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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Risposte postato da thesimon

  1. Visti i problemi che i nostri utenti hanno avuto nel postare le immagini nelle loro discussioni, dovendo far sempre riferimento a siti per hosting delle immagini esterno, ho implementato nel forum la possibilità di hostare le immagini direttamente nel nostro server, in questo modo utilizzando la sezione "Hosting Immagini" nel menù in alto avrete la possibilità di caricare le immagini sul server ed utilizzare i link che verranno forniti a fine caricamento nei vostri post.

     

    Stay connected !

  2. Non mi è mai capitato di dover fare una cosa del genere solitamente quando lavoro su un progetto lavoro su quello, se ho bisogno di importare cose che ho già utilizzato in altri progetti entro in quei progetti, faccio il bounce di quello che mi serve (anche della sola regione o di una porzione di essa) e la importo come file audio all'interno di un altro progetto. Non credo sia possibile fare quello che chiedi o per lo meno non mi è sembrato neanche di averlo letto nei libri ufficiali apple, anche perché un progetto Logic equivale ad una cartella, all'interno della quale, sono rachiusi tutti i file VST, file audio in uso in quel progetto (Dipende sempre dalle modalità di salvataggio dello stesso). In poche parole un altro progetto è un'altra cartella quindi a meno di salvare il progetto con due nomi diversi e cancellare ciò che non ti serve, non credo sia possibile fare quello che chiedi in modo più veloce. Potresti però secondo me fare dei duplicati delle tracce e mettere in mute uno dei due duplicati a seconda delle esigenze, in questo modo è come se stessi lavorando su due progetti anche restando nello stesso progetto.

  3. Ciao Felicia e benvenuta nel nostro forum. Mi trovo perfettamente concorde con quanto hai detto... Le differenze raziali sono un concetto stupido e retrogrado. Dinnanzi all'infinito dell'universo siamo tutti dei nulla, cosa dovrebbe cambiare il colore della pelle ? Ciò che illumina una persona non può che essere l'arte e la cultura e ringraziando Dio queste cose appartengono a tutti ed a nessuno, nel senso che, seguire una via illuminata spetta solo alla scelta che una persona fà della propria vita a prescindere dalla sua razza.

    Di nuovo benvenuta...

  4. Stai semplificando molto il concetto. Lo studio della composizione è un percorso di studi che dura 10 anni ! Noi pianisti per l'esame di armonia complementare biennale ne abbiamo fatti solamente due e ti assicuro che non è un esame per nulla semplice. La cooscenza di intervalli ed accordi è solo il primo capitolo del primo libro del primo anno. La composizione non insegna quello che bisogna scrivere ma quello che NON bisogna scrivere, c'è una grossa differenza, quello che so deve scrivere dipende dalla sensibilità dell'autore e non è dettato da regole armoniche... In campo rock o di musica leggera in generale si può riassumere non insegnandoti che accordo inserire ma quali non inserire ovvero quali costituiscono un grave errore. Anche le successioni di quinta come abbiamo visto nella partitura di someone like you sono degli errori ma tutto sommato non disturbano oltremodo l'orecchio, le voci si muovono parallelamente quando dovrebbero invece prendere altre strade per non commettere questi errori ma tutto sommato in leggera ci si può anche stare. Una quarta aumentata si sente sempre !! Insomma le regole vanno conosciute e conoscere accordi ed aree è assolutamente riduttivo per un argomento così enormemente vasto.

  5. Hai un'eccellente scheda audio. Se posti il file che hai registrato o ancora meglio mi posti uno zip con il progetto logic, ti ci do una sistemata. Comunque ora stiamo sistemando dei bug qui sul forum, e non ho tempo di fare altri tutorial di logic, ma non appena avremo risolto questi bug ricomincerò le lezioni di logic e parleremo anche di mastering ma ovviamente verso le lezioni finali dal momento che è l'ultimo passo della post produzione ed è proprio l'argomento che ti interessa !

     

    Posta il progetto, ti dico che problemi ci sono e ti faccio il mastering del brano.

     

    Saluti

  6. Questi termini vengono dalla nomenclatura dei gradi della scala: I grado (Tonica), II Grado (Sottomodale), III grado (Modale), IV grado (sottodominante), V grado (dominante), VI grado (sottosensibile), VII grado (sensibile se ci troviamo in tonalità minore ovvero con 7° alterato che dista un semitono diatonico dalla tonica) o semplicemente "settimo grado" se ci troviamo in tonalità maggiore.

