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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Risposte postato da thesimon

  1. Ciao Gennaro, la tua quota massima è stata rimossa in quanto ti ho passato a livello di "Uploader", tuttavia la dimensione massima del singolo file non può essere maggiore di 18 Mbyte dal momento che questo limite viene impostato direttamente dal fornitore dei servizi tramite il pannello della versione PHP: MyPHPadmin. Pertanto a meno di possedere un server di proprietà in housing, tale limite non può essere rimosso.

     

    Un saluto

  2. Ciao, comincio col dire che non sono un compositore ma un pianista, tuttavia posso dirvi la mia dal momento che ho frequentato, in preparazione all'esame di armonia complementare biennale (che altro che non è che il biennio del corso di composizione di 10 anni), un maestro di composizione. Ciò che si impara al corso di armonia sono le basi per non commettere errori anche se a volte i compositori commettono degli errori volutamente. Le regole armoniche sono quelle che ci suggeriscono suoni il più possibile piacevoli all'orecchio e soluzione modulanti consonanti tra loro, tuttavia in alcune situazioni le quinte per moto retto possono anche starci bene. Il tutto dipende dunque da una certa estetica del suono. Ovviamente ognuno di noi poi, non può essere un compositore ! Alcuni di noi hanno inclinazioni per la biologia, altri per la letteratura ed altri, perché no, anche per la composizione. Di certo alcune basi si devono avere per poter produrre qualcosa di puramente artistico, questo specialmente nel campo della musica classica. Tuttavia quando arrangio una base di musica pop, leggera o rock in logic faccio spesso ricorso alle soluzioni dell'armonia classica o comunque al "suono" classico che risolvono sempre tutte le problematiche che immancabilmente si vengono a creare. In sostanza è difficile nascere compositori, ed anche i più celebri hanno dovuto studiare prima di ottenere dei risultati. Nulla o quasi è attuabile senza solide basi teoriche, che poi la pratica sia in conclusione l'effetto dell'animo dell'artista questo è scontato.

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  3. Salve Gennaro,

    il piacere di intraprendere lo studio del pianoforte a 60 anni non può che farle onore. Daltronde viviamo in un contesto sociale dove si opera spesso su altre frequenze. I media ne sono l'esempio culminante. I programmi culturalmente stimolanti in questa "melassa" mediatica che ogni giorno ci propinano sono praticamente pari a zero. Pertanto la cultura va fatta sulle proprie spalle. Torno proprio adesso da Roma, oggi pomeriggio ho parlato con il vice-presidente della regione Lazio, l'On. D'Ambrosio il quale si rammaricava della fuga della cultura da questo paese che, anche grazie alle sue radici storiche ed artistiche la dovrebbe esaltare al massimo connubio, ma non voglio entrare nel merito di argomenti politici dal momento che qui si parla di musica. Non mi resta che darle il mio benvenuto e spero che su questo forum potrà essere partecipe attivamente con la sua esperienza musicale, matematica ed informatica.

     

    Ad maiora...

  4. Che lo zirlo si senta perchè le caviglie sono nuove mi sembra un'assurdità proprio perchè le caviglie, soprattutto se nuove trovano il loro posto nel somiere in modo fermo, in ogni caso per avere un parere esatto ed attendibile dovremo attendere l'intervento di pianoexpert le mie sono solo deduzioni logiche. Certamente alcuni modelli yamaha hanno un buon suono, anzi direi ottimo ma Steinway è un altro pianeta. Pianoexpert ha un mod B e suona da Dio ! Suono sempre rotondo e cantabile sia nella regione grave che acuta, insomma Steinway è senz'altro una marca senza pari non solo per i coda, da come mi dice Paolo anche i verticali sono bellissimi ma non ho mai avuto modo di provarne uno...

    • Like 1
  5. Ciao Francesco, mi fa molto piacere vedere questa tua eccitazione negli argomenti che trattiamo e nel nostro sito. Colgo l'occasione per ringraziarti dei complimenti che ci fai che sono ben graditi specie perchè spendiamo tempo e denaro per offrire materiale e servizi gratuiti al solo scopo di divulgare un po' di cultura che per forza di cose sta per essere messa del dimenticatoio per far spazio il più delle volte a frivolezze (mi riferisco agli standard della società di oggi). Credo che Paolo (pianoexpert) non tarderà a commentare questo tuo messaggio. Per quanto riguarda la possibilità di scaricare le lezioni è una cosa che volevamo fare ma vogliamo prima terminare il corso completo per poi mettere a disposizione i video scaricabili. Quindi resta connesso e chiedi tutto quello che vuoi, apri nuove discussioni sugli argomenti che desideri. Non appena metteremo on line i corsi comunicheremo a tutti l'avvenuto caricamento con un PM di massa.

