulazioni prese dal nulla, ed in generale da una tensione drammatica pesantissima. Cavalleria è un atto unico, ambientato in paesino sicilano (forse Vizzini in prov. di Catania). Turiddu (tenore) torna dal militare. Era fidanzato con Lola (mezzosoprano), ma la ritrova sposata con Alfio (baritono), un "carrettiere", ovvero un venditore. Allora, tanto per non rimanere scapolo, si mette con Santuzza (soprano), però continua a flirtare con Lola. Santuzza si arrabbia ma non ci può fare niente, Turiddu fa lo spaccone con Alfio ed è costretto a "duellarci" a pistolettate. Prima di farlo, dice addio alla madre Lucia (contralto) e, dietro l'orto, viene ammazzato da Alfio... e noi lo sappiamo dal famoso urlo "AAAHH! Hanno ammazzato cumpari Turiddu!". http://www.youtube.com/watch?v=eFn8Eio_oZc All'inizio c'è il famosissimo preludio, diviso a metà dalla "siciliana", una romanza in siciliano cantata normalmente da un palco da Turiddu ("O Lola ch'hai di latti la cammisa"). Più o meno rivoluzionaria come cosa. Altri pezzi famosi: "Il cavallo scalpita", aria con coro di Alfio, a minuto 21.30 circa; tutta la scena del Regina Coeli da 24.30; la struggentissima aria di Santuzza "Voi lo sapete, o Mamma", cantata alla madre di Turiddu, a minuto 31.30; a 37 e qualcosa entra Turiddu e inizia una lunga scena, con in mezzo la canzonetta "Fior di giaggiolo" cantata da Lola (minuto 41); a minuto 44 inizia la parte finale del duetto, quella famosa, "No, Turiddu, rimani, rimani ancora"; a 54.30, il famosissimo intermezzo orchestrale; un'ora e un minuto, la scena d'assieme "Viva il vino spumeggiante"; a un'ora e 18, l'aria finale di Turiddu, "Mamma, quel vino è generoso", cavallo di battaglia di tutti i tenori drammatici italiani... Che dire, guardatela, in genere piglia molto. A me non fa proprio impazzire... qui un link al libretto http://opera.stanford.edu/Mascagni/Cavalleria/libretto.html
  3. Devi consultare la guida dello studente del corso di laurea magistrale che ti interessa. Lì in genere vengono forniti i criteri in termini di cfu per l'ammissione. Se non sbaglio dovrebbero essere obbligatori una trentina di crediti in materie musicologiche (L-ART/07 e L-ART/08), se riesci a diplomarti in conservatorio, però, la cosa dovrebbe essere risolta. L'accesso alla specialistica-magistrale in musicologia con una triennale in conservatorio dovrebbe essere quasi automatico. Fermo restando, ovviamente, il numero chiuso (che ancora non si sa fino in fondo come sarà gestito per la magistrale)
  4. io odio Massenet, ve l'ho mai detto?
  5. Sai cos'è, Ratatouille, io mi aspetto sempre che un ascoltatore, anzi, una persona di media cultura abbia ANCHE delle passioni intellettuali acquisti libri, riviste, quotidiani, vada a mostre, a teatro, concerti, dedichi parte del proprio tempo alla cultura, ecco. Questo per quanta riguarda l'ascoltatore. Il musicista ancora di più che un musicista sappia, almeno per sentito dire, quali sono le estetiche maggiori del '900 e che, magari, a volte abbia avuto la ventura di comprare un libro che ne parli, a me sembra IL MINIMO. Ma è la mia visione del mondo... la realtà è fatta di persone che considerano la musica SOLO come svago. Non dico che non lo sia, state attenti; mi intristisce che possa essere considerata SOLO come svago, come intrattenimento.
  6. lo fai per provocare, no? Releghiamo il discorso a una questione di gusti. Io conosco svariate arie di Haendel che mi piacciono molto di più di queste tre di Vinci che hai linkato...
