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Piano Concerto - Forum pianoforte

Davehammerklavier

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Tutto postato da Davehammerklavier

  1. L'arte è sempre l'interprete del tempo e quello di oggi, come del recente "ieri", ha una spontanea e fragile chiusura verso il ricordo, la riflessione, la profondità, il dramma, la Verità, l'eternità e qualunque cosa abbia un peso, un valore, un reale coinvolgimento. Ogni esperienza ed evento deve essere momentaneo, piacevole, ma in fondo minimo, deve passare, sparire e nulla più, per lasciare spazio ad altro che sarà, a sua volta, dimenticato e sostituito. Occorre pensare, ma non troppo, essere intelligenti, ma non troppo, parlare, sentire, ma non troppo, senza mai esagerare. La mancanza d'eccessi positivi, di slanci vitali, di convinzioni, forse è il segno più profondo del nostro tempo e la ragione di tanta arte senz'anima e senza senso.
  2. Maestro, guardi, la ringrazio del complimento, ma temo possa essere mal riposto... Vorrei comunque chiarire che non ce l'ho con l'Abel; i rapporti sono sempre stati pacifici e le fatture sempre retribuite come richiesto. Il fatto è che ci sono aziende che scelgono con convinzione una via, la quale può essere più o meno consona alle concezioni e al risultato che si desidera ottenere e vanno rispettate come tali. Una volta mi dissero chiaramente: "NOI NON FACCIAMO COME STEINWAY". Credo che questo possa valere più di mille discorsi. Prima di Abel non avevo mai utilizzato Renner, poiché, come credo accada sovente oggi un pò in ogni ambito, ero stato indottrinato nella mia inesperienza iniziale con la tesi che: "oggi la Renner lavora male, fà prodotti invendibili e c'è solo Abel che lavora bene." (Con un linguaggio più colorito e convincente) Di conseguenza col tempo ho usato tutti i modelli di Abel a disposizione, senza mai essere soddisfatto o convinto del risultato. Neppure mezza volta. Ad altri magari piaceva, ma per me si poteva sempre ottenere di più; non era certo un timbro né un suono di pregio e per me il pianoforte malcapitato non era colpevole, nonostante gli altrui pareri sostenessero sempre molto facilmente che, insomma, più di così non si poteva fare. Ne ho ammucchiate diverse di martelliere, altre gettate direttamente nella spazzatura quando ho iniziato a non sapere più dove metterle. Finché, non sapendo più cosa fare, non sono passato a Renner. Da lì il passo è stato breve e ho ottenuto senza particolari difficoltà quello che per me è il suono e il comportamento di un pianoforte da repertorio. Può darsi che ci sia un'affinità elettiva tra me e la Renner, ma mi spiace veramente vedere un'azienda che utilizza ottime materie prime e che conduce lavorazioni accurate, perdersi in filosofie poco funzionali nei fatti per perseguire il: "NOI NON FACCIAMO COME LORO".
  3. Simpatica obiezione quella di Frank che nasce da una mia formulazione un pò apodittica... Vedete, il fatto è che, credo, ci siano nobilissime persone in grado d'amare sinceramente molte cose, altre molto intensamente un numero più ristretto. Io sono tra queste. Nella mia vita ho passato forse più tempo ad ascoltare Musica senza pregiudizi di qualsiasi altra attività, ma più la mia mente e la mia emotività maturano, meno numerosi sono i soggetti che amo e più chiaramente amo questi pochi soggetti, i quali si rivelano nella mia anima come un "tutto", come elementi in grado di rimanere indelebilmente parte della mia memoria e del mio cuore. Ci possono essere poi dei divertimenti inattesi, delle distrazioni, che tuttavia hanno sempre meno peso e lasciano sempre meno ricordi.
  4. Naturalmente meccaniche dell'Est che erano diretta copia della Renner; non credo che possa dare particolari problemi. Se Mike ci ragguaglierà con ulteriori impressioni, o magari qualche fotografia, potremmo cercare di capire meglio la situazione.