     

    Ad maiora...

    • Like 1
  6. Ciao a tutti!

    Mi sono appena iscritto perchè sono stato stupito dalla chiarezza e dall'ottima impostazione del Vostro sito... complimenti!

    Mi chiamo Francesco, ho 14 anni (spero che non sia un problema...!) e ho fatto pianoforte per sei anni (poi ho smesso per vari motivi, ma non di sicuro perchè non mi piaceva...).

    A casa non ha un pianoforte vero e proprio ;) , ho una tastiera elettrica a sei ottave della Generalmusic (è anche piuttosto ..."antica": mio papà la comprò quindici anni fa... è persino più vecchia di me!) Comunque me la cavo abbastanza bene, certo i suoni non sono perfetti, ma non sono neanche poi così male :huh: !

    Nonostante ciò mi "tiro su il morale"...: dove vado a scuola, nella sala del teatro, c'è un magnifico Bechstein del 1903 appena restaurato!!! L'ho provato e la prima sensazione che ho avuto è stata di trovarmi davanti a un "vecchio splendore". Mi è sembrato molto ben armonizzato, inoltre, a quanto pare, la meccanica è molto morbida e agile.

    So di non essere esperto, ma a mio parere è un ottimo pianoforte... mi potreste dare qualche notizia su questa marca? (PS: Vi chiederei di non rispondermi via e-mail, poichè nell'iscrizione l'ho messa, ma il computer dove le ricevo è sovente bloccato... Grazie! ;) )

    In attesa di risposta, vi saluto tutti!!

    Ciao!

     

    PS: non ho pianoforti a casa, a differenza di Andrea (Pianistapercaso ;) !), che saluto e a cui faccio i complimenti. Caro Andrea, sapresti dirmi qualcosa sulla Bechstein? Grazie mille!!! Ciao

     

    Ciao Francesco, benvenuto e grazie per i complimenti.

    Nessun problema per i tuoi 14 anni, vorrei tornare anche io ad essere spensierato come lo ero alla tua età, quindi "carpe diem" !

    Perché non apri una discussione sul Bechstein in un'area dedicata del forum, sono sicuro che il nostro esperto pianoexpert ti darà tutte le informazioni che richiedi su quel pianoforte.

    Per le email non ti preoccupare, questo è un forum, fatto apposta per discutere con tutti, riceverai le tue risposte qui sulla piattaforma.

     

    Per qualsiasi cosa contattaci. Buona permanenza...

    • Like 1
  7. Cari amici ed utenti del forum,

    stavo pensando di utilizzare un servizio web di videoconferenza a distanza dove poter parlare e discutere in tempo reale di tutti i problemi che avete incontrato nel seguire i nostri corsi oppure per discutere di alcuni cavilli che vi restano ostici nello studio della musica, o nella tecnica pianistica oppure nell'informatica musicale, ed in tutto quello che qui trattiamo, ci metteremo quindi a vostra disposizione, in determinati giorni ed orari che verranno esposti qui sul forum. Mi rendo conto che la maggior parte di voi lavora e quindi, questo spazio potrebbe essere inserito un paio d'ora prima di cena, ad esempio dalle 18:30 alle 19:30 o 20:30 (decideremo se dedicare 1 o 2 ore a seconda dell'affluenza) oppure se svolgere il tutto nel dopo cena ad esempio dalle ore 21:00 alle 22:00 o 23:00. Prima di programmare una piattaforma web con questo scopo ho creduto fosse per il momento più semplice utilizzare un servizio web esterno gratuito, pertanto se la cosa sarà gradita e soprattutto seguita da tutti in futuro potrebbe evolvere proprio come un corso completo di musica dalle basi all'avanzato seguendo quindi dei corsi a distanza dove però avrete la possibilità di interagire con noi in tempo reale tramite l'utilizzo di webcam e audio proprio come se foste a lezione all'università programmando una nostra piattaforma di videoconferenza od utilizzando opportunamente servizi già esistenti per questo scopo.

