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Piano Concerto - Forum pianoforte

DrJellyfish

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Risposte postato da DrJellyfish

  1. Iannis Xenakis - La Legende d'Eer :

     

    Piuttosto complesso, a quanto ho capito Xenakis compone in base a formule matematiche (correggetemi se sbaglio!), di conseguenza per apprezzare appieno il brano non mi è sufficiente il solo ascolto, dovrei capire il procedimento compositivo. Tuttavia questo tipo di scrittura, anche se può sortire dei risultati interessanti, mi sembra un po' meccanico. Diciamo che la mia impressione è che l'idea di fondo sia più interessante dei risultati stessi.

     

    Franco Donatoni - LEM :

     

    Interessante, lo trovo comunque un pezzo abbastanza canonico. Da analizzare.

     

    György Ligeti, varie

     

    Al cuore non si comanda :-)

     

    Iannis Xenakis - Mélanges :

     

    Idem come sopra, anche se personalmente mi piace più del precedente.

     

    Krzysztof Penderecki, varie

     

    Forte impatto emotivo, mi piace. P.S. i video di chi sono?

     

    Jonathan Harvey - Mortuos Plango, Vivos Voco :

     

    Non mi dispiace, non so quante altre volte la ascolterei, necessita di un qualche studio (parlo per me).

  2. Apro una parentesi, forse un po' tardiva (eccola!): talvolta le mie argomentazioni possono sembrare polemiche ma l'intenzione è semplicemente quella di provocare benevolmente, portando un concetto alle estreme conseguenze.

    Ora che ho qualche minuto ascolto i brani.

  3. ...penso che dipenda dal fatto che si sta sostenendo una discussione e che a DrJellyFish interessi maggiormente altro che ...il mio iuuuhuu che bello, o il tuo "che palle".

     

    in che senso? io intendevo dire che dovremmo andare oltre quello che ci piace a pelle.

  4. Certo, ma il punto nodale della discussione è appunto che molti dei parametri sono stati stravolti: armonia, forma, struttura, gerarchie, proporzioni, ...etc. difficilmente sono valutabili in certe opere estreme. Sicuramente il tempo avrà la sua importanza, per noi è più facile inquadrare Bach o Mozart in una prospettiva storica, credo che sia difficile (e lo sia sempre stato) giudicare il valore di un opera o di un artista in tempo reale. L'argomentazione che mi lascia perplesso è "se ti disponi nella giusta maniera vedi il bello in qualsiasi cosa"; questo lascia spazio a qualsiasi arbitrio. In tal caso a nulla varrebbe questo genere di confronto: per me Gigi D'Alessio è il più grande compositore di tutti i tempi perché a me piace...

  5. la cosa che mi stupisce di più delle discussioni sulla musica contemporanea è la quasi totale assenza di capacità argomentativa nella maggior parte dei detrattori.

     

    A me non stai affatto antipatico e condivido molte delle tue argomentazioni, però devo farti un appunto: quando dici "Se guardi un piatto di pasta e vuoi trovarci il "bello", allora ce lo trovi" non rispondi alla mia domanda riguardo i parametri di valutazione della musica e della musica contemporanea in particolar modo. E' vero che è bello ciò che piace, ma a questo punto viene meno qualsiasi genere di valutazione, un oggetto d'arte (o anche no) vale l'altro, è soggettivo. E dubito anche che sia un fatto quantitativo, se no Michael Jackson è più "artista" di Andriessen o di Fontana.

  6. @ Bit & Margherita: in effetti parecchi accordi appartengono alla tonalità di Do maggiore, però prima di stabilire se un pezzo è modale o meno io cercherei di individuare gli accordi di settima di dominante - che non sono ambigui come un -7, per esempio- ; dopodiché controllerei se sono preceduti da un altro accordo appartenente alla stessa scala (per es. un II o un IV) e se dopo di loro c'è sempre un accordo di quella scala (per es. I o III). A quel punto ci sono buone probabilità che il brano o quella parte di esso sia in quella tonalità.

    Se poi l'accordo è completamente slegato dal contesto (es: F / Bb7 / C) iniziamo a vagliare la possibilità che si tratti di una sostituzione o di un brano modale. cia'

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  7. Il presupposto da cui parto è che non tutti gli accordi di settima risolvano direttamente (interscambi modali, tritoni e dominanti secondarie comprese), ma possano essere "diluiti" in un II V.

    Es: (in Do) D7 / G7 / C può diventare A-7 D7 / D-7 G7 / C

    Es: (in Do) D-7 / Db7 / C può diventare D-7 / Ab-7 Db7 / C

    Es: (in Do) F-7 / C può diventare F-7 Bb-7 / C

    in tutti questi casi il II ha una funzione accessoria (per dirla breve serve solo ad allungare il brodo), non bisogna meravigliarsi se nel primo esempio il D7 sembra risolvere su D-7, in realtà risolve sempre su G7, in maniera mediata, come se ci fosse un ritardo (e in effetti c'è).

  8. Pensa se invece il brano iniziasse con il mi al basso, passando cromaticamente a mib della seconda battuta arrivando a fine battuta a re e poi transitando da do# di passaggio...e do alla fine della terza battuta ;)

     

    Esagerato! :-) :-) :-)

  9. La riga 4 mi convince pochissimo A7 puzza di V di D-7 che è il secondo di C maggiore ;), tocca il quinto...appunto G7 e qul G-7 secondo me è un V-, che si usa pure in ambito classico tutto cadenzando al I (F maggiore)

     

    Certo, ma un po' troppo raffinato ;-)

    E se fosse semplicemente un V del VI?

  10. La mia ipotesi è che il bVII7 possa sì essere interpretato come un puro interscambio, ma anche come continuazione del IV minore, con un semplice movimento del basso, un po' come accade per la sostituzione di tritono. In altre parole se al posto del Eb7 teniamo il Bb- il pezzo non subisce modifiche sostanziali.

  11. Direi IV VII, seguito da III VI in progressione ;)

     

    Anch'io, anche se ho sempre pensato una cosa curiosa (e un po' contorta): nell'interscambio modale si tende a sostituire un accordo con il grado equivalente della scala parallela, possibilmente a parità di funzione; il che va bene per tutti i gradi tranne che per il settimo (che nella scala minore naturale non ha una funzione esattamente corrispondente al VII della scala maggiore). Per esempio in DØ G7 C possiamo derivare il DØ dal II minore, mantenendo la funzione di preparazione del V.

    Ma pensare che F-7 Bb7 C abbia origine da F BØ C è arduo (non impossibile, ma diciamo nell'armonia jazz o pop poco probabile).

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