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Piano Concerto - Forum pianoforte

Silbermann

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Risposte postato da Silbermann

  1. Tanti archi con le corde di metallo vanno sicuramente bilanciati per cui tanto vale la soluzione applciata da Karajan, con il raddoppio dei legni. Se riflettessimo sull'usare il budello (e alla sua "trasparenza") sarebbe tutto più semplice in temini di orchestrazione.

  2. ... e prendendo spunto dal post di Frank

     

    In effetti è il motivo secondo il quale entrando in una chiesa uno dovrebbe stare zitto o entrando in una moschea uno dovrebbe togliersi le scarpe...pur essendo ateo.

    Cioè, uno sente dei musicisti suonare Bach...e ci schiamazza sopra? Non c'è bisogno di imporlo...dovrebbe essere una cosa già naturale tacere ed ascoltare. Certo, per questo serve educazione, sensibilità e anche cultura! La lettera del padre poi è la ciliegina sopra....

  3. Perchè tutto tace sui "titoli artistici" non valutati fra i requisiti d'accesso alla graduatoria per incarichi e supplenze? Che logica coerente lega l'istituto della "chiara fama", che tanto scalpore fece allora nei dibattiti POST-508, alla totale esclusione oggi dei titoli artistici? Perchè i diretti interessati tacciono? A chi si deve attribuire la paternità di questo provvedimento?

  4. Non esistono le edizioni "molto critiche" e le edizioni "poco critiche" :) Al massimo esistono le edizioni critiche realizzate più o meno correttamente ... Nel caso specifico, credo che l'edizione curata da Schnabel abbia rappresentato a suo tempo lo stato dell'arte, quindi potrà essere datata, ma non "poco critica"!

    Per quanto riguarda le glosse di Casella, ricordo quelle al Clavicembalo ben temperato di "Giovanni Sebastiano Bach" in cui dipinge Czerny come un cretino ... evidentemente Czerny un cretino non lo era, semplicemente la sua estetica era quella di un secolo prima.

    Ricordo che di un tema analogo si era parlato qui

    http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2307-il-revisore-questo-sconosciuto/

    SI RedScharlach, l'ho espresso male ma intendevo dire proprio quello che dicevi tu, con un passo in più. Ogni "revisione" (visto che citi quel topic) ha i suoi limiti e la sua "durata", meglio partire dalla fonte e proporre qualcosa di proprio (ovvio, sempre con limiti e "durata", visto che si parla di estetica e di grandi a confronto...e le loro affermazioni :) )

  5. D'altro lato, Schwind scrive in una lettera (dal vivo di Schubert, no 30 anni dopo della sua morte), che ogni mattina lui componeva molto assiduamente. Sonnleithner era un' uomo pratico (gli dobbiamo l'impresa di organizzare le prime pubblicazioni) e perciò non poteva capire che Schubert non era specialmente interessato dai soldi e che non voleva alienare la sua libertà dando delle lezioni. Gli amici invecchiati facevano fatica a pensare che quando erano giovani guardavano volentieri nel fondo del bicchiere - come tutti. Schubert diceva di se stesso ch'era "venuto al mondo per comporre". Non cercò nè gli onori nè un'esistenza che l'avrebbe privato di libertà. Diò delle lezioni, però, alla famiglia Esterházy, ma probabilmente non si vedeva con una decina di alunni che l'avrebbero visitato ad orari fissi.

    • Like 1
  6. "Una mattina di settembre del 1824, la contessa von Esterhazy invitò il maestro Schubert, durante la colazione che facevamo tutti insieme, a mettere in musica un poema che le piaceva tanto, per le nostre quattro voci: quel poema era Gebet. Schubert lo lesse, sorrise come faceva di solito quando qualcosa gli era gradito, prese il libro e si allontanò subito per comporre. La sera dello stesso giorno avevamo il manoscritto e stavamo già provando al pianoforte il Lied appena terminato" (Karl, barone di Schoenstein)


    Damrau, Kirchschlager, Bostridge & Maltman sing Schubert's "Gebet"

     

    Proprio cose di altri tempi...bello!

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  7. Per conoscere l'entità di un lavoro è lecito chiamare un organario ... che non dovrebbe far pagare nulla per un sopralluogo, capisco però il discorso di Egidio. Senza toglieti nulla Francesco, presentandoti "solo" come quindicenne curioso non so quanto un organario possa investire una mezza giornata di lavoro. Io ti suggerisco comunque di far chiamare al parroco....se non sarà d'accordo è chiaro che il progetto potrebbe no navere le gambe.

     

    Comunque provare non nuoce mai e nessuno ti vieta di chiedere se vengono gratis...non tutti sono legati al vile denaro e un ordine di grandezza della spesa potrebbero pure dartelo...

     

    ...eventualmente puoi giocarti la carta remunerativa, dicendogli che gli paghi il sopralluogo :)

  8. L'importante è che rimanga nella sfera del reverbero; per il posizionamento dei microfoni dipende dal risultato che vuoi ottenere, Thesimon sicuramente è la persona più adatta per indirizzari al meglio. Prova a mandargli un messagio privato se non dovesse leggere questo topic :D

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  9. > Quanto consuma un organo di queste dimensioni?

    Intendi a livello di coorente? Se si devi calcolare la potenza dei compressori che danno aria alle canne ;)

     

    In generale per quanto riguarda i diversi meccanismi a disposizione per dosare i registri: puoi combinarli a mano (o con un cambio registro) o utilizzare combinazioni "pre-impostate" in modo da avere delle diverse situazioni sonore durante l'improvvisazione/esecuzione.

     

    Sul repertorio chiaramente si fanno scelte mirate e gudiate dall'orchestrazione/indicazione del compositore...per accompagnare la liturgia si può essere meno esigenti :D

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