francy

Ho passato ore stupende e vissuto profonde emozioni grazie all'umanità che trasmetteva: dirigeva non strumenti ma anime, facendone emergere tutta la complessità e tutta la bellezza... Un grande maestro nella capacità di far dialogare e interagire con grazia e potenza, insieme..

Sono a chiedervi un prezioso consiglio per la scelta del pianoforte. Le mie certezze, al momento, sono poche: un piano di fabbricazione europea (e non asiatica) e, per questo, sarei orientata ad acquistarne uno usato. Finora, tra quelli che ho sentito e visto, avrei individuato i seguenti: Schulz Pollman 116 del 1998, Petrof 115 del 2000, Blutnher 118; poi, un altro negozio mi ha proposto i seguenti pianoforti tedeschi, con altezza intorno ai 130, degli anni '40-'60: Webert Berlin, Manthey Berlin, Rambak Berlin (a un prezzo abbastanza inferiore rispetto a quelli del primo gruppo). Personalmente mi piace molto il suono dei tedeschi e anche l'idea di continuare a far "vivere" gli strumenti, ma mi chiedo se - fermo restando lo stato "buono" dello strumento - sia consigliabile scegliere un piano della metà del '900 piuttosto che uno più recente (con 10-15 anni). ciao, a presto.

Ciao Luca, ciao Antares.. spero man mano mi conoscere tutti e di scambiarci esperienze ed emozioni..!

Grazie mille Paolo, per l'attenzione e per l'esercizio che proponi..! Comincerò subito...

grazie Frank, grazie Paolo..! Ho appena cominciato a studiare la teoria (per la chiave di violino ringrazio la cara prof delle media; per la chiave di basso... ahimè.. mi ci vorrà un bel po' di esercizio per non confondere le letture..!). In compenso, però, ho cominciato a guardare in giro i pianoforti e non vedo l'ora di trovarlo per cominciare a gustarne il suono a casa..

Fin da piccolina ho amato la musica, soprattutto classica, ma solo ora sto riuscendo a trovare il tempo e le risorse necessarie per iniziare questo meraviglioso studio... Grazie per questo spazio, ricco di passione e consigli dati con esperienza e semplicità..! E tanti auguri per l'anno appena iniziato. A presto, francesca