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Piano Concerto - Forum pianoforte

Nanuccio

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Tutto postato da Nanuccio

  1. Buonasera, ho contattato una azienda specializzata in coperture per pianoforti e il costo per una coperta termica per un pianoforte da 190 cm è di 460 euro. Molto probabilmente risparmio se me la faccio fare su misura da una sarta, comprando direttamente io il tessuto. Pensavo inoltre di farmi realizzare anche la parte di sotto, in modo da creare una copertura completa, simile a una grande federa. Che ne pensate di questa idea? Potrebbe esser valida?
  2. Buonasera a tutti, avrei una questione da porvi. Ho dovuto posizionare il mio pianoforte a coda, che è del 1914 e quindi molto delicato, in un grande locale alla strada di circa 75 mq. Ora che sta arrivando l'inverno sono preoccupato per il freddo e l'umidità che può crearsi. Ovviamente quando sono presente accendo il condizionatore e l'aria si riscalda ma per la maggior parte delle ore del giorno o a volte per giorni interi resta lì solo soletto al freddo. Avevo pensato di posizionare sopra il pianoforte una di quelle coperte termiche fatte su misura ma mi sembra un po' poco. Voi avete qualche altro suggerimento e/o esperienza? Grazie
  3. Per ascoltarlo: Per leggerlo: http://imslp.org/wiki/Piano_Concerto_in_C_major_(Pilati,_Mario)
  4. Cari amici e colleghi, mi scuso per il prolungato silenzio ma per impegni non ho avuto tempo e modo di rispondervi ma vi assicuro che ho letto tutti i vostri commenti e sentito i vostri preziosi suggerimenti. Mi dispiace che ad un certo punto la discussione sia andata fuori binario ma purtroppo Allevi è sempre un argomento delicato che suscita sempre discussioni inutili, andrebbe quasi vietato nei forum.. ahahah! Tornando a noi e al discorso originario avevo sentito tempo fa il concerto per pianoforte ed orchestra di Mario Pilati, sono riuscito anche a trovare la partitura e devo dire che non è male sia dal punto di vista prettamente musicale-estetico che tecnico. Risulta a parer mio specchio della realtà musicale italiana di quegli anni. Voi che ne pensate?
  5. Ciao a tutti ragazzi, perdonatemi se creo una discussione doppione ma nonho trovato niente nelle vecchie discussioni. Sto cercando per un esame che devo fare un concerto per pianoforte e orchestra romantico o moderno di autori poco conosciuti e che non siano troppo difficili. Grazie:)
  6. Grazie a tutti per i preziosissimi suggerimenti, anche quelli presenti nelle vecchie discussioni linkate. Mi consola il fatto che non sia l'unico sulla faccia della terra ad avere questo piccolo "problema". Comprerò sicuramente l'interessantissimo libro suggerito da pianoexpert. In realtà ammetto che uso pochissimo il registratore e credo che questa semplice cosa molto probabilmente mi aiuterà non poco! Grazie ancora!
  7. Ciao a tutti, mi rivolgo a voi, molto più esperti di me, per esporvi un problema che mi accompagna da un po' di tempo e che vorrei affrontare una volta per tutte! Penso che a tutti noi capiti o sia capitato di sbagliare. I motivi dell'errore posso essere tanti e primo fra tutti credo ci sia la mancanza di uno studio approfondito ed accurato. Io sono un pianista che dedica in media 4 ore di studio al giorno e quando sono solo a casa, davanti al mio pianoforte, riesco ad eseguire senza errori i brani che eseguo. Il problema sorge quando devo suonare in pubblico o in sede d'esame. Sbaglio sempre e anche in modo grossolano andando ad inficiare mesi di studio e sacrificio! La sensazione che ho quando suono è come se le mani andassero da sole sulla tastiera e perdessi il controllo dell'esecuzione. Mi sento sento spettatore di messo, incapace di intervenire. Anche il suono lo percepisco in modo diverso. Questa situazione mi preoccupa non poco perchè con l'avanzare degli studi ho necessità di sicurezza e controllo dell'esecuzione. Onestamente la prima cosa che ho pensato è che si tratti di un problema di concentrazione. Qualcuno di voi ha questo stesso problema? C'è qualche suggerimento? Grazie
  8. Ps. Perché l'osso non va bene per il pianoforte? Non si usa per ad esempio anche per l'organo? Io possiedo un piccolo pianoforte inglese di inizio secolo che ha una gialla tastiera in osso e non mi sembra malaccio. Ho letto ad esempio anche di tasti in legno di bosso... boh!
  9. Grazie per la risposta, adesso ho una idea più chiara. Ho sentito un po' di rivenditori e riparatori della zona e mi hanno detto che questa pratica di sostituire la tastiera o la copertura dei tasti non è una cosa così rara anzi avviene spesso che molti sostituiscono la tastiera in avorio anche se i buone condizioni con una sintetica. Quindi non mi resta che aspettare una buona occasione!
  10. Ciao a tutti, sarà forse il caldo di questi giorni che dà un po' alla testa ma mi è venuta una stramba idea da realizzare sul mio pianoforte al fine di migliorarne l'estetica. Possiedo un quasi mezzacoda W. Hoffmann, meccanica renner, che fa molto bene il suo dovere oltre ad avere un suono niente male per le sue dimensioni. Ciò che però non mi piace è la copertura della tastiera che penso sia in materiale sintetico come l'acrilico e al tatto dà quella tipica e orribile (almeno per me) sensazione di toccare la plastica che avvolta risulta molto scivolosa. Mi balenava in mente l'idea, da perfetto ignorante in materia, di sostituire la copertura sintentica con una in osso o in avorio (ho visto alcuni siti di ricambi per pianoforti che vendono ancora le placchette in avorio quando oramai io pensavo fosse fuori commerico). Oppure un'altra idea era quella di sostituire l'attuale tasiera con una di stesse dimensioni di un vecchio strumento. Voi che mi dite? E' una cosa fattibile? Quanto onerosa? Forse questa è più una cuoriosità che una domanda!
  11. Ho fatto questa domanda perchè mi pare che al mio ne manca uno. Li ho contati e sono 74 ma la barra di legno sotto di essi si prolunga ancora un po' dando la sensazione visiva che ne manchi uno. Boh!
  12. Ciao a tutti, ho un piccolo "problema" col mio pianoforte a coda. Da ciò che sento in giro pare sia un problema che capita a molti e cioè quello di avere una tastiera dura. Io ho un Hoffmann, che monta meccanica renner, dal suono molto dolce però la durezza della tastiera e l'affondo mi costrigono ad articolare con maggiore vigore inficiando tutti i piano e pianissimo che sono prensenti nel brano. Adirituttra avvolte la nota non parte proprio. Da cosa potrebbe dipendere? Si può fare qualcosa? Grazie!
  13. Mi inserisco in questa discussione con una piccola domanda: ma quanti sono gli smorzi su un pinaoforte a coda? Grazie
  14. Alla fine disperato sarò costretto a fare una seduta di ipnosi pur di ricordare sto benedetto titolo! ahahahah!
  15. Infatti, come ho già scritto, non è affatto un romanzo. Penso piuttosto che l'autore abbia, sulla base di studi e ricerche, formulato questa ipotesi con relativi dati oggettivi e più o meno verificalbili.
  16. Ti ringrazio Chopin per il suggerimento ma purtroppo il libro non è quello. Sicuramente il libro in questione non è un romanzo ma bensì un saggio e Horowitz viene citato come uno degl'ultimi esponenti di questa catena che parte da molto lontano e che, da maestro in alunno, e stata segretamente tramandata! Sto diventando quasi matto per cercare sto libro, credetemi!
  17. Onestamente non ricordo proprio dove l'ho visto, sarà successo un paio di mesi fa. Questo libro mi ha subito incuriosito proprio perchè avendo letto la vita e visto alcuni filmati di Horowitz, l'argomento sviluppato potrebbe essere quanto meno plausibile. Questo fatto di avere una seduta molto bassa, i gomiti quasi al di sotto della tastiera e le dita dritte mi ha sempre stupito un po'...
  18. Ciao a tutti, sto cercando da tempo un libro di cui non ricordo il titolo. Ne ho sentito parlare in televisione e mi ha colpito. L'argomento del libro sarebbe una tecnica pianistica segreta, tramandata da maestro in alunno. Uno dei pochi argomenti che ricordo era una particolare postura della mano e delle dita soprattutto, ecc... So che in questa catena "massonica" ad un certo punto spuntano anche Liszt e Horowitz. Qualcuno di voi per caso lo conosce? Grazie.
  19. Grazie a tutti amici per il caloroso benvenuto!
  20. Nanuccio

