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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Risposte postato da thesimon

  1. Io se mi ricordo bene le avevo studiate tutte con diteggiatura 5-4. Studia prima solo le terze sul tempo forte con 5-4 senza effettuare l'arpeggio. Poi unisci anche l'arpeggio una volta che nella testa ti sarà chiaro la posizione delle dita sul basso. Ovviamente sempre molto lentamente e poi provando a velocizzare perchè se ti ricordi come abbiamo già detto molte volte non sempre le soluzioni tecniche e le diteggiature fatte nello studio lento sono poi utilizzabili quando si velocizza un brano...

  2. Il canone di Pachelbel, che brano meraviglioso. Per la seconda versione (le "variazioni" di Winston) non mi trovo molto entusiasta sia dal punto di vista interpretativo che di rilettura. Quando si scelgono brani importanti, che sono già perfetti come sono, le riletture sono sempre rischiose. Si rischia in realtà di cadere nel baratro come nel film di Amadeus dove si recriminava a Mozart di scrivere brani con troppe note !!! Insomma ci sono capolavori della musica classica che sono intoccabili sono perfetti cosí come sono e metterci mano richiede il genio artistico (quello vero). È vero ci sono riletture e variazioni su temi, ma che portano la firma di Liszt ad esempio (non di Winston che tra le altre cose È la prima volta che lo sento nominare). Ognuno può vederla come vuole ma la mia impressione È che queste variazioni non siano altro che una trascrizione per pianoforte di un quartetto per archi dove vengono aggiunti qua e la abbellimenti ed improvvisazioni sul tema predominante mentre avverto l'esecuzione molto grossolana, tutta sul forte, poche le sfumature dinamiche, trascurata la polifonia delle voci dove risulta chiara solo la voce predominante e confusionario l'intreccio, insomma sembra un'esecuzione di un autodidatta alle prime armi che cadenza il tempo forte per non perdere il ritmo, piuttosto che di un pianista affermato, come al contrario dal video lui sembra essere. Il mio modesto giudizio È sul mediocre. Vi invito ad ascoltare le variazioni di Liszt sui temi di Bach e di Paganini per comprendere meglio ciò che dico. Perdonate la durezza e la praticità ma È quello che sento con le mie orecchie, ma nel mondo siamo 7 miliardi di persone e dunque il mio giudizio È deltutto opinabile.

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  3. Mah... Più che la molla il mio sesto senso mi dice che sia il perno di centro da sostituire. Se il movimento è libero la molla riesce a riposizionare la leva di scappamento sotto la noce. Anche perchè, ricordi di laboratorio di fisica all'università, le molle hanno un limite di allungabilità e/o compressione entro il quale non modificano la loro costante elastica, ovvero non si "smollano". Le molle della meccanica credo siano calcolate per restare nell'intervallo permesso. Oltretutto il pianoforte non mi sembra uno strumento antico, piuttosto stando a scuola quel pianoforte mi fa suscitare il dubbio che possa essere a maggior ragione il perno di centro. A scuola si sa, durante la notte i riscaldamenti sono spenti e si accendono la mattina prima dell'inizio delle lezioni pertanto sbalzi di temperatura all'ordine del giorno e non parliamo dell'umidità. Secondo il mio modestissimo parere è il perno di centro del montante di scappamento da sostituire

  4. Grazie dei compimenti Peppe, spero che ti troverai bene. Hai un Krauss a coda, pensa che io ne ho uno verticale con meccanica a baionetta. Una tragedia anche il mio, ma non vale la pena spenderci soldi... Questo è quanto mi ha detto Paolo dopo averlo visionato.

    A risentirci,

  5. Sacrosante parole... E' verissimo ! Per effettuare la prova basta anche solo munirsi di un accordatore cromatico (che non funziona per accordare) ma che per la singola nota può misurare la variazione in frequenza da un giorno all'altro o anche dopo poche ore di utilizzo. Le note scendono dopo solo un giorno di almeno 1-2 cents (Chi più chi meno). Tutto ciò è ovviamente dato dall'assestamento delle corde al nuovo "tiraggio", la differenza di sezione poi ne determina la quantità di scordatura. Ecco perchè i pianoforti per un concerto si accordano solo qualche ora prima del concerto, spesso si finisce prima che entri il pubblico (si veda ad esempio Horowitz che si portava sempre dietro il suo fedele accordatore Franz Mohr).

     

    Un saluto

  6. Abbiamo fatto apposta il video per valutare lo stato di uno strumento usato. Direi che la cosa più importante è la tavola armonica che non deve presentare spaccature ! In ogni caso manda delle foto, e comunque prima di acquistare valuta di persona il pianoforte perché se è un privato, potrebbe mandarti le foto che vuole lui, magari in determinate zone dello strumento dove non si presentano delle magagne... Il bechstein è un ottimo strumento ma provalo bene , specie se è dei primi del '900 !

