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Piano Concerto - Forum pianoforte

DrJellyfish

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Tutto postato da DrJellyfish

  1. Ecco un esempio di come intenderei questo studio. E' volutamente semplice. Ma credo che sia indispensabile padroneggiare questo tipo di scrittura per poter passare a cose più complesse. Lo so che la tentazione è quella di orchestrare già il tutto o cercare soluzioni armoniche più sfiziose, però già in quella paginetta ci sono un paio di insidie che sarebbe bene saper evitare prima di andare oltre. Poi, per carità, è giusto il mio punto di vista. Prova 2.pdf
  2. A grandi linee potrebbe funzionare così. In genere preferisco partire da armonizzazioni a 4 parti proprio perché possono esporre in maniera chiara l'armonia; già quando ti ritrovi 3 fiati la cosa si complica notevolmente: riuscire a mantenere la melodia originale, far percepire l'armonia e ottenere un armonizzazione non banale è un lavoraccio. In quel caso io lavorerei per sottrazione: immagino un'armonizzazione a 4 e poi tolgo le note meno efficaci. L'alternativa quando lavori con 2 o 3 fiati è non scrivere più a blocchi ma magari andare su una scrittura più contrappuntistica.
  3. in effetti... però era figo. L'idea di questa pagina di linee da armonizzare è questa: in previsione di una scrittura per organici con un certo numero di fiati, è indispensabile saper armonizzare una melodia, di conseguenza la pagina di (orribili) melodie costruite su note cordali è uno studio astratto di armonia, non è concepita per uno strumento o un organico specifico.
  4. Ti dirò, mi tentano sempre questi laboratori; è che quel poco che ho studiato di queste cose è sepolto chissà dove e poi, se riuscissi a sconfiggere la mia proverbiale pigrizia, dovrei dedicare del tempo a studiare (e in effetti in questo caso il forum è un bello stimolo).
  5. DrJellyfish

    Analisi

    Sì è vero, ma tecnicamente parlare di modulazione senza il primo grado e, eventualmente una conferma, è arduo... Tu non ci trovi un IV VII di Fa minore? E' una soluzione ricorrente di interscambio modale nel Jazz, usata per "allungare il brodo" in una cadenza plagale. Gli americani le hanno addirittura dato un nome "backdoor progression", in quanto è un II V che riporta al I dalla "porta di servizio". :-)
  6. Dovrebbe essere abbastanza semplice, anche perché praticamente c'è solo una soluzione...
  7. Nessuno si è cimentato nell'armonizzazione delle note cordali? :-(
  8. E che, in effetti, non è una scala simmetrica e, ora che ci penso, è il quarto modo della cosiddetta scala maggiore armonica (di Sol).
  9. DrJellyfish

    Analisi

    Ah ecco, così è più chiaro. L'unica cosa che vedo diversa è il Bb-7 Eb7 che non mi pare che moduli, è un semplice interscambio modale.
  10. thnx JamSession, però cercavo la diminuita di base di cui sopra.
  11. DrJellyfish

    Analisi

    Beh, se sostituisci degli accordi in base alla funzione armonica sarebbe utile sapere qual è questa. Personalmente ho difficoltà a trovare un filo conduttore in questa analisi: tra sostituzioni, modi, scale etc. Poi ti volevo chiedere: che accordo è il secondo? (cosa c'è scritto dopo A, non riesco a leggerlo) P.S. puoi caricare gli allegati direttamente qui usando l'editor completo ;-)
  12. Non conoscevo questa scala. Qualche testo di riferimento?
  13. DrJellyfish