  5. Guardate, da piccolo (avrò avuto si e no dieci anni) ascoltavo con molto interesse tutta la famiglia Shankar, persino quando John McLaughlin ci suonava insieme; non trovo assolutamente disturbante la musica contemporanea e ho ascoltato senza battere ciglio i video qui allegati. Purtroppo, vedete, non ho mai creduto nella poligamia, non ci credo tutt'ora e sono felicemente sposato con la tonalità, con Beethoven, Tchaikovskij, Bruckner, senza sentire la minima limitazione, chiusura di orizzonti o altre necessità che non siano pienamente soddisfatte con questi cari autori e con questo modo di concepire la musica. Nel mondo però deve esserci libertà e rispetto: ognuno deve fare ciò in cui crede, amare il diverso e non seguire tutto e tutti per un qualche senso di inadeguatezza, irrisolte confusioni interiori o malaccorti relativismi.
  6. Alla sua nascita, il temperamento equabile si mostrava come una conquista, un traguardo, non una limitazione o una castrazione delle infinite possibilità della musica (cioè delle frequenze e delle forze fisiche in gioco). L'arte al suo culmine è sempre un togliere, un limare via ciò che è in eccesso e dubito seriamente che da uno strumento armonicamente a quarti di tono o microtonale possa mai nascere una tale varietà e infinità di composizioni di senso compiuto come è nata nella musica occidentale dal 1700 al 1900. Se poi piacciono le "nenie" indiane, è tutto un altro discorso...
  7. La percezione del peso è anche legata al suono prodotto. Se i martelli che ha adesso sono troppo morbidi e/o non scaricano la forza necessaria, sentirà di conseguenza una sproporzione tra la forza impressa al tasto (a tutte le dinamiche) e il suono emesso, che porta a una diretta sensazione di eccessiva pesantezza del tasto. Forse da qui i dubbi di Mike...
  8. Se dovessi citare un argomento, nel commercio dei componenti per pianoforte, che smuova la mia atavica paura da primate, direi "il martello identico fatto su misura". Due persone si possono assomigliare, essere anche apparentemente identiche alla vista, in altezza, peso, essere anche gemelle, ma quello che c'è "dentro" o quello che accade a livello cellulare o neuronale, non lo si vede ad occhio nudo o attraverso un giudizio estetico. La stessa cosa vale nelle martelliere per pianoforte che sono dispositivi più complessi di quanto si possa credere. Dal mio inautorevole osservatorio, non ho mai trovato pianoforte europeo ben suonante, performante o preparato per un concerto d'oggettiva importanza (alle sagre di paese o a casa dell'appassionato va bene tutto) che disponesse di martelli Abel e, per quanto riguarda lo stesso aspetto esteriore, nonostante abbia acquistato (e fatto fare diverse volte su misura) un ampio numero di martelliere della ditta in questione, non è mai accaduto che le martelliere Abel assomigliassero a qualcosa di diverso se non a una martelliera Abel, senza considerare la difficoltà che si ha con questa ditta nel gestire i parametri del martello (in particolare il peso) cosa che con Renner è assolutamente chiara e trasparente. Petrof è una fabbrica di pianoforti europea che per tutto il novecento è stata legata direttamente alla Renner e non mi sorprenderebbe che il pianoforte di Mike mostrasse una certa forma di "rigetto" verso il trapianto degli Abel. Sul peso, anche qui, c'è un problema se si prende come primo pensiero un approccio in direzione delle code dei martelli: se queste sono già state correttamente sagomate dal tecnico intervenuto, rimane davvero poco margine di guadagno sul tasto. Un'anima Abel pesa circa 3 grammi, che equivalgono a 18 grammi (indicativamente) sul tasto. Va da sé che per toglierne 10 occorrerebbe segare via praticamente un terzo di coda. Temo non ci sia limatura o sagomatura che possa portare a un alleggerimento al tasto di 10 grammi. Tuttavia, se si dispone della martelliera originale, proverei eventualmente a informarmi presso la Renner, la quale sui pesi dispone di standard ben precisi che sono, purtroppo, molto più aleatori e indeterminati nell'altra casa concorrente.
  9. C'è una sana e semplice regola in queste cose: mai allarmarsi per 10 grammi. Quando si sostituisce una martelliera, soprattutto se l'originale era anziana e/o frutto di lavorazioni oggi non più attive o desuete, lievi variazioni di peso sono normali e praticamente inevitabili. Di conseguenza sostituire una martelliera nuova nel tentativo di "rincorrere" il peso ideale, non ha obiettivamente senso. Se poi gli Abel, come al solito sugli strumenti europei, non sono soddisfacenti come martelli in sé stessi, questo è un altro discorso...
