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Piano Concerto - Forum pianoforte

Stellina

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Risposte postato da Stellina

  1. "Ciò che ascolti è circa l'ottanta per cento di ciò che suoni. Il mio ascolto si evolve in continuazione. [...] E poi cambio anche come essere umano, e insieme a me si trasforma il mio modo di ascoltare."

     

    "Il tocco è un fatto personale, viene spontaneo, non è una cosa che si può studiare. Nasce dall'udito e consiste nel trasmettere ciò che senti al resto del corpo. Ma non so come funziona. Personalmente adoro ascoltare i vecchi violinisti o i vecchi pianisti, forse perché hanno vissuto in un'epoca in cui la musica era particolarmente viva, in cui non c'era tanta differenza fra musica classica e musica popolare. Thibaud e Casals, ad esempio, alternavano la musica seria a serate nei night-club: una cosa non escludeva l'altra."

     

    (Murray Perahia)

     

    Non trovate che abbia tutte le ragioni?

  2. Questa è una versione facilitata del notturno in Do.

     

    A proposito di questo, forse effettivamente vale la pena avvicinarsi a qualche brano più semplice...di Chopin o altri, ma originale, in modo da crescere progressivamente alzando la tacca di difficoltà nella scelta dei diversi brani.

  3. Dimenticavo, puoi proporre un ascolto di questa stessa opera di un interprete che reputi più musicale, magari evidenziando le differenze con Valentina e qualche riferimento in quei frangenti alla partitura o al pensiero di Liszt. Mi servirebbe molto. Grazie in anticipo.

  4. In generale. Manca sempre un punto di vista artistico, emotivo o intellettuale nelle opere cui mette mano. Se vogliamo è "il suo stile" non metterlo. E' come ascoltare una magnifica orchestra senza direttore o un pianoforte suonato dall'autopiano. Mai una nota sbavata, mai un errore. Tutto perfetto, collaudato, lucido e scorrevole.

     

    Non manca la sostanza, ma il senso della sostanza.

     

    Non c'è spessore interiore, umano o spirituale, è assente un significato d'importanza, di reale valore. Interpreta opere di grande drammaticità e spessore, senza interpretare nulla, le sue mani ci scivolano sopra come nella più comune delle attività, come stendere una sfoglia.

     

    Non suona come se fosse l'utima volta che può farlo, ma come se fosse un comune passatempo, un comune lavoro e l'arte è l'antitesi della normalità.

     

    Carino e poetico,come si fa a capiere se uno suona come se fosse l'ultima volta? Io ero abastanza presa dalla componente tecnica, vista l'impresa titanica di suonare questo brano...e sarei bugiarda se dicessi che non mi da un briciolo di emozione. E' una cosa troppo soggettiva o si può veramente dire che uno ha anche musicalità e non solo tecnica?

  5. 1 italiano (Rodolfo Leone)

     

    Leggevo qualche notiziona dei candidati:

    http://www.concorsobusoni.it/it-94-2938.aspx

     

    Leone Rodolfo

    1991 - Italia

     

    Nato nel 1991, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode nel 2009. Ha seguito le masterclasses di pianisti quali Pier Narciso Masi, Fabio Bidini, Andrzej Jasinski, Enrico Pace. Ha a lungo studiato con Pier Narciso Masi, conseguendo il diploma triennale di alto perfezionamento presso l’accademia “A. Corelli” di Fusignano. Attualmente studia presso la Hochschule für Musik “Hanns Eisler” di Berlino, sotto la guida di Fabio Bidini. Vincitore di numerosi concorsi nazionali, ha suonato per decine di enti ed associazioni musicali.

     

     

    Diploma triennale di alto perfezionamento? Sarebbe il triennio o altro?

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