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Piano Concerto - Forum pianoforte

Alcune osservazioni sopra l'importanza di non fare niente


Dino
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Che si può dire di più della poesia? Veramente, io vorrei chiamare la critica una creazione dentro la creazione. Perché proprio come i grandi artisti, da Omero a Eschilo giù fino a Shakespeare e Keats, non si rivolsero direttamente alla vita per i loro soggetti, ma li cercarono nel mito, e nella leggenda e nell'antica fiaba, così il critico tratta materiali che altri gli hanno per così dire purificati, e ai quali sono già stati aggiunti forma e colore di fantasia. Anzi, di più: vorrei dire che la critica più alta, essendo la forma più pura di impressione personale, è a suo modo più creativa della creazione, dato che ha minor riferimento a qualunque criterio a sé esterno, ed è, di fatto, la propria ragione di esistenza, e, come direbbero i greci, in sé e di per sé un fine. Certo, non è mai intralciata da ceppi di verosimiglianza. Nessuna ignobile considerazione di probabilità, quella vile concessione alle fastidiose ripetizioni di vita domestica o pubblica, la tocca mai. Dalla finzione ci si può appellare al fatto. Ma dall'anima non c'è appello. [O. Wilde - Il critico come artista, con alcune osservazioni sopra l'importanza di non fare niente]

 

Per me può essere estesa all'arte in generale :)

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