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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon

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Risposte postato da thesimon

  1. Cari amici del forum vi comunico che è uscita la 13^a lezione sulla teoria musicale nell'apposita sezione e nella sezione demo un filmato di comparazione del suono di 18 librerie di pianoforti diversi . Sta a voi giudicare quale sia il migliore.

     

    Saluti,

  2. Ciao Gianni, il tuo secondo post lo trovo più azzeccato. Purtroppo una "chiacchierata" con l'insegnante non può sostituire le impressioni che si hanno durante una lezione e comunque qui non abbiamo la pretesa di dire se è giusto ciò che fanno alcuni nostri "colleghi" se mi concedi questo termine. Possiamo dire che ognuno di noi ha le sue idee e posso dirti la mia... Mi trovo d'accordo con la tua insegnante quando dice che bisogna fare tecnica finalizzandola alla realizzazione di un brano. Ovvio però che se hai le mani legate perché è la prima volta che le metti su un pianoforte, un po' di tecnica di base ti serve. Riguardo lo studio di un brano, questo attraversa molte fasi. La prima è uno studio a tavolino del brano, senza pianoforte, per analizzare il brano armonicamente e conoscere le frasi, i temi ecc. Poi si passa allo studio al pianoforte. Lo studio a mani separate spesso serve, serve per memorizzare le frasi, e serve per riuscire a superare passaggi molto difficili. In ogni caso io penso piuttosto che non si debba perdere troppo tempo a mani separate, questo sì, proprio perché non dobbiamo mai dimenticarci di stare nel brano e lo studio ripetitivo a mani separate fa perdere invece un altro importantissimo aspetto, suonare quello che l'autore vuole comunicarci. In sostanza la tecnica sì che serve ma non deve essere finalizzata a pura ginnastica per le dita.

     

    Saluti

  3. Amico mio qui proprio non ci capiamo... Stai mischiando le patate con le carote.

    1. Dipende sempre cosa stai suonando.

    2. Se vuoi rispettare delle regole armoniche oppure no... Debussy non rispettava le regole armoniche e lo faceva di proposito perchè "seguiva il suo gusto musicale".

    3. Se suoni musica atonale e chiedi di giustificarti quei giri, nell'armonia classica quei giri sono errori

    4. Si nella chitarra come in tutti gli strumenti in grado di produrre accordi esistono i rivolti ma in quei giri se non usi delle strategie come le settime ad esempio o il raddoppio di 5 e ottave non ne esci vivo e ti ho anche dimostrato perché...

     

    Io non tratto musica atonale. La atonale la si trova nel jazz, nel fusion, nel blues, nella musica contemporanea, ma qui siamo passati da Eros Ramazzotti all'atonale... Come ti dicevo combinando modi e scale nel sistema antico esistono 620 modi antichi diversi di cui nella musica "orecchiabile", ovvero quella che rispetta le regole armoniche classiche, ben 590 non vengono usati senza considerare il fatto che di scale se ne possono creare sempre di nuove (ad esempio le pentatoniche). In questo caso senza disporre di una linea di canto diventa impossibile trovare un' unica tonalità di riferimento partendo da un giro di 4 accordi pensati sui modi atonali... In quel giro, basandosi su modi atonali, posso suonarti una linea di canto in diverse tonalità e se vuoi te lo dimostro. Tu riesci a trovarne una univoca ?

  4. Ciao, hai bisogno di un pianoforte digitale o di un pianoforte digitale da palco ?

     

    Per pianoforte digitale intorno a quella cifra hai: il Kawai CL26 oppure lo yamaha P95 full optional

    Per pianoforte digitale da palco:Roland RD300-GX a 900 oppure sempre a 900 lo Yamaha CP33 o se vuoi risparmiare sempre il P95 Yamaha.

    Io ho il P95, in quella fascia è uno dei migliori (Li ho provati praticamente tutti !)