    L'area di tonica è una "zona" di accordi dove non c'è tensione a procedere verso altri accordi, in paricolare quando si è proprio su un accordo o rivolto di un accordo sul primo grado.

    L'area di sottodominante come hai ben scritto te, tende alla dominante, ovvero si crea una tensione al ritorno sul V grado della scala. L'aria di dominante solitamente viene usata con le settime, nel caso del quinto grado si armonizza allo stato fondamentale con la settima maggiore (in tonalità di do maggiore al 5° grado avremo l'accordo sol si re fa armonizzato con 3/5/7). In questo caso ci troviamo con delle note obbligate. La settima deve per forza scendere altrimenti è errore. Quindi il fa scende al mi, il si che rappresenta il settimo grado di do tende a salire al do, il sol resta fermo ed il re scende al do, ci ritroviamo dunque in tonalità di do maggiore quindi la dominante spessissimo risolve sulla tonica. Stessa prassi viene utilizzata per il VII grado dove si usa il primo rivolto dell'accordo armonizzato con 3/5/6, quindi abbiamo il settimo grado di partenza (si), il re, il fa ed il sol, quindi come vedi le note sono le stesse dell'accordo allo stato fondamentale sul V grado che risolve nuovamente sulla tonica (Il primo grado) ecco perché dunque l'area di dominante crea questa tensione perché tenendo presente la tonalità in cui ci troviamo, una volta arrivati sulla dominante si sente la necessità di chiudere sulla tonica, abbiamo come il senso di restare sospesi per dover toccare terra da qualche parte (la tonica).

     

    Riassumendo con esempi di alcuni accordi (ammesso per semplicità che ci troviamo in do maggiore).

     

    Nell'area di tonica troviamo: Do Maggiore, La minore, Mi minore . Non necessitano di risoluzione e danno una sensazione di riposo.

    Nell'area di sottodominante: Fa Maggiore, Re minore. Sottile area tensiva che tende alla dominante.

    Nell'area di dominante: Sol maggiore settima maggiore, Si minore quinta diminuita (E' semplicemente l'accordo di sol maggiore settima maggiore in stato di primo rivolto). comunica forte tensione che tende alla risoluzione sulla tonica.

     

    In ogni caso questi sono discorsi senza senso perché bisogna sempre vedere come si muove il basso, non sempre infatti la dominante risolve sulla tonica, a volte ad esempio nella cadenza d'inganno si ha il V grado (la dominante con 3/5) che sale al sesto con 3/5 e raddoppio della terza (uno dei pochi casi in cui è permesso raddoppiare la terza). Anche nell'area di sottodominante si dovrebbe salire alla dominante ma anche in questo caso, specie sul quarto grado si può concludere sulla tonica (cadenza plagale). Come vedete bisogna sempre valutare le cose da un punto di vista armonico, bisogna osservare come muove il basso, i discorsi sulle aree sono giusti ma l'armonia classica è ben altra cosa. Le aree parlano solo di sensazioni all'orecchio e dunque si applicano bene nelle canzonette orecchiabili...

     

    Saluti

  7. 1322572334[/url]' post='1906']

    grazie ancora,purtroppo io nn ho tutta questa cultura musicale per poter capire so cosa e una quinta e un pttava ma per moto retto no!:)

    in ogni caso detto con molta praticita la violazione di questa regola per l ascoltatore cosa comporterebbe? stonature suoni particolari? se nn farebbe in quel modo la canzone perterebbe la sua bellezza e originalita?

     

