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Ignoro cosa sosteneva Michelangeli su questo "valzer". La mia è solo una precisazione al titolo della discussione: "Arturo Benedetti Michelangeli insegna e suona Mompou e Chopin (?) ad Arezzo 1960": Queste informazioni le ho desunte da: "Chopin - Signori il catalogo è questo!" di Claudio Capriolo e Giorgio Dolza. Dal grande ABM mi aspetterei qualcosa di più impegnativo piuttosto che la canzoncina di Mompou e un valzer apocrifo di Chopin!
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Il valzer in MIb op. posth. suonato da Benedetti Michelangeli, non è un valzer, ma un laendler, e non è di Chopin, ma di autore ignoto. L'attribuzione a Chopin è da considerarsi una svista dello studioso Ferdynand Hoesik cha ritrovò il manoscritto in un album di Emila Elsner che conteneva altri brani di Chopin.
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Seguo con interesse i vostri interventi nella discussione (Davehammerklavier e Fra) e mi sembrate molto competenti, sapete dirmi per cortesia come fa un povero diavolo come me a riconoscere il bravo tecnico da un truffatore incompetente? Io mi sono rivolto ad un accordatore di mia vecchia conoscenza (iscritto all'Aiarp), che come accordatore non è male, ma come tecnico non lo avevo mai sperimentato.... Potreste indicarmene qualcuno di vostra conoscenza? Già altre volte ho inviato una richiesta del genere senza aver ricevuto alcuna risposta. Grazie infinite!
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No, sulle astine non è presente il marchio Renner! In effetti anche a me è venuto il sospetto (dopo) che non era necessaria una sostituzione integrale, ma una buona messa a punto, purtropppo l'ignoranza (la mia) si paga! Ad ogni modo ho conservato tutte le astine originali complete di rullino e martelletto.
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Allego le foto del cavalletto ( che mi sembra del tipo Schwander), delle astine (Renner) con martelleti nuovi (Abel) e di quelli vecchi (non so se sono originali). Dopo l'intervento il pianoforte è molto migliorato soprattutto come sonorità, la meccanica del canto mi soddisfa abbastanza, ma quella dei bassi lascia molto a desiderare. Spesso nel forum sento parlare di 'bravi tecnici", ma chi sono in quel di Bologna?, è possibile avere nomi e cognomi eventualmente in privato? Per me sarebbe un sogno poter usufuire di un checkup del Maestro Ferrarelli, purtroppo la distanza è veramente tanta. Il pianoforte (Petrof del 1939) è situato in un garage piano terra, in casa non potrei assolutamente utilizzarlo. Ringrazio tutti dell'interessamento e delle indicazioni preziose.
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Premesso che le mie idee sono necessariamente frutto dei libri che ho letto, della musica che ascolto e suono, del contesto sociale in cui vivo, provo tuttavia ad esprimere quello che oggettivamente penso della musica di Rachmaninoff: Sento una certa artificiosità, non la trovo spontanea, e soprattutto non sopporto quelle melodie depresse, quel continuo piangersi addosso, certo la musica deve esprimere anche il dolore, ma di ben altra natura sono i canti di dolore di Bach, di Beethoven, di Chopin... Di Liszt, ne scrive bene, ma più come "Apostolo del romanticismo" che come compositore, trascrivo in piccolo inciso: ....per lui si può ripetere la frase di Baldini a proposito Victor Hugo: "Giocava tutti i sabati una quaterna di mille franchi sulle rote insieme del Sublime e del Banale".
