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Piano Concerto - Forum pianoforte

ttw

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Risposte postato da ttw

  1. Il mio problema di ricordare è quasi sempre relativo alla mano sinistra.

    Una cosa che mi aiuta molto, ma non risolve totalmente, è associare il lavoro della mano sinistra alle tonalità, agli accordi ripetuti "compatibili" con la mano destra.

    Non so bene se ho detto giusto, ma solo con la mano sinistra non saprei fare niente.

     

    Serve un esempio pratico, brano e battute...così vediamo come esercitare i 4 tipi di memoria ;)

  2. Infatti MaestroFredda io ero andato a bomba su quelli che si vedono più che quelli che si sentono, perchè la differenza fra interpretazione è manierismo potrebbe essere così sottile da far rientrare tutto nella sfera interpretativa.

     

    Infatti lo stesso Carlos ha raccontato un episodio che, seppur carino e interessante, ha come fulcro (anche se al negativo) il vedere e non il sentire...

  3. Volentieri.

     

    Intanto hai capito al volo ;) si parla di memoria intellettuale, o razionale o analitica e il suo ruolo è ovvio (così dice lui).

     

    Chiaramente poi spiega che l'analisi e la comprensione della struttura formale ed armonica, l'organizzazione del materiale e la determinazione dei momenti cruciali, di maggior o minor tensione emotiva, delle fluttuazioni dinamiche, degli abbellimenti, degli effetti di pedale, della modulazione armonica, sono tutte cose che possono rafforzare la nostra memoria di un dato brano e contribuire a un'esecuzione sicura e impeccabile.

     

    Aggounge altro per questo tipo di memoria e sviscera specificatamente per le altre...fa anche discorsi più "cross".

     

    Una parte del libro molto interessante.

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  4. memoria visiva

    si affidano all'orecchio e alla memoria cinetica

     

    Ce n'è anche una quarta ...la memoria intellettuale ;)

     

    Trovate tutto perfettamente descritto nel libro di Gyorgy Sandor: "Come si suona il pianoforte"

  5. A volte per avere un grande miglioramento potrebbe essere utile cambiare completamente repertorio, mi sembra che sei molto preso con il barocco.

     

    Non so se hai mai riflettuto sulla cosa o se l'hai mai fatto, ci sono opere abbastanza semplici tecnicamente (non musicalmente) come l'op 19 di Schoenberg. Concentrarsi su altre difficoltà fa guadagnare in freschezza ... una volta ritornati "a casa" ;)

  6. Io Carlos francamente non ne sarei certo al 100%, tutto viene spiegato egregiamente da Sandor Gyorgy nel suo libro "Come si suona il pianoforte", fra pagg. 352 e 359. Poche pagine ma che esemplificano bene come alcuni manierismi sono innocui e altri un po' più riprovevoli e che consistono nel gettare tutte le nostre energie sulla tastiera, sfogando la tensione e la rabbia in una continua e abituale fase di lotta, di violenza, di pressione, di percussione, o di massaggio sui tasti. Il piano non è fatto assolutamente per resistere a questa esplosione di energia che gli viene riversata addosso. Ne risente la qualità del suono e la qualità stessa della musica. E' vero che a volte questa violenza appare ben camuffata, ma non di meno ne subiscono i negativi effetti sia la voce dello strumento sia il sistema muscolare del pianista.

     

    Poi uno può entrare ed uscire dal palcoscenico come ne ha voglia, muggire e soffiare mentre suona, ondulare la testa (sapete la storia del si si versus no no?), girare gli occhi come vi pare, alla Allevi andare a caccia di mosche...l'importante è che non si vada a danneggiare il suono.

     

    :)

  7. Il mio ultimo acquisto è stato mirato : Glenn gould (alcune variazioni e toccate, prezzo 7 euro) ma anche io in passato ho acquistato musica di compositori che non conoscevo, per pura curiosità.

     

    Citando Gould mi hai fatto venire in mente un parametro ulteriore di selezione, la data dell'incisione ;)

     

    Non è detto che sia in rapporto di 1 a 1 con interprete e opera

  8. Hamelin plays Alkan - Symphony for solo piano - IV mov.

    http://www.youtube.com/watch?v=Q6qh96b2D6A

     

    Schoenberg in "The great Pianists" di che è l'unico che mettesse un po' di nervosismo a Franz Liszt...

