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"Per Aldo Clementi" 1\5 di Giuseppe Cantone e Dario Miozzi
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Secondo te l'interpretazione è valida? A me pare che faccia tutte le note uguali e dal vivo è debolissima, da quello che ricordo, a differenza di Sonia Prina che davvero mi impressionò per potenza...
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L’originale Le remède de fortune, scritto dal poeta e compositore francese Guillaume de Machaut, è del 1342: un trattato in forma di
narrazione su Amore e Fortuna che alterna testi poetici, composizioni musicali e immagini.
Questa multidisciplinarità, così vicina alla concezione della messa in scena contemporanea, ha ispirato la versione (in scena al Teatro
Strehler in prima esecuzione assoluta segnalata da stradivari) che riunisce un gruppo di artisti, tra i quali Fanny Ardant, voce recitante, nel ruolo di Speranza. L’autore Alex Cremonesi ha trasformato testi, parole, idee e sentimenti dal francese antico all’italiano moderno. Il compositore Filippo Del Corno, mantenendo i profili melodici delle melodie originali, li ha inseriti in un paesaggio sonoro contemporaneo a cavallo tra musica colta e popolare. L’esecuzione della musica dal vivo è affidata all’ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro, completato dal soprano Chiharu Kubo e dal tenore Mirko Guadagnini, cantanti ugualmente a proprio agio nel repertorio antico e in quell o contemporaneo.
Ciò che Machaut non poteva immaginare, e che rappresenta il tratto più inaspettato dello spettacolo – ma perfettamente coerente con lo spirito originale del trattato – è affidato al duo italiano dei Masbedo: una loro installazione performativa, anch’essa dal vivo, renderà visibili le sorprendenti immagini poetiche e musicali dell'opera.
Il Rimedio della Fortuna è il terzo appuntamento di Milano Arte Musica,
in programma in diversi luoghi della città dal 10 luglio al 29 agosto 2012.
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No non trovo e non mi dilungo, ci provo almeno, fanno bene quelli che non spiegano alcuna cosa.
Non ho capito questo intervento, non pensi di usare chiari riferimenti barocchi? Oggi sono poco credibili se così "inquinati".
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E' da anni che la Partenope di Vinci (con Florio) deve uscire in CD, ma per qualche motivo il progetto non è andato in porto. Dovrebbe però essere imminente l'uscita dell'opera in DVD (Dynamic), registrata in Spagna nel 2009 con un cast molto vicino a quello di Beaune del 2004:
Partenope: Sonia Prina
Rosmira: Maria Grazia Schiavo
Arsace: Maria Ercolano
Emilio: Eufemia Tufano
Armindo: Stefano Ferrari
Ormonte: Charles Dos Santos
Cappella della Pietà de' Turchini - Antonio Florio
Alcuni spezzoni dal tubo:
http://www.youtube.com/watch?v=aQrr3HalfxU
http://www.youtube.com/watch?v=9HxcpyzwIR0
http://www.youtube.com/watch?v=426KHZhZU1Q
http://www.youtube.com/watch?v=-ppR438aqs4
http://www.youtube.com/watch?v=XLuAmbSEuwM
http://www.youtube.com/watch?v=R3AzZQwBKL4
Interessante che in questa rappresentazione si è cercato di riprodurre scene e costumi del Settecento... poi vedremo quanto ci saranno riusciti.
Buone notizie, a partire da dicembre di quest'anno Diego Fasolis eseguirà l'Artaserse di Vinci in una serie di teatri.
Neanche sarebbe necessario ricordare ai distratti la qualità della musica di Vinci, ma ecco un assaggio:
http://www.youtube.com/watch?v=eq8PVZChKnY
Purtroppo in tutte le rappresentazioni sarà protagonista Jaroussky. Ecco compromessa quella che poteva essere un'occasione d'oro.
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Fianalmente un altro coragioso, bravo rach3!
Quoto
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Grazie per la segnalazione Organista...penso sarà felice pure Gorino
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Propongo l'ascolto di un frammento del "Miserere in Palestrina", per soli, coro, due violoncelli, contrabbasso e organo di Paisiello (1794).
Brano sacro settecentesco di grande rilievo soprattutto per la ricerca di un'estetica non necessariamente "innovativa", ma soprattutto particolare e diversa dai coevi:
http://www.youtube.com/watch?v=jx6YcnsDQ5M
Oggi succede che c'è una massa di compositori "neobarocchi" (Sardella, Moretto, etc.) che
propongono agli ascoltatori uno stile antico un po' miope (ho sentito fughe migliori su sto forum ).