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Questo è il contesto dove Massimo Mila, nella sua "Breve storia della Musica", parla di Rachmaninoff: Capitolo XX - Le scuole nazionali. I Russi ............. Di gran lunga il maggiore degli occidentalizzati fu Chaichovskij (1840-93), sorta di Turghenev della musica, buon costruttore d'architetture sinfoniche, orchestratore brillante e garbato, melodista patetico ed eloquente, che aspira all'eroismo beethoveniano ma lo stempera in una sensibilità febbrile e perpetuamente commossa d'anima oppressa e concitata, vibrante fra i poli d'un'esultanza appassionata e di un languore melanconico. Forma con Dvorak la coppia dei pincipali epigoni del sinfonismo ottocentesco, e si eleva di molto sull'eclettismo accademico e professorale di Glazunov (1836-1936), sul pittoresco manierismo salottiero di Arenskij (1861-1906), e su quello sentimentale e romantico di Grecaninov (1864- 1956), sul macchinoso virtuosismo pianistico di Rachmaninov (1873-1943). ...........
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Horowitz non era un babbeo, è arcinoto che studiava e suonava soltanto opere gradite al grande pubblico...
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Chiedo venia del tono perentorio. Questa è l'unica riga che Massimo Mila, nella sua "Breve storia della Musica" dedica a Rachmaninov: ...,sul macchinoso virtuosismo pianistico di Rachmaninoff (1873-1943).
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Io credo che Rachmaninoff sia (ingiustamente) troppo sopravvalutato. Questo preludio non vale assolutamente niente!
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Ringrazio il Maestro Ferrarelli per il ripasso della lezione (repetita iuvant!) mi sto facendo una cultura interessantissima e per me assolutamente sconosciuta fino a questo momento. Tuttavia mi vengono spontanee alcune domande: - Quanto verrebbe a costare un intervento così meticoloso e scientifico? - Quanti tecnici sarebbero in grado di fare un lavoro del genere? - I martelletti della stessa forma e peso di quelli originali si trovano sul mercato? Di nuovo grazie infinite.
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Sì in effetti non avevo abbassato il pedale di risonanza, il peso adesso si aggira sui 60 gr. e tutto sommato mi ci trovo abbastanza bene. I martelletti sono un po' più grandi (11mm., invece di 10,5mm.) e quindi leggermente più pesanti, ma in compenso colpiscono più efficacemente il coro. Dalle vostre risposte mi sembra di aver capito che il peso dell'ultimo segmento prima di arrivare a fondo tasto, non è molto importante e il mio è accettabile. Ringrazio tutti delle risposte.
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Ho un Petrof del 1939 matricola n. 43068, recentemente ho fatto sostituire le astine complete di forcole e rullini (Renner) e i martelletti (Abel). Mi sono letto tutte o quasi le discussioni sull'affondo del taso e del suo peso, ma non ho ancora capito una cosa che cerco di spiegare con mie parole. La corsa completa fino a fondo tasto è di 10 mm. suddivisa in 2 segmenti. 1/o segmento (fino allo scappamento?): 7 mm. peso 65 grammi. 2/o segmento (dopo lo scappamento?): 3 mm. peso 180 grammi, per vincere la resistenza di questo 2/o segmento sento una specie di flop...è corretto queso comportamento? Grazie.
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Grazie a tutti per le risposte.
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Ho incontrato il vs. forum da poco e ne approfitto. Mi chiamo Michelangelo Silvestri, ho 67 anni e abito a Bologna. Da sempre sono un dilettante di Pianoforte, possiedo un Petrof del 1939, al momento sto studiando la Sonata op.58 di Chopin. In questi giorni ho deciso di sostituire i martelletti completi di astine forcole e rullini perchè la tastiera era molto pesante e non uniforme e il suono era eccessivamente brillante, ho affidato il lavoro ad un tecnico di Casalecchio (Bologna) che a giorni dovrebbe completare il lavoro, spero bene, ma ho qualche dubbio... Qualche domanda: 1) Esistono nella mia zona negozi di ricambi per pianoforte? 2) Ho seguito il bellissimo tutorial del Maestro Paolo Ferrarelli e non conosco (ignoranza?,amnesia?) il brano che lei suona prima dell'introduzione. Grazie e complimenti!