  7. Ah, ok, non avevo colto la differenza. E parlando di "modo di dirigere" non volevo distinguere tra mezzi e risultati saprai di certo meglio tu come affronta la cosa tecnicamente. Quindi riformulo dicendo anch'io che da ascoltatore apprezzo i risultati che ottiene dalle orchestre che dirige
  8. il Ring con Patrice Chereau è una pietra miliare... e Donald McIntyre e Heinz Sednik c'hanno due voci della madonna... credo sia il Ring più veloce della storia di Bayreuth
  9. Io, per altro, non sono un fan della musica di Boulez... ma sono un fan sfegatato delle sue argomentazioni di estetica-teoria musicale e del suo modo di dirigere... e anche su questo si dovrebbe discutere: alcuni compositori del secondo cinquantennio del '900 hanno costruito una vita musicale e un discorso musicale di livello altissimo. Paradossalmente nell'800 la discussione teorica non è stata a livelli di chissà che tipo... si è scritto e detto più nel 700! Dal '900 teoria e filosofia della musica hanno avuto un'impennata incredibile. Magari ai detrattori della musica contemporanea sembrerà poco e poco importante...
  10. Marziano, deduci quello che vuoi. Io deduco che non sapete comprendere una semplice argomentazione in inglese. Perchè una cosa è non apprezzare la musica di Babbitt, una cosa è continuare a fraintenderlo per mandare avanti una vostra idea. Sarà la lingua? Chissà. Deduco, poi, che almeno tu fraintendi il significato letterale della lingua italiana, per giunta. Chopin e Mozart hanno fatto musica semplice, comunicativa, immediata. Mi chiedo perchè tu non abbia fatto confronti con Schutz, con Michelangelo Rossi, con Sweelinck, con Bach. http://www.youtube.com/watch?v=1keGA5az56I&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=GdpZE_v27ig&feature=fvwrel questi sono due link con Les Indes Galantes di Jean Philippe Rameau, completa. Abbiate il coraggio di ascoltarla tutta prima di fare la solita trita e ritrita querelle degli antichi e dei moderni... E faccio un attacco generalizzato. In tutti i forum di musica "colta" in cui ho scritto ho letto le più disparate critiche al repertorio contemporaneo. E più o meno tutti lo confrontavano con 1) i romantici 2) i classici. Chi si spingeva più addietro al massimo arrivava a Bach, ma IGNORANDO le parti più consistenti del repertorio bachiano (che sono le cantate). E' normale, si insegna questo e siamo "naturalmente" portati ad apprezzare quello che già conosciamo. Ma prima di dire che la musica contemporanea è brutta, andate ad ascoltare la polifonia rinascimentale, la polifonia e la monodia medievale, i madrigali, il barocco, l'opera delle origini. Meno ansia di giudizio, più apertura all'ascolto
  11. e ancora.... ma chi se ne frega se TU non ascolti, Trade1! E se non leggi... ne abbiamo già parlato "altrove" e Babbitt dice cose sacrosante: se sei un musicista, devi studiare e devi studiare anche contemporanea. Se non studi la musica che ascolti allora probabilmente non ti piacerà nessuna musica complicata, neppure quella contemporanea (o quella antica, come ho già detto...). Ma questo NON E' UN PROBLEMA DEI COMPOSITORI, a cui non frega un tubo di quelli che ascoltano altri repertori. Semplificare o cambiare poetica non serve, se un compositore riesce a scriverlo allora ci devono essere ascoltatori in grado di "capire". Basta educare.
  12. Ottimo, così li vedo anch'io. Il confronto tra musica antica e musica contemporanea ormai si fa spesso. Ockeghem non piace quasi a nessuno, e nessuno lo capisce, ma NESSUNO direbbe che Ockeghem era un ciarlatano in modo simile Boulez non piace quasi a nessuno, nessuno lo capisce ma molti direbbero e dicono che è un ciarlatano... a prescindere dalle cause di questa situazione, questo dato di fatto dovrebbe farci riflettere sull'errore di fondo dei termini in cui mettiamo la discussione. La BELLEZZA non può essere dimostrata, ma l'importanza storica, tecnica, estetica sì. E se proprio non riuscite a farvi piacere Boulez, almeno sforzatevi di considerarlo IMPORTANTE. Dico io... dovremmo essere operatori del settore e non riusciamo a capire che la musica è cultura, non solo intrattenimento!
