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Piano Concerto - Forum pianoforte

Boesendorfer

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Risposte postato da Boesendorfer

  1. Nessuno può permettersi di dire che Bach (e io aggiungo nessun compositore) deve essere interpretato esattamente come propone Mugellini, Pestalozza, Gould,

    Bösendorfer, Carlos Kleiber o Busoni.......

    Myhobbyspiano, hai scritto una verità lapalissiana, confondendo però esecuzione con interpretazione.

    Qui si parla di esecuzione: eseguire quello che l'Autore ha realmente scritto, esattamente le stesse note, i mordenti come Bach intendeva che fossero eseguiti, per il semplice fatto che così si dovevano eseguire.

    Eseguire è la risposta a "che cosa".

    Interpretare è la risposta a "come", che implica di aver risolto la risposta al " che cosa", ma si inoltra poi nelle profondità abissali dell'Arte.

    Nessun maestro onesto è in grado di spiegarti come interpretare. Suggerimenti, tanti; risposte esaurienti, nessuna.

    Un assiduo ascolto di interpretazioni di grandi interpreti, filtrati dalla propria sensibilità musicale, possono essere di aiuto.

    Ma alla fine l'interpretazione dobbiamo cercarla in noi stessi, "in interiore homine habitat veritas" (Agostino d'Ippona).

  2. L' espressione " Edizione Ricordi" relativa alle Invenzioni e Sinfonie è un po' troppo generica ed anche ...ingiusta.

    Sarebbe più esatto citare invece il nome del revisore, ad, es. Mugellini (1871-1912 !!!) .

    L'edizione Ricordi in mio possesso ( da almeno quindici anni ) è di Carlo Pestalozza, " revisione sugli autografi", con una lunga

    introduzione, dove, tra l'altro, leggiamo:

    "Gli abbellimenti sono realizzati secondo lo stile dell'epoca, tenendo presente...la tabella degli abbellimenti che lo stesso Bach(?) propone nell'introduzione del Clavierbüchlein. La loro esecuzione risulterà per questo alle volte meno agevole rispetto alla prassi adottata nella maggior parte delle edizioni."

    Purtroppo, però, in barba al povero Pestalozza, si trovano ancora in giro le ottocentesche versioni Ricordi/Mugellini.

    • Like 1
  3. Ricordo di aver visto questa registrazione del 1986 trasmessa dalla RAITV , colpito dalla straordinaria interpretazione

    di Horowitz ed anche dal modo di dirigere di Giulini, di una semplicità disarmante.

    Di questo concerto N. 23 apprezzo in egual misura l'interpretazione di Maurizio Pollini, con i Wiener Philarmoniker diretti da

    Karl Böhm.

    Horowitz opta per la cadenza di Busoni, Pollini esegue quella originale di Mozart.

    La scelta della cadenza di solito viene effettuata dal pianista, ma è interessante notare che proprio la cadenza di questo concerto

    l'anno scorso ha provocato la "rottura" (?) tra Claudio Abbado e la pianista francese Hèlène Grimaud.

    Abbado insisteva per la cadenza di Mozart, mentre la bella Hélène non voleva saperne e di preferire quella di Busoni.

    http://www.ilcorrieremusicale.it/cadenza-pericolosa/

  4. Non avevo il minimo dubbio che il "legnoso" era da attribuire all'emotività incontrollata, che rompe le madonne

    anche quando si è soli a registrare, timorosi di sbagliare, anche se non c'è neanche un pirla ad ascoltarti.

    Intendevo dire: un po' legnoso, ma, nonostante questo, riesci a far capire che di Chopin si tratta e non di Schopenhauer

    (Chop-in >>Schopen- hauer)

    Lasciamo perdere Schopenhauer, che si era occupato di musica da un punto di vista filosofico.

    Molto meglio Chopin.

  5. up, up!

    E bravo, Matteo da Brescia. Non ancora come Rubinstein, o Pollini, ma lo studio si sente.

    Forse un po' "legnoso", ma fai capire che se tratta di Chopin....e non di Schopenauer...

    Studialo ancora fino a farlo diventare parte del tuo DNA.

    Non si finisce mai di migliorare.

     

    Complimenti et auguri

     

    Bösendorfer

  6. A proposito di Pianoteq

    Da ieri, 18 aprile, è disponibile sul web la tanto attesa nuova versione dell"androide pianofortesco" , come lo ha chiamato il nostro Gorino.

