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Piano Concerto - Forum pianoforte

Concerto In Vista... Molti Dubbi:)


Pianist
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Allora... martedì ho un concerto... suonerò lo studio op 10 no12 di Chopin e gli improvvisi di Schubert...

sono molto teso.. è da giugno 2011 che non suono in concerto e un po' mi sono dimenticato come fare a mantenere la calma...

ho trascurato molto questo particolare e ora sto impazzendo all'idea di sbagliare durante l'esecuzione dello studio...

quindi...

come faccio a mantenere l'agitazione? come faccio a suonare molto velocemente sebbene io abbia le mani fredde? (prima ero abituato ad avere un po' di tempo per scaldarle con l'acqua e nel concerto non avrò tempo di farlo)

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Mani fredde, cuore caldo dice una vecchia massima. Secondo me come diceva il grande Orowitz, quando si suona su un palco bisogna dimenticare tutto e "diventare" la musica stessa! Diventa la musica e tutti i problemi spariranno. Gli errori? Ho sentito Leonardt fare parecchie stecche in un concerto e quindi......l'errore è una cosa grave ma preferisco una stecca a chi suona senza cuore. Ciao e auguroni!!

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Giusto, le stecche le fanno tutti, siamo troppo abituati ad ascoltare i dischi, bisognerebbe frequentare più spesso i concerti. Oserei dire che la stecca è quasi impossibile evitarla, fa eccezione solamente il grande Arturo Benedetti Michelangeli che sembra aver sfatato questa regola. In generale, pensa solo alla musica, che ci siano 10 - 100 - 1000 spettatori quando si sale sul palco siete solo tu ed il pianoforte. Mani fredde... Anche io ho questo problema. Soluzione: borsa dell'acqua calda mentre stai andando al concerto. Ci sono anche di queste elettroniche, si scaldano in pochi minuti ed il risultato è garantito. Se hai un camerino dovresti scaldare anche i piedi. Se scaldi i piedi le mani si scaldano da sole, provare per credere. Fai qualche esercizio di respirazione prima di entrare in sala, respiri ampi e lenti, abbassano la pressione sangunia e non ti fanno tremare le mani. Spero vorrai mandarci qualche frammento di video.

 

Un caro saluto ed auguri per il tuo concerto !

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Pianist. Non ti preoccupare. I timori ci appartengono a tutti. Prima di iniziare un concerto, la riflessione che mi assale nella mente è "...ma io adesso devo uscire là fuori e suonare..mi sembra di avr dimenticato quello che devo fare..." Ma poi entriamo "nella Musica", pensiamo solo alla Musica e ad esprimerla. Nessuno ci può tirare fuori e non dobbiamo pensare all'errore!!!! Tranquillo. Resprare fa bene. Segui il consiglio di Simone. Non ti incontrare con persone che ti salutano e ti fanno disperdere energie. Rimani un attimo da solo ...siediti e pratica la respirazione.

Adoro suonare gli improvvisi di Schubert ...mi piacciono molto..specie quelli dell'op. 90. Ma nche quelli dell'op. 142...bellissimi!! Pensa che quando avrai finito ..ti dispiacerà e allora ritorna indietro nel tempo...e inizia a suonare. Piccolo suggerimento pratico: quando ti siedi al pianoforte ascolta idealmente la prima battuta di quello che stai per suonare...quando inizierai..sarai già nella musica. In bocca al lupo!!!!!!

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  • 1 month later...

Non c'è che mi rende più in tensione di suonare in pubblico (di più degli esami di maturità, di più della discussione della tesi...=S)...anche a me è la stessa cosa...ho fatto finora tre saggi di pianoforte (nulla a che vedere con i concerti ovviamente ma anche li ci tieni a ben figurare) e ora a giugno mi aspetta il 4' saggio dove eseguirò, tra i vari, la Toccata di Paradisi...pezzo veloce anche se di facile esecuzione ma affrontare un pezzo veloce cn le mani fredde è sempre uh'impresa...infatti in questi giorni prima di esercitarmi con la tecnica provo ad eseguire per prima cosa proprio la Toccata di modo che mi abitui ad eseguirla "a freddo"...può essere utile fare così? =)

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La migliore medicina per farsi passare il "timor panico" è autorizzarsi a sbagliare." Ma che sta dicendo questo qui???!!" Questa frase me la sento addosso. Non voglio dire che dobbiamo sbagliare, ma che ci dobbiamo sentire autorizzati a farlo. Anche i Grandi sbagliano. Spesso ho sentito concerti illustri con errori o piccoli vuoti di memoria, naturalmente ben mascherati. Addirittura Rubinstein che non sbagliava mai, negli ultimi anni di vita, in concerto,durante la seconda pagina della prima ballata di Chopin doppiò una battuta.