  5. Asta o filo d'acciaio e guaina l'importante è che faccia il suo lavoro, certo, succede anche nei motori, se la guaina è stata piegata o schiacciata in qualche punto il cavo d'acciaio non puó muoversi liberamente. Riguardo il pedale di sinistra è proprio quello il compito che deve svolgere. Nei verticali non c'è il pedale una corda, pertanto il suo sostituto avvicina i martelli alle corde in modo che diminuisca la loro corsa e quindi anche il suono a parità di forza.

  6. Salve a tutti, questa è una discussione che si potrà sviluppare, se saranno disponibili, direttamente con i componenti del gruppo.

    L'intervista di seguito allegata è stata girata, subito dopo il meraviglioso concerto del Trio denominato "Hard Chords Trio", al "28 DiVino Jazz Club". Atmosfera rilassante, come si richiede nei migliori locali Jazz ed ottima musica sono i punti forti di questo Jazz Club. I brani Jazz interpretati dal gruppo sono per lo più rivisitazioni di canzoni già famose, ma non sono mancati brani inediti... Ma lasciamo parlare i componenti del gruppo in questa breve intervista. A fine video potremo godere di un piccolo spezzone del concerto !

     

  7. Ciao, Benvenuto tra di noi !! Ottimo, la musica non ha età. E poi a 25 anni non puoi certo dire di essere un attempato !!

    Buona permanenza sul forum, spero che troverai le nostre discussioni interessanti e che ne aprirai di tue.

     

    Saluti...

  8. Gentili utenti del forum, abbiamo valutato la possibilità di inserire un pulsante Google +1 google+1.png all'interno di ogni topic. Non solo questo pulsante vi permetterà di condividere i contenuti del forum con i vostri amici on line, ma ci dareste la possibilità e l'aiuto di un posizionamento sul motore di ricerca più elevato. Pertanto nel caso in cui gradiste una discussione, recatevi a fondo pagina e regalateci un google+1.png.

     

    Grazie per l'attenzione !

  9. Mmmm non ci siamo... La linea di basso è una cosa, gli accordi che fai con una chitarra sono un'altra cosa... Perché gli accordi con la chitarra sono tutti allo stato fondamentale, mentre la linea di basso va armonizzata ed un quarto grado potrebbe essere un primo rivolto con la settima che va alla dominante... Per valutare in che tonalità siamo avendo degli accordi allo stato fondamentale bisogna avere una linea melodica, infatti è quella nella maggior parte dei casi che ci indica la tonalità (in questi casi) nel caso di un basso nell'armonia classica è il basso. A parte questo, mi sono fermato al primo giro perché già lì ho visto un casino infinito ed è anche abbastanza tardino... In aggiunta a tutto questo, quelli che hai scritto non sono giri "canonici" i giri canonici alla fondamentale sono quelli che possono essere armonizzati tutti alla fondamentale; es.: I - VI - II - V - I oppure I - VI - IV - II - V - I oppure I - IV - II - V - I. Il mio maestro di armonia diceva che il basso allo stato fondamentale si armonizza quando si passa per i negozi, i negozi sono il VI grado, il IV ed il II grado, tutti questi negozi poi vanno alla dominante (V grado) e risolve sulla tonica oppure sul terzo grado in stato di primo rivolto per la cadenza imperfetta oppure dal IV si può passare subito alla tonica con la cadenza plagale. Qui almeno nel primo giro che ho visto che hai postato io non vedo nessuno di questi rapporti armonici o meglio Re minore e La minore hanno un basso che si muove bene ma sono armonizzati male. Partendo da la minore ho: I - VI - IV - VII - I che potrebbe andare bene se il sol fosse diesis e l'accordo fosse un primo rivolto VII/V con la settima. Per re minore è analogo e ti ho anche sviluppato l'armonizzazione corretta nel primo foglio ed otteniamo gli accordi di Rem - Mim7 - La M - Re m. Quindi vedendoli così potrei dire che opportunamente armonizzati questi bassi opportunamente armonizzati potrebbero essere buoni per Re minore o per La minore.