Paisiello invece già due secoli fa dava lezioni su come proporre uno stile arcaico attualizzandolo e senza perdere l'essenza della fonte.
Questo è segno di come oggi siamo in una fase involutiva
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Non dimentichiamoci comunque che la selezione, per la maggior parte, l'abbiamo fatta noi (il pubblico), quindi, a meno che non siano tutti deficienti, una ragione c'è sempre. Nel caso specifico, con tutto il rispetto per Hummel, credo che basti ascoltare anche solo l'introduzione sinfonica per capire i motivi di questa selezione.
Vedi, io sono il pubblico, un motivo ci sarà se preferisco Hummel... e adesso anche altri sanno
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ma oggi come oggi la musicologia non dovrebbe avere un ruolo nella vicenda?
Hummel è la prova di una vera e propria truffa musicologica
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Proprio perchè è vero ti devi domandare come mai uno ascolta Chopin
Pigrizia? Voglia di pappina pronta?
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Per il weekend vi lasco a Hummel: “Piano Concerto in A minor Op. 85.”
http://www.youtube.com/watch?v=kT7n_nJh9vM
Invito tutti ad ascoltare il primo movimento dello stesso concerto soprattutto quanto entra il pianoforte e per tutti i minuti a seguire, non si può non notare la quantità di somiglianze con il linguaggio di Chopin.
Johann Nepomuk Hummel - Piano Concerto in A minor
http://www.youtube.com/watch?v=61-eItc0sHs
Peccato che Chopin nel 1816 avesse solo sei anni. Io trovo tutto questo molto fastidioso e secondo me getta parecchie ombre sulla figura del compositore “eclettico” e qualcuno sicuramente sarà di un altro parere, pazienza.
Secondo me è assurdo che oggi si continui a valutare la musica con i miopi stereotipi che la tradizione ottocentesca ci ha tramandato. E' una forma di ignoranza che secondo me andrebbe rivista soprattutto perché ora ci sono tutti i mezzi per ascoltare di tutto e di più.
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attratto dalla valorizzazione delle cose meno note (che a me piace molto)
E diciamocelo, sembra che esista solo Mozart
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Il tubo è ricco di opere, una più bella dell'altra, di questo compositore
Bonaventura Rubino : Dixit Dominus a 6 voci
Bonaventura Rubino : Laetatus sum a 8 voci
Cosa ne dite di mettere costui tra i Grandi dell'epoca?
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Propongo qualcosa di “davvero” significativo da "La molinara", un'opera che per qualche musicale ragione fece impazzire Vienna nell'ultimo decennio del '700.
Lasciando perdere la solita trita e ritrita canzoncina ("nel cor più non mi sento") ecco qualcosa di significativo:
Questo credo che sia uno dei massimi esempi di concertato settecentesco.
Qui c'è tutto, c'è una costruzione e una maestria compositiva straordinarie e, soprattutto, c'è la “verve comica, a suon di ritmo, che tanto manca a Mozart: sentite solo a 3.36, quando la baruffa si scatena: "a me asino!", "a me matto!", etc.
Un opera ricca di perle, comunque sia qualcuno può rilanciare in relazione al concertato settecentesco?
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Facciamo così, vi sottopongo uno scritto un po’ “particolare” di Schumann … peccato sia poco noto.
Secondo me ci sono i presupposti per classificarlo sotto la chiave antisemitista:
http://www.rodoni.ch/schumann/scritti.html
In sostanza, Schumann si avventura in un forzato (per non dire fazioso) confronto tra due opere che non hanno assolutamente nulla a che vedere l'una con l'altra, eppure, servendosi di mezzi dialettici sibillini e maldestri (vedi il fare leva sul fatto che le due opere siano state scritte nello stesso anno, cosa che ribadisce lui stesso per confondere le acque) per donarci una bella “panzana”
"le due più importanti composizioni del tempo"
(il Paulus lavoro giovanile di Mendelssohn e, per quanto pregevole per certi aspetti, non ha nulla a che vedere con l'importanza dei veri capolavori del compositore, come ad esempio l'Elias; perlomeno all'epoca, l'importanza dell'una e dell'altra composizione erano assolutamente imparagonabili)
In realtà il confronto scritto ad hoc per dequalificare l'eretico Meyerbeer di fronte al "convertito" Mendelssohn.