    Io ho già fatto l'update di Pianoteq 4, non fidandomi troppo delle demo, e posso assicurarvi che, a mio parere, suonandolo, questo sistema

    a modelli fisici, ispirato allo Steinway D amburghese, ha fatto notevoli progressi.

    Provare per credere... o non credere.

  7. Indubbiamente molto interessante questo scambio di opinioni tra TheSimon e Gennarino, ma siccome io sono nato ignorante e non ho mai rinunciato ai miei natali, non ci ho capito un'acca.

    So che Pianoteq è migliorato con gli anni, come il vino, ma di strada deve farne ancora molta.

    Quanto al demo di Eastwest Quantum Leap Pianos Gold (Steinway D), dopo averlo riascoltato con ottime cuffie, devo ammettere che ha ragione TheSimon: sembra davvero un pianoforte acustico.

     

    @ Gennarino: no, non era Teroldego della mia cantina e nemmeno una mia esecuzione con Piano Tequila, però mi hanno riferito di una signora ubriaca con le corna impigliate nelle corde di un Model 290 Imperial, naturalmente Bösendorfer.

  8. Il problema di latenza va risolto in Pianoteq con ASIO4ALL, consigliato dallo stesso produttore e scaricabile gratis http://www.asio4all.com/

     

    Sto riascoltando il demo proposto da TheSimon e devo ammettere che la versione di Pianoteq è indubbiamente inferiore a quella di

    Eastwest Quantum Leap Pianos Gold (Steinway D).

    Non ho mai sentito Pianoteq suonare così male, sarà un caso? Ho sentito di meglio, ad esempio: http://www.pianoteq.com/listen_ecompetition

     

     

    In quanto alla "sfida a riconoscere che non si tratti di un pianoforte acustico"... sarò prevenuto, ma non mi entusiasma più di tanto.

     

    De gustibus....

     

    Bösendorfer

  9. Leggo i consigli molto saggi di pianoexpert, indirizzati a Francesco DiParigi, ma validissimi per tutti gli utenti del forum.

    A proposito dei cosiddetti Pezzi facili di Bach possiedo una vecchia edizione Ricordi ,curata da Bruno Mugellini (1871 - 1912 ), con allegata cassettina contenente l'esecuzione del pianista Massimiliano Damerini, tutt'ora in commercio in CD.

    Oggi è da preferire l'edizione Peters o altre Urtext, L'edizione Ricordi è molto datata sia nel suggerimento del fraseggio sia nell'interpretazione degli abbellimenti (mordenti in particolare). Oltretutto sarebbe opportuno attribuire a ciascun brano il relativo numero dI BWV, in modo da agevolare la ricerca in internet ed ascoltare le varie esecuzioni su You Tube.

    Bellissima la Sarabanda dalla prima Suite Francese (BWV 812), citata da pianoexpert. L'edizione delle Suites Francesi, curata da Bruno Canino per Ricordi, a mio avviso è molto valida.Mi piace moltissimo la seconda Suite (BWV 813) in particolare l'Allemanda e la Sarabanda (che suono anche all'organo in chiesa).

    E che dire dell' Allemanda della quarta suite (BWV 815) stupenda anche eseguita lentamente.

    Non conosco la Sonata di Haydn citata da pianoexpert, voglio impararla, numero di codice.... pardòn" HOB"?

    Grazie

     

    Bösendorfer

  10. Sono più di cinquant'anni che suono l'organo, e non ho mai visto una presentazione così chiara istruttiva, intelligente.

    Bellissimo il video relativo alla fabbricazione delle canne, con sottofondo musicale del corale " Nun Heiden Heiland " BWV 659, che adoro.

    Due anni or sono, sono stato in contatto con i tecnici della casa organaria Mascioni per due settimane in occasione della manutenzione/restauro dell' organo della mia parrocchia. Circa millenovecento canne smontate, ripulite, rimontate, riaccordate.

    Che spettacolo! Anche persone apparentemente disinteressate alla musica sono rimaste a bocca aperta.

     

    Complimenti a Pasquale e a questo forum per questi squarci sul mondo semisconosciuto del vasto e complesso mondo musicale.

    • Like 3
  11. Al piano di sotto ho la legnaia e la cantina.

    Nella legnaia ci sono due accette, una motosega ed altri strumenti di tortura....

