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Piano Concerto - Forum pianoforte

Talentuoso

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Risposte postato da Talentuoso

  1. Diffidate dei musicologi

    Finalmente siamo d'accordoThallo. Musicologia=Pornografia. Inutile trattare la musica come qualcosa di morto.

     

    Praticamente uno degli hobby della musicologia è l'autopsia e la vivi-sezione dei brani di musica dividendoli in mille pezzettini e speculando all'inverosimile dimenticandosi che la musica è un arte che si svolge nel tempo. Ho letto un alalisi di Music for strings, percussion and celesta di Bartok che trovava lo scibile umano attraverso seghe mentali varie al solo scopo di mostrare quanto ce l'avesse duro il musicologo di turno. Dal mio punto di vista in un brano di quella portata chiunque può trovarci quello che vuole.

     

    Io sono dell'avviso che è sempre meglio fare musica che "parlarne" ....

  2. Curiosità in cuffia cosa ascoltavi...Jelly Roll Morton? :D

     

    Scherzi a parte, scorrevole e gradevole...forse gli manca un po' quell'intimità che questo brano dovrebbe mostrare e in effetti in alcuni punti, a mio gusto, mi sembra che lo suoni in modo un po' "sfacciato"... ma chi se ne frega :)

  3. Questa è l'unica riga che Massimo Mila, nella sua "Breve storia della Musica" dedica a Rachmaninov:

    ...,sul macchinoso virtuosismo pianistico di Rachmaninoff (1873-1943).

    Non è un segreto, secondo me i musicologi sono la cosa più inutile della terra...del resto la musica la fanno i musicisti. Il fatto che le due parole (musicista e musicologo) inizino in modo uguale, non vuol dire automaticamente che facciano lo stesso mestiere. In effetti i musicologi che fanno? Oltre che chiacchierare del lavoro di altri? ...chi lo sa...

     

    A tal proposito posso solo girarti questo interessante scritto proposto da Frank a proposito della critica

     

    A proposito di critico...

     

    Il critico non può essere giusto nel senso comune della parola. E' solo sulle cose che non interessano, che si può dare un'opinione veramente imparziale, e questa è senza dubbio la ragione per cui un'opinione imparziale è sempre assolutamente priva di valore. L'uomo che vede ambo i lati di una questione è l'uomo che non vede assolutamente niente. L'arte è una passione, e in materia d'arte il pensiero è inevitabilmente colorato dall'emozione, ed è pertanto fluido piuttosto che fisso, e poiché dipende da fini umori e momenti squisiti, non lo si può restringere nella rigidità di una formula scientifica o di un dogma teologico. E' all'anima che l'arte parla, e l'anima può esser fatta prigioniera della mente così come del corpo. Naturalmente non si dovrebbero avere pregiudizi; ma come un grande francese osservò cento anni or sono, avere pregiudizi in tali questioni è un fatto personale, e quando si hanno preferenze si cessa di essere giusti. Solo il banditore delle aste può ammirare ugualmente e imparzialmente tutte le scuole artistiche. No: l'esser giusto non è fra le qualità del vero critico. Non è nemmeno una condizione della critica. Ogni forma d'arte con cui entriamo in contatto ci domina per il momento ad esclusione di ogni altra forma. Dobbiamo abbandonarci completamente all'opera in questione, qualunque essa sia, se vogliamo conquistarne il segreto. [Oscar Wilde - Il critico come artista, con alcune osservazioni sopra l'importanza di non fare niente]

     

    Qui c'è tutto il Thread:

     

    http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2379-come-possiamo-parlare-di-musica/

     

    ...onestamente io mi fido delle mie orecchie e dei miei studi in materia di composizione...appunto uno di coloro che permette alla musica di continuare ad esitere e che la alimenta veramente.

  4. Intanto il brano di Bianca mi è piaciuto! Brava.

     

    Discorso interessante Abate/Frank/RStrauss.