Oltre a questo, interessante notare come Schumann, nel trattare l'opera di Meyerbeer, non capisca assolutamente nulla del cumulo di genialità in essa contenute. Ad esempio, la trovata della Marsigliese, vero e proprio messaggio subliminale ante litteram o quella del corale luterano trasformato in grido e tante altre cose.
Certo, queste son tutte cose che, per essere davvero ben comprese avrebbero bisogno di almeno un secolo di maturazione estetica, contro tante resistenze culturali contemporanee. E allora non posso fare a meno di notare di come anche l'ateismo possa essere un punto di forza nella creazione artistica...
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Ma da poco a questa parte i corsi universitari per essere tali non devono dare almeno 6 crediti?
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Questa è tutta gente che deve in qualche modo far parlare di se. Wagner diretto o non diretto da ebrei a capo di orchestre ebraiche è il marketing più stupido che esista per far emergere un po' di musica classica (e un bel po' di mezze figure) nei periodi di crisi.
Tutto maledettamente nato dalla furbata commerciale di un mediocre come Barenboim che, dal nulla, con progetti di fratellanza musicale grandiosi solo per gli sciocchi, riuscito ad imporsi alle maggiori attenzioni mondiali come direttore d'orchestra. Già questo secondo me stato francamente insopportabile (e ci becchiamo tutte le sciagurate conseguenze, ancora oggi), ora dobbiamo subirci pure i cloni sbiaditi del direttore argentino.
I musicisti ebrei non hanno alcun bisogno di Wagner, che c'è già purtroppo in tutte le salse: pensassero invece a riscoprire ed eseguire Meyerbeer, che non ha proprio nulla da invidiare all'odioso sassone, se vogliono fare qualcosa di culturalmente significativo.
Meyerbeer è stato un geniale compositore ebreo calunniato da Wagner in modo inverecondo; qualcuno si prenda la briga, ma soprattutto la responsabilità di tirare anche questa storia fuori dal cassetto, facendo ascoltare peraltro un repertorio musicalmente stupendo.
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Mi sembra di intravedere una certa "manualità" per cui penso che abbia voluto fare una cosa un po' strana per farsi clickare
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Si può ragionare sul
La difficoltà del programma sarà scelta adeguatamente alle proprie capacità
tecnico/musicali o al periodi di studio al quale si chiede l’ammissione
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...se va bene a Milano ...
CONSERVATORIO DI MUSICA “Giuseppe Verdi” di MILANO
Coordinamento disciplinare di pianoforte
PROGRAMMI ESAMI AMMISIONE AI CORSI PRE-ACCADEMICI di
PIANOFORTE
1. Un brano di Bach o polifonico
2. Due studi
3. Una Sonata (o tempo di Sonata) o Sonatina classica
4. Un brano del periodo romantico o moderno
5. Lattura a prima vista
Almeno una tra le prove dal n° 1 al n° 4 deve essere eseguito a memoria
La difficoltà del programma sarà scelta adeguatamente alle proprie capacità
tecnico/musicali o al periodi di studio al quale si chiede l’ammissione
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Secondo me un maestro non deve solo fare fare quello che ci piace, pure in termini di contenuti e vedere solo l'armonia tonale penso sia necessario ma insufficiente.
Quando ti diplomi sei un maestro e se ti capita un allievo che gli piace la serialità? Tu che fai, lo passi a un collega?
A me sembra in generale poco professionale.
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E infatti dice:
PROGRAMMI PER GLI ESAMI DI AMMISSIONE
Per tutti gli altri corsi è previsto un programma libero eventualmente ci si può attenere ai programmi in vigore in Conservatorio per le varie scuole.
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Non ho capito che strumento suoni o se se ti interessa composizione.
La cosa più saggia che puoi fare e parlare con qualche docente dei primi corsi e conoscerne i contenuti...per poi presentarsi con qualcosa che sai per certo che sia oggetto di approfondimento.
Prova a guardare i siti di altri conservatori per farti un idea, Milano è fatto molto bene.
Iniziare Con Il Jazz
in Jazz
Postato
A me sembra che i "problemi" siano sempre gli stessi, ascolta l'intervista ad Aldo Clementi
http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1230-aldo-clementi/
Io ho postato solo la prima parte, ma fra i video correlati c'è il resto.
Ascolta cosa dice della dodecafonia, del mestiere del musicista, etc. Stessi discorsi di oggi, cambiano solo i contenuti