    Nella cantina, che si trova proprio sotto la stanza con pianoforte, il fresco è perenne e la vista è stupenda: seducenti bottiglie di Teroldego, Marzemino, Blauburgunder, Pinot, Müller-Thurgau, Gewürztraminer e grappe di pura vinaccia. La tua "amica" potrebbe trovarcisi benissimo, il pianoforte si sente appena, ma temo che la sua presenza potrebbe inacidire i miei preziosi vini.

     

    Qui sopra leggo che Simone chiede l'età della (per ora) tua vicina. Digli che ha vent'anni, chissà....

    • Like 1
  12. Ah.. dimenticavo, scusa, Gennarino, visto che abbiamo entrambi pianoforti Schimmel, volevo chiederti come ti trovi suonando con il pedale sinistro abbassato.

    Taluni dicono che non si deve usare ( ma allora perché l'hanno messo?). Io lo uso molto spesso al posto dell'orribile sordina, non noto nessun problema nella meccanica e nemmeno nel tocco.

    Io penso che la meccanica Renner in questo caso sia proprio la migliore.

    Cosa pensano i nostri grandi esperti?

     

    Grazie

    Bösendorfer

  13. Gennarino ha scritto:

    "Un altro aspetto, affatto trascurabile e di carattere filologico, e' che anche molta della musica c.d. classica e' stata scritta per strumenti che non avevano affatto le potenze sonore oggi generabili persino da un verticale.

    Io ho un verticale Schimmel e, se venite a casa mia a prenderVi un caffe' (e quella signora intollerante del piano di sotto qualcuno me la porta fuori in vacanza!), tempo cinque minuti di una sonata di Mozart, (la facciamo suonare a PianoExpert o TheSimon, cosi' che non si possa dire sia l'effetto del mio modo di suonare), vi e' venuto il voltastomaco per la pressione sonora che Vi distrugge le orecchie, anche se andate in un'altra stanza; e allora, addio al piacere!

    Anche nella musica, come nel sesso, la delicatezza puo' incontrare il favore degli altri!"

     

     

    Grazie per aver chiarito cosa intendevi per " vagonate", ed è proprio quello che intendo anch'io : musica del periodo barocco-classico, e poi Bartòk, Kodàly e tutto quello che hai citato.

    Se mi dai l'indirizzo, vengo con i miei amici alpini a prelevare l'intollerante signora e la portiamo in ferie sul ghiacciaio della Marmolada, dove ci sono molti crepacci, e ......... :mellow:

    Anch'io suono su un verticale Schimmel, che ha voce vigorosa, ma ho rimediato con pannelli fonoassorbenti e coperte di lana

    sopra lo strumento, tanto io non le adopero, perché mi riscalda il vino amico. :D:lol:

     

    Cin cin alla tua salute,

    Bösendorfer

  14. Si, Cristina.

    Cito da Wikipedia:

    "I pianoforti di Pleyel sono tutt'oggi di grande prestigio, ed anche al suo tempo furono molto apprezzati da grandi compositori come Frédéric Chopin o Franz Liszt. Il primo, tra l'altro, asseriva di preferire, quando suonava per sé stesso, un pianoforte verticale che uno a coda, per un maggior senso di "intimità", che si riconosce nel timbro proprio degli strumenti di Pleyel."

  15. " ...direi che sul verticale, il Principe rimane Schimmel "

     

    Questa affermazione di pianoexpert, al secolo M° Paolo Ferrarelli, mi ha convinto ad iscrivermi a questo forum.

    Possiedo un piccolo Schimmel, classe 1983, un nanetto di cm 112 senza rotelle, un Principino.

    Forte come un Panzer, con sonorità che si avvicinano ad 1/4 coda (dinamica a parte), con bassi che non ho riscontrato in verticali più longilinei di altre case, accordatura a lunga durata, col tempo è pure migliorato.

    I verticali di questa Casa di Braunschweig sono tra i più diffusi in Deutschland, non molto conosciuti ed apprezzati nel regno italico, vuoi per il prezzo ( ma di soldi ce ne saranno anche dopo di noi ), vuoi perché la maggioranza vuole Yamaha, vuoi ( e se non vuoi va bene lo stesso) perché qualche illuminato ha scritto che hanno una meccanica "gommosa".

    De gustibus...il mio ha meccanica Renner, mica... Pirelli.

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