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Piano Concerto - Forum pianoforte

ttw

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Risposte postato da ttw

  1. OK, ma nello specifico, cioè come interprete beethoveniano?

     

    ...pensavo di aver scritto

     

     

    Fondamentali le sue interpretazioni di Beethoven (Sonate e Concerti)

     

    Intendevo che non si può non conoscerle, alcuni aspetti un po' cross sulla sua tecnica:

    I suoi punti di forza sono la "luminosità" del suo tocco e il controllo del pedale.

     

    Magari ho capito male, ma che tipo di "recensione" di aspettavi?

  2. Che mi dite di Walter Gieseking ?

     

    A parte il lavoro sulle sonate per pianoforte di Mozart, Gieseking ha realizzato incisioni (anche radiofoniche) di  Ravel e Debussy (dei quali presentò per la prima volta nella storia l'integrale dell'opera pianistica registrata in studio); inoltre Mendelssohn, Grieg ma anche Schoenberg, Rachmaninov e Skrjabin.

    Fondamentali le sue interpretazioni di Beethoven (Sonate e Concerti) ma soprattutto di Schumann.

    Considera anche che alcune sue registrazioni analogiche e monofoniche sono recentemente state rimasterizzate dalla EMI Classics grazie al paziente lavoro di restauro operato dalla Abbey Road Tecnology (ART).

    I suoi punti di forza sono la "luminosità" del suo tocco e il controllo del pedale.

    Non se se molti sanno che componeva, vedi la Sonatina per flauto e pianoforte (1935) e il Quintetto (1919) per pianoforte e fiati.

    • Like 1
  3. Frammento straordinario in cui Marguerite Long racconta ed esemplifica gli approcci al tasto di Debussy e Fauré, da cui ebbe lezioni.

    1'56: "Sento ancora le dita di Debussy che mi scavavano/spingevano sulle spalle, sempre più profonde, anche quando suonavo piano!"

    2'45: esempio del diverso gesto di Fauré.

    Esempi che contraddicono ad esempio un'immagine di un Debussy "impressionista"

     

    http://www.youtube.com/watch?v=t0VdgT4jo6I&hd=1

  4. A dire il vero, è solo la dimostrazione scientifica che questo direttore/compositore quando scriveva musica seriale non era in grado di immaginarsi come suonava.

     

     

     

    A parte che sono consapevole che non è una "dimostrazione", l'effetto è quello che descrivi ma la causa è quella indicata da Bianca: perse ogni tipo di risposta emotiva alla musica.

  5. Significative queste immagini: Claudio Abbado negli ultimi dieci anni della sua vita aveva in qualche modo ripudiato Milano andando a vivere a Bologna; non riconosceva più la sua città di nascita, dedita, a suo dire, esclusivamente a coltivare egoistici interessi economici, poco o nulla la sua giunta faceva per la comunità e il bene pubblico. Il popolo Milanese ha capito, dimostrandolo stasera con un'incredibile partecipazione, che Abbado non parlava dei Milanesi in generale, ma della classe politica che negli ultimi anni aveva mosso le leve decisionali del potere abbrutendo un'intera città.

    • Like 1
  6. non so se questi discorsi fanno bene alla musica

     

    Non è che non fanno bene...non hanno senso :)

     

    Scusa quello che può sembrare un giudizio perentorio, ma ogni grande interprete ha detto la propria ... per cui non ci vedo problemi ad esprimere pareri di gusto...ma "alla domanda chi fosse il piu'grande pianista"

     

    ... il difetto è contenuto nella domanda. Le classifiche in campo artistico non servono...

  7. In effetti Orlando, se da un lato il suono mi sembra tondo, dall'altra si nota soprattutto all'inizio una certa carenza sul piano della gestione del ritmo, (ci tengo a precisare che non mi sto riferendo alla velocità) che pian pianino si scioglie ma che ti porta di tanto in tanto a zoppicare.

     

    Secondo me un altro ambito di miglioramento potrebbe essere quello della differenziazione dinamica, cosa intendo? I piano sono troppo forti e i forti troppo piano...

     

    Devi lavorare anche molto sull'ultimo trillo, dove è difficile "nascondersi" e dove sono più evidenti alcuni limiti.

