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Piano Concerto - Forum pianoforte

nancy

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Tutto postato da nancy

  1. in ogni epoca si guarda indietro con nostalgia e si rimpiangono quegli atteggiamenti o quei fatti che al momento neanche si apprezzavano bene e che solo a posteriori si valutano positivamente. ma in effetti mai come ora la nostalgia si fa sentire. per come è la società immersa nella sua apatia e superficialità.....incapace di ascoltare e riflettere. Ai bimbi dopo tutto si insegna il valore del tutto e subito fin dalla nascita....che si traduce nel fantomatico tablet sempre in mano. come potrebbero apprezzare una musica che richiede impegno nell'ascolto e riflessione? ....però a me le "menate" sulle esecuzioni piacciono....non è per puro pettegolezzo, ma per confronto!
  2. ....e horowitz... . a me piacciono molto tutti e ne suono uno il bwv 645. sembra facile ma poi per non trasformarlo in una banale marcetta faccio molta fatica.
  3. A me piacciono i suoni europei. Per cui pur apprezzando l'affidabilità e l'agilità degli yamaha preferisco un'altra timbrica. E mentre negli yamaha il suono è definito cambiando pochissimo fra uno e l'altro, negli europei ogni piano ha il suo è vanno visti singolarmente. Chiaro che se parliamo senza limiti di prezzo ti dico....steinway, bosendorfer, bechstein..... Degli yamaha mi tentò il c2x. Ha un suono più morbido rispetto al c2 Il suono dell'u3 si avvantaggia di una cassa armonica molto alta. Così come le misure dei coda successivi ai quarti sono più armonici dei 160 cm...
  4. Penso che il discorso di Daniele sia decisamente centrato...ma senza la timbrica che il pianoforte ha raggiunto nel suo sviluppo credo che i compositori dell'epoca sarebbero riusciti meno bene ad esprimere il loro senso di inquietudine. Secondo me le due cose sono imprescindibili
  5. Secondo me in parte è dovuto al fatto che il suono dell'organo per un fatto culturale e storico vuoi o non vuoi è legato al concetto di spiritualità cristiana e il cristianesimo si basa sul conforto della vita nell'aldilà. Il pianoforte più laico e dal suono più profondo lascia la spiritualità libera di vagare..... Poi se ascolti i corali suonati dalla lisitsa....l'inquietudine non trova pace. Io la apprezzo molto. Tecnica fantastica e non trovo vero quando si dice di lei che è fredda...anzi penso che possa dare questa impressione solamente per l'eccellente controllo e naturalezza con cui suona, ma sicuramente non ha una musicalità "placida"....è molto carica!!!
  6. io non li ho mai provati. però ho sentito parlar bene e male. certamente sarebbero da provare
  7. Forse superfluo dirlo...ma lo dico uguale!Ti riferisci proprio allo stile della trascrizione e non a come vengono interpretate...giusto? Perché certamente la lisitsa è come dire "molto concertistica" e forse poco meditativa?!?! Fra il compositore e il trascrittore c'è sempre l'interprete che ha un ruolo molto forte nel dare il carattere giusto al pezzo....comprendendo prima lo spirito del compositore e poi quello di chi ha trascritto.
  8. anche io riesco a sentirlo e concordo con quanto ti hanno detto gli altri. ed è vero tendi anche secondo me a "romanticheggiare" un pochino...bach in genere è più declamatorio (si può dire?) ma ti gestisci comunque bene. il discorso è fluido e cadenzato in maniera corretta.
  9. A me piacciono molto. Le trascrizioni non sono mai una passeggiata soprattutto se ci si pone l'obiettivo di rimanere più vicini possibile all'intenzione del compositore. Busoni secondo me traspone sul piano dando quel pizzico di suo che serve a valorizzare lo strumento senza trasfigurare l'idea e l'atmosfera volute dal compositore. So che molti "puristi" non apprezzano, ma mi chiedo perché non dovremmo goderci semplicemente l'effetto di questa operazione. Diverso sarebbe se nella trascrizione si arrivasse a composizioni di spirito diverso dall'originale. allora in quel caso mi sembrerebbe un plagio!.