     

    Vi prego dunque di compilare il sondaggio affinché si possa decidere dai numeri se questa idea sia attuabile o meno.

    Il sondaggio è pubblico pertanto tutti possono votare anche i non iscritti, ai quali comunque raccomando sempre di iscriversi sulla nostra community.

     

    RingraziandoVi anticipatamente per l'attenzione colgo l'occasione per porgerVi i miei più cari e cordiali saluti...

    • Like 3
  8. Eccoci qui, vediamo di far chiarezza sulla sincope facendo quale esempio illustrato ed allegando il solfeggio di queste sincopi.

    Dunque, come abbiamo visto nel video corso esistono fondamentalmente due tipi di sincopi: la sincope semplice e quella composta. La sincope semplice include un solo spostamento ritmico, mentre quella composta 2 o più spostamenti ritmici. A loro volta sincope semplice e composta si dividono in ancora due sottotipi ovvero regolare ed irregolare. Si vengono dunque a formare 4 gruppi: il primo è la SINCOPE SEMPLICE REGOLARE, il secondo è la SINCOPE SEMPLICE IRREGOLARE, il terzo è la SINCOPE COMPOSTA REGOLARE e per ultimo il quarto è occupato dalla SINCOPE COMPOSTA IRREGOLARE.

    Andiamo a vedere cosa sono questi tipi partendo dal primo che è il più semplice.



    SINCOPE SEMPLICE REGOLARE

    sempliceregolare.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/sempliceregolare.mp3

    Come si può vedere la sincope semplice regolare è costituita da un solo spostamento ritmico che cade sul tempo debole e si prolunga sul tempo forte. I prolungamenti sono segnati in rosso. L'apertura e la chiusura di una sincope devono avere il valore pari a metà della nota (nella sincope semplice) o delle note (nella sincope composta) che costituisce lo spostamento ritmico. In questo caso vediamo che il valore che determina lo spostamento è una minima di conseguenza apertura e chiusura dovranno avere il valore di semiminima.



    SINCOPE SEMPLICE IRREGOLARE


    sempliceirregolare1.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/sempliceirregolare1.mp3

    In questo primo esempio vediamo una sincope semplice irregolare con chiusura differenziata dall'apertura. Ovvero contenente un gruppo di note il cui valore è comunque una semiminima. Per gruppo di note si intende qualsiasi combinazione ritmica ivi inclusi i gruppi irregolari purchè tali gruppi abbiamo il valore totale pari al valore di apertura della sincope.

    sempliceirregolare2.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/sempliceirregolare2.mp3

    In questo secondo esempio vediamo una sincope semplice irregolare con apertura differenziata dalla chiusura. Come vedete infatti l'apertura contiene un gruppo di note pari ad una semiminima.



    SINCOPE COMPOSTA REGOLARE

    compostaregolare.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/compostaregolare.mp3

    Nella sincope composta a differenza della sincope semplice abbiamo più di uno spostamento, in questo caso ne abbiamo 3 prima della chiusura. I prolungamenti sul tempo forte sono sempre segnati in rosso. Anche in questo caso come in TUTTI i casi di sincope l'apertura e la chiusura della sincope devono avere un valore pari alla metà del valore del singolo spostamento. In questo caso lo spostamento è sulle semiminime dunque i valori di apertura e chiusura della sincope dovranno essere pari ad una croma. Essendo regolare come vedete l'apertura e la chiusura hanno valori identici.




    SINCOPE COMPOSTA IRREGOLARE

    compostairregolare1.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/compostairregolare1.mp3

    Osserviamo una sincope composta irregolare avente gruppo di note in chiusura pari al valore di una croma.

    compostairregolare2.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/compostairregolare2.mp3

    Analogamente abbiamo una sincope composta irregolare avente un gruppo di note in apertura pari al valore di una croma.