     

    Penso che l'ultimo post di RStrauss contenga dubbio, domanda e risposta :)

     

    Domanda

    quindi tu sostieni che se io prendo spunto da un tema usando solamente un frammento di esso, che non mi ricondurrebbe mai al tema stesso, si può parlare di elaborazione.

    Condizione base è quindi che si riesca a capire dove sta questo riferimento, seppur piccolo, altrimenti come faccio a capire che è un elaborazione e non un brano originale ?

     

     

    Risposta

    Già al solo ascolto in questo brano gli spunti tematici si percepiscono benissimo ... nella prima pagina sono proprio evidenti, ma anche più avanti, dopo qualche ascolto

    si capisce. Con la partitura salta fuori ad esempio il cromatismo di cui parlavo, che con il solo ascolto sarebbe difficile percepire.

     

    Al diploma di composizione danno un tema e da quello il candidato deve ricavare un brano di musica. Il non citare spudoratamente il materiale ma usarlo intelligentemente in una propria composizione è valutato come sintomo di maturità.

     

    E mai come in quella sede hanno necessità di capire se uno si è portato il brano da casa già fatto ... a parte che poi, a parte le clausure, i brani li scrivi a casa...evidentemente è possibile capire se uno ha barato o meno. E in effetti, ripropongo

     

    Già al solo ascolto in questo brano gli spunti tematici si percepiscono benissimo ... nella prima pagina sono proprio evidenti, ma anche più avanti, dopo qualche ascolto

    si capisce. Con la partitura salta fuori ad esempio il cromatismo di cui parlavo, che con il solo ascolto sarebbe difficile percepire.

     

    Per cui ci siamo:

     

    >> come faccio a capire che è un elaborazione e non un brano originale ?

     

    > Già al solo ascolto in questo brano gli spunti tematici si percepiscono benissimo

     

    elaborazione, sviluppo :)

    • Like 1
  5. Per questi motivi trovo molto difficile (e altrettanto stimolante) il discorso sulle tendenze attuali, che saranno poi l'oggetto della musicologia del futuro.

     

    ... peccato che la musicologia non produce musica, la musica la fanno i compositori. Per questo mi sfugge il nesso fra musicologia e tendenza?

     

    Idee?

  6. Vabè si vede che non c'è voglia di dibattere...Grazie comunque dei se pur brevi commenti

     

    Evidentemente l'informazione correta l'hai data solo 7 ore fa...non è che uno vive sul forum...non è un lavoro ...ok?

     

    Cosa centra la voglia? Chiarito questo....

     

     

    Ho appena scaricato ...qual'è il punto? E chi è caduto in trapola rispetto a cosa?

     

    Alcune considerazioni preliminari:

    - una chitarra non può compensare le sfumature trimbriche di un orchestra...seppur al netto degli archi...

    - la controprova dell'inutilità di lettura della partitura

    - L'intro già orchestrata è insufficiente "da sola" per sostenere che tutti quegli arpeggi "chitarrosi" siano di pari effetto orchestrabili (è anche vero che abbiamo sentito cosa fa Jean Françaix con Chopin)

     

    ...puoi per cortesia dire chiaramente a cosa alludi o cosa ti ha eventualmente "infastidito" dei commenti che hai ricevuto sul pezzo ... per scomodare Brahms?

  7. ...ma io non mi volevo assolutamente riferire ad un discorso di "giusto" o "sbagliato", il tema è dato per cui bisogna ragiornarci su...e a livello percettivo, sentendo solo "fa sol# do" ... sento fa-

     

    Tutto qui, chiaro che poi calato nella successione d'accordi il colore risulta diverso :)

  8. E poi un'ultima cosa: se c'è un re doppio diesis e subito dopo il mi naturale devo suonare sempre la stessa nota? (scusate l'attimo di smarrimento, mi sono confusa sul n12 di Longo Preludietti al 5 rigo).

     

    Si, re doppio diesis è uguale a mi...

     

    Non conosco il brano...se ne postassi la parte interessata non sarebbe male, sono curioso.

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