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Piano Concerto - Forum pianoforte

Frank

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Tutto postato da Frank

  1. Per rinforzare quarto e quinto dito sono consigliabili studi che giocano sulle ottave (da studiare anche con le varianti più adatte), uno fondamentale è il n. 49 dell'Op 740 di Czerny. Parlane con il tuo maestro. A proposito di Czerny, ho scoperto or ora che ha scritto anche "6 studi di ottave op. 553", mai vista e sentita...sapete di cosa si tratta?
  2. Appunto! Il TUO programma ricalca anche troppo fedelmente il quinto...spazia! Ci sono autori che venivano discriminati dai vecchi programmi, un certo Mendelssohn Mi restano le "perplessità sui dislivelli, non si può non passare da Beethoven e ci sono stupende sonate di Clementi almeno da conoscere, vedi le sonate op. 25, composta da 6 sonate differenti. Perfetta e celeberrima la quinta in fa# minore, angosciata e palpitante, tutta tesa in un arco espressivo di preromantica bellezza, tale da ispirare, come noto, un letterato tardo romantico quale Antonio Fogazzaro. Una delle mie preferite, ce ne sarebbero anche altre ma un occhiata a questa la darei Ad esempio la quarta Sonata, meno celebre, è tuttavia importantissima per il carattere preromantico di una scrittura strumentale tesa alla ricerca di una ricca e fiorita cantabilità, di sapore quasi chopiniano, che è cosa estremamente impressionante se si pensa alla data di pubblicazione delle prima edizione (1790) La strabattuta opera 26 n. 3 in realtà sarebbe l'opera 25 n.6 scritta sullo stesso stile brillante dell’ opera 25 n. 2, tipicamente clementino (a me francamente piace anche se gradisco di più le sonate scritte in tonalità minore).
  3. Se non devi fare il quinto (ammesso che si possa ancora fare), è un programma finalizzato a cosa? In generale mi sembra troppa roba e con forti dislivelli, ragiona a livelli di difficoltà...se non vinci gli studi del quinto...vedo poco utile fare il gradus e soprattutto per primi intendi i primi dei 100 o i primi dei 23 che portano i pianisti? Te lo dico perchè se non ti interessasse l'ottavo, ci sono diversi studi al di fuori dei 23 prescelti per il vecchio ordinamento, che sono molto interessanti o comunque piacevoli da suonare oltre che a un livello più basso...vedi tipo i seguenti 51, 52, 53, 62, 64, 70, 79, 91 Degli studi niente di Heller? Un musicista che merita essere conosciuto Se non riesci ancora a suonare le scale nei 4 moti base … perché affrontare quelle per doppie terze e doppie seste? Assieme a Mozart, non rinuncerei almeno ad una sonata di Clementi e Beethoven Per Bach, al posto delle solite 2 suite spazierei nelle partite e non mi priverei della suite in mi- Chiaro, tutti ragionamenti validi se ci riferiamo in una situazione senza quinto del vecchio ordinamento
  4. Trovato, visualizza nuovi contentui
  5. Non so dove postarlo. Come si fa a vedere la lista degli ultimi post aggiunti al forum...per capirci i più recenti. Ci sono arrivato per caso una volta ma adesso non trovo più la vista. Grazie
  6. Intanto dalla morte di Bach non sono passati 400 anni ma 262 invece Monteverdi 369. Perchè insisto sul tempo? Perchè ne fai una questione solo di resistenza delle opere dei diversi musicisti ai segni del tempo. Questo secondo me non è un parametro che attiene alla genialità in quanto non è solo per questo che un opera ci è pervenuta; ci sono anche e soprattutto ragioni storiche, culturali, politiche, etc. che fanno la loro parte. Se la metti solo sul piano del tempo, capisci che il primo e più grande musicista non può che essere Monteverdi. Dato che la tua domanda è diversa, ti invito a riflettere su 4 musicisti ... ad esempio: Mozart e Liszt da un lato e Bach e Beethoven dall’altro Se parliamo di grandezza e basta, non si possono citare musicisti come Monteverdi, Bach, Beethoven, Wagner … alcuni hanno anche fatto galoppare la storia della musica. Ma secondo me questo poco attiene alla sfera della genialità ma appunto alla grandezza … magari influenzata da qualche forma di genialità. Ma quale? Ecco, uno si aspetta che venga prima definito il tipo di genialità … per poi ragionare ad alta voce
  7. Pianista che suonerà un pianoforte o l'organo? ... o il tastierino per intrattenere gli invitati mentre banchettano? Se fosse durante la celebrazione i prezzi variano da tanti fattori: - Esperienza - Repertorio - Presenza o meno di arrangiamenti creati ad hoc - Numero di strumentisti ("Imposti")...per prove, almeno una - Distanza dalla propria abitazione - Tipo di relazione con gli sposi (Parente, Amico, Cliente) - Ragioni commerciali Premesso ciò, ho visto spaziare dai 50 ai 1.500 euro...vedi tu Condivido con chi ha chiesto di essere più precisi, se fosse durante il banchetto...SIAE, etc.
  8. Pensavo meglio, se è per questo allora soddisfa di più i tuoi requisiti Monteverdi
  9. Frank