     

    Comunque considerato che studi da 3 anni, mi sembra già un primo piccolo traguardo...abbassare un filo il tiro forse potrebbe permetterti di avere maggiore sicurezza e forse (ipotizzo io)...soddisfazione.

    • Like 1
  8. Si, intendo manuali, tipo "scuola preparatoria del pianoforte" di Pozzoli, Il pianista virtuoso di Hanon, e visto che la tecnica da sola non serve, mi sapete consigliare come studiarla, e quali testi di tecnica usare e altri testi ancora? Avevo iniziato qualche anno fa a studiare il pianoforte con un maestro poi ho smesso. Adesso sto ricominciando come autodidatta, per cui mi servono i vostri consigli, sui testi, manuali, e se posso imparare anche da solo...

     

    Premesso che la tecnica è una cosa molto personale e dipende da allievo ad allievo. Il tipo di esercizio varia a variare dai punti di debolezza che uno, per predisposizione più o meno naturale, deve migliroare.

     

    In generale la tecnica pura non serve a nulla ma va affiancata a studi e repertorio, per cui, muovendoci in questi 3 ambiti c'è un ampia scelta.

     

    Per quanto riguarda la tecnica pura, ad uno stadio elementare, Hanon e Mozzati non guastano e non hanno mai ucciso nessuno...in uno stadio avanzato: Liszt e il grande PISCHNA.

     

    Ovviamente questi esercizi dovrebbero essere mirati occupare una piccolissima parte della giornata. Senza maestro si possono fare solo danni.

     

    Per quanto riguarda gli studi c'è l'imbarazzo della scelta: Pozzoli, Czerny, Heller, etc....anche qui, chi correggerà gli errori di postura se non c'è qualcuno a verificare il tuo operato?

     

    Ovviamente la gran parte del lavoro poi andrà fatto sul repertorio...e qui si va in base ai gusti e i livelli di difficoltà...e tutti non possono suonare tutto, per cui chi ti aiuterà nella scelta? A parte la questione gusto?

     

    Bisogna poi ricordarsi che suonare vuol dire una cosa e studiare un'altra...sembra banale, ma spesso da soli si tende puiù a suonare che studiare...

  9. Il valzer in MIb op. posth. suonato da Benedetti Michelangeli, non è un valzer, ma un laendler, e non è di Chopin, ma di autore ignoto.

    L'attribuzione a Chopin è da considerarsi una svista dello studioso Ferdynand Hoesik cha ritrovò il manoscritto in un album di Emila Elsner che conteneva altri brani di Chopin.

    Ma nel 1960 si sapeva già? In mezzo secolo di cose ne capitano... magari all'epoca effettivamente non c'erano studi specifici atti a dimostrare che non fosse di Chopin.

     

    Del resto il titolo del topic sembra il titolo del video, dubito che se ci fosse da sapere ... AMB non lo sapesse...ma anche i grandi commettono ingenuità e devo dire il vero, a me questo è parso un video piacevole :)

     

    Diciamo un pezzetto di storia ...

  10. Solo per completezza, fermari su una nota non vuol dire automaticamente cambiare la reale accentuazione...che invece va rispettata. Diciamo che ho fatto un esempino semplice semplice delle svariate applicazioni di questa "tecnica" di studio che comprende gli esempi che ha fatto anche Piano Expert ma anche altre.

  11. Per semplicità prendi un qualsiasi esercizio di Hanon, ti fermi ogni 4 note. Permata sulla a partire dalla prima nota, al secondo giro sulla seconda, poi terza e dinfine quarta. Chiaramente in un esempio di 4 note per quarto e "surrogati"...

     

    Comunque si fa prima a fare che a spiegare :)

  12. Allora per paradosso chiunque potrebbe farlo ... eppure non tutti arrivano dove è arrivata lei. Chiaro, c'è di meglio in giro...però che sia proprio da buttare ... non lo so...

     

    Ci sono sempre gradazioni di grigio, ci sono livelli diversi di grandezza degli artisti...ma sempre di artisti si parla...

  13. Se vogliamo è "il suo stile" non metterlo.

     

    Si chiamerebbe estetica, ad esempio non a molti paicciono delle incisioni di Pollini di diversi brani di Chopin... non è che per questo suona per passatempo, probabilmente anche questo è l'antitesi della normalità. O ci aspettiamo che chiunque suoni come altri che li hanno preceduti?

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