    Nella tonalità di do maggiore, per sceglierne una semplice che non presenta alterazioni, una quinta è ad esempio do-sol, l'intervallo di quinta si calcola prendendo in considerazione i due suoni estremi (è di 5 perché do, re, mi, fa, sol sono 5 note). Stesso discorso valgasi per l'ottava. Si ha una relazione di quinta quando ad esempio partendo da un accordo di due note come una sesta ad esempio do-la si arriva alla quinta mi-si. Questa relazione viene detta relazione di quinta per moto retto perché separando le due voci il do sale al mi ed il la sale al si, quindi in sostanza quando due voci nelle stesse parti salgono entrambi per costituire un nuovo accordo di quinta, si ha una relazione per moto retto, il moto retto sta dunque a sigificare che entrambi le voci salgono o scendono. Come ti dicevo nel post precedente una relazione di quinta non è sempre permessa ! È permessa solo tra parti interne ed è errore tra parti estreme, la motivazione è che l'orecchio umano fa più caso ai suoni che sono disposti all'estremo piuttosto che a quelli interni. La quinta presa da sola (do sol ad esempio) è un bicordo insignificante perchè manca un elemento fondamentale, la terza, detta anche modale, nel nostro caso il mi, che da, come dice il nome, il modo della tonalità. Se ti facessi ascoltare la quinta do sol e ti chiedessi in che tonalità siamo mi risponderesti in tonalità di do, ma non riusciresti mai a dirmi se la tonalità è maggiore o minore, proprio per l'assenza della modale. Se la relazione di quinta compare tra parti interne allora è permessa, perchè la quinta si "confonde", lasciatemi usare questo termine improprio, con gli altri suoni che costituiscono l'armonia del brano. Altra cosa sono le successioni di quinta. Una successione, come suggerisce il termine è il concatenamento di due accordi di quinta per moto retto, ovvero considerato sempre la quinta do sol, ad esempio il do sale al re ed il sol sale al la. Ci ritroviamo con due quinte per moto retto e questo è sempre un errore in qualsiasi zona si commetta questo errore. È ovvio comunque che per ambo gli esempi vanno considerate le note che salgono o scendono nelle stesse parti. Se una nota che costituisce la seconda quinta viene dal tenore e la prima era al soprano, le quinte non preovengono dalle stesse parti !

  8. Eccoci qui... Sbagliato in leggera è un termine enorme, diciamo che non vengono rispettate le regole armoniche che è diverso. Nella musica leggera si tende a fare un motivetto orecchiabile e accattivante più che a rispettare le regole dell'armonia classica. Non si può in questo caso parlare di vero e proprio sbaglio. Ti posto la prima pagina dell'arrangiamento per pianoforte di Someone like you di Adele (Per motivi di copyright mi è possibile inserire solo questa pagina, ma ti assicuro che nelle altre le cose non cambiano)... Ho scritto in rosso gli errori secondo l'armonia classica.

     

    someonepg1.jpg

     

    Gli errori sono di successione di quinta per moto retto e successione di ottava per moto retto. Ti ricordo che le successioni di quinta e di ottava per moto retto sono sempre vietate, mentre una relazione di quinta o di ottava è permessa solo tra parti interne, sono vietate tra parti estreme.

    Saluti.

