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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Si, lo ricordo...in effetti hai iniziato un percorso e adesso hai sicuramente maturato una sensibilità maggiore sull'argomento. Sono certo che al prossimo brano per coro (ma di riflesso anche in altri ambiti) sarai diversa...e richiedai a te stessa uno sforzo ancora maggiore rispetto a questa prima volta.
  2. Prova a chiedergli di riscrivere le prime battute del brano secondo il suo pensiero, se poi ti sta bene per esercitarti potresti provare ad andare avanti in autonomia e magari puoi proporre una prima sezione più definitiva, indicando dinamica, prestando attenzione ai problemi di intonazione scivendo intervalli facilmente intonabili, indicare quello che serve a proposito della metrica, se ci sono cambi di metro indicare i rapporti fra gli stessi oppure un cambio del tempo, segna articolazioni, agogica...insomma, tutto quello che può servire per arrivare a poterlo studiare. Ti invito a cantare le tue melodie, a solfeggiare i tuoi ritmi, ad immaginare un direttore che dirige la tua musica. A parte analizzare montagne di partiture e ascoltare tanta musica corale (ma a cappella), hai mai pensato di frequentare dei cori, anche solo per assistere alle prove, fare domande, sottoporre frammenti dei tuoi brani per vedere le reazioni? Chiaro, il forum è una delle strade, ma nulla può sostituire il contato diretto con gli interpreti. Non so se ci hai mai pensato, ma anche un maestro di composizione potrebbe dare il suo contributo. Di sicuro hai una sensibilità armonica, delle idee...a parte una solida preparazione teorica, manca la parte legata alla tecnica, l'orchestrazione, che richiedono un percorso.
  3. Esatto, però fra i livelli di sincope è quella meno "forte" perchè sposta solo un accento debole. Quelli a cavallo di battuta sono i più "forti"...proprio per il gioco in 9/8 della successione F d d | F d d
  4. Comunque a latere di tutto, poi chiudo sull'argomento, i metri dovrebbere essere usati per sfruttare le loro caratteristiche...usarli solo per incastrare accenti tonici, cambiando metro ogni battuta non la vedo una cosa interessante. Se decidi di usare il 5/4, sapendo che puoi intenderlo 3+2 o 2+3, ad esempio puoi sfruttarlo per far sentire due piani ritmici sovrapposti...un po' come avviene per 6/8 su 3/4. Stesso discorso per la sincope, ha senso se uno vuole far sentire la negazione del naturale posto dove dovrebbe arriavare il battere. Un iperbole: se scrivi un brano dalla prima nota all'ultima tutta in sincope (e non arriva mai un battere dove dovrebbe essere), praticamente la sincope non ha senso...sarebbe solo un errore di notazione. Ogni tecnica è finalizzata a realizzare un certo pensiero musicale... Se la logica del pezzo è aleatoria, sua i neumi come si faceva nel gregoriano o autori come Cage...anche l'aleatorietà ritmica può essere ricercata (vedi Stockhausen ad esempio)...ma allora togli il testo ed esprimi il significato dello stesso tramite "Immagini" sonore. Usa vocali (pure versi se piace ) ed evidenzia solo pochissime parole per te chiave. Insomma, di modi ce ne sono tanti ma se uno cerca intelligibilità del testo, il motore sono armonia e melodia, c'è già il metodo di scrittura più adatto per fare questo.
  5. No, perchè la "semiminima" arriva già sul battere, per cui non sposta nessun accento forte..arriva dove dovrebbe essere. Scusa, non hai un libro di teoria tipo il Rossi? Veramente c'è scritto tutto. In assenza di quello prova ad attingere da Wiki, non sarà il massimo, ma come infarinatura non guasta mai: http://it.wikipedia.org/wiki/Sincope_%28musica%29 In allegato esempio basilare, a battuta 2 non arriva il battere per cui si deve eseguire sull'unica minima puntata (perchè parli di semiminima se la nota è da 2/4 puntata?) che senti. Da wiki puoi vedere che la sincope può avere anche diversi livelli, anche internamente la misuca (ad esempio fra sudivisioni...)
