Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

stefano

Membro
  • Posts

    205
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    3

Risposte postato da stefano

  1. No Piccinesco forse mi sono spiegato male. Almeno per me l'unico modo di provare a trovare il non compresso era quello di cercare di individuare possibili imperfezioni. Quindi ho cercato di valutare per quello che a me appariva più nitido. Come giustamente dice Simone però il nitido ad un certo livello è difficilmente apprezzabile e per esempio il suono di un piatto di batteria potrebbe risultare più nitido quello compresso perché magari nella compressione perde dei dettagli che lo rendevano meno "costruito" e quindi accostabile al file compresso. 

  2. Navigando su internet dopo aver letto un post su facebook che parlava di Allevi ho fatto qualche ricerca su Facebook e sono incappato in un video e un articolo fatti entrambi da Christian Salerno che a me sembrano un po' discordanti, se non altro nel titolo. Il primo: "Io suono Allevi e me ne frego" ed il secondo "Perché criticare Allevi". Cosa ne pensate ?

     

    Li allego:

     

     

    Articolo: http://www.christiansalerno.com/2011/10/io-suono-allevi-e-me-ne-frego.html

     

     

     

    Video:

  3. Io credo che sia stato fin troppo tenero, altro che dare i numeri! In ogni caso un paio di anni fa pubblicò un CD che io ho acquistato e che mi è piaciuto molto, quindi sugli scaffali non si può dire che non ci sia stato, certamente non avrà venduto come Abbado o la Argerich. Piuttosto, caro Celibidache, il suo messaggio mi sembra di quello che finora ha tirato il sasso e adesso nasconde la mano. 

    Anche io, come mi sembra di leggere gli altri, non mi sono trovato nei suoi ragionamenti, ma sono un autodidatta, quindi sicuramente la mia parola vale poco.

    Però direi che l'appunto di Casella parla chiaro, cosa vuole continuare a difendere?

    Vorrebbe lasciar intendere di saperne di più anche di Casella?

  4. No Celibidache non confondere per favore. Ci sono delle cose che sono oggettive e basta, sulle quali non si può questionare. Su queste cose mi impunto perché qui vengono a leggerci 600 persone al giorno e non voglio che passino informazioni totalmente errate. Il pianoforte di 200 anni fa aveva una curva di inviluppo decisamente inferiore al pianoforte di adesso proprio per questioni costruttive, su questo c'è poco da dire. Quando un compositore scrive qualcosa lo fa anche in base al senso che vuole dare alla frase musicale in relazione allo strumento che sta utilizzando e sono abbastanza sicuro che Beethoven, seppure stesse "avanti" non vedeva nel futuro e non poteva sapere che il suono di una nota che ai suoi tempi durava a dir tanto 30 secondi sfondando la tastiera con una mazzata, nel 2016 potesse durare addirittura un minuto e quaranta secondi, pertanto in un punto dove si passa dal fortissimo al pianissimo in appena una battuta e mezza, se non vibri il pedale, su un pianoforte di oggi non si capisce nulla e sono ultra-certo che il "non capire nulla" non fosse contemplato nelle intenzioni di Beethoven. 

     

    Mi sembra inequivocabile...

  5. Scusa se insisto, ma non mi sembrava che per te fosse tanto ovvio quando in queste due righe hai dato ad intendere l'esatto contrario. 

     

    "Se i brani della letteratura per gli strumenti a tastiera presentano spesso difficoltà notevoli, ciò è dato dal fatto che... visto che per te (tastierista) la vita è più facile.... ti diamo più lavoro! (scrittura polifonica, accordale, salti, rapidità...).

    Da questo ne è venuta fuori la maggior complessità della letteratura per tali strumenti."

     

    Tornando al parallelo del computer quindi come dici "emettere una nota ben intonata è un lavoro", suonare una linea melodica un altro lavoro, mentre sul pianoforte bisogna fare 10 lavori contemporaneamente. Allora come si può dire che sia più difficile svolgere contemporaneamente 2 lavori anziché 10? Non mi è chiara la logica del tuo intervento. Anzi mi sembra quasi contraddittorio...

  6. Non sono molto d'accordo con quello che hai scritto Luca, se mi posso permettere. È evidente che ognuno tira l'acqua al proprio mulino in fatto di strumenti, o comunque al mulino che simpatizza.

    Se chiediamo a 100 musicisti diversi qual'è lo strumento più difficile da suonare la maggior parte dirà il proprio strumento. 

    Io farei un'analisi di quello che hai scritto se me lo concedi. 

     

    È vero che nel pianoforte non c'è bisogno di intonare, cosa che si fa nel violino, ma anche negli strumenti a fiato che notoriamente soffrono sempre di problemi di intonazione che cambia a seconda dell'umidità e della temperatura dell'aria, ma nel pianoforte ci sono altri generi di complessità. 

    Nel tempo che un violinista deve intonare una nota, il pianoforte potrebbe averne da suonare 10. Anche il tipo di lettura è molto diverso e sicuramente più stressante per non parlare del lavoro di ambo gli emisferi cerebrali sicuramente più complesso di quello di uno strumento ad arco o di uno strumento a fiato. 

     

    Insomma, non sarà un caso se in tutti i programmi accademici ci infilano pianoforte complementare che resta antipatico a tutti. Forse le cose non stanno esattamente come dici. 

    Per ultimo non capisco il discorso legato al fatto che siccome sei facilitato allora un compositore ti da più lavoro. Non dovrebbe essere il contrario ? Un compositore sfrutta le capacità di uno strumento e del musicista che lo suona. Su un violino è impossibile suonare un pezzo di repertorio pianistico di Rachmaninov perché al massimo con un'arcata si becca un bicordo mentre in R è spesso possibile trovare accordi anche a 12 note. Io non sono un grande pianista, mi diletto da autodidatta ma trovo sicuramente più facile suonare il contrabbasso che il pianoforte.

     

    Inoltre il parallelo del computer non lo trovo molto calzante. Il computer processa dati con una velocità che dipende dalle sue risorse. Ma processare gli stessi dati con maggiore velocità equivarrebbe a suonare un brano più velocemente. Qui mi sembra più il caso di dire che bisogna fare più lavori contemporaneamente invece di uno per volta e questo fa crescere esponenzialmente la difficoltà.

  7. Si figlio mio, ma in 10 giorni io forse riuscirei a leggere 2 o 3 pagine...

     

    Concordo anche su quello che hai detto circa l'uso dello spartito. Se un pianista riesce a emozionarmi poco m'importa se stia suonando con lo spartito o senza. In orchestra si suona con lo spartito, quasi tutti gli strumentisti suonano con la partitura, questa cosa del pianoforte a memoria mi pare solo un discorso di tradizione a partire da Liszt in poi. 

    • Like 1
×
×
  • Crea nuovo...