  9. Mi intrometto anche io in questa conversazione perché sento di dover dare alcune delucidazioni. Credo che sia necessario da subito distinguere la figura del tecnico specializzato (colui che ha studiato, che è stato seguito da professionisti del settore e che ha coltivato una tutt'altro che scontata esperienza), da chi si improvvisa tecnico perché ha bisogno di inventarsi un lavoro altrimenti non mangia. Nonostante io conosca Paolo da diversi anni e conosca gran parte del funzionamento della meccanica di un pianoforte, le procedure dell'accordatura ecc. ecc. non mi sognerei mai di andare a comprare un pianoforte usato da solo perché i soldi, come credo quasi tutti li sudo, e preferisco spendere 100 euro per la consulenza di un tecnico piuttosto che buttare alla meglio 4/5000 euro... A questo punto è necessaria un'altra distinzione: qual'è lo scopo del mio acquisto. Se acquisto il pianoforte come mobile, e non avrò intenzione di suonarlo o comunque avrò solo intenzione di strimpellare qualche motivetto, (capita anche questo nelle famiglie molto benestanti ed ho visto con i miei occhi pianoforti steinway in mano a persone di 60 anni fermi al primo anno di pianoforte da una vita... Per carità è bellissimo che ci si interessi alla musica, ma un pianoforte di 80/100000 euro in mano a chi è fermo al primo anno mi sembra un po' buttare soldi o voler apparire) non avrò bisogno di portarmi un tecnico per scegliere un pianoforte usato. Punterò maggiormente alla bellezza estetica dello strumento, al risparmio, nella mia visione, e valuterò le caratteristiche funzionali secondo le mie conoscenze. Il secondo esempio è relativo alle famiglie che anche stando bene non navigano nell'oro e decidono di comprare uno strumento finalizzato allo studio, il mio caso. Io ho comprato un pianoforte nuovo di fabbrica quindi il problema non si è posto, ma nel caso in cui avessi dovuto acquistare un pianoforte usato, avrei senz'altro richiesto la presenza di un tecnico specializzato. Il motivo è che siccome dovrò spendere tanti soldini per l'acquisto di un pianoforte sul quale passerò molti anni di studio o che addirittura mi porterò dietro tutta la vita, voglio evitare fregature... Tutti noi possiamo recarci da un rivenditore e presi dall'entusiasmo dell'acquisto finalizzare un pagamento su un pianoforte che a noi autodidatti della conoscenza tecnologica del pianoforte, può sembrarci in ottime condizioni. Il problema è che, come detto, siamo autodidatti. Il mio pianoforte ha un peso di abbassamento medio di 60gr circa ora che Paolo mi ha sostituito i perni di centro e prima di chiamarlo, quando c'erano dei tasti a 70 gr. come lo sentivo sulla mano ! La maggior parte delle persone che compra un pianoforte lo fa o per la prima volta o in sostituzione di un vecchio pianoforte. Nel primo caso non ha nessun termine di paragone, aivoglia a metter monetine, i problemi ai tendini per un peso eccessivo della tastiera si sentono dopo settimane che si suona su un pianoforte che ha problemi di distribuzione dei pesi, non con i 10 minuti di prova prima dell'acquisto. (@Fra... Intendi le monetine sono una trovata molto carina magari per valutare per grandi linee il peso della nostra tastiera sul pianoforte di casa, ma io non lo userei al momento della scelta di un pianoforte usato). Nel secondo caso (quello del passaggio ad altro pianoforte) è chiaro che si cerca di scendere dall'asino e montare sul cavallo, ma di cavalli ce ne sono diversi e non è facile per chi non è pratico scegliere e montare sul cavallo che non ha nessun problema, e, a quel punto forse era meglio un asino che stava bene piuttosto che un cavallo zoppo. Non vorrei, pertanto che si fossero confuse le finalità dei nostri video (lo dico a titolo generale, per tutti). Nei nostri video non insegnamo ad accordare un pianoforte come non insegnamo a regolare la meccanica di trasmissione. Cerchiamo di spiegare la tecnologia che sta alla base del pianoforte perché in caso di problemi si possa cercare di spiegare al tecnico con una terminologia giusta e comprensibile il tipo di problema riscontrato ed ovviamente per tutelarci con i tecnici improvvisati di cui parlavo all'inizio del messaggio; poi è ovvio sono consigli che possono tornare utili nella risoluzione di piccoli inconvenienti senza dover chiamare un tecnico. Ci sono alcuni video in cui possiamo permetterci di utilizzare il termine "insegnare" perché la tipologia di argomentazione lo permette (Vedi i video sull'uso di Logic, vedi quelli sulla teoria musicale, ma in generale ove non specificato diversamente si danno delle delucidazioni su un argomento ma non si insegna a diventare artigiani via web). Nel video sull'accordatura viene detto come sentire ad orecchio se un pianoforte è accordato oppure no, vengono descritte le prove da effettuare per testare se esistono le giuste relazioni armoniche nei diversi intervalli e quindi si danno dei principi per capire se il tecnico ha svolto un buon lavoro, non viene specificato come si accorda un pianoforte, anche perché per via telematica è impossibile. Io ho affiancato Paolo decine di volte durante un'accordatura, ho imparato a tenere in mano la chiave senza farmi male ai muscoli della spalla e del collo al termine del lavoro, ma non ho ancora imparato a spartire con perfezione l'ottava centrale ad orecchio, alla fine dell'accordatura c'è sempre qualcosa che balla un po', lo ripeto, dopo decine di affiancamenti e di sue continue spiegazioni durante ogni accordatura. Come si può pensare di fare lo stesso semplicemente osservando un video ? Noi finalizziamo il tutto alla conoscenza, all'approfondimento ed al perfezionamento di alcuni concetti (come dice anche il nostro video introduttivo), non alla formazione di tecnici. Ci sono persone come Paolo ma anche altri tecnici che hanno studiato per il loro mestiere in tante parti del mondo, parlo di Paolo perché è l'unico di cui conosco i movimenti. Corsi per tecnici manutentori restauratori e riparatori di pianoforti in America, afficamento di grandi nomi nel campo dell'accordatura, corsi di perfezionamento in Francia... Voglio dire non ci si sveglia la mattina, ci si vede due video e si diventa tecnici del pianoforte. Alcuni sono tecnici perché hanno affiancato per anni personale esperto e mi sta bene, ma siamo sempre lì, non si sono improvvisati. Io uso molto la logica nelle cose e spesso guardo al pianoforte, alla meccanica ecc. con l'ausilio di questa dote, ma purtroppo non basta, sulla mia pelle mi sono dovuto rendere conto che c'è bisogno degli strumenti giusti che ti assicuro non vengono per nulla regalati dai negozianti, anche perché di negozi riforniti con materiale professionale ahimé ce ne sono solo in America, ma soprattutto c'è bisogno di tanta esperienza e conoscenza dello strumento. Lo ripeto per l'ultima volta altrimenti passo per noioso tongue.gif: i nostri video sono per conoscenza e approfondimento. Nel nostro primo video della serie "Viaggio all'interno del pianoforte" questo viene specificato: tutti i musicisti conoscono il proprio strumento, pochi pianisti conoscono la tecnologia del pianoforte. Ma ovviamente come i pianisti hanno il loro tecnico i violinisti hanno il loro maestro liutaio.

