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Piano Concerto - Forum pianoforte

leoravera

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  1. Credo che il festival sia un fenomeno più di costume che non musicale, e proprio quello volevo commentare. Sono rimasto stupito, ed in parte anche divertito, dal mix tra reality show/bambini prodigio/finto canto lirico "all'italiana" Il prodotto è particolarmente schifoso, dal mio punto di vista, ma lo considero un prodotto televisivo, non musicale. Madonna e la musica pop non c'entrano proprio niente, scusa Thallo non ho capito su cosa non sei d'accordo Questo è risaputo e sacrosanto.
  2. Ciao a tutti alcune considerazioni sul mondo della musica e sulle ragioni che hanno portato alla vittoria de "Il volo" al Festival di Sanremo: pare proprio che la musica non basti più, e che ci voglia sempre qualcosa d'altro per attirare l'attenzione degli spettatori. Bambini prodigio finti tenorini, talent show, la musica è un contorno quasi insignificante. Quel che conta sono le presunte "emozioni", la possibilità di immedesimarsi, le storie di gente "normale" che sale alla ribalta e diventa famosa. Quelli che normali non sono, ed infatti passano anni della propria vita a dedicarsi alla musica con dedizione e sacrificio, al grande pubblico non interessano più. Hanno storie troppo noiose. Se vi fa piacere, ho scritto un'articolo sul mio blog su questo argomento. http://www.leoravera.it/2015/02/15/sanremo-2015-la-musica-da-sola-non-basta/ Leo
  3. "The Dark Side Of The Moon" dei Pink Floyd è uno dei miei album preferiti. Ho provato ad analizzarlo da diversi punti di vista, scoprendo ogni volta qualcosa di sorprendente e di nuovo. http://www.leoravera.it/2015/01/15/pink-floyd-the-dark-side-of-the-moon/ ciao a tutti Leo
  4. Quando ho studiato "Jazz arranging and composing, a linear approach" sono rimasto inizialmente deluso: speravo in qualche tecnica facile e veloce, invece il linear approach di Bill Dobbins consiste nel far cantare le singole parti in modo che ciascuna abbia un suo senso compiuto e che stia bene insieme alle altre. Ovviamente erano le mie aspettative ad essere sbagliate: non esiste alcuna scorciatoia, neanche Bill Dobbins la possiede. La lezione di Bill Dobbins: conoscere tante tecniche per poi non affidarsi a nessuna...
  5. Alcuni brani "nascono" dispari e sono scorrevoli all'ascolto, ad esempio Take Five di Brubeck (5/4) o Money dei Pink Floyd (7/8) In altri casi la mia sensazione è che il brano sia stato volutamente complicato a posteriori, per fare una cosa diversa ed originale, inserendo forzatamente elementi dispari. In questo caso la musica risulta spesso pesante e poco naturale. Confermo la mia prima impressione, anzi qua è ancora più manifesta la scarsa attenzione al suono ed una notevole approssimazione dal punto di vista ritmico. A scanso di equivoci: si tratta di un'ottima pianista, estremamente talentuosa e che certamente ha dedicato anni o forse l'intera vita allo studio dello strumento, per cui ha tutto il mio rispetto. A seguire un video di una giovanissima Stephanie Trick, a mio parere lei sì un'autentica virtuosa dello strumento. Pur essendo qua poco più che bambina, si possono notare l'estrema morbidezza del polso della mano sinistra ed il ritmo affilato e preciso, due qualità che nella pur brava Hiromi non ho per ora rilevato.
  6. Non conosco affatto Hiromi dunque esprimo un'opinione solo su questo video: una discreta pianista ma non la definirei una virtuosa. Il suono non è un granchè, e passato il tema che è ben suonato trovo che il solo di piano sia ritmicamente un po' slegato dal resto. Fare le cose dispari "per forza" a volte ha conseguenze del genere. Questo tipo di brani non mi piace neanche troppo, tolto il tentativo di funambolismo (riuscito a metà) non ci trovo nulla di interessante.
