Come spiegato chiaramente dal bravissimo maestro Ferrarelli e per rimarcare che non ci possono essere dubbi su quanto egli afferma, invito a leggere il topic già aperto in questo Forum sulla lezione di un grande maestro:
http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/434-lezione-di-un-grande-maestro/
Permettetemi di aggiungere, ecco svelato e chiarito un argomento, incredibilmente, tuttora dibattuto, uno dei tanti che, purtroppo, contribuiscono a rendere, aggiungo, di proposito, il pianismo, un tema confuso e ostico e che perciò si presta alle più contraddittorie e, a volte, bizzarre teorie.
Perché? Qualcuno teme di perdere i sudati precetti, acquisiti grazie a faticose e costose lezioni prese da maestri arroccati nella loro classe di Conservatorio o post-diploma?
Io consiglierei loro di non preoccuparsi, per il semplice fatto che tra la teoria (quella spiegata, aggiungo, doverosamente spiegata, dal maestro all’allievo) e la pratica (il pianista), direi, c’è un mare di musicalità, non so se mi spiego…