  6. Prima ce la vedevi, adesso no...e anche uno ce la vuole vedere (un ribattuto...mah)... non si sentirebbe. In effetti la sincope è un effetto musicale che si può sentire...il vedere è sempre relativo in musica. Giusto per completezza la sincope è una cosa scientifica, non è definibile in modo soggettivo. Ci sono sincopi regolari, irregolari, semplici e composte. O c'è o non c'è. Non è un privilegio di qualcuno rinracciarla, conoscendola, tutti possono farlo. Premesso questo, ...quello che viene eventualmente interpretato è il modo di eseguirla, cantarla. Se ci riferisce a una prassi esecutiva (o una "moda" esecutiva) tutto è più facilmente risolvibile, se non c'è uno si attiene ai principi teorici. Ripeto, una delle maggiori difficoltà che c'è oggi è quella di muoversi in terreni estremamente diversi e nel dubbio su un brano, per di più senza alcune indicazioni (mi riferisco alla prima versione) ...senza note, leggende nel frontespizio (o qualsiasi diavoleria uno si voglia inventare) ci si avvale della teoria. Una cosa è certa, gli interpreti non sono degli indovini. Se in un brano per violino un compositore non indica le arcate, il violinista userà il gesto a lui più comodo/consono e quello che uscirà non è detto che sia proprio quello che ci aspettiamo.
  7. ...diciamo che riferendoti ad un brano tonale avevi almeno delle attenuanti...insomma, il riconoscilmento delle funzioni armoniche può far parte del gioco ed aiutare anche chi concerta... ma dove gli accordi non rappresentano funzioni armonche specifiche... ma solo di colore, bisogna solo pensare alle esigenze di intonazione. Non a caso scrivevo: Capita che si senta di avere l'esigenza di vedere in partituta gli accordi come li abbiamo pensati alla fine di un percorso di ricerca, ma è un esigenza solo nostra...alla fine se l'incrocio delle voci da una triade eccedente...si sentirà lo stesso anche se scritta in un modo diverso (enarmonicamente ad esempio). Il progetto compositivo è solo un canovaccio che serve per mettere in contatto compositore e interprete, più è semplice, chiaro e immediato e maggiori saranno le probabilità di successo in tutti i sensi. Questo non vuol dire abbandonare la complessità che uno vuole ricercare in un brano ma esprimerla al meglio. Ripeto, il mio brano sembra una cazzata visto su carta ma nesun coro amatoriale, seppur di quelli seri, saprebbe eseguirlo e servirebbe molta dedizione da parte di quelli più di alto livello...e se per di più l'interprete non crede in quel progetto ...neanche ci si avvicina...figuriamoci dedicargli dedizione. E non sto esagerando...così stanno i fatti.
  8. Figurati...solo che la cosa è un po' più complessa ed elaborata. Intanto c'è una "a" di Maria in mezzo forte che arriva sul battere dalla battuta, gli altri reparti entrano in piano sulla "a" e "ve" arriva sul pp, ma non c'è solo la dinamica e la tecnica di fusione delle vocali (verso risonanza); le note potrebbero essere viste come una sincope e il ribattuto nascerebbe solo dalle esigenze di sillabazione, ma la vocalità è pienamente rispettata...nessuno sentirebbe un accento su "ve" in quel passaggio (giusto per completezza, 4/4 ha i seguenti accenti F d f d, anche senza troppi ghirigori la prima "a" è più forte di ve, poi c'è tutta la conduzione e la dinamica...ai voglia a sentire avè). Comunque ad essere pedanti si poteva anche scrivere una battuta da un quarto, più una da 3/4 come succede dopo con il secondo Ave...ma il contesto dichiara esplicitamente cosa c'è da fare. sostanzialmente battute 1-2 sono una dilatazione scritta del procedimento di 3-4. Chi concerta la partitura non legge battuta per battuta, ma nenache singola parte per ogni battuta), ma cerca di rintracciare il disegno musicale globale e onorarlo...ovvio, se c'è ed è comprensibile.
  9. A conferma che sei una persona intelligente, il fatto è che non puoi non indicare nulla: indica tutto quello che serve affinchè l'interprete possa fare il suo lavoro. Considera che prima del '900 c'era una prassi esecutiva che garantiva un certo "risultato" in quanto ci si muoveva, i compositori si muovevano, in un terreno noto a tutti. Al giorno d'oggi, e questo risponde anche ad alcune sollecitazioni di Thallo nel topic deidcato alla musica corale, il compositore non può non indicare nulla...anzi, spesso è costretto ad essere "ridondante".