  7. Per farvi gli auguri di buon Natale e buon anno vi propongo l'ascolto di tre classici natalizi, con qualche curiosità. Tre modi diversi di vedere il Natale... in musica. http://www.leoravera.it/2014/12/24/tre-modi-diversi-di-vedere-il-natale/ Auguri a tutti, a presto Leo
  8. Grazie Simone, il tuo intervento è molto interessante. In effetti tutto ciò che facciamo oggi passa attraverso un rapporto con la tecnologia, ma la musica sembra essere interessata molto più di altre discipline, forse è proprio quella maggiormente coinvolta, a partire dalla creazione di nuova musica, passando per ascolto, studio, conservazione.
  9. Una riflessione su come si impara a suonare il jazz e su come sviluppare un proprio originale linguaggio musicale. http://www.leoravera.it/2014/10/09/come-si-impara-a-suonare-il-jazz/ Mi auguro vogliate intervenire e dirmi come la pensate, il problema è chiaro, la soluzione un po' meno...
  10. Bb7sus4, non sia d'inganno il fatto che nell'accordo suonino sia la 4 che la 3, infatti già Herbie Hancock spesso usava accordi 7sus4 suonando anche la terza nel registro acuto. Anche Mark Levine nel "Jazz piano book " afferma che l'accordo 7sus4 spesso si presenta senza la terza, ma che a volte la terza è presente. Suonando nel registro acuto, la terza maggiore suona un po' come una tensione, all'interno di un normale accordo 7sus4
  11. Ho realizzato un gioco musicale sull'argomento dei tempi semplici e composti. Nelle tracce audio si può apprezzare la bella voce di Anna D'Acunto, che si è gentilmente prestata a registrare il gioco insieme a me. Spero lo troviate divertente ed utile. http://www.leoravera.it/2014/09/21/semplice-o-composto/
  12. Ho trascritto ed analizzato "My Favorite Things" di John Coltrane, un disco intenso e bellissimo in perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione. Spero che la mia guida possa essere un utile approfondimento per appassionati e musicisti, o per lo meno un suggerimento di ascolto per chi non conoscesse questo album meraviglioso. Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere e commentare, buona estate a tutti. Leo Ravera http://www.leoravera.it/2013/12/16/john-coltrane-my-favorite-things/
  13. Ho atteso pazientemente che il pianista finisse di scaldarsi con questi esercizi ed iniziasse il brano... attesa delusa.
  14. Dopo una lunga riflessione, sono arrivato alla conclusione che la musica non è un lavoro. Ecco perché: http://www.leoravera.it/2014/04/29/prima-il-piacere-poi-il-dovere/
  15. Buon giorno, sarei lieto di moderare l'area "jazz" del forum, è quella su cui sono maggiormente competente. Per informazioni sul mio conto: http://www.leoravera.it/bio/ un cordiale saluto
  16. Ho pubblicato un gioco musicale, basato sul ritmo: http://www.leoravera.it/2014/02/15/la-cassaforte/ Spero che troviate il gioco divertente e non troppo facile, ringrazio in anticipo chi vorrà giocare con me. Leo Ravera --- www.leoravera.it
  17. Per il lavoro in dodici tonalità io ho scelto "Lady Bird" come primo brano, in quanto ha 16 battute ed è più facile trasportarlo. In secondo luogo ho affrontato "but not for me", uno standard anche piuttosto consueto nelle progressioni armoniche che usa. Qualche mese fa ho scritto una lista di 100 standards da studiare divisi in gruppi, in base alla difficoltà. Se ti può interessare la trovi qua: http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2152-come-imparare-100-standards-jazz/ saluti cordiali Leo
  18. Ho scritto una serie di progressioni sulla cadenza II V I, con modulazioni ai vari gradi. Sono semplici schemi per studiare, corredati da alcuni consigli e valutazioni. Per leggere e scaricare i materiali musicali: http://www.leoravera...agna-di-studio/ un cordiale saluto Leo Ravera -- www.leoravera.it
  19. Ho pubblicato una breve riflessione sull'ascolto della musica, ringrazio in anticipo chi vorrà leggere e commentare: http://www.leoravera...da-dimenticare/ Leo Ravera www.leoravera.it
  20. Ciao Xenakis, di opinioni diverse ne sono emerse tante, fare un po' di polemica è un piacevole gioco dialettico, evidentemente siamo tutti appassionati di musica. Le differenze stanno nelle sfumature, o forse a volte nel significato che attribuiamo a certe parole. Essendo molto testardo, continuerò a sostenere che "talento" e "dono" non sono la stessa cosa, ma ti assicuro che non mi prendo tanto sul serio come sembra (qualcuno mi ha rimproverato a tal proposito...).