    Pulizia

    Ciao a tutti, intervengo in questo post ponendo due domandine riguardo la pulizia straordinaria dello strumento. Sul mio pianoforte verticale nero lucido, trattato in poliestere, ogni tanto si formano dei piccoli puntini gialli molto resistenti. Bisogna grattare molto forte con un panno inumidito per eliminarli. Non penso sia muffa perchè l'amibiente è abbastanza asciutto. Che cosa sono? Sul mio pianoforte a coda, invece, che è di colore noce scuro, sul bordo destro vicino al leggio, lo strato superficiale del poliestere è abbastanza rovinto. Non tanto alla vista ma al tatto risulta increspato, lacerato. Il piano l'ho preso usato quindi non so bene cosa ci abbiamo fatto. Come posso rimediare a questa cosa? E sui piccoli e comuni graffi come posso intervenire? Grazie.
  21. Ti ringrazio Ceci per la risposta, in realtà i prezzi dei Bechestein sono un po' fuori dalla mia portata al momento! Comunque questo pianoforte che ho provato non penso appartenga alla Bechstein Group, credo invece che appartenga proprio alla W. Hoffmann, la ditta orginaria.
  22. In effetti è la passione che ci guida e ci trasporta! Comunque Enrico volevo farti i complimenti, ho visto il tuo canale su youtube!
  23. Beh a parte il pianoforte, suono la fisarmonica, l'organetto diatonico, la chitarra battente, la zampogna, la tammorra ecc.. e tu invece?
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