    Ovviamente queste righe che ho scritto sono indirizzate a tutti e sono solo mie opinioni personali, quindi non me ne volere Fra.

     

    Un salutone !

  10. Nella musica pop/leggera/rock ce ne sono da tutte le parti ! Ma in leggera non ci si fa molto caso. Le regole armoniche non sono tutte completamente inviolabili... Alcune si ( vedi l'intervallo di quarta aumentata ) che non si puó ascoltare. In generale comunque nella musica leggera non ci si attiene rigorosamente alle regole armoniche.

  11. Eheheh addirittura ? Comunque come principio di riferimento, non ti affidare troppo al costo, alla qualità del microfono e cose del genere. E' vero ci sono standard come quelli che ti ho citato, vedi il neuman U87 che è il microfono più utilizzato in campo professionale oppure l'AKG 414, ma per la scelta del microfono devi solo provarne diversi e vedere con quale ti trovi meglio. Io ho 9 microfoni a condensatore di varie marche e vari prezzi (dai 100 ai 900 euro) con phantom ed uno a condensatore valvolare molto costoso, eppure la voce mi esce meglio di tutti in registrazione con lo spark da 300 euro...

    Devi provarli, perchè tutto è relativo al tuo timbro, all'emissione della tua voce. Quindi non fissarti sul prezzo, fissati sulla resa in relazione alla tua timbrica vocale... Spesso i microfoni che costano molto hanno quel costo perchè sono degli standard ovvero la loro risposta in frequenza si adatta a più utilizzi.

    Mi raccomando, sia chiaro che stiamo parlando di microfoni da studio non da live !! Per il live i condensatori non vanno bene per niente, c'è rientro di segnale con successivo loop, servono i dinamici !

  12. Ottima domanda che può tornare utile anche ad altri utenti del forum. Bisogna distinguere effetti hardware da effetti software. Gli effetti hardware sono macchinari sui quali l'onda sonora viene modificata, filtrata, invulappata ecc. ecc. fisicamente, ovvero dove delle componenti elettroniche opportunamente studiate forniscono la modifica dell'onda sonora. Gli effetti software sono dei programmi che analizzando l'onda sonora la filtrano e ne producono una nuova filtrata. Negli effetti hardware tutto questo avviene a "run time", negli effetti software questo non succede. Esiste infatti un tempo chiamato tempo di latenza in cui il software analizza l'onda in entrata e restituisce l'onda filtrata. Il tempo di latenza dipende dalle prestazioni della macchina sul quale si lavora. L'orecchio umano non distingue la differenza tra due segnali che vengono trasmessi fino a 20 millisecondi di latenza. Dai 20 in poi ci si comincia ad accorgere dello sfasamento. In altre parole quando colleghi il microfono al computer ed inizi a registrare, in presenza di molti effetti se la latenza supera i 20 millisecondi, ti accorgi che ciò che senti in cuffia viene posticipato rispetto a quando hai effettivamente pronunciato quelle parole nel microfono e questo può dare fastidio. Se il tempo di latenza è eccessivamente alto, diviene impossibile cantare perchè c'è troppo sfasamento tra canto live ed il "what you hear (quello che senti)" in cuffia, questo fenomeno ti porta ad andare fuori tempo. Per sintetizzare puoi utilizzare effetti in tempo reale durante la registrazione se questi effetti sono hardware, ovvero macchinari connessi tra il microfono e la scheda audio. Io ti consiglio comunque la post elaborazione anche perché hai più modo di effettuare modifiche e non sei soggetto a farti viziare l'orecchio da un suono che non è quello vero che hai emesso. Tuttavia ci sono persone che sono talmente abituate a cantare con riverbero che non riuscirebbero a cantare senza, in quel caso sono costretti ad utilizzare gli effetti. La mia opinione comunque è che il suono secco e puro, che sia esso prodotto da uno strumento acustico o dalla voce, sia sempre bene riprenderlo come viene, senza effetti, in questo modo siamo più concentrati a rendere il massimo della concentrazione per far si che non ci siano errori. Un suono più secco è sì meno facile da gestire, ma è anche vero che ti fa rendere conto in modo migliore dove ci sono delle imperfezioni. Il suono filtrato, colorito o al quale alla peggio è stato aggiunto del riverbero può camuffare creando errori se risentito nella versione originale senza effetti, non accade però mai il contrario ! Una volta che si è registrato senza effetti si fa sempre in tempo ad aggiungere gli effetti per arricchire il suono.