  13. Non era un attacco so che lo spiegano così, ma sbagliano i professori di teoria dovrebbero studiare più acustica...
  14. ognuno "scopre" le stesse domande in momenti diversi, è vero. Le "faq" della musica contemporanea sono sempre le stesse, e direi anche le risposte a queste faq... ma piuttosto che ripetermi, rispondo con una provocazione: che differenza c'è tra la musica contemporanea e la musica antica? E per musica antica intendo repertorio pre-rinascimentale...
  15. Solita precisazione: le terminologie si sono sedimentate e c'è qualcuno che parla di accordi naturali e accordi artificiali. MA! Non fatevi prendere "la mano" e non considerate questi aggettivi in senso letterale. L'armonia non è naturale, praticamente mai. Ed infatti contraddico Dies Irae dicendo che l'idea per cui gli accordi naturali sono basati sugli armonici più vicini è sbagliata. La spiegano così ma è falsa. La terza minore, per esempio, è più o meno il diciannovesimo armonico
  16. Quale annoso problema? Quale soluzione? Il temperamento equabile non è una soluzione, perchè non c'è un problema. Qua si parla di stili! Non ci crederai ma Vivaldi suonato in intonazione naturale è più bello e, come si diceva, altri temperamenti come i buoni temperamenti dell'epoca di Bach risolvono già da loro la possibilità di scrivere in tutti i modi maggiori o minori. Il temperamento equabile permette, piuttosto, la modulazione a tonalità lontane (modulazione, non tonicizzazione, eh) anche all'interno dello stesso brano. E questa è una "necessità" romantica...
  17. Solo una precisazione terminologica... Il "temperamento" non è la scala in sè, nè il sistema principale di intonazione. Il temperamento è l'adeguamento a posteriori di alcuni intervalli dissonanti e poco consonanti o non uguali. Ovvero... la divisione in 12 semitoni dell'ottava è fatta essenzialmente secondo l'intonazione pitagorica, che è un'intonazione, un criterio matematico-acustico costante, diciamo. Quando dopo aver intonato si scopre che alcuni di questi intervalli non ci piacciono (per le svariatissime ragioni che ci sono state nella storia), allora alcuni intervalli possono essere temperati. Nel sistema di intonazione tipico della musica classica europea, il sistema temperato equabile, tutti gli intervalli sono temperati in modo da essere resi, appunti, equabili, uguali fra di loro. Non esiste solo il temperamento equabile, per intenderci, nel '700 ci sono molti temperamenti diversi. E il clavicembalo ben temperato molto probabilmente NON era scritto per uno strumento intonato col temperamento equabile :-) non sono un esperto ma ho letto più volte che la cosa è ormai accertata, e da tempo; ai tempi di Bach c'erano molti temperamenti detti "buoni temperamenti" che adottavano criteri di aggiustamento degli intervelli diversi da quelli del temperamento equabile. Di fatto il temperamento equabile "stona" tutti gli intervalli, privilegiandone l'uguaglianza in modo da permettere, per esempio, maggiore facilità di modulazione. Altri temperamenti eleggono intervalli più importanti e meno importanti, in un certo senso, privilegiando di volta in volta consonanza o dissonanza. Ma è complesso da spiegare... L'ottava, come si diceva, è una relazione. Etnomusicologicamente viene considerato un universale, ovvero un elemento musicale presente in quasi tutte le culture musicali conosciute. Non è chiaro perchè questo avvenga, ma probabilmente ha a che fare con il dato acustico per cui il primo suono armonico di ogni suono è l'ottava superiore. Ovvero, se suono in do centrale, all'interno di quell'onda sonora c'è "in sottofondo" il do ad un'ottava superiore. Questo porta alla conseguenza musicale per cui la consonanza più importante della storia della musica dopo l'unisono è l'ottava :-) sembrerà banale, e lo è, ma probabilmente questa è la ragione per cui è molto facile intonare una nota all'ottava superiore o all'ottava inferiore (cioè, anche gli stonati in genere ci riescono). il che significa anche che l'ottava non l'ha inventata Pitagora, ma era un concetto probabilmente già presente nella pratica musicale. probabilmente...