  10. Secondo me l'incisione è un pò come l'immagine di se allo specchio. Se lo specchio è pulito e di qualità l'immagine sarà più fedele e ci darà anche la possibilità di osservare con una prospettiva diversa cose che non avevamo visto. Ma se lo specchio non è perfetto...bhe! Quello che osservi non è più attendibile ma solo una copia che crea un se diverso. Limiti legati alla capacità di cattura della realtà nell'attrezzatura o nell'ambiente possono rendere una immagine del suono reale non completa..
  11. ah!!!!!!!!!!!!! mannaggia smonto alle h22..... dopodomani invece monto alle h 21....
  12. ho i monitors... ma ne sento solo uno. sono genelec 8020. li ho collegati con cavi jack stereo - xrl in pratica li collego alle due uscite cuffie che ha la fireface 802 nel fronte. fisicamente sono indicate come la 9/10 e la 11/12 per cui in cubase ho creato un bus stereo out con due canali assegnando il dx all'uscita10 e il sx all'uscita 12. ci ho indirizzato i due schopes ripesttivamente dx a dx e sx a sx. il terzo microfono l'ho indirizzato all'intero bus. i pan sono regolati tutto a dx e tutto a sx e centrato quello del cad. perchè qualunque cosa ascolto sento solo il monitor sinistro?? ho provato ad invertire i cavi e sento solo quello dx. quindi i monitors funzionano entrambi....ma cosa sbaglio?
  13. io ho come l'impressione che non sia il suono di quel pianoforte...tipo i bassi...i verticali non hanno generalmente quella profondità. come minimo c'è molto lavoro a posteriori. minimo....... però sono curiosa anche io....non vedo microfoni vicini e ripeto ho questa strana sensazione di incoerenza. mancano anche tutti i vari rumori dell'ambiente e poi il suono è molto definito con un attacco da microfonazione vicina.....Scusate la terminologia poco adeguata.
  14. hai elencato quelle che io chiamo contingenze nella vita o risorse....fondamentali le possibilità economiche, il contesto culturale in cui si cresce ecc.. ho conosciuto pianisti che avevano facilità enorme per alcuni compositori ma erano negati per altri...ricordo uno in particolare (che conoscevo molto bene) leggeva Beethoven a meraviglia e lo rendeva senza doverlo quasi studiare....ma chopin proprio non era per lui...ci ha provato, ma non entrava in empatia proprio per niente. ma anche altri........a volte capita di avere facilità estrema per un compositore solo in una determinata fase di vita.... un bambino di 4 anni che viene valutato "nel suo talento" non è privo di esperienze. il contesto di vita in cui è cresciuto ha già inciso profondi solchi per ben 4 anni. Quando diciamo che è dotato cosa stiamo vedendo? le sue esperienze di approccio alla musica o la sua natura? credo che il nocciolo della questione sia proprio definire quello che allora chiamiamo talento. permettetemi di fare l'avvocato del diavolo: per qualche anno ho insegnato in una scuola di bimbetti ma chi ha certamente più esperienza in insegnamento può dirmi di più. tutti avevano musicalità. solo ad alcuni (rari) la musica proprio non piaceva e non riuscivano ad utilizzare questa musicalità . in diversi hanno sentito questa musicalità in maniera forte come una passione e hanno deciso di approfondire. poi le risorse che la vita gli ha riservato hanno fatto le differenze. io distinguo quella che è la musicalità di base, quella che è la passione o talento, e quello che è un blocco verso la propria musicalità.Veramente raro. basti pensare che spesso anche i bambini autistici hanno musicalità. ma è secondo me più un blocco probabilmente esperenziale. a chi ha passione per la musica questa dote di natura non basta e va oltre - chi ha passione (vera passione)si attrezza per raggiungere certi obiettivi....ha costanza....investe soldi....ha spirito di sacrificio e si abnega per la musica vivendo le proprie esperienze sociali di conseguenza....ci mette impegno (e se ben guidato), studia e affina le proprie competenze all'infinito... perchè allora non pensare che il talento non sia altro che la passione (quella forte)?