Tutto ciò non deve essere un alibi del tipo " ...ma sì, se poi sbaglio, che fa?...."

Dobbiamo sempre studiare con coscienza ed essere però noi a comandare sullo srumento. Mai essere dominati dallo strumento.

 

Concentriamoci al massimo su quello che dobbiamo esprimere e la paura scomparirà. Anche l'ascoltatore più esperto sarà così attento al nostro discorso musicale, che perdonerà, anzi cancellerà, qualche imprecisione.

 

In quasto scenario forse le cose cambiano:" Ora esco fuori, perché non vedo l'ora di comunicare a che mi sta ascoltanto le mie idee musicali...sì, lo farei a casa mia, uno per uno, ma qui è più pratico.

  • "

     

    Che ne dite di questa idea?

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    Molto efficace davvero! grazie per i suggerimenti, alla fine è proprio vero come dite che conta molto l'approccio mentale allo strumento...Allevi infatti sapevo che prima di iniziare un concerto quasi si rivolge al pianoforte dicendogli: "fai il bravo!" =) ma è un modo sicuramente per calmarsi e dirlo anche a se stesso...p.s.=tralaltro dovrò fare anche il preludio in do min suonato (cn qualche errore) dall'attuale Papa Benedetto =) proverò ad applicare gli esercizi di respirazione e l'approccio mentale consigliato...grazie ;)

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    • 1 month later...
    • 1 month later...

    E fu così che ieri pomeriggio feci il mio 4' saggio di piano.....un' emozione incredibile le mani tremavano...erano 4 anni che non mi esibivo in pubblico. Purtroppo ho toppato di brutto su alcuni pezzi in cui non mi aspettavo di incepparmi e di bloccarmi completamente per poi riuscire a ripartire dopo attimi interminabili. Volevo condividere con voi questa esperienza e vi posterò i video a breve (siate critici nei commenti =) solo le critiche costruttive ti fanno crescere), infatti al di là degli errori evidenti vorrei una vostra impressione almeno sulle parti prive di intoppi =) vi ringrazio molto per la vostra presenza e i consigli che mi avete dato perchè aiutano tanto!

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    Detto da un artista internazionale,nome illustre,(se volete ve lo dirò per messaggio),scaldarsi le mani con borse calde,acqua,guanti.......serve poco o nulla,solo lo scioglimento sulla tastieria aiuta a scaldare tendini,muscoli,nervi ecc......non sono le mani o le braccia a dover essere scaldate ma tutto l'apparato del braccio deve essere "sciolto" dall'interno per essere reattivo agli stimoli .......I pianisti prima di grossi concerti,generalmente si riscaldano su pianoforti verticali ,nei camerini o nei corridoi,e poi la scaletta delle loro esecuzioni difficilmente comincia con pezzi con velocità ostiche...

    Riporto ciò che mi è stato detto,che comunque condivido!

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    Detto da un artista internazionale,nome illustre,(se volete ve lo dirò per messaggio),scaldarsi le mani con borse calde,acqua,guanti.......serve poco o nulla,solo lo scioglimento sulla tastieria aiuta a scaldare tendini,muscoli,nervi ecc......non sono le mani o le braccia a dover essere scaldate ma tutto l'apparato del braccio deve essere "sciolto" dall'interno per essere reattivo agli stimoli .......I pianisti prima di grossi concerti,generalmente si riscaldano su pianoforti verticali ,nei camerini o nei corridoi,e poi la scaletta delle loro esecuzioni difficilmente comincia con pezzi con velocità ostiche...

    Riporto ciò che mi è stato detto,che comunque condivido!

     

    Tutto vero, bisogna però rapportarsi con la realtà. Che io sappia a meno di fortune incredibili, di pianoforti verticali da utilizzare prima del concerto non ce ne sono, non so di quali livelli parli. Se parliamo di un Pollini béh allora... Qui diventa un problema per le associazioni anche affittare un pianoforte da 180cm per un concerto, figuriamoci un secondo pianoforte per scaldarsi le mani. Ovvio poi 100 volte meglio scaldarsi le mani con il pianoforte ma se non è possibile in pieno inverno piuttosto che avere le mani congelate preferisco sempre la borsa dell'acqua calda. Per il repertorio, è chiaro che non si parte con "Un sospiro" di Liszt oppure il "Capriccio Poetico" ma non sempre la strada è in continuo crescendo. A seconda della difficoltà tecnica dei brani si usa inserire qualcosa per potersi riprendere. Dopo la seconda Rapsodia Ungherese di Liszt io non andrei a mettere l'allegro Barbaro di Bartok altrimenti si fa la fine di Schumann :(

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    Lo so Simone,però ad un livello alto questa è la prassi,(nei concorsi internazionali generalmente è previsto)

    Non voglio fare il "figo",sto solo riportando una testimonianza raccontatami in una Masterclass

    Poi persino Gould metteva sempre i guanti di lana, :rolleyes: quindi possiamo metterceli anche noi.

