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Piano Concerto - Forum pianoforte

Boesendorfer

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Risposte postato da Boesendorfer

  1. L'op. 949 Mascioni si trova nella chiesa della Madonna di Campagna a Torino?

    Se ti può interessare, da quelle parti c'è la chiesa del Santo Volto, dove nel 2006 la casa organaria Flli Ruffatti

    ha costruito un organo a trasmissione meccanica con tre tastiere.

    E' molto utile abituarsi a suonare su strumenti diversi: questo vale soprattutto per l'organo.

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  2. http://www.libreriamusicale.com/product_info.php?products_id=240977

     

    Un manuale unico nel suo genere, che illustra un “itinerario guidato nel grembo del pianoforte” documentando tutte le fasi di regolazione, accordatura, intonazione e messa a punto dello strumento con l'ausilio di oltre 528 illustrazioni (fotografie, figure, grafici, diagrammi, spettrogrammi, tabelle, comprese tutte le misure inerenti alla regolazione della meccanica-tastiera, alle sezioni delle corde originali dei pianoforti a coda Steinway & Sons, alle angolazioni di foratura dei martelli ecc.).

  3. kAWAI  CL 36  : a Bolzano  €  939,00 

    tre pedali, copertura tasti in Ivory touch, ottima meccanica, il suono è buono soprattutto in cuffia.

    Ma l'ideale sarebbe una libreria di suoni, come consigliato da Simone Renzi.

    Nello stesso negozio a Bolzano ho notato un KAWAI ES 7 : lì è il più venduto, ma costa € 1.239,00.

     

    Bösendorfer

  4. L'italiano Rodolfo Leone, il giapponese Akihiro Sakiya e il russo Dmitry Shishkin parteciperanno alla finalissima del Concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni, domani sera a Bolzano.

    La giuria, presieduta da Peter Donohoe, ha selezionato i tre candidati dopo la prima prova con orchestra, dedicata a Mozart, accompagnati dall'orchestra Haydn diretta da Arthur Fagen.

    Domani in Alto Adige diretta di Rai Sender Bozen, mentre la diretta radiofonica nazionale sarà su Radio3.

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  5. Grazie, Frank, per aver ricordato il grande Bruno Bettinelli e per aver citato uno dei passaggi più interessanti de "La composizione musicale".

    Istinto e creatività non sono scindibili, istinto creativo o, se volete, creatività istintiva.

    Non si finisce mai di studiare armonia, contrappunto, fuga, orchestrazione ecc., ma senza questo stimolo di fantasia creativa

    non siamo in grado - come dice Bettinelli - di mettere insieme due note di nostra invenzione.

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  6. Alla domanda "onesta" di Dino rispondo che non ho mai pensato che i jazzisti-pianisti arrivino "alle vette dei grandi compositori di meno di un secolo fa ", (salvo opinione contraria di qualche amante del jazz).

    Ho cercato di rispondere, a modo mio, alla domanda di Barbara: " Mi sono sempre chiesta perché i compositori smettono di suonare?"

    Altrimenti si va sempre fuori tema.

    Perché i compositori smettono di suonare ?

    Non tutti, qualcuno continua a suonare ( vedi risposte di Zedef e di Tiger).

    Il motivo( risposta al perché ) : "Non si può fare tutto ed entrambe le cose richiedono molto, molto tempo... la giornata ha solo 24 ore!" (Carlos).

    Nella mia vita (69 anni) ho avuto la fortuna di conoscere alcuni compositori che erano stati ottimi pianisti, ma avevano quasi smesso di esercitarsi allo strumento per potersi dedicare esclusivamente alla composizione, all'insegnamento o alla direzione, e quando si mettevano al pianoforte, in privato, eseguivano solo le loro composizioni. Uno di questi mi confidava di invidiare i pianisti jazz che

    sapevano così bene improvvisare e variare il tema.

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  7. pianistamaggiorenneDi38, mi è piaciuto quello che hai scritto a proposito del Manuale di Armonia di Schönberg.

    Se non è cosa troppo personale, potresti spiegare perché ti sei fermato a due terzi e hai "dovuto" abbandonare

    l'ultima parte?

    Troppo difficile?

    O hai cambiato vita e ti sei fatto frate?

  8. Se vogliamo parlare per luoghi comuni allora ognuno può dire quello che vuole.

     

    Se vogliamo parlare dei "grandi" nomi contemporanei, la maggior parte, al contrario di quello che succedeva fino a metà '900 quando compositore ed esecutore spesso coincidevano, non ha/ha avuto una formazione strumentale solistica per motivi di varia natura, spesso legati al linguaggio "speculare", slegato dal repertorio che comunemente contaddistingue il percorso dello strumentista.