  21. Condivido in pieno quest'ultimo intervento
  22. Vi propongo una guida sui pianoforti digitali, scritta insieme ad un amico. http://www.leoravera.it/2013/09/15/pianoforti-digitali-imparare-a-conoscerli/ Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere e commentare. Leo Ravera
  23. Ciao, si credo che ci sia un po' di ingenuità in questo tipo di ragionamento, ma l'ingenuità non è una cosa negativa se significa non rassegnarsi ad un ruolo passivo di fronte a tutto. La categoria del musicista è mortificata e quasi estinta, rivendicare un ruolo "alto" di contributo al progresso civile ed alla giustizia mi pare un moto di orgoglio molto positivo. Come poi questo si realizzi nella pratica quotidiana, è un'altra domanda cui è difficile rispondere.
  24. Desidero segnalarvi una riflessione di Andrea Imparato sul tema "Musica ed Etica", che ho ricevuto e pubblicato sul mio sito: http://www.leoravera...usica-ed-etica/ un cordiale saluto, Leo Ravera www.leoravera.it
  25. Questo ultimo intervento esprime -Gilda mi scuserai se lo dico brutalmente- esattamente il luogo comune che ho inteso confutare con il mio articolo. Come si può confondere una qualità del tutto passiva del corpo umano (capelli, spalle larghe, occhi verdi ecc.) con una qualità che si sviluppa con la conoscenza, e che si intreccia con la capacità creativa? La facilità di intonazione è certamente un talento di base, alcuni ne sono più dotati altri meno. Ma sfido una persona intonatissima ma priva di autodisciplina e capacità logica a suonare il pianoforte, ed affrontare la polifonia di Bach: in tal caso l'intonazione non serve a niente, il metodo conta assai di più, insieme ad una mente logico/matematica. Ribadisco che la musica è una disciplina che attinge ad una serie innumerevoli di talenti, non ad uno solo, e che anche persone poco dotate in uno o più di questi talenti, possono ed hanno saputo eccellere nella musica. Qualche esempio per i più scettici, su vari generi musicali. Chet Baker, Antonio Jobim, Lucio Battisti avevano un'intonazion approssimativa. Thelonius Monk aveva una tecnica assai modesta. Si legge che le stesse esecuzioni di Chopin della propria musica fossero tutt'altro che impeccabili. Frank Sinatra aveva un estensione vocale molto limitata. John Coltrane riuscì a superare pesanti limiti grazie ad una dedizione totale, chi lo conosce racconta la difficoltà dei suoi progressi. Conosco alcuni musicisti dotati di orecchio assoluto (una qualità fisica della persona) per i quali questo talento è alla lunga diventato un fardello più che un vantaggio. Hanno infatti saltato per intero importanti fasi di scavo e di approfondimento, diventanto musicisti approssimativi e assai peggiori di molti altri meno dotati. Credo di avere espresso il mio pensiero in modo anche troppo veemente, un cordialissimo saluto
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