    Dolori Alle Mani

    ... allora sulle ottave dovresti essere tranquillo, come le studi? Applichi qualche variante?
  10. ... secondo me bisognerebbe prima mettersi d'accordo sul termine genio. Tu cosa intendi?
  11. Non vorrei che la questione diventi una di quelle che trattavano all'accademia alessandrina Il punto è che chi legge è lo strumentista e dovrebbe sapersi muovere in qualsiasi contesto, per cui il problema si sposta su altri 2 differenti ambiti: - L’estensione nella quale spazia uno strumento decide la migliore comodità di scrittura e lettura, motivazione per la quale esiste il setticlavio … se prendi gli esercizi di solfeggio del Pozzoli (il volume che tratta la materia), noterai delle forti analogie fra scrittura (rigo utilizzato) e destinazione strumentale dei frammenti melodici proposti...anche per carattere. Ovviamente Pozzoli era un didatta di vecchia scuola … curava anche questi aspetti, ogni melodia è perfettamente eseguibile dagli strumenti che si esprimono meglio in quel registro. Tornando all’esempio, la viola scende ad una tessitura relativamente grave e scomoda da leggere con 4 o 5 tagli addizionali necessari se si utilizzasse la chiave di sol. - Il secondo fattore è meno immediato per un pianista, il violoncello ad esempio si può trovare scritto come Basso, Tenore e Violino. Per quale motivo il do centrale viene scritto con l’una o l’altra chiave? Qui il compositore stabilisce un filo diretto con lo strumentista (almeno nell’orchestrazione tradizionale) Di solito la chiave di sol viene usata per gli effetti, la chiave di do (in posizione tenore) per le parti cantabili, la chiave di fa (in posizione di basso) per le parti prettamente armoniche. Nel caso l’interprete trovasse un frammento melodico scritto come se ci fosse un tenore a cantare, allora dovrebbe sapere (e sa) che bisognerà curare maggiormente la cantabilità Ecco che do3 si2 la2 (dove do3 è il do centrale) possono assumere carattere diverso in base alla chiave utilizzata. Comunque sia, gli strumenti fini a se stessi sono sempre inutili, qui il setticlavio ha un sacco di applicazioni pratiche … per cui non trovo altra strada che studiare.
  12. Io sono per la praticità e stimo il metodo di Kodaly, importato in Italia grazie a Goitre ...anche se secondo me si complicano un po' la vita quando si tratta delle modulazioni … ma per chi ha problemi di intonazione lo trovo molto azzeccato come metodo Chiusa parentesi ... ciò non toglie che non esiste la chiave di tenore ma la chiave di do che da vita anche al rigo di tenore e soprattutto chi stabilisce qual è il rigo migliore da prendere come riferimento? Se devi leggere in chiave di mezzo soprano o soprano cosa fai? Trasporti rispettivamente di due o tre linee? Quando hai gli strumenti traspositori? Che ne so, tipo il clarinetto in la? ... mmhm
  13. Io ritengo che le varianti siano un ottimo strumento didattico che però non può essere applicato ovunque e indistintamente. Chiedevo per l'appunto quale fosse il brano perchè in base agli elementi in esso contenuti si può decidere dove e quali varianti applicare... anche perchè ce n'è un infinità. Detto ciò, in linea generale, sono d'accordo su chi sostiene che essendo la musica di Bach polifonica, l'importante è lavorare a livello di voce, studiandole separatamente e combinandole, lavorare ull'evidenziare l'una o l'altra voce, etc. Però il discorso secondo me dovrebbe essere calato sul singolo brano, proponine uno che stai studiando e vediamo come ognuno di noi approccerebbe...anche in relazione alla domanda del topic.
  14. Anche se alla fine scrivi Però Le imposizioni non vanno mai bene, ma le conoscenze non sono mai un limite … sono solo mezzi per esprimere e dare sfogo alla propria creatività.