    ESEMPIO DI UNA SINCOPE COMPOSTA IRREGOLARE CHE SI PROLUNGA PER DUE BATTUTE

    esempiosincope.jpg

    http://www.pianoconcerto.it/condivisione/esempiosincope.mp3

    Vediamo ora, utilizzando anche l'argomento relativo alla legatura di valore come prolunqare una sincope oltre una battuta. Lo spostamento ritmico fa in modo che sulla seconda suddivisione del quarto tempo si debba inserire una semiminima ma inserendo una semiminima commetteremmo un errore poiché all'interno della battuta ci sarebbe una croma in più. Per questo motivo scriviamo due crome a cavallo di battuta legate tramite la legatura di valore in questo modo la sincope può proseguire fin quando vogliamo e viene chiusa conservando lo stesso valore di apertura in questo caso un gruppo di due semicrome che hanno il valore di una croma proprio come l'apertura.


    IN SOSTANZA
    Come si riconosce una sincope ? Caso per caso analizzare le immagini qui sopra.
    - Se troviamo un valore seguito dal suo valore raddoppiato e nuovamente il valore di inizio ci troviamo nel caso di una sincope semplice regolare.
    - Se troviamo un valore seguito dal suo valore raddoppiato ed un gruppo di note che hanno il valore della prima allora siamo nel caso di una sincope semplice irregolare. Senza ripeterci è vero anche il contrario ovvero il gruppo all'inizio e la nota isolata con lo stesso valore del gruppo alla fine.
    - Se troviamo un valore seguito da una serie di valori (2 o più) raddoppiati rispetto al primo e nuovamente il valore di inizio allora avremo una sincope composta regolare.
    - Se troviamo un valore seguito da una serie di valori (2 o più) raddoppiati rispetto al primo ed un gruppo di note che ha il valore di apertura avremo una sincope composta irregolare. Analogamente se troviamo un gruppo di note pari alla metà del valore della serie di note successive ed un valore di chiusura di valore pari al gruppo di apertura avremo sempre una sincope composta irregolare.

    Spero di aver risolto i tuoi dubbi Saverio, se hai altre domande non esitare a chiederci, cercherò di essere ancora più pratico.

    Un saluto

  9. Come volevasi dimostrare :huh:

     

    Lieto di essere stato corretto nella mia insignificante inesperienza

    ho letto proprio ora alcune cose sopra queste poche righe

    che hanno risposto ad alcuni dubbi che avevo da tempo.

     

    Grazie

     

    Davide

     

    Non ti sminuire Davide, tutti abbiamo incominciato da zero, ed il fatto che dimostri questa voglia di imparare ti fa solo onore ! Grazie a te !

  10. Compilo anche io questo "questionario" con piacere secondo la mia esperienza...

     

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura è sempre quella più comoda?

    Assolutamente no, non è detto che la diteggiatura stampata sul libro (se questo si intende per giusta diteggiatura) sia necessariamente la più comoda, proprio perchè non tiene conto di molte altre variabili che cambiano di mano in mano. Mani grandi o piccole potrebbero optare per diteggiature diverse, la preparazione tecnica del pianista può farlo optare per diteggiature a lui più comode, velocità di esecuzione ecc. ecc.

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura è quella che "ci viene da usare naturalmente"?

    Molto spesso ma non sempre, proprio perché nella fase di studio si utilizza la diteggiatura consigliata, ma quando si arriva alla velocità potrebbe preferisi una diteggiatura alternativa oppure al contrario in fase di studio si potrebbe cambiare la diteggiatura consigliata con una personale per poi scoprire in velocità che i passaggi riescono meglio proprio con quella consigliata.

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura fa i conti con l'accentuazione del brano?

    A volte si, soprattutto nei salti. Ad esempio entrare sul primo tempo in una parte di brano dove ci troviamo in una sfumatura dinamica forte con il 5° su un salto non è certamente di aiuto, sarebbe più semplice optare per un 3° od un 1° che ci permette un affondo più deciso, ma dipende sempre dalla possibilità che offre il brano di poter eseguire queste modifiche o meno.

     

    Secondo voi è opportuno dividere alcuni difficili o scomodi passaggi tra mano destra e mano sinistra?

    Certamente si ! Purchè tali divisioni che dovevano essere eseguiti con una mano, siano eseguiti senza che l'ascoltatore si accorga del passaggio da una mano all'altra e soprattutto senza rovinare l'effetto visivo pianistico che il compositore voleva dare con quel particolare passaggio.

     

    Secondo voi è sempre giusto impegnare le dita più forti, risparmiando le deboli?