     

    Se vogliamo parlare di nomi "medi", invece, molti se provenienti da una doppia formazione compositiva e esecutiva non hanno per nulla abbandonato lo strumento, magari senza dedicarcisi allo spasimo visto che l'attività principale è quella compositiva: come dice giustamente Carlos, a un certo punto occorre pure scegliere dove impiegare le proprie forze e il proprio tempo.

     

    Comunque, solo per restare in Italia: Sollima, Einaudi, Boccadoro, Lorenzini, Cascioli... (per non parlare dei jazzisti)

  9. Non conosco il libro di Zignani, ringrazio Carlos per la segnalazione del libro di Balestrazzi.

     

    Segnalo non un libro, ma il programma radiofonico in dieci puntate mandato in onda da Radio3 Suite,

    dal titolo "Il sorriso della musica: un ritratto di Carlos Kleiber" dal 18 febbraio all'1 marzo 2008.

    Possiamo ascoltare la registrazione : http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/view.cfm?Q_EV_ID=240713

    In una di queste puntate, Claudio Abbado definisce Carlos Kleiber" il più grande direttore d'orchestra del Novecento".

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  10. Scusa TheSimon, vedo che hai già risposto sull"aggressivo" e sul "carattere" mentre io stavo scrivendo

    il mio ultimo modesto intervento.

    Comunque, approfitto dell'occasione per manifestare tutto il mio apprezzamento, anche per merito tuo,

    per questo forum, dove ognuno manifesta, anche con forza, le proprie idee, ma sempre entro i termini

    della civile convivenza e reciproca stima.

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  11. TheSimon ha scritto esattamente:

    "Chopin non ha bisogno di essere suonato da Pollini o da Horowitz o da Rubinstein per essere riconosciuto come grande, secondo quello che sostiene Boesendorfer invece per Xenakis, Stockhausen e compagnia bella sembrerebbe di sì (non l'ho detto io, l'ha detto boesendorfer)."

    Ma che ha scritto Bösendorfer, esattamente?:

    "Non dimentichiamo però che grandi pianisti, come Maurizio Pollini, non hanno esitato a proporre musiche

    di Boulez, Berio, Stockhausen, Nono.... "

    Forse io non conosco bene le finezze della lingua italiana, volevo semplicemente notare che un pianista

    come Pollini ha ritenuto opportuno far conoscere al pubblico questi autori citati.

    Sono d'accordo che questo non dimostra nulla. Era solo una mia constatazione, a me non piacciono anche se li ha eseguiti Pollini, però ascolto per una questione di cultura musicale mia personale, e rispetto i gusti delle persone che sanno apprezzare

    quello che io non riesco apprezzare: anche questo per me è carattere.

    E poi, scusami Simone, ti stimo moltissimo, ma sono d'accordo con Thallo nel dire che, questa volta, il tuo intervento sembra

    aggressivo.....questione di carattere?

     

     

     

     

     

    Ma poi non ho capito cosa c'entra il carattere

  12. Come affrontare lo studio di una composizione come questa?

    Partendo dall'ascolto, studio ed analisi di altre pagine dello stesso Autore, che non fu soltanto

    compositore, ma anche architetto, amico e collaboratore di Le Corbusier.

    Come compositore, applicò alla tecnica compositiva la teoria delle probabilità e della logica matematica,

    coerentemente alla sua concezione della musica come agglomerato di masse e di linee sonore.

    Musica "di nicchia", che può incuriosire ed anche piacere, se interessa la ricerca di nuove sonorità,

    oltre i limiti del gusto tradizionale.

    Musica che può suscitare reazioni ironiche, incomprensione e rifiuto totale, come gran parte della musica

    composta negli ultimi settant'anni.

    Non dimentichiamo però che grandi pianisti, come Maurizio Pollini, non hanno esitato a proporre musiche

    di Boulez, Berio, Stockhausen, Nono....

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  13. Le trascrizioni bisogna saperle fare.

    Solo un vero compositore è in grado di trascrivere la musica creata da un altro.

    J.S.Bach ha trascritto molto e, a sua volta, la sua musica è stata trascritta da altri compositori.

    Basti pensare ai concerti per violino di Vivaldi trascritti da Bach per organo, e alle composizioni di Bach

    per organo trascritte per pianoforte da Busoni.

    La Ciaccona ( dalla Partita in re minore per violino solo, BWV 1004 ) fu trascritta per pianoforte da Busoni,

    per chitarra da Segovia, e per orchestra da Casella.

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