  10. Sarebbe utile confrontare il soggetto del primo lab con questo (in quel caso Croma scrisse 2 fughe ) ... le classiche differenze e analogie Per chi non se lo ricordasse il soggetto era questo
  11. Bianca, non aggiungo nulla perchè sei stata anche troppo sollecitata sulla questione e il rischio è di andare in pallone. Sono sicuramente aspetti che in poche lezioni di composizione si chiariscono. Ho notato che hai anche aggiunto le indicazioni relative alla dinamica, già nelle prime righe si potrebbero fare delle considerazioni utili. Un' altra cosa (poi basta, poi passo a stressare RStrauss...altrimenti finisce che inizi a non sopportarmi ) che ti suggerisco è di prestare attenzone è pasasggi tipo battute 43-44, la dob mi non è di sicuro una cosa molto logica e semplice da intonare, decisamente la SI mi, come del resto i contralti sarebbero facilitati cantando sol Fa# mi al posto di sol solb mi. Capisco che nella tua testa il sound può essere lo stesso, ma per chi non ha i famosi tastini è tutto un altro capitolo.
  12. Il 20 marzo 1918 a Bliesheim nasceva Bernd Alois Zimmermann http://www.youtube.com/watch?v=oxiyVwJ92cg&feature=youtu.be
  13. Prova a fornire al direttore che eseguirà il tuo brano anche il play back a supporto della partitura, vedrai che sarà ben lieto di appuntarsi lui le indicazioni. Comunque sia se il disegno metrico mentalmente è chiaro, basta riportarlo in partitura... è veramente questione di una mezz'oretta. Fra gli obiettivi cerca di togliere di mezzo il "pressapoco", non essendoci più una prassi esecutiva...i tuoi desiderata devono chiaramente emergere.
  14. Ho dovuto staccare un attimo, il passaggio successivo sarebbe quello di definire (anche a livello di legenda nel frontespizio dei brani) come vuoi gestire i metri "atipici". In sintesi come intendi l'11/8 di turno. Noterai che rilfessioni in questi termini ti aiuteranno meglio a capire cosa cerchi o cercavi in quel frangente, e non è detto che poi scopri la vera natura di certe indicazioni scelte, come dicevi, per una tua "comodità" ... ma appunto, senza indicazioni, solo tua (per ora).
  15. Cantare con la tua dolce vocina...visto che l'intento è destinare il brano a un coro vero. Ti aiutarebbe molto a capire le difficoltà alle quali poni i coristi. Giusto per completezza, il coro di 24 elementi, al massimo ha un paio di "Pavarotti"...ma poi gli altri sono coristi da sezione. Diciamo al massimo un solista "vero" per ogni sezione Detto questo, per me ad oggi non è ancoara veramente possibile stabilire la reale correttezza degli accenti. RStrauss ci avrà messo di suo, ma sei sicura che la sua lettura è quella da te desiderata? Allora, manca l'indicazione di tempo, insomma il metronomo (Primissima cosa). Ma questo copre solo la prima battuta, visto che a battuta 2 c'è giù un cambio di metro...qual'è il rapporto fra i metri di battuta 1 e 2? Per praticità ti suggerisco di dare un occhio alla mia parttitura, in alto, priama di ogni cambio di metro, può esserci scritto ad esempio ottavo=quarto...quarto=ottavo., etc. senza quelle indicazioni il valore della pulsazione non è gestibile. Già questo ci da informazioni certe su quello che ti aspetti dalla pulsazione, il tactus, il beat, chiamala come vuoi Thallo nel suo topic dedicato alla musica corale dice che è uno strumento, per cui deve sapere cosa eseguire...è vero, ma fra il corista è il compositore c'è un direttore di coro. Come esiste il gesto strumentale, esiste anche per analogia la gestualità della direzione, per fare scelte sensate (o almeno logiche), uno dovrebbe anche mettersi nei panni di un direttore che deve far eseguire e dirigere la propria musica. Non a caso (finalmente), nei nuovi corsi di composizione è possibile fare approfondimenti sulla direzione e concertazione di cori e formazioni orchestrali. Insomma, le istruzioni devono essere chiare...per tutti, ma in primis a te, per questo dovresti cantarti le parti simulando il gesto del direttore. Se non è chairo a te...pensa agli altri, poi uno può viaggiare di fantasia e fare quello che vuole nei tuoi metri, ma appunto è il compensare secondo la propria poetica ad una mancanza di fatto. A prescindere dalla gestione della vocalità e della complessità armonica, bisognerà che lavori anche in questo senso e cconsidera che te lo dice uno che è consapevole che il proprio brano, che appare come una cosa semplicissima, pulitissima, nitidissima da eseguire...è al limite dell'eseguibilità e pochi cori in Italia potrebbero permettersi di eseguirlo.Sai quale sarà il problema maggiore che avranno? La gestione della complesità delle situazioni armoniche...e rispetto al tuo sono solo pochisime ed oculatamente diluite. A parte questa digressione, senza toccare nulla, indica una velocità iniziale ed esplicita come vuoi i cambi di tempo. Una volta che ti sarà chiara la pulsazione, vedrai che sarà più semplice, nell'ottica di rispettare gli accenti delle parole, di disegnare la struttura metrica. In realtà è una cosa che dovrebbe far parte del processo creativo (come l'orchestraizone), però dato che sono convinto che il tuo potrebbe essere solo un problema di come scrivere quello che hai pensato che sicuramente avrà un suo senso...probabilmente, anche se a posteriori, si potrebbe riuscire a fare qualcosa.