    Assolutamente no, un pianista degno di questo nome deve essere in grado di utilizzare anche le dita più deboli per risolvere un passaggio tecnico, anche se spesso in alcune situazioni particolarmente difficili è possibile ricorrere a diverse soluzioni tecniche che facilitano questo compito e non portano disagi fisici alla muscolatura dell'avambraccio, al polso ed alla spalla. In sostanza, perchè complicarsi la vita eseguendo un trillo con 4° e 5° se il brano ci permette di utilizzare 2° e 3° oppure 3° e 4° oppure addirittura la diteggiatura di Tausig: 2° 3° 1° 3° 2° 3° 1° 3° ?

     

    Secondo voi è opportuno e quando cambiare diteggiatura ad un brano già assimilato?

    Solitamente assimilo il brano utilizzando da subito la diteggiatura che sia più comoda e naturale per l'esecuzione dello stesso, ma i brani non si finiscono mai di digerire come disse una volta il mio maestro, dunque è possibile che, anche a distanza di anni, un pianista si renda conto che determinate sfumature tecniche potrebbero essere più fluide utilizzando una diteggiatura diversa e quindi in questi casi specifici potrebbe essere possibile tornare sui propri passi purché la si studi dapprima lentamente (non per molto ma solo per permettere alla mente di memorizzarla) e solo dopo rieseguire in velocità con la nuova diteggiatura.

     

     

    CONCLUSIONI

    In sostanza è difficile generalizzare su un discorso del genere. La diteggiatura nasce dal brano e come dici tu, Paolo, in questo mi ritrovo perfettamente, è il brano stesso in unione con il nostro orecchio che ci suggeriscono le giuste soluzioni tecniche e di diteggiatura che ci permettano di eseguire i vari passaggi difficili in scioltezza. La parola chiave è dunque la scioltezza, le giuste soluzioni tecniche sono quelle che non ci portano a fine brano con tensioni dell'avambraccio o irrigidimento della spalla e della colonna. Tutto deve susseguirsi con naturalezza e scioltezza. In fin dei conti siamo pianisti non fabbri.

    • Like 1
  11. La sincope possiamo descriverla in modo informale, la traslazione di una sequenza ritmica omogenea di cui ogni nota dovrebbe cadere sul tempo forte, in avanti della metà di un singolo spostamento. Per fare un esempio pratico di sincope composta regolare facciamo finta di trovarci nella misura 4/4. Immagina ora di scrivere 3 semiminime che cadono rispettivamente: la prima sul primo tempo, la seconda sul secondo tempo e la terza sul terzo tempo, nel quarto tempo per il momento ci mettiamo una pausa. Quindi nei quattro tempi avrai: nota, nota, nota, pausa. Ora se vogliamo realizzare un andamento sincopato dobbiamo spostare in avanti questo andamento ritmico che cade in battere in avanti della metà di una semiminima. Mettiamo dunque sul primo tempo una croma che, proprio perchè in battere cadrà sul tempo forte. Dopo la croma inseriamo la nostra serie di tre semiminime che avevamo inizialmente sul primo, secondo e terzo tempo ma che ora grazie alla croma sulla prima suddivisione è traslata, dunque la prima semiminima cadrà sulla seconda parte del primo tempo (parte debole del tempo) e si prolunga sulla prima parte del secondo tempo che è forte (da qui la frase "il suo prolungamento sul tempo forte"), la seconda semiminima cade sulla seconda parte del secondo tempo (che è debole) e si prolunga sulla prima parte del terzo tempo (che è forte), la terza sulla seconda parte del terzo tempo (che è debole) e si prolunga sulla prima parte del quarto tempo (che è forte), per chiudere infine si utilizza lo stesso valore che ha determinato la traslazione, abbiamo aperto con una croma e dobbiamo chiudere con un valore o con più valori la cui somma sia comunque una croma. In particolare se l'apertura e la chiusura della sincope sono di figura simmetrica (es si apre con una croma e si chiude con una croma) allora si parla di sincope REGOLARE, se invece apertura e chiusura non sono simmetriche (es apro con una croma e chiudo con due semicrome o viceversa apro con due semicrome e chiudo con una croma) allora sia parla di sincope IRREGOLARE. Abbiamo fatto un esempio dove c'è più di uno spostamento, quindi in questo caso la sincope è COMPOSTA, nel caso in cui ci fosse stato un unico spostamento allora la sincope è SEMPLICE. Osservando le combinazioni possibili si formano dunque i 4 tipi di sincopi:

     

    - SEMPLICE REGOLARE --> Un unico spostamento, apertura e chiusura simmetriche

    - SEMPLICE IRREGOLARE --> Un unico spostamento, apertura e chiusura asimmetriche

    - COMPOSTA REGOLARE --> Due o più spostamenti, apertura e chiusura simmetriche

    - COMPOSTA IRREGOLARE --> Due o più spostamenti, apertura e chiusura asimmetriche.

