Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

DrJellyfish

Membro
  • Posts

    576
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    18

Risposte postato da DrJellyfish

  1. Però, tornando semiseri, pensavo che, visto che il "drive" o come lo si voglia chiamare non è identificabile con la precisione assoluta (anzi), se no un midifile avrebbe più tiro di Ray Brown, non è possibile che gli esecutori più dotati producano delle lievi variazioni di tempo, non casuali, bensì assimilabili a delle curve?

    Nel senso che in maniera impercettibile (e inconsapevole) accelerino e rallentino secondo delle "curve" che catturano l'attenzione dell'ascoltatore. E che queste curve abbiano un loro sviluppo naturale.

    Per esempio, se un quartetto esegue un rallentando o un accelerando senza un direttore, se i musicisti non seguissero un qualche tipo di progressione numerica non riuscirebbero mai ad andare insieme. Diciamo che si crea una consequenzialità nella distanza tra ogni nota e la successiva (magari non mi esprimo bene in termini strettamente matematici); un fenomeno analogo potrebbe avvenire nel caso di quei musicisti che, appunto, hanno più groove di altri. Dite che dovrei smettere di drogarmi?

  2. Visto il successo ottenuto dalla prima edizione, vado avanti con un secondo quesito:

    N.B. pongo questi quesiti non (solo) allo scopo di molestarvi ma perché, anche se poste in maniera bizzarra, queste domande effettivamente generano negli allievi non poche perplessità.

     

    Cos'è il groove? In altre parole: cos'è che fa sì, per esempio, che un contrabbassista che esegue un walking bass, in pratica una sequenza di semiminime (senza abbellimenti etc.), abbia una spinta ritmica maggiore di un altro?

×
×
  • Crea nuovo...