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Tra le varie cose da cui sono preso in questi giorni c'è la preparazione di un concerto che dovrò fare martedì in una famosa ma normale città Toscana per un festival, al cui centro sta l'esecuzione di un brano per coro e organo vincitore di un concorso di composizione. È un appuntamento fisso da qualche anno e tutte le volte i ragazzi del coro si stupiscono della pochezza di ste composizioni... Non posso fare nomi nè titoli, ma poco fa mi sono messo a cercare il nome del vincitore del concorso (che a noi è stato rivelato da poco, le composizioni erano marcate solo da un motto) e ho scoperto che questo qui ha una bella e lunga carriera da musicista, ha fatto parte di famosi ensemble strumentali e ha perfino fatto altisonanti dichiarazioni poetiche. Ma, per dirne una, la partitura su cui abbiamo studiato era piena di errori, accenti sbagliati, sillabazione sbagliata, dinamiche impossibili (tipo i soliti soprani soli in registro medio che dovrebbero, secondo lui, cantare in forte, e il coro tutto che entra a battuta seguente in piano...). Il pezzo è lungo, senza idee tematiche, tra Hollywood e Gen Rosso, e come spesso accade in questi pezzi mi da sempre la sensazione di essere un esercizio, tipo "in un quarto d'ora vi faccio vedere quanto sono bravo a modulare ai toni lontani, a variare l'unico insulso tema che ho messo e a firmare il compitino". Il mio sfogo è inutile, ovviamente, ma mi sconforta vedere che un genere come la musica sacra corale che era la base della didattica, della formazione compositiva, sia diventato la deriva dei compositori poco creativi. Capisco sempre di più perché Part o altri hanno fatto successo con pochi mezzi, perché hanno almeno avuto la decenza di curarli e sfruttarli al meglio sti pochi mezzi. In quel concerto canteremo molte altre cose, e davvero il più insulso e ritrito pezzo rinascimentale che faremo è incredibilmente più bello e interessante di sta composizione vincitrice di concorso. Da qui, un monito piccolo piccolo: a me la sperimentazione piace molto, ma avere anche dei risultati decenti sarebbe stupendo. Confrontatevi con i grandi. Prima di scrivere un pezzi di qualsiasi tipo, ascoltate e analizzate i pilastri di quel genere, i differenti stili che lo hanno caratterizzato, è valutate sempre se il vostro è migliore o francamente imparagonabile. Una paginetta di Purcell è in grado di rendere RIDICOLI molti sforzi compositivi moderni.
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Ciao sono nuovo, vista la massiccia presenza di compositori (ho letto anche diplomati e quindi titolati e chiamati ad esprimersi nella loro modernità) approfitto per chiedere (e mi chiedo) quale musica rappresenta maggiormente il tempo in cui viviamo. Quale tipo di musica, gruppo o artista riesce a definirsi veramente moderno oggi,in uno scenario dove la musica non fa altro che riprendere moduli, riff, melodie, costruzioni ritmiche, suoni, etc. già usati in passato nella musica classica, nel rock,nel jazz. Mi sembra squallido che negli ultimi decenni sono nati più generi musicali che in tutta la storia della musica. Piccoli e brevi generi che non sono altro che un minestrone di tante categorie musicali (basta prendere in mano una rivista che tratta di musica per rendersi conto). Mi sembra che non ci sia una vera ricerca del moderno in musica e ci si limiti a rivisitare più che ad inventare. Che ne pensate? Qual' è il musicista che si può definire veramente originale e quindi anche moderno? Illuminatemi...vi prego
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