    Analisi

    e dov'è l'analisi funzionale? P.S. alcune sigle non si leggono chiaramente
  14. Intendi gli accordi scritti con gli slash? Quelli li ho messi giusto per un movimento del basso che è più competenza della sezione ritmica; in questo caso sono ininfluenti rispetto all'armonizzazione perché, essendo questa a parti strette, la maggior parte degli accordi risulteranno rivoltati. Intendevi questo?
  15. P.S. per i pianisti può essere uno spunto per lo studio dei block chords. (suonate sempre tutte le armonizzazioni...)
  16. Le note cordali sono quelle che compongono l'accordo (di settima) presente nel siglato sottostante. In ambito jazzistico la triade pura non è tanto utilizzata (tuttavia Bill Russo prende in esame la triade maggiore, quella minore e quattro specie di accordi di settima, omettendo il maj7, in quanto considera la settima maggiore come tensione; in questo modo può giustificare la sostituzione di quest'ultima con la sesta). Per il momento prenderei in considerazione i seguenti accordi di settima: ∆ (o ∆7, maj7, M7) [maggiore (con settima maggiore] 7 [settima] -7 (o min7 o m7) [minore settima] Ø (o Ø7, -7b5, m7b5, min7b5…) [semidiminuita/o] O (o O7, dim, dim7) [diminuita/o] Quando la nota da armonizzare è compresa tra quelle che formano l'accordo siglato è sufficiente aggiungere sotto di essa le rimanenti note dell'accordo. Vi allego qualche linea formata da sole note cordali che dovreste armonizzare senza problemi (non aspettatevi di sentire una sonorità celestiale, mancano ancora alcuni accorgimenti importanti e una melodia composta di sole note cordali non è il massimo della vita…). Armonizzazione delle note cordali (prova).pdf
  17. La mia idea iniziale era più quella di uno scambio di vedute, perché anche a me non farebbe male una rinfrescatina... comunque posso mettere a disposizione le cose che so io, il che non mi dispiace perché mi tengo in esercizio e ho l'opportunità di testare la mia preparazione e aggiustare il tiro su un po' di cose. Ragion per cui sentitevi (quasi) in dovere di fare delle critiche costruttive.
  18. Hey Ale!!! Ti vedo un po' arrugginito :-) :-) :-) Va be' tu già sai scrivere, però mi lascia sempre perplesso il fatto dell'analisi: come dicevo prima tutte le note possono essere contrassegnate come tensioni, di fatto però si considerano tali solo alcune, non per esempio una quarta giusta su un maggiore e via dicendo. Io le considerei direttamente non cordali (e infatti poi le hai armonizzate come tali). C'è qualche nota strana nei cromatismi e poi non mi convince l'armonizzazione dominante sulla 13a e 9a del G7. La risoluzione mi pare un po troppo distante. Perché non trattarle semplicemente come tensioni? (che sono le note più sfiziose da armonizzare). Ciao, a presto e grazie per il contributo.
  19. In realtà questo tipo di scrittura serve a enfatizzare la melodia, quindi in teoria l'appoggiatura verrebbe evidenziata.
  20. E' una prassi comune nel Jazz, il contrappunto è meno usato anche perché non evidenzia gli accenti della melodia e se non è scritto con buona padronanza rischia di far perdere swing al pezzo. Certamente alcune note possono non essere armonizzate ma la robustezza della sonorità potrebbe risentirne. Del resto queste sono nozioni di base, poi sicuramente è possibile fare cose molto più complesse.
  21. Per cominciare prenderei in considerazione le note cordali. Per armonizzare queste è sufficiente aggiungere al di sotto della nota le rimanenti note dell'accordo siglato, in posizione stretta. Regoletta: nei limiti del possibile cerchiamo di evitare l'intervallo di semitono tra la lead (la voce superiore) e la seconda voce, per far sì che la melodia sia chiaramente percettibile. Ragion per cui è consentito, quando troviamo la fondamentale al canto su un accordo con la settima maggiore, sostituire quest'ultima con la sesta maggiore. Così come avviene nell'esempio di sopra, per il Fa sulla seconda croma della terzina. A un livello più avanzato vedremo che questo problema si incontra anche in disposizioni late, per cui si tende a evitare l'intervallo di 9a minore tra il canto e le voci interne, ma di questo se ne potrà parlare più avanti... Un consiglio: non fidatevi ciecamente di quello che dico ma verificate da voi l'effetto sonoro di tutto quello che diciamo, sul pianoforte o con un programma di notazione: è comunque necessario avere un immagine sonora di tutto quello che si scrive, per poter lavorare anche senza strumento.
  22. prova.pdf Ho fatto un'analisi e un'armonizzazione della prima battuta. Naturalmente per l'armonizzazione di diverse note esistono soluzioni alternative. Per non spaventare coloro che si avvicinassero per la prima volta a questo lavoro direi che ho proposto un brano abbastanza impegnativo - in cui troviamo diversi tipi di difficoltà (appunto per questo sarebbe di grande aiuto sentire i suggerimenti di Geppino, Alessando e altri) e abbiamo la possibilità di utilizzare parecchie soluzioni armoniche - proprio per avere una panoramica delle varie problematiche e perché ciascuno possa testare la propria preparazione. Fatto ciò, possiamo anche andare a ritroso sapendo quali sono i punti da chiarire. Per esempio, a qualcuno potrebbe servire uno specchietto delle tensioni armoniche applicabili a ciascuna specie di accordo di settima.
  23. mmm... dunque, se parliamo di scrittura per un quartetto naturalmente non ha una grande utilità, se pensiamo a una sezione di fiati può essere utile. In genere si parte da una scrittura omoritmica, a blocchi, per armonizzare la melodia; perciò per armonizzare ogni singola nota dobbiamo stabilire che note (e, in pratica che accordo) assegnare alle voci sottostanti. In pratica, se consideriamo una nota cordale, le voci rimanenti completeranno l'accordo siglato, se al canto c'è una tensione bisognerà eliminare una delle quattro note dell'accordo, se una nota non è cordale si utilizzano diversi tipi di armonizzazione. L'analisi di Martina non è "sbagliata" però Sib e Fa# non sono contemplate come note facenti parte di un Fa maggiore. La cosa dovrebbe diventare più chiara con degli esempi.
  24. Ciao! No, non mi aspettavo qualcosa di diverso, il senso è quello; piuttosto farei una distinzione tra note cordali (F, 3, 5, 7 o, in alcuni casi 6), tensioni armoniche e note non cordali, che è quello che ci serve in funzione di un'armonizzazione a quattro parti strette, che può essere la base anche per una scrittura per più strumenti. Verrebbe fuori una cosa del genere: La: cordale (3) Do: cordale (5) La: cordale (3) Sib: non cordale La: cordale (3) Mi: cordale (7) Fa: cordale (fondamentale) Fa#: non cordale almeno a una prima analisi.
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