     

    Se hai ancora dubbi chiedi pure, vedrò di farti qualche schema su foglio pentagrammato.

    Un saluto,

  12. Ciao Stefanus, l'utilizzo dei sends in logic è un argomento di importanza centrale. Sul tutorial numero 5 se non ricordo male ne ho parlato sommariamente, tuttavia tra tre lezioni ne parlaremo in modo esteso. In particolare nella prossima lezione parleremo di registrazione di tracce MIDI in quella ancora successiva parleremo degli effetti inseribili negli inserts e subito dopo quella parleremo finalmente dei sends.

    Ti anticipo il discorso ma mi dilungherò maggiormente nel videocorso dove farò vedere il loro utilizzo.

     

    bus1.jpg

     

     

    In questa prima immagine possiamo vedere un utilizzo esterno del bus. Ovvero possiamo redirettare un segnale in ingresso all'entrata della scheda audio all'uscita stereo ed una copia del segnale inviandola un BUS che la rediretta verso un'altra uscita alla quale colleghiamo ad esempio una cuffia oppure una cassa monitor. Questo può essere utile quando dobbiamo far ascoltare ai musicisti dei segnali di altri strumenti utilizzando appunto un bus per redirettarli in diverse uscite.

     

    bus2.jpg

     

    In questa seconda immagine vediamo invece l'utilizzo del bus all'interno del programma. Quando dico all'interno intendo che l'ingresso del bus e l'uscita dello stesso rimane in ambito software ovvero interno al programma. Nel primo caso invece il segnale del bus entrava in software ma usciva in hardware. Come puoi vedere in questa seconda immagine una parte del segnale viene inviata tramite bus ad un altro channel strip in cui ci sono degli inserts, viene dunque processato ed alla fine viene riunito all'originale prima dello stereo out. Pertanto si conserva il segnale originale ma si modifica una sua parte per poi essere riunito prima dell'uscita alle casse.

     

    Se hai altre domande, non esitare a chiedere.

  13. Grazie ad entrambi per l'intervento. La ballata n° 4 di Chopin non si finisce mai di scoprire. Trovo molto utile registrarmi mentre studio perché riascoltandomi ho sempre modo di scoprire cose nuove oppure modificare alcune cellule interpretative che non mi convincono. Grande scoperta la tecnologia ! :huh:

    Non vedo l'ora di finire lo spolveramento, non mi stanco mai di studiarla e di suonarla, secondo me uno dei brani più belli che Chopin abbia mai composto. Onore al grande maestro che non avrebbe mai dovuto morire...

  14. Ciao Marmelodies,

    fissato il budget hai diverse possibilità. Dunque il Roland di Paolo l'ho provato e mi è piaciuto molto, suono progressivo, tastiera molto buona e poco rumorosa anche e soprattutto sul ritorno dal momento che le tastiere digitali solitamente il rumore lo fanno specialmente sul ritorno del tasto. Tuttavia l'FP7, oggi trovabile il nuovo modello FP7F costa 1700 euro ed oltretutto è un pianoforte digitale da palco quindi pensato per serate live più che per essere uno strumento di casa. Penso che ci siano anche altre soluzioni, specialmente se a te quello che interessa è solo il suono del pianoforte, pertanto alla fine il discorso verte tutto sulla portabilità che deve avere questo strumento. Ovvero quante volte hai intenzione di spostarlo. Ci sono strumenti digitali più portabili e meno portabili ovvero che richiedono più tempo, per smontare i vari mobili e quindi essere trasportati oppure addirittura strumenti digitali che simulano il pianoforte anche nella forma, ovviamente in modo molto ridotto ma che possono permettersi una tastiera il più possibile vicino all'acustico. Per questi ultimi ovviamente non c'è bisogno di una ditta di trasporto in quanto pesano forse 1/10 del pianoforte acustico ma occupano comunque un bello spazio, per farla breve in una classica macchina non c'entrano, ci sarebbe bisogno almeno di una station wagon. Veniamo ai nomi ed alle cifre.