    Allora parlando di linea di basso, quindi non sto considerando se gli accordi sono maggiori o minori ed ammettendo che siano tutti allo stato fondamentale ovvero armonizzati con 3-5-8.

     

    Abbiamo questa situazione:

     

    pianoconcerto_1323137443__img.jpg

     

    Come vedi già nel secondo accordo dovremmo avere sol minore dal momento che re minore ha il si bemolle in chiave, invece nel tuo giro troviamo sol maggiore. Questo non è possibile. Andando avanti poi diventa la sagra degli errori. Nella seconda e terza battuta si hanno due quinte per moto retto, se si evitano le quinte si fanno le ottave insomma come ti muovi sbagli ed oltretutto una sensibile che non sale, potrebbe essere ritardata ma per forza di cose viene sostituita con una sensibile di un'altra voce. Oltretutto non posso raddoppiare la quinta nell'ultima battuta altrimenti ottengo due sensibili di re minore che dovrebbero salire entrambe e quindi mi fanno due unisoni per moto retto. Insomma non è possibile...

     

    Sotto vedi l'armonizzazione corretta con la stessa linea di basso ma gli accordi armonizzati come si dovrebbe fare, in particolare ti faccio notare che chiude il giro con una cadenza imperfetta V - III con 3-6

     

    Andiamo avanti con il foglio successivo...

     

    pianoconcerto_1323137466__img_0001.jpg

     

    Anche qui la situazione non cambia...

    A questo punto mi sorge spontanea una domanda... Hai scritto te questi giri ? O li hai trovati su qualche brano ? Se mi fai sentire il brano te lo dico subito in che tonalità siamo ma con gli accordi per chitarra a meno di non trovare un giro standard la vedo difficile uscirne vivi. Se hai fatto riferimento ad un giro di qualche modo antico la vedo dura trovarlo dal momento che ce ne sono più di 600 bisognerebbe perderci tempo... Che non ho.

    Ora vado a dormire che è tardino,

     

    Saluti

  10. Leggendo qui e li su internet sono incappato in un testo di Lawrence Weinstin e John A. Adam titolato "Più o meno quanto ?" tanto per citare la fonte, che è molto simpatico e riguarda riguardante le stime per effettuare le approssimazioni. Ci fa vedere che davanti ad un dubbio, ad esempio l'acquisto di un paio di scarpe possiamo avere delle perplessità che sono 3: costa troppo, costa poco, è un costo adeguato. L'adeguatezza si discosta solitamente dai limiti massimi e minimi che ci poniamo entro un fattore 10. Continuando a leggere arrivo ad un esempio: "Gli accordatori di pianoforte". Vi riporto il testo...

     

    "Ora proviamo un problema più difficile: quanti accordatori di pianoforte ci sono in una città come Roma ?

    Questo esempio - simile all'originale ideato da Enrico Fermi - è usato all'inizio di molti corsi di fisica, perché obbliga a sfruttare metodi e ragionamenti comuni a tutti i problemi di questo tipo, ma senza richiedere nozioni specifiche di fisica.

     

    Soluzione: questo problema è così complicato che non si può semplicemente stimare la risposta: per risolverlo dobbiamo scomporlo in quesiti più limitati. Dobbiamo stimare (1) quanti pianoforti ci sono a Roma e (2) di quanti pianoforti può occuparsi ogni accordatore.

    Per stimare il numero di pianoforti occorre conoscere (a) la popolazione della città, (:) la frazione della popolazione che possiede un pianoforte e © il numero di scuole, conservatori e così via in cui si trovano pianoforti.

    Poi per stimare di quanti pianoforti può occuparsi ogni accordatore dovremo sapere (A) con che frequenza si accordano i pianoforti, (:) il tempo richiesto dall'operazione e © quante ore lavora ciascun accordatore.