     

    Non trovate che in questo repertorio funziona molto bene?

     

    Diciamo che mi piace l'idea che qualcuno mini, anche solo momentaneamente, il suo spaventoso, illiminato, irrefrenabile egocentrismo ...

  9. Il fatto che si parlasse di brani nati per clavicembalo conta poco: chi ha iniziato la discussione suona questa sonata sul pianoforte e la diteggiatura cambia in questo caso, a causa della meccanica differente.

    ...sai che avevo inteso un altro discorso, sembrava si parlasse di evocare sonorità "lontane" ... vedi cembali, spinetta, etc.

     

    PS per ttw: tu usi 24 per trillare su due tasti bianchi consecutivi?

    Interessante specifica, nel primo intervento hai dato per scontato che ci siferisse a 2 tasti cosecutivi.

    Per me vale il valido principio didatico ;) che mi sembra fosse nella richiesta di Pestatasti

     

     

    Avresti qualche consiglio per lo studio dei trilli, dei mordenti e degli abbellimenti in genere?

    Mi interesserebbe molto.

     

    Effettivamente non si chiede una diteggiatura specifica ...ma come imprare a realizzarla.

     

    Almeno questo capisco io :unsure:

     

    Tu come insegneresti a uno che non riesce ad applicare la diteggiatura da te suggerita (1-3)? Insomma il metodo, più che il numero delle dita?

  10. Ho una curisità, esiste sempre è solo una diteggiatura per ogni passaggio?

    Avevo inteso che non esisteva una diteggiatura valida in assoluto...ma forse avevo capito male.

     

    Hai inteso bene, non esiste il giusto in assoluto, dipende dal passaggio e da quello che uno vuole ottenere come effetto.

     

    Gould suonava con una posizione della mano a dir poco discutibile, inutile dire che i risultati ci sono ... per cui...

  11. qualche consiglio per lo studio dei trilli, dei mordenti e degli abbellimenti in genere?

     

    Gli abbellimenti meritano uno studio separato e dedicato, il fatto che ti vengano misurati è normale all'inizio, Il trucco è quello di cantarseli con libertà e seguire questa liberà con la mano.

     

    Insomma, il trillo libero si sente e esegue a orecchio...quello misurato si fa a metronomo.

  12. Ragazzi, siete troppo elevati per me...io sono proprio terra terra :angry:

     

    Capisco che sei all'inizio ma:

     

    Volevo conoscere quale atteggiamento mentale e tecnico bisognerebbe avere per affrontare lo studio di Mozart, in particolare le sonate.

    Se chiedi così sembra che vuoi informarti in modo specifico di Mozart, se i problemi sono tecnicamente generici e ti aspettavi tipo: studia a mani separate, fai così ... fai cosà... forse la questione andava posta in altri termini.

     

    Ma detto con tanta simpatia, eh :)

     

    In fin dei conti, paura per gli abbellimenti a parte, qual'è il problema?

  13. A mani separate naturalmente, ma continuo a sbagliare quando le rimetto insieme, nella battuta 3 RE LA FA LA ( non afferro quasi mai il LA con il 1' dito della mano sx).

    Ma a che velocità lo fai?

    Prova ad arrivare ad una buona velocità a mani seprate, ma poi molto lentamente quando le metti insieme

     

    Studio in genere una pagina per volta e lì ancora ci devo arrivare.

    Studio lentamente, ripetendo le parti in cui sbaglio, ma anche quando sembra di averle assimilate, rimettendole nel contesto, riproduco gli stessi errori. Questo mi è successo spesso con Bach, anche nei "piccoli preludi e fughette", ma ora davvero mi sembra di essermi inceppato.

    L'importante è non studiare gli errori ;) Sembra una battuta ma è molto meglio ragionare per frasi, arrivare a suonare le parti critiche in modo accettabile almeno 5 volte di fila e non puntare da subito all'esecuzione dall'inizio alla fine o alla fine della prima pagina.

    Una cosa è studiare e un altra e suonare ... detta proprio così.

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