  10. 10,5 sul cantabile era un pò strettino... attualmente, tra le marche principali, non la usa più nessuno, se non sui bassi. Per il peso, 60 grammi non è eccessivo e valuterei le inerzie sul ritorno del tasto, guardando a quanti grammi il tasto tende a risalire. Se è tutto a posto, togliere 10 grammi con un piombino è operazione di un pomeriggio (tecnico sveglio e competente permettendo).
  11. Tutt'altro che noioso e assertivo signor Maestro. Anzi, spiace sempre dover sentire racconti di cattive condotte mediche e varia umana cecità.
  12. Cari amici, non allarmatemi il Mike... Secondo me ha semplicemente misurato senza alzare gli smorzi...
  13. Piatino Pianoforti è l'attuale concessionario Renner. Azienda che raccomando per serietà e disponibilità verso il cliente.
  14. Buongiorno maestro. Mi creda, lungi dal voler screditare questo e quell'altro prodotto (di cui non conosco nemmeno il produttore), ma la differenza è stata valutata a parità d'affondo. E' la consistenza e la costruzione della rondella Renner ad essere corretta, quanto meno con il mio pianoforte. Per curiosità ho potuto verificare con uno steinway di un caro amico e le conseguenze erano le medesime. Trovo che una certa tendenza d'oggi di alcuni tecnici di "boicottare" (in un certo senso) i prodotti Renner a favore di nuove marche emergenti (dati per superiori o per più innovativi), sia abbastanza pericoloso. I risultati parlano da soli.
  15. Ciao a tutti e un saluto al Maestro Ferrarelli! Volevo informarvi, perché possa essere utile a tutti la mia esperienza, che siamo riusciti a capire perché neppure i renner per steinway originali presi in Germania facessero suonare bene il mio Steinway (che, prima degli interventi, suonava divinamente). Bene, senza chiamare alcun tecnico, con un amico abbiamo controllato e ripassato tutto ciò che era stato cambiato/sostituito sullo strumento dai tecnici. Arrivati alle rondelle mollettone che ci sono sotto i tasti, abbiamo visto che non erano quelle classiche verdi della renner. Ce ne siamo fatti mandare un serie originali dalla renner e (quasi magicamente oserei dire) una volta sostituite, il pianoforte è tornato a suonare come una volta. Sembra un dettaglio (io ero per primo molto scettico sull'utilità della sostituzione), ma evidentemente, non lo è... Le rondelle che letteralmente uccidevano il mio strumento, sia meccanicamente che nel suono, oggi vengono vendute come "non plus ultra" per pianoforti da concerto. Sono bianche, dette "coniche". Domanda: le hanno mai provate prima di venderle?
  16. Per carità Maestro... per i patemi, le preoccupazioni ed i vari esborsi di natura economica, per poco ci morivo. Lo strumento è coperto e non lo tocco, mi crea ormai solo spiacevoli sentimenti e ricordi. Preferisco sinceramente un clavinova in cuffia al risultato del lavoro dei nostri stimatissimi e preparatissimi tecnici italiani e alle splendide martelliere di ultima generazione, che sarebbero altresì ottime per la produzione di coperte invernali. Buona giornata e grazie ancora.
  17. Maestro la ringrazio. Vede, per la preparazione non posso dire molto se non che le mani sono state quelle di una persona considerata serissima, ma per quanto riguarda la provenienza, posso assicurare che l'imballo dei martelli, consegnatomi direttamente a casa, arrivò dalla Germania.
  18. Quando espongo il mio problema (per questo smisi di cercare una soluzione), il silenzio è la risposta...
  19. Se il maggior peso fosse compensato da un bel suono, si sopporterebbe. Che senso può avere andare a ripesare una tastiera ex novo (per altro steinway), per poi avere un suono così? Un suono "evocativo"...? Con i suoi originali ti scuoteva la casa... potevi sedurre una vicina dall'altra parte della via con una nota... o con due...
  20. Non riesco a farti un video, ma già da tempo so che lì ci sono di media 60 grammi a centro tastiera.... dopo aver guardato il peso di discesa alcuni mesi fa, non l'ho più toccato proprio per non pensarci...