    Nel complesso per risolvere il problema dobbiamo stimare le cose seguenti:

     

    1. La popolazione di Roma

    2. Il numero di pianoforti per abitante

    3. La frequenza con cui si accorda un pianoforte

    4. Il tempo necessario per accordarlo

    5. Le ore di lavoro annuali di ogni accordatore

     

    Cominciamo dall'alto.

     

    1. La popolazione di Roma deve essere inferiore a 107 (visto che la popolazione italiana è 6 x 107) e superiore a 105 (gli abitanti di una città di media grandezza); la stimeremo a 106.

     

    2. I proprietari di pianoforte sono famiglie e scuole. Circa il 10% della popolazione suona uno strumento musicale (di sicuro la frazione è più dell'1% e meno del 100%). Non tutti i musicisti suonano il pianoforte o ne possiedono uno, quindi stimiamo che il 3% dei musicisti abbia un pianoforte; ciò equivale a 3% x 10% = 3 x 10-3 della popolazione (tre ogni 1000 abitanti).

     

    Il numero di scuole con pianoforte sarà più o meno una ogni 500 studenti, cioé circa una ogni 1000 abitanti, ossia 10-3 pianoforti/abitante.

    In totale ci saranno dunque circa 4 x 10-3 pianoforti a persona, e il numero totale di pianoforti a Roma sarà più o meno 106 x 4 x 10-3 = 4 x 103.

     

    3. Probabilmente i pianoforti si accordano meno di una volta al mese e più di una volta ogni dieci anni; stimeremo che la frequenza sia una volta all'anno.

     

    4. L'accordatura di un pianoforte (non troppo stonato) deve richiedere più di 30 minuti e meno di un giorno; stimeremo che siano necessarie 2 ore. Un altro modo di considerare la faccenda è che il pianoforte ha 88 tasti; dedicando un minuto ad ogni tasto ci vorranno 1,5 ore, mentre a due minuti per tasto ci vorranno 3 ore.

     

    5. Un lavoro a tempo pieno occupa 8 ore al giorno, per 5 giorni alla settimana e 50 settimane all'anno , il che equivale a 8 x 5 x 50 = 2000 ore.

    Poiché abbiamo stimato due ore per pianoforte, in un anno l'accordatore stakanovista riesce ad accordare circa 1000 pianoforti (però !).

     

    Tutto questo significa che i 4 x 103 pianoforti della città di Roma richiedono 4 accordatori.

     

    Quanto ci siamo andati vicini ? Be', sulle Pagine Gialle di Roma alla voce > si trovano sette inserzioni di ditte che si occupano di accordarli. Probabilmente a ogni insezione corrisponde un paio di accordatori, che magari però non si dedicano a questa attività a tempo pieno.

    Questo significa che la nostra stima probabilmente è troppo bassa di un fattore due o tre. E' comunque molto più accurata del numero che avremmo ottenuto tirando a indovinare. Ricordate che stiamo soltanto cercando di stimare la risposta entro un fattore dieci."

  11. Proviamo ad approfondire questo argomento...

     

    Oggi conosciamo ed utilizziamo frequentemente il modo maggiore ed il modo minore che si suddivide in modo minore melodico e modo minore armonico. Tuttavia nell'antichità e nello specifico nei canti gregoriani venivano utilizzati molti più modi. Il concetto di scala che si ottiene da una nota procedendo per grado congiunto fino alla stessa nota dell'ottava superiore, è un concetto antico. Quello che cambia, è da ieri ad oggi è il numero di spartizione dei toni e semitoni all'interno dell'ottava che costituisce la scala. In particolare oggi conosciamo delle 30 tonalità due modi per un totale di 90 scale maggiore e minori armoniche e melodiche non escludendo le tonalità omofone. In antichità esistevano 7 modi per ogni tonalità maggiore e 7 modi per ogni tonalità minore armonica e melodica per un totale di 630 scale non escludendo le tonalità omofone. La sensibilità al suono un tempo era molto maggiore rispetto ad oggi. Ogni modo infatti suscitava un sentimento nell'animo dell'ascoltatore e del compositore e la nascita di questi modi era dovuta proprio a questa esigenza oltre che per un'evidenza logico-matematica. Ma cosa sono questi modi ? Andiamo ad analizzarli insieme...