  16. Visto che siamo in tema, segnalo questo concorso dedicato alla musica vocale. http://www.perugiamusicaclassica.com/Bando-concorso-Francesco-Siciliani-2013.pdf
  17. In effetti io non sarei in grado di suggerire nulla senza indicazioni precise, anzi, il primo suggerimento è proprio quello di invitarti a chiarire le relazioni fra i metri... Ripeto, non sono in grado di solfeggiarlo, di conseguenza non posso catare le parti, non posso dirigerlo...ti (ri)chiederai come RStrauss abbia fatto... ...senza essere provocatorio, che non è proprio il caso, tu riesci almeno a cantare una parte di quelle che hai scritto e soprattutto immaginando/relazionandoti ai gesti, riferendomi al metro, del direttore?
  18. Probabilmente ho espresso velocemente il concetto, il CAD permette una visualizzazione in 3 dimensioni del progetto di un grattacielo, come del resto il MIDI fa lo stesso per un brano di musica partendo da un progetto compositivo (la partitura). Senza essere cavillosi sull'esempio, che non serve a molto, nel caso di realizzaione a seguito di progetto carente ...il gratacielo rischia di crollare e il brano rischia che risulti non eseguibile o che il risultato sia distante anni luce da quelli "immaginati"... Per cui, in entrambi i casi, meglio una simulazione. Ma si può benissimo andare oltre, se una cosa non è eseguibile vuol dire che è scritta per Sequencer... per cui, dal mio punto di vista, questo è plausibile ma cambierebbe solo alcuni criteri di valutazione. Tutto qui.
  19. Ci sono cose che mi scoccia fare, tanto più in un thread interessante e utile come questo; vi anticipo che sarebbe conveniente non rispondere pubblicamente a questo messaggio. Ringrazio anticipatamente. Premesso che per evitare di trascurare dettagli mi sono riletto tutto il topic, in prima battuta non entro nel merito dei contenuti ma della forma. Da regolamento non è previsto in alcun caso sindacare sulle attività dei moderatori, che fanno parte integrante dell’ “arredo” del forum. Per cui non vorrei leggere pubblicamente frasi tipo quella di Classic: “da un moderatore mi aspetterei” Se qualcuno (in questo caso Classic) si aspetta qualcosa di diverso da quello che riceve da un moderatore può segnalare l’eventuale abuso all’admin o ad altri membri della moderazione. Sarebbe stata la strada maestra per esprimere una lamentela. Detto questo, c’è un’altra regola che vieta di avere scontri personali tramite post pubblici, anche per questo esistono i messaggi privati. La cosa peggiore è appellarsi alle presunte responsabilità di un moderatore quando il dialogo avviene nella fattispecie a livello utente, ovvero, senza che un moderatore faccia valere la propria autorità data dal suo ruolo e soprattutto…tanto più riferendosi a questioni pressochè oggettive. Un utente che si trovasse in disaccordo con un altro su questioni oggettivamente palesi può ignorare (se interpreta in questo una provocazione), può controbattere argomentando (la strada maestra) o può segnalando l’abuso (vivamente consigliato nel caso lo si ritenesse utile). Un moderatore (in questo caso Thallo) è stato etichettato come maleducato, io rileggendo più volte trovo che eventualmente Thallo sia stato crudo ma che nei contenuti (che fortunatamente capisco perché sono anche un tecnico) ha solo evidenziato questioni oggettive e appunto confutabili con eventuali contro argomentazioni. Detto questo immagino che Classic abbia letto troppo frettolosamente perché