  7. Ma figurati, comunque vorrei motivare la mia scelta sul pianoforte a coda rispetto al verticale. Tutto ricade su un semplice esempio. È vero, un pianoforte a coda "corto" ha dei problemi, se così vogliamo definirli, di disarmonicità. Questo perchè come diceva bene Paolo, piú il pianoforte è corto e piú le corde, specialmente dei bassi devono avere una sezione maggiorata. La sezione maggiorata crea dei problemi di disarmonicità proprio perchè la corda si allontana dal concetto di corda ideale, avente una sezione infinitamente piccola ma molto lunga. Più la corda è lunga più i parziali sono precisi perchè le resistenze interne del corpo metallico che si oppongono alla vibrazione sono minori. Questa sensazione si avverte nei pianoforti soprattutto nei bassi, proprio perchè le note gravi che noi percepiamo sono per noi una ricostruzione mentale dal momento che se fossimo dotati di un analizzatore di spettro osserveremmo che sono presenti moltissimi armonici e pochissima fondamentale. Nelle note alte invece ciò che ascoltiamo è un suono praticamente tutto fondamentale, con pochissimi armonici, vista anche la minore lunghezza delle corde. Altro discorso poi è la meccanica che nel pianoforte a coda sfrutta completamente la forza di gravità essendo tutto orientato in senso orizzontale. Nel verticale anche ma parzialmente tanto è vero che una volta battuto il tasto il martello e la meccanica rientra in posizione grazie a cintole e molle che aiutano la gravità che agisce sul martello che ha un angolo molto vicino alla verticale. Pertanto l'efficenza della gravità nel martello sul coda é massima perché il coseno dell'angolo formato con l'asse orizzontale è quasi pari a zero. Nel verticale il martello si avvicina all'angolo pi greco mezzi (90 gradi) dove il coseno è nullo. Insomma ragioni di gusto a parte ci sono anche delle motivazioni di tipo fisico nella mia scelta. Ovviamente, eccezione che conferma la regola, puó essere migliore un verticale ben regolato che un coda con molti problemi.

    Saluti.

  8. Ma grazie a te anche a nome di Paolo. Alla fine il nostro è un credo; non è mia intenzione voler farci sembrare superbi, ma nel mondo di oggi dove i giovani conoscono la musica solo come un bum bum vogliamo far vedere che c'è dell'altro, e lasciatemi prendere questa libertà: c'è di meglio. Altra intenzione è quella di divulgare la conoscenza di uno strumento che conoscono così poco i diretti interessati, mi riferisco ovviamente ai pianisti. Anche io prima di conoscere Paolo non sapevo molto del pianoforte, nonostante moltissime volte, per curiosità mi sono ritrovato ad aprire la meccanica ed osservarla con l'occhio della logica, ma si sa, tante conoscenze sono frutto di studio e di tanta esperienza; motivo per il quale Paolo mi ha illuminato con la sua. Siamo felici che il nostro lavoro vi piaccia ed a volte sono dispiaciuto quando osservo che su youtube alcune persone (per fortuna pochissime) mettono il pollice giù su uno dei nostri lavori. Non so veramente cosa si aspettino da un servizio che oltre ad essere telematico è anche gratuito... Alcuni commentano i nostri video come se quello che ricercassero fossero delle lezioni sull'accordatura ed il restauro di un pianoforte. Questo per via telematica, l'ho detto anche in numerosi altri post, è totalmente impossibile. Nel lavoro da effettuare su un pianoforte, che sia esso accordatura o riparazione della meccanica o restauro, si provano delle sensazioni che fanno da guida, ad esempio la velocità dei battimenti delle terze quarte e quinte, la tenuta delle caviglie che si sente con la chiave ecc. ecc. Come è possibile esprimere delle sensazioni attraverso un video ? Dovremmo forse prendere una chiave torsiometrica e citare l'intervallo di coppia di torsione entro il quale una caviglia tiene bene le corde sul somiere ? Non è questo il nostro intento, il nostro intento è instillare conoscenza e cercare di far breccia su quelli che non hanno mai ipotizzato che in uno strumento e nella musica ci potesse essere così tanto da osservare e da studiare; vogliamo dunque suscitare interesse per attirare, nel nostro piccolo, la gente verso la vera arte. Pertanto alcune volte credo che la nostra limitazione nel realizzare dei videotutorial sia una limitazione di tipo virtuale, ossia cerchiamo di esprimere tutto ciò che possiamo utilizzando le migliori tecnologie di oggi, ma d'altra parte queste persone sono limitate perché sono loro i primi a non capire la limitazione che ha il web nelle sue innemerevoli possibilità che offre... Scusate lo sfogo.

    Un saluto a tutti...

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