  18. mmm ... programma come minimo "eterogeneo"...
  19. L'attacco migliore che puoi fare è sempre e comunque quello col cinema, nel senso che il problema peggiore che devi superare è il fatto che è quasi impossibile che i tuoi docenti conoscano Ligeti. Potrebbero conoscere Kubrick, però, e potrebbe essere una cosa carina fare una specie di montaggio tra i momenti diversi in cui Kubrick usa la musica di Ligeti. In questo modo potresti provare a riflettere su come la musica contemporanea si adatti bene al commento di scene anche diversissime. Una cosa molto carina, poi, sarebbe prendere Ligeti come "esempio" per parlare di quello che è successo agli intellettuali dell'ex blocco comunista: lui nasce in Romania, i suoi genitori vengono deportati ad Auschwitz; continua gli studi in Ungheria, da cui scappa per le repressioni sovietiche delle rivolte degli studenti; va in Austria e poi in Germania, dove inizia finalmente a lavorare allo studio di musica elettronica di Colonia. Le varie parti della sua vita corrispondono a stili diversi, anche dovuti alle "diverse" repressioni subite. E questo ti potrebbe permettere di parlare di una repressione artistica di cui ancora si parla poco a scuola, quella dei regimi sovietici (e quella ungherese, soprattutto, che mi se in imbarazzo il PCI italiano...). Per capire quali altre materie trattare dovremmo sapere che scuola fai, almeno...
  20. Scusate l'assenza, quanto prima metterò nuovo materiale, giuro
  21. cavolo, non sapevo che avessero tolto anche le scale... che dire, confido solo che ci siano ancora molti candidati di livello superiore a questo
  22. una cosa è "ammorbarsi", una cosa è non comprendere. Moltissime composizioni occidentali sono ammorbantissime, e mi piacerebbe molto capire cosa CrazyPiano intenda con "comprendere". ... e poi, sinceramente, parlare di "noi" e "loro" è sempre e comunque una cosa razzista.
  23. suonileganti, molto interessante. I ritmi costanti hanno sempre un effetto psico-fisico molto profondo, è causato dall'entrainment, quella specie di fenomeno indotto dai neuroni specchio per cui un elemento o una serie di elementi movimentati, ritmati causano reazioni movimentate e ritmate nel corpo. E' un campo ancora nuovo, in senso scientifico, ma in musica la cosa è nota da millenni. Dino, in realtà ho perso di vista Reich e non saprei cosa dire. Cioè, so che ha fatto cose anche importanti negli ultimi anni (daniel variations, double sextet) ma io sono rimasto a "The Cave" e "City Life" del 1994. Ascolterò e cercherò di farmi un'idea...
  24. Ecco il link di youtube non si sente granchè bene ma è più immediato del podcast.In effetti non c'è molto di nuovo... ma mi sembra carina come composizione. Piacevole ed in alcuni momenti il fatto che il ritmo armonico è più veloce del solito (per Reich) mi ha un po' disorientato. La brevità è in realtà la maggiore novità di tutto, la brevità e la discontinuità all'interno (il fatto che non sia tutto uguale dall'inizio alla fine)
  25. la vera domanda è: per noi è incomprensibile la musica cinese? Cioè... tu conosci dei compositori cinesi o musiche tradizionali cinesi che ti risultano incomprensibili?
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