     

    Per prima categoria parliamo dei pianoforti digitali da palco:

     

    KAWAI MP6 - Costo circa 1400 euro. mp6.jpg

    ROLAND FP7F-WH o FP7F-BK uno è in bianco e l'altro in nero - Costo circa 1700 euro. fp7f.jpg

     

    Ora passiamo ai pianoforti digitali stand alone ovvero venduti con mobile abbinato. (Ti ricordo che i mobili possono essere comprati anche per i pianoforti digitali da palco anche se non sono strutturati bene come questi).

     

    KAWAI CA18 - Costo circa 1450 euro. ca18.jpg

    YAMAHA CLP340 - Costo circa 1700 euro. clp340.jpg

    ROLAND DP990SB - Costo circa 1750 euro. dp990sb.jpg

     

    Per ultima la categoria pianoforti digitali copia. Sui 1700 euro trovi questo, non ha tutti i suoni degli altri pianoforti digitali di cui abbiamo parlato ma ha sicuramente una tastiera migliore, studiata, progettata e realizzata per essere il più possibile vicina a quella del pianoforte acustico.

     

    Si chiama Clavinpiano GRAND ONE 210 il costo come già detto è sui 1700 euro, può essere comunque trasportato dal momento che le varie parti si smontano ma c'è bisogno di una macchina molto spaziosa per trasportarlo. clavinpiano.jpg

     

     

    Come vedi di scelte ce ne sono molte ma dipendono tutte dalla frequenza di trasporto.

    Spero di esserti stato utile, per qualsiasi ulteriore chiarimento siamo qui.

    Un saluto

  15. Ciao Marmelodies, anche io come te devo sostenere il diploma in questa sessione estiva e mi trovo anche io all'università quindi sono nella tua stessa medesima situazione. Oltretutto viste anche le vergognose riforme dei conservatori che dal prossimo anno negheranno l'accesso ai privatisti si dovrà per forza di cose finire entro quest'anno che Dio ce la mandi buona... Veniamo al tuo problema. Prima di tutto mi sento di consigliarti di non vendere il tuo pianoforte acustico. E' una cosa che secondo me ti porterà a mangiarti i gomiti un domani. Al di là del fatto che non troverai MAI un pianoforte digitale all'altezza del pianoforte acustico (Suono a parte, parlo anche della meccanica) credo che per te sia anche parte della tua vita spesa su quel pianoforte. Io non mi separerei mai dai miei: un krauss tedesco verticale con il quale ho iniziato gli studi ed un coda Kawai KG-2S. La scelta di un pianoforte digitale dipende molto dal budget. Esistono pianoforte digitali molto ben fatti, suoni polifonici campionati a 24bit 96KHz e meccanica che simula quella del pianoforte, pertanto non solo la tastiera bilanciata con i classici pesetti. Alcune tastiere simulano addirittura il diverso peso dei tasti che avvicinandosi alla regione dei bassi aumenta. Questi pianoforti digitali hanno un costo che si aggira intorno ai 3000 euro. Se vuoi risparmiare qualche cosa devi andare sui modelli con la pesatura classica. Ti consiglio di dare un'occhiata anche ai pianoforti digitali di Yamaha e Korg. In ogni caso se ci dai un'idea del tuo budget ti posso consigliare qualche modello dal momento che anche io prima di farmi il mio pianoforte digitale ne ho provati molti.

     

    Un saluto.

     

    PS. Grazie dei complimenti per la piattaforma.

  16. Certo ! Le citazioni esterne purché siano linkate ci fanno senz'altro bene. Per lo scambio di link invece va considerato l'aspetto click altrimenti può diventare deleterio. Diciamo che porta un certo giovamento dai 100 click in su. C'è però un'errata corrige: "La videolezione è stata messa a disposizione del sito Pianoconcerto.it , sito creato dal pianista e tecnico Paolo Ferrarelli" - "Sito creato dall'informatico/pianista Simone Renzi, videocorso a cura del pianista e tecnico Paolo Ferrarelli", tanto per non creare confuzione di immagini.

     

    Un saluto...