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    Per concludere il calore delle mani ha poca relazione con la scioltezza e l'elasticità dei muscoli ecc.....

    Infatti se ci si siede al pianoforte anche in questi giorni di calura,nei primi minuti di studio ci sentiamo comunque freddi,poco reattivi,ergo il calore ha un'importanza marginale.

    Certo d'inverno con le mani gelate è ancor + dura

    Meglio stringere una pallina da tennis,o altro,sarà più diretto ed efficace.

    Ps si si pucciava le mani,ma le sue foto con i guanti in lana con le dita tagliate sono uno spasso ;)

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    Lo so Simone,però ad un livello alto questa è la prassi,(nei concorsi internazionali generalmente è previsto)

    Non voglio fare il "figo",sto solo riportando una testimonianza raccontatami in una Masterclass

    Poi persino Gould metteva sempre i guanti di lana, :rolleyes: quindi possiamo metterceli anche noi.

     

    Ahaha ma figurati, non ho pensato che volessi fare il figo ! :P

    E' vero nei concorsi anche a me è successo di avere un piano per fare riscaldamento, purtroppo molto spesso nei concerti, non è così...

    D'estate non utilizzo mai questi rimedi, ma a mani congelate in inverno preferisco il tepore di una borsa dell'acqua calda oppure direttamente l'acqua calda alla Gould.

    Non è certamente efficace come il riscaldamento al piano ma non ti è mai capitato di tornare a casa con le mani completamente congelate e di non di non riuscire a colpire un tasto con lo stesso dito più velocemente di due volte al secondo ? A me sì ! Per quanto poco, immergere le braccia nell'acqua calda ha migliorato di molto la condizione...

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    Ciao amici, vi posto il mio video dei primi tre pezzi del saggio di piano (ho impiegato 6 ore per inserirlo! spero riusciate a vederlo =P) mi piacerebbe, al di là degli errori evidenti dovuti a scarsa esperienza (o tecnica?) ed emozione, avere qualche vostro parere. i primi due pezzi sono di Bach, tratti dai ventitre pezzi facili, poi a seguire eseguo la Toccata in la maggiore di Paradisi.

    saluti!

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    Nonostante l'audio formato cellulare e la ripresa di spalle mi sembra di "ascoltare" una buona mano. Me ne accorgo dal suono che è un suono giusto quando il tasto viene colpito con la piena consapevolezza (tralasciando dunque gli errori). I saggi non smetterò mai di dirlo sono un ottimo modo di combattere l'ansia del pubblico ed un valido metodo per mettersi in discussione. Tecnica pura a parte mi sembra che, più importante, sia il controllo dell'omogeneità che ti manca. Dovresti lavorare maggiormente sull'uniformità delle note a livello agogico e sull'uniformità del tocco che a volte è poco elegante. In particolare la Toccata in La Maggiore di Paradisi è stato un brano un po' azzardato tenendo conto che si porta al quinto anno insieme alle suite inglesi e non insieme ai 23 pezzi facili. E' proprio su Paradisi infatti che sono uscite maggiormente le magagne. Ricordiamo che tutti i tre brani che hai presentato debbono avere un tocco clavicembalistico che mi sembra di sentire che possiedi nei punti più semplici ma che ti viene poi a mancare per un mix di problematiche: tecniche in primis, di controllo e di ansia da palco che prendono il sopravvento sulle tue idee musicali. Mi sembra infatti che queste ultime non ti manchino ma nei punti tecnicamente più difficili ti lanci molto portando avanti il tempo quando al contrario dovresti controllare e lavorare di più tutte le note sulla punta delle dita. In todos mi sembra sia stata un'ottima esperienza per te, quindi giù con la tecnica ed imponi le tue idee ! Complimenti !

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    Grazie Simon! avevo bisogno di un commento da intenditori che mi aiutasse a capire cosa migliorare. in particolare volevo chiederti per il discorso sull'omogeneità delle dita, e sull'uniformità a livello agogico, che tipi di esercizi tecnici possono risultare utili??? in effetti il tuo commento mi è stato molto utile perchè ho confrontato la mia esecuzione con quelle preregistrate nel libro dei 23 pezzi facili di bach, notando appunto questa netta differenza di (non so se è corretto dirlo) tocco barocco che mi manca =) cmq riguardo alla toccata, l'ansia da prestazione ha avuto molto di più il sopravvento, altre volte mi usciva decisamente meglio. a breve posterò altri due video sul chiaro di luna di beethoven e il preludio op 28 n4 di chopin...grazie ancora davvero!

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