trova maleducato Thallo in alcune frasi alle quali invece vorrei aggiungere delle didascalie visto che non sono rivolte a Classic ma ai compositori (ricordo a tutti, anche a me, ok?!): Un compositore (no Classic e basta) non è uno che snocciola accordi interessanti. Quelli possono venire pure a c*lo (chiaramente si intende fortuna), basta abbondare in dissonanze e risoluzioni… ... se non le conoscete VOI (no Classic e basta, ma i compositori in genere) le voci, chi le deve conoscere, il macellaio (una professione a caso fra quelle non strettamente legate al mondo della composizione, io uso dire fruttarolo … mi perdoneranno gli amici fruttivendoli) sotto casa? Questo giusto per mettere i puntini sulle “i”, dato che è la seconda volta che capita nell’ultimo mese (anche con un altro utente), non ho voluto per niente lasciar correre e se avete qualcosa da dirmi vi aspetto tramite messaggi privati, grazie. Visto che sono stato prolisso, ricordo che non sarebbe salutare replicare pubblicamente a questo mio post …perché l’eventuale replica, oltre a non essere letta, verrà cestinata e vi comporterà un ban. Grazie per la collaborazione e torniamo alla materia…come giustamente stiamo già facendo nonostante l’accaduto.
  20. La musica di Webern è molto differente da quella di Schoenberg e Berg soprattutto nell'approccio alla composizione, nonostante i 3 siano della stessa scuola. Per cui i risvolti sono molto differenti rispetto a Schoenberg che ad esempio doveva anche esemplificare un nuovo sistema (vedi l'opera 31)...eppoi aveva le sue esigenze Il documento merita che venga conosciuto e soprattutto supportato dall’analisi di brani del repertorio di Webern stesso.
  21. Intanto grazie anche a RStrauss, visto che sollevi la questione metto in relazione il materiale compositivo, alcune osservazioni tue e di Thallo... magari sono considerazioni che possono venire utili anche ad altri. La mia coda cuba 20'' su 1' 45'' di brano, di più sarebbe veramente risultato sproporzionato rispetto alle 2 sezioni principali del brano. Non è questione di gusto ma proprio di proporzioni. Sai che se voglio sono logorroico sulle code, però devo venire da un brano da 10'. Tolto il problema durata coda (e non durata del brano), in relatà la coda stessa è proprio lo sviluppo dei temi che hai ascoltato, uno sviluppo non in senso melodico. Thallo ha fatto la seguente osservazione: > il tuo stile contrappuntistico, l'idea che l'accordo arrivi se non come sovrapposizione di linee almeno come punto finale, > cadenzale, di una serie di movimenti melodici Cosa manca del contrappunto in senso tradizionale? Ad esempio tutta la parte imitativa che darebbe vita, per forza di cose, a fugati o dialogo fra le voci. Un tipo di connotazione che non ho ricercato in questo brano. E infatti scrivi > 1 voce con il tema e le altre accompagnano ma si sentono e potrebbero benissimo avere una loro vita in un altro brano. Questa è una composizione basta su eventi, su insiemi di suoni e loro relazioni intervallari ... imparentati fra di loro e da qualcosa che si concretizza nello sviluppo proprio negli Amen finali (proprio come piace a te) ma si può anche intuire - solo dopo un analisi molto profonda - che c'è un costrutto base, che è rintracciabile dalle note di "Benedicta tu in mulieribus" e che, ammesso serva, da un ulteriore coesione al materiale. Se tutto ciò non si sente, meglio PS ... oddio, mi sembra di rileggere gli appunti di Webern ... ...
