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Piano Concerto - Forum pianoforte

Un concerto da dimenticare


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Grazie Leo!

 

Da lèggere.

più che commentare vorrei sottolineare quel che tu dici a un certo punto: «L'ascolto della musica “liquida” ha grandi potenzialità ma è spesso viziato da apparecchi non adatti, formati digitali compressi, rumori di fondo, altoparlanti di pessima qualità. Ci siamo abituati ad ascoltare musica in condizioni precarie ed in modo frammentato, rinunciando alla qualità del suono ed all'unità di alcune opere musicali concepite come percorso musicale, e non come singole canzoni.»

 

Ciò è tremendamente vero. Tutti facciamo più o meno uso di queste comodità "da viaggio", "da campo". Ma è diabolico come questo modo di ascolto si insinui a sostituirsi a un rapporto di vera e totale dedizione all'opera nell'atto di un ascolto cercato: che sia a teatro o sul divano di casa propria con fonti di riproduzione degne e cellulare spento.

Ciò che dovrebbe avere il valore di un appunto tende a sostituire il libro; ciò che dovrebbe avere il valore di una foto della persona amata tenuta nel portafoglio, ti fa quasi credere che sia più "easy" startene lì a bearti di quella foto, anzichè sgomitare tra le ore impegnate della tua giornata per cercare buoni momenti per starci davvero insieme alla persona amata.

Se non si vigila (io su me stesso) queste modalità di ascolto diventano la norma. E poi magari ti dici «vabbè: ogni epoca ha i suoi modi e mezzi»... E ttutto va "bene"!

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Grazie Leo!

 

Da lèggere.

più che commentare vorrei sottolineare quel che tu dici a un certo punto: «L'ascolto della musica “liquida” ha grandi potenzialità ma è spesso viziato da apparecchi non adatti, formati digitali compressi, rumori di fondo, altoparlanti di pessima qualità. Ci siamo abituati ad ascoltare musica in condizioni precarie ed in modo frammentato, rinunciando alla qualità del suono ed all'unità di alcune opere musicali concepite come percorso musicale, e non come singole canzoni.»

 

Ciò è tremendamente vero. Tutti facciamo più o meno uso di queste comodità "da viaggio", "da campo". Ma è diabolico come questo modo di ascolto si insinui a sostituirsi a un rapporto di vera e totale dedizione all'opera nell'atto di un ascolto cercato: che sia a teatro o sul divano di casa propria con fonti di riproduzione degne e cellulare spento.

Ciò che dovrebbe avere il valore di un appunto tende a sostituire il libro; ciò che dovrebbe avere il valore di una foto della persona amata tenuta nel portafoglio, ti fa quasi credere che sia più "easy" startene lì a bearti di quella foto, anzichè sgomitare tra le ore impegnate della tua giornata per cercare buoni momenti per starci davvero insieme alla persona amata.

Se non si vigila (io su me stesso) queste modalità di ascolto diventano la norma. E poi magari ti dici «vabbè: ogni epoca ha i suoi modi e mezzi»... E ttutto va "bene"!

 

Quanta verità in queste parole!

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