    Non a caso, parlando qualche tempo fa al conservatorio con Maurizio Colonna che oltre ad essere uno dei più grandi chitarristi classici al mondo è anche proprietario di uno studio di registrazione, ci siamo ritrovati molto d'accordo su questo argomento. Si discuteva di come riprendere un pianoforte... Posizionamento dei microfoni AB, vicino alla martelliera per riprendere anche il noise della meccanica che rende il suono vero del pianoforte, senza effetti e, solo successivamente, a fine registrazione: post-produzione.

    In aggiunta a tutto questo, spesso effetti hardware dedicati vengono utilizzati nel live piuttosto che nella fase di registrazione...

     

    Un saluto

  13. Carissimo tenorelirico. Grazie per i compimenti. Veniamo alla tua domanda. I microfoni Rode sono microfoni molto buoni. L'NT1 fa parte della fascia bassa dei Rode. Microfoni per la voce ce ne sono una marea dipende ovviamente dal tipo di budget. I top della categoria voce sono i Neumamn, in particolare l'U87 perché è un microfono anche molto versatile. Quello che gli metti davanti lo cattura e lo cattura bene. Il prezzo è abbastanza alto siamo sui 1500 euro. Un altro standard per voce e non solo è l'AKG C414 XLII qui siamo sui 750 euro. Se poi vogliamo andqre sugli specifici per la voce andiamo sui microfoni a condensatore valvolari. La scelta si un microfono valvolare dipende però anche dal tipo di voce, questo perché le valvole tendono a colorare il timbro, quindi chi ha un timbro già molto colorito di suo potrebbe registrare una voce troppo colorita e questo non va bene. Della serie neumamn ci sono tutti i vintage valvolari ma neanche mi metto a discuterne perché sono microfoni che arrivano tranquillamente anche a 10000 euro, si hai capito bene... Buoni microfoni valvolari li fa la blue, ma considera sempre che i valvolari sono sempre un pochino più costosi dei fratellini senza valvola. In ogni caso della blue puoi optare per il blue cactus, ottimo ma il prezzo sta intorno ai 2800 euro, altrimenti rimanendomsu rode abbiamo il k2 che sta intorno ai 600 euro, oppure l'NTK a 500. Andando su AKG ritroviamo il perception 820. Se invece vuoi risparmiare bisogna scendere di fascia e restare sulla fascia rode nt1. Anche in questa fascia ci sono ottimi microfoni. Uno di questi è il Blue Spark che ho utilizzato per farne il demo. Trovi la prova a QUESTO LINK. Lo spark si aggira intorno ai 250/300 euro. Scendendo andiamo sempre su AKG sul perception 420, intorno ai 250 euro, oppure sul Rode NT1 che hai mezionato sopra. Scendendo ancora troviamo gli mxl alcuni sono buoni ma non quelli che costano memo di 150 euro. Per ultimo in classifica ci sono i behringer b1 a 90 euro e b2 a 140 euro... Ci sono ovviamente molto altre marche ottime come Sennehiser, brauner, mojave, studio projects, electronics gemini, sontronics. Ad esempio della sontronics c'è l'helios che è un ottimo valvolare e non costa neanche uno sproposito, siamo sui 500 euro... Se hai altre domande sono qui... Un saluto e scusa gli eventuali errori ma ti sto rispondendo con ipad.

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