  22. Ringrazio Thallo per il suo commento al mio brano, ovvio, appare facile dire grazie quando un parere è positivo ma vorrei far notare un paio di cose. Da un lato è abituato a recensire lavori inediti per cui, oltre a passargli nelle orecchie molta musica (diciamo) mai sentita, ha maturato una notevole autonomia di giudizio ed è in grado di rintracciare velocemente i costrutti di un brano. Dall’altro, anche se non è un compositore, dai suoi giudizi traspare competenza (…tanto più in un ambito che dovrebbe conoscere molto bene, visto che è un cantante attivo); proprio quella competenza che se trasformata in auto critica può essere un mezzo per miglioraci. Ovvio, poi martello e scalpello ce l’abbiamo in mano sempre noi compositori … meglio sapere cosa vogliamo e come vogliamo dirlo …
  23. Sono concorde, un altro bel laboratorio. Capisco che è dura essere "criticati", anche a me è successo più volte, però fa parte della crescita...soli sul nostro PC di casa siamo sempre i numeri uno...i "problemi" nascono quando si mette la testa fuori dal guscio. In questo trovo le iniziative dei laboratori, seppur basati sulla buona volontà dei partecipanti (chi scrive, chi ascolta, chi commenta, etc.), molto formative...ripeto, se arriva anche qualcosa di tecnico ok, ma nulla vale come l'accrescimento dell'autonomia in termini di autocritica e critica di lavori inediti. Non è sempre facile ascoltare...più comodo riascoltare. E penso anche che un concorso di composizone non possa mai arrivare a dare un valore come questo, anche se a volte ci illudiamo che investire in quella direzione sia in qualche modo utile...
  24. La sintesi estrema è che ogni scelta ha un costo, non solo nella vita, e il compositore deve saper (anche) rinunciare. La composizione ad un certo livello diventa un "gioco" di scelte e rinunce, ma quando sei a questo punto sei anche abbastanza avanti...probabilmente devi consolidare il lavoro che hai già fatto sino ad ora. Occhio che il anche carattere spesso gioca brutti scherzi (qui non ti conosco, per cui è un discorso generale), molti problemi legati agli aspetti compositivi sono legati ad aspetti caratteriali. Immagina l'horror vacui, incontri compositori che per una vita devono usare più la gomma che la matita...se uno non trova la forza di farlo però proporrà solo macchie...pensa a Liszt quanta gomma ha consumato nella su vita, ma l'ha fatto . Secondo me hai buone idee, una parte della tecnica necessaria per arrivare a rendere credibili i tuoi lavori ... ricordo che Geppino in un primo laboratorio ti scrisse: “decidi casa fare” (o qualcosa del genere). Se ci pensi bene di fondo c’è una sorta di indecisione nella scrittura, non so se è la paura di apparire troppo tradizionale, o l’ambizione di essere troppo innovativa…o non saprei. Il fatto è che la musica è avulsa da questo tipo di fattori, anche se ne viene ovviamente condizionata/determinata, ognuno deve trovare la propria quadra. Mi è capitato una volta che un allievo mi ha portato un brano microtonale, aveva le sezioni dei violini che con molta precisione dovevano muoversi intorno a dei suoni. Io gli ho detto che non era eseguibile e lui mi fece “vedere” una partitura. Gli dissi che quella partitura era eseguibile. E lui mi chiese: “Come, è lo stesso passaggio”. Ecco, peccato che sulla partitura d’autore c’era scritto “solo” e lui aveva assegnato lo stesso compito ad una sezione, che ovviamente non può all’unisono (anche volendo) dividere il tono allo stesso modo in, non dico 16, ma neanche 8 parti. A volte basta poco, uno legge delle partiture, e cerca di cogliere il massimo dalle stesse...ma poi, se uno ha la fortuna di confrontarsi con qualcun altro (non so, uno con esprienza), può ampliare il suo punto di vista o il suo modo di vedere la materia. Anche a parità di metodologie compositive, i compositori hanno sempre consegnato alla storia lavori diversi... e anche a fronte di uno stesso testo. Adesso ci sono 4 Ave Maria in più Esempio estremo che traslato in ambito corale può farti capire come, nel caso uno cercasse una certa morbidezza data da un frangente del testo, non può usare ad esempio l’estremo acuto di una voce…anche se al sintetizzatore, su finale, che ne so, al pf…o in Open Music ci appare la cosa più bella del mondo In alternativa c’è sempre l’elaborazione audio, un ambito molto trascurato dai compositori legati al mondo degli strumenti acustici…li si che puoi fare quello che ti pare. La “clip” è già il prodotto finito, la partitura è pur sempre solo un progetto compositivo, molto dettagliato, ma traslando il discorso in architettura, il grattacelo una volta realizzato non deve crollare…altrimenti meglio una simulazione con il CAD.
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