  15. Percepisco un certo irrigidimento ma non ne capisco la motivazione, avrò pur diritto di fare una domanda, no? Lo chiedevo perché il pianoforte, seppur lo strumento tradizionale con la maggiore estensione, copre solo una gamma ridotta di suoni percepibili dall’uomo. Verso il grave ha una buona copertura, ma verso il registro acuto invece riesce a dei forti limiti, per questo chiaramente una volta vicini all’estremo acuto …. gli armonici disponibili sono pochissimi. La durata alla quale fai cenno mi sembra più legata alla “robustezza” dei suoni in quel registro e quindi forse più legato alla risonanza … alla quale chiaramente contribuiscono pure gli armonici. Però il mio è un ragionamento ad alta voce … non so cosa ne pensi tu o altri interessati al discorso ( al di la delle definizioni).
  16. Scusa se rispondo con una domanda, che metodo hai usato per imparare a leggere il rigo di basso?
  17. Avrei giurato che sono di meno, come si inserisce nel discorso il principio di durata al quale fai cenno?
  18. La domanda originale era: Camy86 dice “per suonare il pianoforte occorrono solo due chiavi.” La tua risposta e limitata solo a un sottoinsieme di pianisti (ci sono quelli che vorrebbero essere pure musicisti) … già per gli organisti sarebbe diverso Preciserei che comunque il discorso fatto da Camy86 può valere solo per il pianista SOLISTA...già nella musica da camera la vedo grigia. Mi piacerebbe poi sentire il trasporto di un pianista che non conosce il setticlavio Uno strumento si chiama orchestra, e quando da piccino ti fanno il corso di teoria, che ne sanno se un giorno non vorrai diventare anche compositore o direttore d’orchestra? L'ambito è quello della cultura generale (così si chiama), un po’ come sapere quanto è lungo il Po, cosa sono le equazioni di secondo grado, etc. Che serve sapere tutto ciò? … per vivere basta il navigatore, basta saper fare le addizioni e le sottrazioni (per non farsi fregare dal fruttivendolo), etc. A si, il software si chiama jaws (http://webdesign.htm...ai-non-vedenti/), gli dai in pasto il mid file della partitura orchestrale che vuoi studiare e ti legge le note. Scherzi a parte, se devi ricorrere a un software ... è perché hai da un lato un esigenza e dall'altro una carenza … ti sei risposto da solo.
  19. Posso sapere a quali brani di Bach ci stiamo riferendo?
  20. Sono domande che non possono trovare risposta nel senso che tutto dipendera dalla forma e dall'organico che sceglierai. Se scegli pianoforte e orchestra forse 3' saranno pochi (poi quale orchestra?), pochi perchè gli strumenti poi devono avere i loro spazi ...se fosse solo pianoforte, 3' potrebbero essere pure troppi....dipende, se ci scrivi un primo tempo di una sonata.... Per cui, da buon compositore o aspirante tale, dovresti progettare il tuo brano magari inseguendo un modello formale al servizio di un certo organico...limiti non ne vedo, se non nella capacità di sostenere poi le proprie scelte. Ben inteso che non ci conosciamo, per cui vale tutto e niente...diciamo nessun paletto
  21. Già analizzare il contesto è un buon punto di partenza Se non vuoi postarlo però forse non ne sei sicuro, questo potrebbe portarti a non sfiluppare al meglio il materiale di partenza. Vedi tu
  22. Cosa ti suggerisce questo accordo nella tonalità di mi-: "la sol do# fa" ?
  23. Non la consideri innovazione? E se ti dicessi che questo studio, tutto giocato sui tasti neri, si conclude proprio con una bella scala d'ottave discendente e appunto costruite sulle note di una scala pentatonica (appunto che si forma usando tutti i tasti neri). I 5 gradi della pentatonica sono I (Solb), II M (Lab), III M (Sib), V G (Reb), VI M (Mib) In ambito jazzistico molti stride piano di Erroll Garner sono in Solb M
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