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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Frank

    mi presento

    Non so se ho capito bene la tua esigenza, penso meriti uno spazio ad hoc, prova ad aprire un topic dedicato circoscrivendo in breve il problema. Mi impegno sin d'ora a darti il mio punto di vista sulla questione...
  2. Trovo interessante lo spunto di Bianca, a prescindere dalla stima che possa più o meno riconosce Jack (poi ci tornerò), in effetti c’è da dire che ad un certo punto della storia ci sono state le premesse affinchè qualsiasi cosa, anche di uso comune (la classica sedia o la ruota di una bicicletta, giusto per essere più esplicito) poteva e può diventare arte, se tutto il contesto nel quale è collocata rientra nei canoni di presentazione di un’opera “artistica”. Ecco che se in una mostra trovi in vista la famosa sedia, c’è un pubblico ad ammirarla …quella cosa che non ha la connotazione per essere arte, può diventarlo. Che non è molto distante da quello che può essere successo in questa sezione, appunto una sala da concerto “virtuale”, dove quello che si sente si presuma sia arte o comunque che abbia questa ambizione. Il punto però è che subentrano “filtri” e fiducia verso gli stessi da parte degli ascoltatori … il problema è sempre legato alla “genuinità” della fonte. E io non so fino a che punto posso essere “genuino”…o meglio: ci sono numerosissimi giovani under trenta (o più grandi) degnissimi di attenzione, ma non hanno sicuramente il giro professionale dei nomi che sto cercando di proporre. Ci sono poi altri che magari al momento son molto eseguiti ma, siccome li ritengo dei bluff, non li segnalo neppure” Ecco che già le mie scelte si basano su 2 parametri: quanto credo in quel musicista e non di meno il fatto che abbia più o meno un “mercato”. Poi, visto che non penso di avere nessuna scienza infusa, ci infilo dentro musicisti tipo “Rytis Mazulis” dove il mio “giudizio” non è ancora definitivo o nitido come vorrei…devo ancora una risposta a MicaMahler…che prima o poi darò… L’ultimo punto che condivido del post di Bianca è proprio sull’autonomia di “giudizio”… anche se in una sala da concerto ”autorevole” (citiamo non a caso il blue note Milano?) ci si aspetta arte, può capitare che la mia autonomia di giudizio mi faccia capire che non sempre siamo di fronte al Chick Corea…(e sappiamo tutti come per "sopravvivere" ... un palco importante possa scendere a "compromessi") Per cui, io in questo mio post ho cercato di descrivere alcuni parametri delle mie scelte...che come tali, sono relativamente soggettivi...e in molti casi mossi dal gusto a dalla necessità di confornto ... Ma con molto piacere arrivano segnalazioni di molti altri forumisti e, dal mio punto di vista, la varietà è sempre stato un punto di forza di ogni cultura
  3. Francesca Verunelli - #3987 Magic Mauve (performed by Simone Beneventi, 2012) http://www.youtube.com/watch?v=pLheXPDPhIE for solo percussion and electronics Simone Beneventi, soloist (recorded live at festival Milano Musica) © 2012 Francesca Verunelli
  4. Il 13 novembre 1868 si spense a Passy Gioachino Rossini Rossini - Petite messe solennelle: Kyrie - King Consort http://www.youtube.com/watch?v=O6wctSzQ5lE&feature=youtu.be
  5. Frank

    mi presento

    Ben venuto Orlando della tecnica pianistica se ne sta parlando or ora qui: http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2817-la-tecnica-pianisitica/
  6. Concordo con Ale, l’oboe viene spesso accostato agli ottoni durante l’orchestrazione e nelle formazioni da camera (ad esempio decimini) capita che i due oboi si affianchino ai corni proprio con funzioni di ottoni dell’ensemble. Però è vero il discorso di Eagle, non in tutti i registri l’oboe è apprezzabile…nell'ottava da lui indicata andrebbe almeno "rischiarato" da tipo il flauto che raddoppia all'ottava sopra... o altre soluzioni, compatibili con la tromba...eheh