     

    Simone

  17. Vorrei aprire un discussione sull' accordatura del pianoforte, il motivo e che vorrei poterlo accordare da solo e non solo per un discorso economico, dove sta scritto che i pianisti non devono sapere accordare il proprio strumento come la maggior parte dei musicisti ?, qui da noi (in italia) quando si parla di accordatura del pianoforte e come se si parlasse di un segreto di stato, i tecnici accordatori italiani non ti danno informazioni neanche si se li paghi , perche io le pagherei pure queste benedette informazioni provate a cercare su internet siti ,video su youtube, libri sull'argomento, per la verità ne isistono due ( li comprati entrambi) il primo è stato scritto Da un certo Dott. Enrico Bongioanni "norme per l'accordatura dei pianoforti" improponibile per chiunque voglia anche solo provare ad accordare,il secondo e di Franco e roberto Bottini "accordare il pianoforte" non è male ma troppo poco pensate solo 30 paginette . Se noi cerchiamo su internet lo stesso argomento (tuning piano) in inglese apriti cielo c'è di tutto.

    Spero d'essere riuscito in qualche modo ho aprire una discussione sull'argomento la parola a qualcun'altro.

     

    Spostata nella giusta sezione...

     

    Ciao Giovanni, hai tutta la mia approvazione, infatti i pianisti sono l'unica classe di musicisti che a priori non conosce il proprio strumento e più che non conoscere l'accordatura (cosa molto complessa che non tutti hanno i requisiti fisici adatti per poterla effettuare) non conoscono la meccanica della tastiera, e non hanno la minima conoscenza di tutti quei perché che porterebbero il pianista a svolgere la propria performance con la piena consapevolezza delle sue capacità in relazione alle effettive capacità dello strumento. Se hai guardato i nostri videotutorial questa cosa abbiamo cercato di citarla più volte proprio perché secondo noi è un problema centrale. Arrivando al problema accordatura, io non sono un tecnico, lo è pianoexpert che non credo tarderà a rispondere alla tua domanda, non è certo possibile imparare ad accordare leggendo un libro o guardando dei video fatti su internet, queste cose possono darti delle basi teoriche ma la pratica per forza di cose va imparata con un professionista qualificato ovvero che abbia un certificato che ne attesti l'effettiva preparazione. C'è bisogno di qualcuno che ti segua perché accordare un pianoforte non significa solo girare una chiave sulle caviglie finché la nota non è accordata, ma significa avere un determinato approccio fisico con gli strumenti che servono ad effettuare l'accordatura. Mettersi al pianoforte senza conoscere l'impostazione nell'uso della chiave può procurare seri danni al somiere che è quell'organo di legno posto sotto al telaio in cui sono fissate le caviglie e credo non ci sia bisogno di spiegarti che cosa comporta creare danni al somiere. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare il meglio per dare a tutti gli utenti del sito un'idea di cosa significhi avere un pianoforte accordato e come controllare se l'accordatore ha fatto un buon lavoro. Al di là dei costi che ci sono per i materiali come il martello i feltri e tutti quegli utensili necessari all'accordatura c'è dunque un problema molto più profondo ovvero il sapere come relazionarsi con gli utensili che per ovvie ragioni non può essere imparato su un libro. In sostanza non è come accordare una chitarra dove ci sono 6 (nella peggiore delle ipotesi 12) corde dove basta girare un perno per accordare lo strumento senza problemi, nel caso di pianoforte ci sono centinaia di corde, senza poi dire che nella chitarra possono essere utilizzati i tuner dal momento che dobbiamo accordare solo 6 note ed ogni nota è composta da un'unica corda. Nel pianoforte oltre a dover realizzare i giusti rapporti armonici tra le varie note ci troviamo ad accordare anche gli unisoni ovvero tre corde per ogni nota senza farle battere. Insomma non è certamente cosa facile, credo ne sarai concorde. Sarebbe bello in ogni caso realizzare dei corsi e non so se pianoexpert ha mai pensato di farli. E' una persona molto disponibile ma che ha veramente pochissimo tempo a disposizione e se non potesse fare dei corsi non sarebbe certo per il "non voler tramandare l'arte dell'accordatura", dal momento che i nostri tutorial sono la dimostrazione di ciò...

     

    E' interessante comunque la tua discussione, e spero che anche altre persone si interessino a darti delle risposte ed esprimere i loro punti di vista. Continuerò a seguirla. Un saluto...

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