  15. Talento inteso come quella dote innata che rende certe abilità più semplici. ...può essere! Ma come fate a dire che non sia invece il contesto a facilitare. ...o rendere difficile.. Quando ero in conservatorio studiavo circa 12 h al giorno spesso imbruttendo i pezzi per il troppo insistere in maniera poco fruttuosa... Appena ho cambiato insegnante le mie ore di studio si sono ridotte. Anzi fu lei a dirmi di non esagerare su passaggi che non venivano ma insieme avremmo risolto ed effettivamente mi ha insegnato a studiare in maniera diversa...capito il meccanismo lo studio è divenuto molto più proficuo e facile...ma le mie capacità naturali sono sempre le stesse. Il primo insegnante mi faceva sentire una nullità ma con il senno di poi erano i suoi insegnamenti ad appiattire e soffocare le mie capacità. ....facile sentirsi non dotati quando a dirtelo è un insegnante e tu sei un bambino...mi rivolgo in particolare a Fabio! Chi ti dice che nella pittura semplicemente tu non sia stato svalorizzato... A volte è difficile riconoscere subito le proprie passioni e quindi i propri talenti! Magari in un contesto diverso valorizzato e incoraggiato ti saresti sentito "dotato" nella pittura e le tue scelte sarebbero state diverse!?!
  16. Anche il verticale è da considerarsi molto grande?
  17. ...dici il verticale, giusto? repertorio classico ? forse con un omnidirezionale....ma non mi pronuncio perchè sono troppo "ignurante"
  18. ...la tua storia è molto affascinante e significativa per tanti motivi. io identifico in buona misura quello che viene chiamato talento con la passione...o meglio generalmente chi ha passione per la musica sente una forte attrattiva verso di essa, un forte richiamo che probabilmente ha anche radici genetiche (?!?!)....si può assopire per cause di forza maggiore o inconsapevolezza/distrazione. ma non muore e spesso riemerge con quel pizzico di maturità che serve per far quagliare quei tanti fattori che non avevano trovato la coincidenza giusta e che magari in altre fasi della vita non hanno avuto fortuna. conosco questo percorso.... . ho molta stima per la forza che esprimi. purtroppo molti insegnanti hanno la buona creanza di arrogarsi il merito di aver dato all'allievo determinate abilità che invece magari sono semplicemente frutto della passione dell'allievo e attribuirgli il demerito quando ci sono delle difficoltà che loro come insegnanti non sono in grado di far superare... il merito è sempre dell'insegnante quando l'allievo interpreta bene, il demerito dell'allievo e gli si attribuiscono limiti e mancanza di talento quando ci sono le difficoltà.
  19. Che non esista destino...tutto si può scrivere... Le qualità possono anche esserci ma poi una serie di contingenze giuste indirizzano e sviluppano ciò che natura ha dato che a parer mio non significa per forza ereditario, ma piu genericamente intrinseco al genotipo. Infiniti genotipi. ..infiniti bagagli esperienziali....infinite possibilità di risultati in musica. Quello che mi ha tranquillizzato e che comunque mi pare di capire è che per fortuna i più non si limitano al preconcetto che debba o possa fare musica solo il bambino "portato" per la musica...come spesso in altri contesti ho dolorosamente sentito dire!. Io ho sempre sostenuto che il miglior talento in musica sia la passione che permette la tenacia e la pazienza nello studio...nel cercare il proprio suono e la propria espressione.
  20. Ho trovato nei post che mi avete dato molte riflessioni interessanti. Grazieeeeeee
  21. GRAZIE!....li leggerò con molto interesse...non avevo neanche cercato se si era già detto qualcosa al riguardo perchè mi sembrava potessero essere dubbi solo miei!
  22. ...《quel bambino è dotato...farà sicuramente il pianista concertista》 ..《ha talento naturale》... Senza mettere in dubbio l'esistenza di qualità congenite che facilitano il raggiungimento di certi obiettivi, mi sono sempre chiesta quanto invece certi risultati possano essere raggiunti grazie in primis ad un forte amore per la musica e chiaramente ad una corretta carriera di apprendimento! ...un soggetto medio con un ottimo insegnante, secondo voi che ambizioni potrà soddisfare? So che può sembrare banale e scontato, ma parlando di fare musica a certi livelli può essere una riflessione utile e non semplice, secondo me!
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