  7. Ciao Jack, mi hai fatto venire in mente questo scritto di Messiaen...il punto cardine è la "pigrizia" ... spesa in un altro contesto ma penso renda bene l'idea In questo scritto del 1939 si riferiva in modo aspro al neoclassicismo...più o meno condivisibile ma : «Questo secolo febbricitante, questo secolo sconvolto, non è che un secolo di pigri. Pigri i compositori che producono troppo senza prendersi il tempo di riflettere, di maturare le loro concezioni affrettate. Pigri gli artigiani dello pseudo-Fauré, della pseudo-Ravel. Pigri i maniaci del falso Couperin, i fabbricanti di rigaudon e di pavanes. Pigri gli odiosi contrappuntisti del ritorno a Bach che ci offrono, senza rimorsi, delle linee secche e incolori, avvelenate da una sembianza di atonalismo. Pigri i vili adulatori dell’abitudine e del “lasciar correre” che disprezzano qualsiasi slancio ritmico, qualsiasi varietà, qualsiasi respiro, qualsiasi alternanza nell’arte così difficile della divisione musicale. Ci servono, sul piatto illusorio del moto perpetuo, dei vaghi tempi ternari, dei tempi quaternari ancora più vaghi, indegni del più volgare dei balli pubblici, della meno trascinante delle marce militari. E cosa dire del pubblico abituale delle nostre sale da concerto? Il loro astio per il cambiamento è veramente inaudito! Un buon numero di essi non ammette ancora dei nomi già archiviati come Stravinskij, Berg, Bartok, Milhaud. Se ascoltassero del canto gregoriano puro, autentici râga indù forse fischierebbero? Il loro cervello ottenebrato non registra che alcune combinazioni sonore, escludendo tutte le altre. Contro una tale categoria di pigri, il genio necessario, il grande liberatore della musica dell’avvenire, quali tuoni, quali tesori di grandine furiosi o di dolce neve invierà?»
  8. A guide to Per Nørgård's music http://www.theguardian.com/music/tomserviceblog/2012/jul/30/per-norgard-contemporary-music-guide
  9. Talea Ensemble/ Alex Lipowski, Pierluigi Billone: Mani.Mono Come di consueto, se potete, mi passate un vostro feed back a livello di ascolto? Buon ascolto
  10. Il pensiero di un musicista come Messiaen: «Io amo Chopin, tanto come compositore-pianista quanto come colorista, perché per me è un grandissimo colorista. Perché ha scritto solo per pianoforte, doveva proprio rinchiudersi in una piccola scatola?»… [sAMUEL, C. (1998), cit., p. 191]
  11. @ALeGozzo Ho dato un'ascoltata e un occhiata...io rintraccio una certa originalità della trascrizione a sfavore del carattere del brano. Se non ci fosse scritto trattasi di un preludio di Chopin, chi direbbe qualcosa? Chiaro, poi si può entrare nel vivo delle questioni tecniche di orchestrazione, ma non biasimo mai a priori le scelte del compositore. Sicuramente una valutazione oculata andrà fatta a brano finito, perchè poi bisogna sostenere le buone premesse ancora per un bel po'...senza stufare e tenere viva l'attenzione dell'ascoltatore. Non è detto che alla fine il risultato sia proporzionato, bilanciato e soppesato in tutte le sezioni del brano. Per i dubbi tecnici, in effetti nella prima soluzione non so se la resa sia quella che senti da cubase. Comunque sia, solo alla fine si può dire quanto sia veramente efficce l’orchestrazione, nonostante il buon (seppur personale) inizio
  12. Aspetterò il prossimo giro... quando lo proporrai
  13. Questo è il genere di brani che mi piace molto. Grazie Red per la segnalazione e la parte introduttiva iniziale
  14. Qui possiamo raccogliere gli elaborati, per i commenti usare questo spazio http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2332-laboratorio-di-orchestrazione-2013-chopin/