     

    Scale diatoniche modali costruite sulla scala maggiore (per semplicità quella di Do)

    Consideriamo quindi la tonalità di Do Maggiore

     

    Partendo dalla tonica troviamo il modo ionico o modo maggiore (quello che ci è più comune)

    T T S T T T S

     

    Partendo dalla sottomodale o sopratonica troviamo il modo Dorico

    T S T T T S T

     

    Partendo dalla modale troviamo il modo frigio

    S T T T S T T

     

    Partendo dalla sottodominante o sopra modale troviamo il modo Lidio (modernamente ribattezzato Napoletano) e, a proposito delle sensazioni di cui abbiamo parlato prima ti invito a suonarlo per ascoltarne l'effetto.

    T T T S T T S

     

    Partendo dalla dominante ritroviamo il modo misolidio

    T T S T T S T

     

    Partendo dalla sopradominante troviamo il modo eolio

    T S T T S T T

     

    Per ultimo partendo dalla sensibile abbiamo il modo Locrio chiamato anche ipofrigio

     

    Riassumendo con i gradi abbiamo questa situazione

     

    1. T T S T T T S

    2. T S T T T S T

    3. S T T T S T T

    4. T T T S T T S

    5. T T S T T S T

    6. T S T T S T T

    7. S T T S T T T

     

    Come si può facilmente arguire la posizione del semitono nei diversi modi scala una posizione ma questo cambia i rapporti armonici all'interno della scala in sostanza è vero che sono costruite a partire dai gradi di una scala in una tonalità ma effettivamente vengono considerati questi gradi di partenza come toniche per il nuovo modo ecco perchè otteniamo un cambiamento dei rapporti armonici. Vediamolo nel dettaglio...

     

    Ionico 1 2M 3M 4g 5g 6M 7M 8

    Dorico 1 2M 3m 4g 5g 6M 7m 8

    Frigio 1 2m 3m 4g 5g 6m 7m 8

    Lidio 1 2M 3M 4A 5g 6M 7M 8

    Misolidio 1 2M 3M 4g 5g 6M 7m 8

    Eolio 1 2M 3m 4g 5g 6m 7m 8

    Locrio 1 2m 3m 4g 5d 6m 7m 8

     

    Vediamo nello schema come i rapporti armonici all'interno della scala tra la tonica (acquisita) e gli altri gradi del nuovo modo cambiamo per ogni modo successivo. Stesso identico procedimento andrebbe applicato per tutte le tonalità maggiori e per tutte le minori armoniche e melodiche.

    A questo punto ti chiederai ma se venivano usati nei canti gregoriani che senso ha servircene anche oggi di questi modi ?

    Il senso è che come ben dicevi si possono utilizzare queste scale nell'improvvisazione infatti alcune di queste scale vengono utilizzate nel jazz, altre volte si utilizzano per non aver la necessità di dover far muovere delle voci in modo obbligatorio. Ad esempio, come nell'esempio che avevi postato, un settimo grado alterato deve sempre salire alla tonica, tuttavia possiamo usare la misolidia che come vedi ha un rapporto con la tonica di settima minore pertanto non avendo il settimo grado alterato puó non risolvere sulla tonica e muoversi da altre parti. Nell'armonia classica si trovano spesso delle dominanti secondarie...

    Insomma regole armoniche a parte è comunque sempre lo spirito dell'autore a suggerire i giusti metodi armonici da applicare quando compone un brano.

     

    Spero che ti si siano chiarite un po' di più le idee...

     

    Saluti

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