  21. Non sono un tecnico, non so se dipenda da questo, ma la principale sensazione sgradevole è stata proprio quella di avere un suono più "piccolo", come se fossimo passati da un tre quarti di coda di classe che si poteva scambiare per un pianoforte più grande, a un quarto di coda da studio che strilla come una zitella...
  22. Grazie! ci sono andato con cautela, ma alla fine ci sono riuscito... questi i miei pesi del martello n.01 e del n.68 (20 e 18 grammi)
  23. Guarda, per il suono, era come avere una coperta di lana sulle corde. Poi hanno dato una leggera impregnazione, ma sebbene si sia un pò aperto, non ha nemmeno lontanamente le caratteristiche timbriche dei suoi martelli originali. Sul peso è evidente... potrebbe avere senso confrontare i pesi? potrei provare a pesarne uno....
  24. Maestro la ringrazio sinceramente. Tuttavia non mi permetterei mai di scomodarla per farla venire dall'altra parte dell'Italia per un pianoforte quasi in disuso. A dire la verità, se ho trovato la forza di ri-esporre il problema con qualcuno, è proprio per il beneficio della "distanza": garantisce la sincerità e il disinteresse delle informazioni che ci si scambiano (più che altro per me, la Sua di serietà, Maestro, è ben nota) Mi spiace dover dire, mi creda Maestro. che tutte le operazioni necessarie alla preparazione della martelliera sono state effettuate come prescritte dal protocollo Steinway (per altro quello da concerto). Il tecnico intervenuto ha diploma steinway e chi, dopo di lui, ha messo mano allo strumento, era comunque un tecnico competente che da generazioni cura gli strumenti di tutti i maestri/studenti/appassionati della mia regione. Il mio punto di vista diverge radicalmente dal loro, ai quali lo strumento piace. Sono certo che non siano in cattiva fede, semplicemente per me era meglio prima, mentre loro hanno un diverso modo di sentire. Non c'è intonazione o intervento di sorta che possa arginare una differenza timbrica così ampia (sono un giovane studente, ma non mi "spavento" con poco...) e ci sarebbe comunque da dire quanto siano diversi i timbri degli steinway attuali (è sufficiente sentire il Pollini o lo Schiff di oggi) da quelli di una trentina d'anni fa. Intonazione a parte, è diventato anche più pesante. (Quando doveva essere il contrario). E per coronare la follia (era veramente inascoltabile) mi sono fatto montare una abel (su stiletti diversi) con risultati più o meno simili (migliore sulle ultime tre ottave acute). Questa la mia avventura Putroppo i martelli originali sono stati cestinati dai tecnici. Posso solo dire che erano "a vista" della stessa tipologia di quelli di Fra, mogano, impregnati e molto panciuti. Buona giornata e grazie.
  25. Ciao a tutti e un saluto al Maestro Ferrarelli! Vi seguo sempre con moltissimo interesse, anche se non intervengo mai. Però questa volta avete toccato un argomento (potrei dire "un nervo scoperto") che mi coinvolge direttamente, il quale, per situazioni dialetticamente poco educate che sovvennero in passato con alcuni tecnici considerati competenti, avevo lasciato cadere nel nulla per sincera stanchezza, per non dire sconforto. Dunque, ho ereditato alcuni anni fa uno steinway B amburghese da un parente che non c'è più. Il suono era un sogno, tipico timbro alla Grigory Sokolov, niente a che vedere con quelli di oggi. Poi un giorno, chiamo il tecnico del conservatorio della mia città (di chiara e onesta fama) per l'accordatura e mi suggerisce, visto il mio entusiasmo, di sostituire la vecchia martelliera (uguale a quella delle foto di Fra) con quelle che usa adesso la Steinway, in acero, più leggere e performanti. Bene, da quel giorno non sono più riuscito ad ascoltarlo per più di 30 secondi. E' diventato legnoso, stopposo, privo di fascino, i tasti per altro sono diventati più pesanti. Mi sembra di aver rovinato un sogno e per questo non riesco a sentirlo. Allo stesso modo i tecnici non riescono a sentire me... dicono che è a posto, che è così che deve suonare e che forse sono io che non mi ricordo bene com'era... Cosa ne pensate? Un saluto e grazie! Davide
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