  15. @Bianca Come hanno osservato altri, questo tipo di discussione torna ciclicamente, e ciclicamente sembra che il problema del mondo sia lo strutturalismo (per cui il serialismo integrale)...dato che le opere veramente scritte con questo sistema si contano sulla punta delle dita, e se da un lato questo dovrebbe essere il male del mondo dall'altro non arriva mai un elenco puntuale...a conferma che tutto si potrebbe basare sul sentito dire. Per cui Certo, pure io attingo dalla serialità…per cui ci manca che solo Boulez e Stockhausen siano citabili, ma appunto si partiva da un determinato brano di Messiaen … per cui…
  16. Il 10 novembre 1668 nasceva a Parigi François Couperin François Couperin (1668-1733): Le Parnasse ou L'Apothéose de Corelli http://www.youtube.com/watch?v=YOxch7loIHM&feature=youtu.be
  17. http://www.alfabeta2...action_ref_map=[] http://www.alfabeta2.it/2013/11/10/con-il-gruppo-63-artisti/ Achille Bonito Oliva Negli anni 50 gli artisti considerano l’opera d’arte come un’estensione della propria esistenza. Un cordone ombelicale lega sia l’opera all’artista sia lo spazio fluente dell’immaginario allo spazio appiattito e orizzontale del mondo quotidiano. Ne deriva perciò, in una visione mistica e assoluta dell’arte, la speranza di allontanarsi dalla banalità tragica e anonima della vita per via di un atto, la creazione artistica, che glorifica il valore individuale della soggettività. Il materiale e il suo uso sono saldati insieme in un unico concetto di arte: arte è quello che emerge come prodotto del contatto traumatico con l’esistenza. L’opera è la fine di un viaggio mistico nel territorio buio dell’immaginazione, un punto d’arrivo, di riferimento nella vita che si presenterebbe altrimenti come sparsa e frammentaria. Etc.
  18. Anche se questo compositore forse troppo di alcuni stilemi dello scorso secolo...lo trovo un buon brano e devo dire che mi piace molto. La composizione è a pannelli, ognuno è mirato a valorizzare il contenuto del testo, che va detto....c'è e Di Paolo lo rispetta (strofa per strofa). Fra l'altro è un testo che conosco molto bene in quanto anche io mi ci sono misurato in un mio Lied ... dedicato a Stéphane Mallarme. Solo conoscendo approfonditamente il testo e la poetica di Stéphane Mallarme si riesce ad intravedere maggiormente le intenzioni di Di Paolo e in particolare nei 2' finali che approvo e, concordando con Xenakis, mi piacciono moltissimo...non ritengo che evocare in se sia un problema? E in effetti fra clusteroni anni '60, effetti alla Berio...ai voglia ad evocare... ... trovo interessante e ben dosato anche il buon utilizzo della microfonazione che si può apprezzare maggiormente in alcuni precisi momenti del brano.
  19. Temo di non aver capito il senso del tuo intervento Saverio
  20. Rytis Mazulis è uno dei compositori lituani più caratteristici, tende al "super-minimalismo", la sua musica si basa sul principio della ripetizione. Influenzato da compositori come Conlon Nancarrow e Giacinto Scelsi, scrive composizioni radicali monistiche, basate sulla tecnica canonica. Si trovano nella sua musica reminiscenze di polifonia rinascimentale e iper-dissonanza con microintervalli (contemplazioni alla Scelsi). Però vorrei il vostro parere...anche a livello di resa per quanto riguarda l'ascolto Rytis Mazulis - Sybilla http://www.youtube.com/watch?v=k26IdtvFR8k
  21. Proponngo questo brano per dare varietà agli ascolti. E' di un bravissimo compositore milanese,Antonio Eros Negri; grande padronanza dell'orchestrazione, grande cantabilità, contaminazioni (che sarebbe bello rintracciare) e interessante il tipo di elaborazione. Antonio Eros Negri - Elegia (Orchestra Giovanile Antonio Vivaldi, Lorenzo Passerini direttore) http://www.youtube.com/watch?v=KX6lPCAXp4E Aggiungo che pur essendo un orchestra giovanile, bravi e bravo il giovanissimo direttore.
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